Eccoci, Signore, davanti a te
dopo aver tanto camminato lungo quest'anno.
Forse mai, come in questo crepuscolo dell'anno,
sentiamo nostre le parole di Pietro:
«Abbiamo faticato tutta la notte,
e non abbiamo preso nulla».
Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente.
Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto,
ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla.
Ci agitiamo soltanto.
Grazie, Signore, perché
se ci fai sperimentare la povertà della mietitura
e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre,
tu dimostri di volerci veramente bene,
poiché ci distogli dalle nostre presunzioni
corrose dal tarlo dell'efficientismo,
raffreni i nostri desideri di onnipotenza,
e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia:
anzi di fronte alla cronaca.
- Don Tonino Bello -
Parole d'amore, ed. La Meridiana
"Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
(Isaia 43, 18-19)
Le cose vecchie e la creatura nuova
“Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” (2 Cor 5,17).
Le vecchie cose sono i criteri, i pensieri, le dottrine che regolavano il mondo. Ormai questi sono morti, e sono stati sostituiti dalle cose nuove, da modelli di pensiero e di vita che hanno quale punto dinamico di partenza il Cristo, il Dio che in Gesù è diventato uomo: l’umanità del Cristo è la stella polare che deve orientare l’esistenza del credente, conducendolo verso la creazione di un mondo progressivamente sempre più umano, dove la dignità, la libertà, la diversità di ogni creatura siano sacre e inviolabili.
Per cogliere questa novità Paolo invita i credenti a “rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità” (Ef 4,23-24)
- padre Alberto Maggi -
Vi auguro sogni
a non finire,
la voglia furiosa
di realizzarne qualcuno,
vi auguro di amare
ciò che si deve amare
e di dimenticare
ciò che si deve dimenticare,
vi auguro passioni,
vi auguro silenzi,
vi auguro il canto degli uccelli
al risveglio
e risate di bambini,
vi auguro di resistere
all’affondamento,
all’indifferenza,
alle virtù negative
della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto
di essere voi stessi.
a non finire,
la voglia furiosa
di realizzarne qualcuno,
vi auguro di amare
ciò che si deve amare
e di dimenticare
ciò che si deve dimenticare,
vi auguro passioni,
vi auguro silenzi,
vi auguro il canto degli uccelli
al risveglio
e risate di bambini,
vi auguro di resistere
all’affondamento,
all’indifferenza,
alle virtù negative
della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto
di essere voi stessi.
- Jacques Brel -
Preghiera per il nuovo anno
Un nuovo anno comincia
e invano scruto l'orizzonte
per scorgere in anticipo quello che accadrà.
Davanti al tempo, Signore,
lo devo ammettere,
avverto tutta la mia fragilità
e il mio smarrimento.
Non posso sapere con certezza
quello che accadrà di qui a poche ore
e come posso prevedere ciò che mi riserverà
questa nuova carovana di giorni?
Non riesco neppure a intravedere le sorprese
che mi attendono dietro l'angolo
e come posso riconoscere ciò che sta nel cuore di questi mesi?
E tuttavia, Signore, anche se televisioni e giornali
continuano a rovesciare su di me la loro valanga di sciagure,
di notizie sconfortanti, di previsioni nere,
io non voglio lasciarmi vincere dall'ansia
o dallo scoraggiamento dal pessimismo o dalla tensione.
No, Signore, vado incontro a questo nuovo anno
con fiducia e con speranza.
E sai perché? Qualunque cosa accada,
ne sono certo, tu sarai con me.
L'augurio per un anno di serenità .... per ognuno di voi ! :-)
Carissimi amici ed amiche,
è stato un anno difficile, questa pandemia ci ha creato un sacco di squilibri fisici e mentali e per molti di noi anche economici.
Dopo un anno di cammino, ci voltiamo indietro e guardiamo le orme dei nostri passi.
Non cancelliamo il percorso fatto, ma lo rileggiamo con il senno di poi.
Guardiamo in faccia i successi e gli errori e troviamo il coraggio di chiamarli con il loro nome.
Senza presunzione e senza falsa umiltà.
Quindi si può ripartire.
Con un cuore meno vecchio.
Con un'anima più trasparente.
Sbaglieremo ancora.
Ancora usciremo di strada.
Ancora ripartiremo.
Chi ha accettato nella propria vita il dono della fede percorrerà il proprio cammino con la speranza che c'è una meta: un Dio di misericordia - Padre, Figlio e Spirito Santo - che ancora si ostina ad amarci.
Vivere in questa speranza, sapere che la pandemia passerà, vedete quanto poco ne ho parlato durante l'anno! E' il miglior augurio che io possa formulare per il nuovo anno.
Buon anno a tutti!
Quanto amore!!!
Stefania