"È esistita un'epoca in cui gli esseri
erano veramente capaci di amarsi e di restare fedeli, e perciò a quel tempo non
esisteva l'istituzione del matrimonio. Il matrimonio è stato istituito perché
gli esseri umani non sapevano più amare.
È stato per costringerli a rispettare i
propri impegni che si sono dovute inventare delle leggi, dei sacramenti, ecc.
Quando c'è l'amore, si ha forse bisogno di
carte, di contratti, di un sindaco o di un curato?
E poi, tutte quelle carte, quei sindaci e
quei curati possono forse impedire alle coppie sposate di tradirsi, di
sbranarsi e di separarsi? No, purtroppo.
Quando c'è l'amore, non si ha bisogno di
nient'altro perché duri eternante, nemmeno della benedizione dei sacerdoti,
perché Dio ha già dato la Sua benedizione.
Dio è
nell'amore di coloro che si amano veramente, ed è questa l'unica benedizione
autentica: l'amore stesso."
"Il
problema delle persone, soprattutto nell'amore, è che si vuole possedere
l'altro. E quando, anziché il dono, c'è il desiderio di possesso, si inquina
tutto. Molti matrimoni falliscono per questo. Perché, quando tu vuoi possedere,
riduci automaticamente l'altro a un oggetto.
Non è più una persona, un
interlocutore, ma diventa un possesso.
È il contrario dell'amore. L'amore è
spento, a quel punto."
- padre Raniero
Cantalamessa -
sacerdote, teologo e predicatore italiano dell'Ordine dei Frati
Minori Cappuccini
L'Amore vero non si improvvisa
Riappropriatevi, cari giovani, del valore
della famiglia; amatela non solo per tradizione, ma per una scelta matura e
consapevole: amate la vostra famiglia di origine e preparatevi ad amare anche
quella che con l’aiuto di Dio voi stessi formerete.
Dico: “preparatevi”, perché l’amore vero non
si improvvisa.
L’amore è fatto, oltre che di sentimento, di
responsabilità, di costanza, e anche di senso del dovere.
Tutto questo lo si impara attraverso
l’esercizio prolungato delle virtù cristiane della fiducia, della purezza,
dell’abbandono alla Provvidenza, della preghiera...
- papaBenedetto XVI –
Cagliari 07 settembre 2008
“Dobbiamo iniziare con
l’essere felici
perché è il più
grande servizio che si possa rendere all’umanità.
Se siamo felici, c’è
almeno un luogo di felicità.
La felicità deve però
continuamente accrescersi,
e si accresce man
mano che altre persone diventano un po’ più felici.
Se nella vostra vita
avete reso felice anche una sola persona,
non avete perduto il
vostro tempo;
se avete fatto felice
un cane, oppure una pianta fiorita
in un giorno di
primavera che vi ha dato l’impressione di rispondervi,
ne valeva la pena.
Credo che la nostra
vita sia perduta se questo dono,
che è dentro di noi,
non riesce ad essere comunicato.
Se nessuno vuole il
dono che è in voi,
offritelo a tutti gli
esseri, alla vita, al vento!
Il vento lo porterà a
quelli che ne hanno più bisogno…
E’ il momento di
dare!
Io dono e accolgo
coloro che possono avere bisogno.”
- Jean-Yves
Leloup -
La montagna nell’oceano
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