Signore, insegnami a invecchiare!
Convincimi che la comunità non compie alcun torto verso di me, se mi va esonerando da responsabilità, se non mi chiede più pareri, se ha indicato altri a subentrare al mio posto.
Togli da me l'orgoglio dell'esperienza fatta, ed il senso della mia indispensabilità.
Che io colga, in questo graduale distacco dalle cose, unicamente la legge del tempo, e avverta, in questo avvicendamento di compiti, una delle espressioni più interessanti della vita che si rinnova sotto l'impulso della tua Provvidenza.
Fa, o Signore, che io sia ancora utile al mondo, contribuendo con l'ottimismo e con la preghiera alla gioia e al coraggio di chi è di turno nella responsabilità, vivendo uno stile di contatto umile e sereno con il mondo in trasformazione senza rimpianti sul passato, facendo delle mie sofferenze umane un dono di riparazione sociale.
Che la mia uscita dal campo di azione sia semplice e naturale come un felice tramonto di sole.
Perdona se solo oggi, nella tranquillità, riesco a capire quanto tu mi abbia amato e soccorso.
Che almeno ora io abbia viva e penetrante la percezione del destino di gioia che mi hai preparato e verso il quale mi hai incamminato fin dal primo giorno di vita.
Signore, insegnami a invecchiare.
Amen.
- Padre Giacomo Perico -
Fonte: Breviario della Terza età, don FerdinandoBay, Ed. Salcom, gennaio 1989
Viviamo un tempo nel quale sperimentiamo molte esperienze comunitarie.
Con esse si vogliono superare gli incontri anonimi e le attività burocratiche: si intende, soprattutto, offrire all'uomo uno spazio di autentica esperienza personale e di comunione fraterna.
Tuttavia anche la comunità può diventare un alibi: un rifugio, cioè, alle proprie paure e impotenze, piuttosto che una convergenza e una partecipazione di persone vere, ricche di vocazioni mature e di scelte virili.
Per evitare le illusioni e le improvvisazioni comunitarie, si tratta di capire una realtà apparentemente paradossale e contraddittoria: solo le vere solitudini sono capaci di vere comunioni.
Per evitare le illusioni e le improvvisazioni comunitarie, si tratta di capire una realtà apparentemente paradossale e contraddittoria: solo le vere solitudini sono capaci di vere comunioni.
Per rifarsi al Vangelo, solo se il seme di una vita, di una coscienza, di una vocazione sa marcire (questo è il momento profondo e ricco di fecondità
personale) matura e cresce il frutto dell'amicizia, della comunione, della partecipazione.
Non ci può essere comunità dove vite immature svuotano altre vite; dove coscienze smarrite si aggrappano a certezze imprestate; dove vocazioni improvvisate cercano surrogati, succhiando vitalità invece che alimentare e donare vita.
Una comunità cristiana deve essere innanzitutto un incontro di «solitudini contemplative», se si vuole sfociare davvero in una comunione operante di scelte concrete e di rischi storici. Altrimenti rimangono «convivenze», fragili supporti a personali inconsistenze interiori, che appoggiano il proprio vuoto sul vuoto altrui.
Una comunità cristiana deve essere innanzitutto un incontro di «solitudini contemplative», se si vuole sfociare davvero in una comunione operante di scelte concrete e di rischi storici. Altrimenti rimangono «convivenze», fragili supporti a personali inconsistenze interiori, che appoggiano il proprio vuoto sul vuoto altrui.
Al massimo si avrà una convergenza esteriore di interessi culturali e intellettuali o, peggio, di emozioni estetiche.
Dove non crescono, né si rispettano, né saltuariamente si provocano
Dove non crescono, né si rispettano, né saltuariamente si provocano
autentiche vocazioni, non nascerà né resisterà a lungo una comunità.
Si parlerà di fraternità ma si spremerà sentimentalismo o umanismo; si pregherà anche insieme ma saranno più esercitazioni teologiche che abbandono alle sorprese dello Spirito e messa in comune del dono inesauribile della Verità fatta carne.
- padre Umberto Vivarelli -
da:"La solitudine del cristiano"
Preghiere della sera
Grazie Signore
per essermi stato accanto tutto il giorno;
eri in quel bambino sorridente,
in quel vecchietto zoppicante,
in quell'amico che non vedevo da tempo.
Mi hai fatto conoscere persone e situazioni nuove,
mi hai dato possibilità diverse,
Mi hai fatto conoscere persone e situazioni nuove,
mi hai dato possibilità diverse,
mi hai fatto proposte.
Grazie per tutti i tuoi segni, scusa per ciò che non ho compreso.
Amen.
Buona giornata a tutti :-)
www.lapreghieraquotidiana.blogspot.com
Grazie per tutti i tuoi segni, scusa per ciò che non ho compreso.
Amen.
Buona giornata a tutti :-)
www.lapreghieraquotidiana.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento