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lunedì 1 maggio 2023

Maria, donna accogliente - don Tonino Bello

La frase si trova in un testo del Concilio, ed è splendida per dottrina e concisione, Dice che, all' annuncio dell'angelo, Maria Vergine «accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio», nel cuore e nel corpo.

Fu, cioè, discepola e madre del Verbo. Discepola, perché si mise in ascolto della Parola, e la conservò per sempre nel cuore. Madre, perché offrì il suo grembo alla Parola, e la custodì per nove mesi nello scrigno del corpo. Sant'Agostino osa dire che Maria fu più grande per aver accolto la Parola nel cuore, che per averla accolta nel grembo.

Forse, per capire fino in fondo la bellezza di questa verità, il vocabolario non basta. Bisogna ricorrere alle espressioni visive. E allora non c'è di meglio che rifarsi a una celebre icona orientale, che raffigura Maria col divin Figlio Gesù inscritto sul petto. È indicata come la Madonna del segno, ma potrebbe essere chiamata la Madonna dell'accoglienza, perché con gli avambracci levati in alto, in atteggiamento di offertorio o di resa, essa appare il simbolo vivo della più gratuita ospitalità.

Accolse nel cuore.

Fece largo, cioè, nei suoi pensieri ai pensieri di Dio; ma non si sentì per questo ridotta al silenzio. Offrì volentieri il terreno vergine del suo spirito alla germinazione del Verbo; ma non si considerò espropriata di nulla. Gli cedette con gioia il suolo più inviolabile della sua vita interiore, ma senza dover ridurre gli spazi della sua libertà. Diede stabile alloggio al Signore nelle stanze più segrete della sua anima; ma non ne sentì la presenza come violazione di domicilio.

Accolse nel corpo.

Sentì, cioè, il peso fisico di un altro essere che prendeva dimora nel suo grembo di madre. Adattò, quindi, i suoi ritmi a quelli dell'ospite. Modificò le sue abitudini, in funzione di un compito che non le alleggeriva certo la vita. Consacrò i suoi giorni alla gestazione di una creatura che non le avrebbe risparmiato preoccupazioni e fastidi. E poiché il frutto benedetto del seno suo era il Verbo di Dio che si incarnava per la salvezza dell'umanità, capì di aver contratto con tutti i figli di Eva un debito di accoglienza che avrebbe pagato con cambiali di lacrime.

Accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio.

Quella ospitalità fondamentale la dice lunga sullo stile di Maria, delle cui mille altre accoglienze il Vangelo non parla, ma che non ci è difficile intuire. Nessuno fu mai respinto da lei. E tutti trovarono riparo sotto la sua ombra. Dalle vicine di casa alle antiche compagne di Nazareth. Dai parenti di Giuseppe agli amici di gioventù di suo figlio. Dai poveri della contrada ai pellegrini di passaggio. Da Pietro in lacrime dopo il tradimento a Giuda che forse quella notte non riuscì a trovarla in casa...

Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell'intimo del cuore. A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine. Non entra in casa per metterci le manette, ma per restituirci il gusto della vera libertà.

Lo sappiamo: è la paura del nuovo a renderci spesso inospitali nei confronti del Signore che viene. I cambiamenti ci danno fastidio. E siccome lui scombina sempre i nostri pensieri, mette in discussione i nostri programmi e manda in crisi le nostre certezze, ogni volta che sentiamo i suoi passi, evitiamo di incontrarlo, nascondendo ci dietro la siepe, come Adamo tra gli alberi dell'Eden. Facci comprendere che Dio, se ci guasta i progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l'avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce.

- Don Tonino Bello -


Buona giornata a tutti :-)





lunedì 15 agosto 2022

Maria, vorrei che il mio “sì” fosse - Paul Claudel

Maria, vorrei che il mio “sì” fosse
semplice come il tuo, che non avesse astuzie mentali. 

Vorrei che il mio “sì” come il tuo, 
non mi mettesse al centro ma a servizio. 

Vorrei che il mio “sì” al disegno di un altro,
come il tuo, volesse dire soffrire in silenzio. 

