C’è sempre quel momento
lì.
Quando si girano verso
di te. Stanno giocando a rincorrersi, stanno parlando, facendo merenda, e poi
si girano verso di te. Mezzo secondo, non di più.
Ti guardano, vogliono
vedere se li stai guardando, se li tieni d’occhio. Cercano nel tuo sguardo
qualcosa che sembri almeno un po’ un’approvazione.
Un sorriso. O anche solo,
semplicemente, la conferma che te ne sta fregando qualcosa.
Poi tornano a fare
quel che stavano facendo.
Ovvio che non puoi
guardarli sempre. Non tutti. Che chissà quante volte mi sarà successo, che lui
si girava, mi cercava, e io avevo la testa girata dall’altra parte.
Ma ci sono giorni,
come oggi per dire, in cui mi sembra che sì ok la storia, sì ok i verbi, ma
tutto quel che dobbiamo fare è cercare di essere lì, sforzarci di essere lì,
quando si girano a cercare il nostro sguardo.
Fargli sapere che ce
ne frega qualcosa, di quello che stanno facendo.
Fargli sempre sapere
che siamo lì.
La cosa più semplice,
e la più difficile del mondo.
- Enrico Galiano -
Quando nel corso degli umani eventi è in pericolo la propria sanità mentale, diventa necessario alzare una voce nel deserto.
È in nome della giustizia per le genti... ma soprattutto per me... che pronuncio la seguente dichiarazione, nella speranza che assicuri la pace della mente a tante persone.
La dichiarazione dei diritti del bambino
Articolo primo: è severamente proibito a chiunque abbia l'abitudine di mangiare aglio avvicinarsi a meno di cinque chilometri da un lattante, pena l'annegamento per sputo.
Articolo secondo: qualunque idiota venga sorpreso a fare il solletico sotto i piedi di un lattante fino a farlo svenire, o a buttarlo in aria appena mangiato, incorrerà in severissime pene pecuniarie.
Articolo terzo: il lattante colpevole di minzione improvvisa in grembo ad amici o parenti in visita avrà diritto a un veloce cambio di pannolini. Pubbliche dichiarazioni, descrizione di particolari e visite turistiche al sopramenzionato non sono considerati necessari.
Articolo quarto: la decisione di mangiare o meno omogeneizzato di pollo spetta al «nutrito», non alla «nutrice». Se poi il nutrito deciderà di sputare l'omogeneizzato di pollo di cui sopra in faccia alla nutrice, l'atto dovrà essere considerato l'espressione di un'opinione, non una dichiarazione di guerra.
Articolo quinto: ai bambini dev'esser lasciata piena libertà di vocalizzo, anche in chiesa, nei luoghi pubblici, durante i film e nelle ore notturne.
Non hanno ancora avuto modo di imparare che le risate e l'allegria devono durare tutta una vita e quindi non vanno sprecate.
Primo emendamento: è severamente proibito alloggiare un neonato in una casa priva di teneri abbracci, amore e risate.
- Bombeck Erma -
Fonte: “Se la vita è un piatto di ciliegie, perché a me capitano solo i noccioli?” di Erma Bombeck
C'è un bambino in ognuno di noi. Ha delle
necessità. disperatamente ci chiama.
Desidera vivere spensierato, leggero. E'
stato caricato con troppi doveri e regole.
Gli è stata rubata una parte dell'infanzia.
Solo tu puoi dargli ciò di cui più ha bisogno.
Lo puoi fare.
Fallo giocare, lascia che si diverta, che
faccia scemate, che rida, che salti spensierato e libero e divertiti con lui.
Tutto ciò che dai a lui lo dai a te. La sua
gratitudine sarà immensa.
- Gustav Birth -
Nessun commento:
Posta un commento