mercoledì 20 dicembre 2017

Don Primo Mazzolari omelia Natale 1931

Arriviamo a questo Natale con due angosce nel cuore e vorremmo poterle deporle e guarire davanti al Presepio. Avremo la pace o la guerra?
Come si risolverà la crisi economica, che per alcuni di voi è perdita di guadagno e di ricchezza, per molti: disoccupazione, strettezze di ogni genere, fame? Cosa vi posso dire?
Come uomo, nulla… Come prete?
Come prete… ho il dovere di parlarvi e voi di ascoltare una parola chiara e audace, la quale non è la solita affermazione: si sta male e va male perché abbiamo abbandonato la strada della religione.
Se mi accontentassi di questa risposta, avreste ragione di non essere soddisfatti…
Perché si sta tanto male, oggi? Quasi tutti sono d'accordo nel dire che la colpa è delle barriere.
Quali barriere? Tutte: dalle doganali alle nazionali, dalle individuali alle collettive, anche quelle che sembrano giustificate dai sacri egoismi.
Trovata la causa, trovato il rimedio: demoliamo le barriere!
Parrebbe una cosa facile, invece, sia perché manchi la volontà o l'animo,
nessuno ci si prova, o trovandovisi non conclude.
Vedo gente che col pretesto di demolire qualche barriera ha finito per innalzare di nuove e di più gravi.
Cosa pensa la religione delle barriere?
Le barriere sono costruzioni umane: Dio non le ha volute, né comandate.
Dio non ha fatto le montagne, i fiumi, i mari, perché dividessero i popoli,
come, distribuendo variamente i suoi doni di fecondità, di forza, di intelligenza, non ha inteso che servissero come motivo di separazione e di differenza tra gli uomini.
Neppure il muro di casa o la cinta del campo, neppure la diversità degli usi,
del linguaggio, dei colori, niente è divisorio nel pensiero divino.
Quindi, la religione non approva nessuna barriera… Dove nascono le barriere?
Da una prima barriera, che a buon diritto porta il nome di originale:
quella che l'uomo ha innalzato tra se e Dio. Le rimanenti non sono che l'ombra di quella.
Non vedendo più Dio, l'uomo non ha più visto neppure il fratello e si è fatto furbo, padrone, prepotente, nemico.
Non vedendo più il padre, l'uomo ha cercato di diventare provvidenza a se stesso in qualunque modo…
Noi non siamo capaci di distruggere le barriere.
È l'opera delle nostre mani e ne siamo perdutamente innamorati.
Fu necessario che venisse Uno di là, Gesù Cristo a spezzare il muro…
Le barriere tra gli uomini cadranno soltanto quando, in unione col Cristo vorremo la ripresa in pieno dell'unità tra il cielo e la terra.
La nostra impotenza di mente, di volontà e di cuore può essere superata dalla forza che viene dal Signore.
Noi l'abbiamo, nelle nostre raffigurazioni lasciato allo stato di Bambino e di Crocifisso, cioè in una condizione di impotenza.
Ma pure in tale rappresentazione che dice la nostra mancata collaborazione e quindi la nostra grande responsabilità, Gesù Cristo ci parla e ci illumina, in quanto che in lui sofferente come Bambino e come Crocifisso, noi possiamo intravedere gli effetti spaventosi delle nostre divisioni, cioè dei nostri peccati.
Nel Presepio vediamo bambini di tutto il mondo che piangono di fame e di abbandono, sulla Croce i nostri compagni disoccupati, taglieggiati, oppressi e crocifissi.
Non ascoltate che vuole dimostrarvi che le barriere sono necessarie e che senza una guerra non si rimette a posto nulla…
Guardate il Presepio o il Calvario e troverete la risposta all'incosciente menzogna.
E con la risposta, una grande speranza, perché è dal Presepio e dal Calvario che incomincia la Redenzione. 

Sentitemi. Se un giorno fosse passato un bambino, chi avrebbe osato sparare?
Fra le trincee costruite dalla nostra cattiveria è passato e passa non soltanto nel giorno di Natale, Gesù, che ha il volto, gli occhi, la grazia incantevole dei nostri bambini.
Chi oserà sparargli contro?

- Don Primo Mazzolari -
omelia Natale 1931




"La stella di Betlemme è una stella che continua a brillare anche oggi in una notte oscura. ... Egli venne come la luce che illumina le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolto. 
A quanti lo accolsero Egli portò la luce e la pace; la pace col Padre celeste, la pace con quanti come essi sono figli della luce e figli del Padre celeste, e la pace interiore e profonda del cuore ...
"E il Verbo si fece carne". Ciò è divenuto verità nella stalla di Betlemme "

(da "Mistero del Natale" di Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein)





Natale non è altro che questo immenso 
silenzio che dilaga per le strade, 
dove platani ciechi 
ridono con la neve 
altro non è che fondere a distanza 
le nostre solitudini, 
stendere nella notte un ponte d'oro. 
Sono qui col tuo dono che il mio illumina 
di dieci stelle-lune, 
guidandomi per mano 
dove vibra un riverbero 
di fuochi e di lanterne (verde e viola), 
di girandole e insegne di caffè. 
Un pino a destra 
per appendervi quattro nostalgie 
e la mia fede in te, bianca cometa 
in cima.


- Maria Luisa Spaziani - 


Buona giornata a tutti. :-)








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