Vorrei che il mio “sì”, come il tuo, 
volesse dire tirarsi indietro per far posto alla vita. 

Vorrei che il mio “sì”, come il tuo, 
racchiudesse una storia di salvezza. 
Ma il mio peccato, il mio orgoglio,
la mia autosufficienza, dicono un “sì” ben diverso.

Il tuo sguardo su di me , Maria, 
mi aiuti ad essere semplice, 
una che si dimentica, 
una che vuole perdersi nella
disponibilità di chi sa di esistere, 
da sempre, soltanto come un pensiero d’amore. 
Amen. 

(Paul Claudel)


Il matrimonio costituisce la società, il vincolo superiore ad ogni altro: per sua natura prevede la comunione dei beni dell’uno con l’altro. Pertanto se Dio ha dato alla Vergine in sposo Giuseppe, glielo ha dato pure a compagno della vita, testimone della verginità, tutore dell’onestà, ma anche perché partecipasse, mercé il patto coniugale, all’eccelsa grandezza di lei.

Leone XIII, Enciclica "Quamquam pluries" (sulla devozione a San Giuseppe)

Madonna by Giovanni Battista Todeschini (1857 - 1938)

The prayer, song in late summer


Soft and blue are thy robes, my Mother,
Azure and clear as an angel's eyes -
Let me hide in them, oh, my Mother -
Radiant Queen of the summer skies!
Softly piled on the far horizon
Smoky white clouds drifting here and there;
These the border on your blue mantle -
Mother most holy...
Virgin most fair!
Deep and blue and wide is the ocean -
Deep as the call of its peace to me;
Jeweled and shining...
Thy veil, my Mother?
Thy silvered veil, oh Star of the sea?
 

fonte: Edith M. Stoney Press, 1946.; 
Robert, Cyril. Mary Immaculate: God's Mother and Mine.; Poughkeepsie, NY: Marist




Anche Maria ha conosciuto il martirio della croce: il martirio del suo cuore, il martirio dell’anima.

Lei ha sofferto tanto, nel suo cuore, mentre Gesù soffriva sulla croce. La Passione del Figlio l’ha vissuta fino in fondo nell’ anima. E’ stata pienamente unita a Lui nella morte, e per questo le è stato dato il dono della risurrezione. Cristo è la primizia dei risorti, e Maria è la primizia dei redenti, la prima di «quelli che sono di Cristo». E’ nostra Madre, ma anche possiamo dire è la nostra rappresentante, è la nostra sorella, la nostra prima sorella, è la prima dei redenti che è arrivata in Cielo.

 Papa Francesco, Omelia Giovedì, 15 agosto 2013 






Buona giornata a tutti. :-))

lunedì 2 maggio 2022

Maria Mediatrice di tutte le Grazie, preghiere di intercessione


O Madre Santissima, 
prostrato ai Tuoi piedi,
a Te che riversi come un fiume
le Grazie di Gesù e le distribuisci
a coloro che Te le chiedono,
O Madre Santissima,
prostrato ai Tuoi piedi,
a Te che riversi come un fiume
le Grazie di Gesù e le distribuisci
a coloro che Te le chiedono,
per i Tuoi dolori, per i Tuoi meriti,
per la Tua obbedienza ed umiltà,
Ti chiedo in ginocchio di farmi questa Grazia

(chiedere la Grazia)




Maria da buona madre ci educa ad essere, come Lei, capaci di fare scelte definitive; scelte definitive, in questo momento in cui regna, per così dire, la filosofia del provvisorio. È tanto difficile impegnarsi nella vita definitivamente. E lei ci aiuta a fare scelte definitive con quella libertà piena con cui ha risposto “sì” al piano di Dio sulla sua vita (cfr Lc 1,38). 

- Papa Francesco -

 


Preghiera alla Madonna delle Lacrime

O Madonna delle Lacrime
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell'amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore.
Amen

san Giovanni Paolo II, papa



“Maria, Madre mia,
Vorrei che il mio sì fosse semplice come il tuo, 
che non avesse astuzie mentali.
 
