…..Quasi dialogando con l’autore – che è un
sacerdote esorcista – vorrei innanzitutto ringraziarlo perché in queste sue
pagine ha comunicato il suo convincimento circa la lotta che il Maligno –
Lucifero era il suo nome proprio quale angelo di luce –, pur essendo un vinto,
cerca ancora di intentare contro Dio per contrastane l’opera salvifica.
L’autore – ed è un altro merito di questo testo
– non ci parla del Maligno attraverso fatti sensazionali, ma ci porta al cuore
della lotta, là dove la ribellione di Lucifero è nata e dove, anche, il Maligno
è stato vinto: nel mistero dell’incarnazione, morte e risurrezione del Signore
Gesù Cristo.
Questa prospettiva è liberante, perché ci fa
volgere lo sguardo a colui che è venuto sulla terra per essere il nostro
salvatore: solo fissando lo sguardo su di lui e invocandone l’aiuto, si può
vincere ogni tentazione e seduzione del Maligno.
Ecco perché è tanto importante celebrare con
viva partecipazione i misteri di Cristo, che la liturgia ogni anno ci fa
ripercorrere rendendoli efficacemente presenti.
La nascita di Gesù sulla terra da una Vergine
immacolata, palesemente destabilizza il regno abusivo di Lucifero, che da
angelo di luce è diventato spirito tenebroso sempre all’opera per trascinare
l’umanità nella falsa luce del suo regno.
Come discernere la vera luce dalle false
luci?
L’autore non ha dubbi nell’indicare di fare ricorso a colei che mai fu intaccata
dalla colpa dei progenitori: l’Immacolata Vergine Maria, madre di Cristo e
della chiesa. Lucifero ha paura del Natale, perché da questa donna è nato il
Cristo, colui che gli ha tolto il potere e che, come a un serpente insidioso,
gli ha schiacciato la testa.
La sua piena sconfitta avviene sul Calvario,
ma essa comincia già con il «sì» della Vergine – immacolata proprio grazie al
sacrificio redentore del Figlio – con il concepimento e la nascita di Gesù. Sì,
l’angelo che ha perduto la luce per la sua superbia, ha paura di quel bambino
che nasce a Betlemme e che viene accolto come la Luce venuta a splendere nelle
tenebre, come il Sole divino che mai tramonta. È un bambino divino che ha autorità
regale e si presenta – al contrario di Lucifero! – nell’umiltà della carne
umana proprio per redimerla dall’interno del suo essere.
Maria, umile serva, è
come il trono del Re dell’universo.
L’umanità è attratta da questo «piccolo Re
di gloria» e accorre ad adorarlo nella povertà di una capanna. Lucifero sa che
questo è l’inizio della sconfitta.
Per questo, come si esprime il salmista:
«Digrigna i denti e si consuma» (Sal 112,10); lo dimostra l’ostilità di Erode
che tenta di sopprimere il bambino per timore di perdere il proprio trono.
Ma
un inno della solennità dell’Epifania canta: «Perché temi Erode? Non porta via
i regni terreni, colui che è venuto a donarci il regno dei cieli».
Il bambino,
nato in una capanna nella campagna di Betlemme, regnerà sul trono della croce
eretta su un colle che si chiamerà Calvario.
Con la nascita di Gesù, si può
dire, il trono di Lucifero – detto anche satana e diavolo – crolla come tutti i
troni eretti nella storia dell’umanità da uomini che – sedotti da Lucifero – si
illudono di essere onniscienti e onnipotenti, quindi di poter sfidare Dio e
sopprimerlo nelle anime dei credenti con i loro sottili e falsi ragionamenti.
Ma la stella di Betlemme brilla sempre e illumina la notte di chi, di fede
in fede, avanza sulle vie di Dio.
- Madre Anna Maria Cànopi -
abbadessa dell’Abbazia benedettina «Mater
Ecclesiæ»
Isola San Giulio sul lago d’Orta (Novara)
19
marzo 2017 Solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria
Da: “Lucifero ha paura del Natale” - Marcello Lanza, esorcista, edizioni Messaggero Padova
Il Dio bambino entra nel mondo per dissipare
gli inganni di colui che si traveste da angelo di luce (cf. 2Cor 11,14) per
abbagliare gli uomini con le sue attraenti seduzioni, tra cui l’occultismo che
apre le porte alla sua azione straordinaria.
Dio diventa uomo per riaprire le
porte del paradiso, allora Lucifero teme che l’uomo, assumendo uno stile di
vita natalizio, riscopra la strada, la vera luce, che conduce alla beatitudine
eterna.
Il Natale diventa, così, inizio di riflessione sul paradiso.
«Per questo si manifestò il Figlio di Dio:
per distruggere le opere del diavolo» (1Gv 3,8b). In seguito al peccato
originale l’uomo doveva riscattarsi dal potere delle tenebre al quale
liberamente si è sottoposto, ma solo Dio poteva distruggere le opere del
diavolo, che tutte sfociano in un’unica prospettiva: l’abisso della perdizione.
Questa lotta inizia proprio col Natale del Signore Gesù: «Il Figlio dell’eterno
Padre dovette scendere dalla gloria del cielo, per- ché il mistero dell’iniquità
aveva avvolto la terra».
Dio diventa uomo per salvare il suo popolo
dai peccati e distruggere le catene di Lucifero con il dono della divina
misericordia. Tale opera ha inizio proprio nella santa grotta di Betlemme ed è
ben espressa nei rituali di esorcismo in vigore.
Da: “Lucifero ha paura del Natale” - Marcello Lanza, esorcista, edizioni Messaggero Padova
Buona giornata a tutti. :-)
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