Vorrei che il mio sì, come il tuo, 
n
on mi mettesse al centro, 
ma a servizio. 
Vorrei che il mio sì al disegno di un Altro, come il tuo, 
volesse dire soffrire in silenzio. 
Vorrei che il mio sì, come il tuo, 
volesse dire tirarsi indietro per fare posto alla vita. 
Vorrei che il mio sì, come il tuo, 
racchiudesse una storia di salvezza. 
Ma il mio peccato, il mio orgoglio, la mia autosufficienza, 
dicono un sì ben diverso. 
Il tuo sguardo su di me, Maria, 
mi aiuti ad essere un semplice, 
uno che si dimentica, 
nella disponibilità di chi sa di esistere da sempre 
soltanto come un pensiero d’amore”.
 
 
 

- don Bruno Ferrero - 
da: Preghiere di giovani
                                                                  

Buona giornata a  tutti. :-)




domenica 1 maggio 2022

Maggio mese di Maria

Maggio è chiamato anche il mese delle grazie e delle glorie di Maria, perché in questo mese si rice­vono copiose grazie, celebrando le glorie della Ma­dre e Regina universale. Anzi, soprattutto per i frutti spirituali che produce, il mese di maggio canta le più alte glorie di Maria Mediatrice di ogni grazia.
Sono grazie di ogni sorta che ella dona amoro­samente a chi celebra questo mese. Grazie di pro­gresso spirituale, di rinnovamento di vita, di con­versione; grazie temporali per la salute, per il lavo­ro, per gli studi, per la sistemazione, per la famiglia. Quante grazie in questo mese benedetto! Tanto più che esso si chiude con la festa dolcissima della Madonna delle grazie. 
Chi di noi non ha bisogno di grazie?


Al tempo di s. Gregorio Magno infieriva in molte parti d'Europa e specialmente in Roma una grande pestilenza. S. Gregorio per far cessare questo flagello invocò la protezione della gran madre di Dio. Tra le opere pubbliche di penitenza ordinò una solenne processione all'immagine miracolosa di Maria che si venerava nella Basilica di Liberio, oggi S. Maria maggiore. A mano a mano che la processione si avanzava il morbo contagioso si allontanava da quelle contrade, finchè giunta al luogo ove era il monumento dell'imperatore Adriano (che per questo fu chiamato Castel Sant'Angelo), comparve sopra di esso un angelo in forma umana. Egli riponeva nel fodero la spada insanguinata in segno che l'ira divina era placata, e che per l'intercessione di Maria era per cessare il terribile flagello. Nel medesimo tempo si udì un coro di angeli a cantare l'inno: Regina coeli laetare alleluia. Il s. pontefice aggiunse a quest'inno altri due versetti coll'orazione, e da quel tempo si cominciò ad usare dai fedeli per onorare la Vergine nel tempo Pasquale, tempo di tutta allegrezza per la risurrezione del Salvatore. Benedetto XIV concedette le medesime indulgenze dell'Angelus Domini ai fedeli che lo recitano in tempo Pasquale.

- san Giovanni Bosco - 



Noi che onoriamo la SS.Vergine Maria, specialmente nel mese di Maggio, apparteniamo alla schiera dei figli devoti. Rallegriamoci e lavoriamo per divenire sempre più cari alla Mamma Celeste.
Moltiplichiamo i nostri atti di ossequio, diffondiamo la sua devozione narrando le sue glorie alle anime che ci circondano, esortiamo i tiepidi alla recita quotidiana del Rosario, invogliamo i bisognosi a ricorrere a Lei in ogni necessità! Consoliamo il Cuore Addolorato di Maria, tanto oltraggiato dai bestemmiatori, dalla condotta dei cattivi Cristiani e dalla malvagità dei nemici della Chiesa!


O San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo purissimo di Maria, che a Nazareth hai conosciuto la dignità e il peso del lavoro, accettandolo in ossequio alla volontà del Padre e per contribuire alla nostra salvezza, aiutaci a fare del lavoro quotidiano un mezzo di elevazione; dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, la salute, la serenità e la fede; fà che i disoccupati trovino presto una dignitosa occupazione e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera, possano godere di un lungo e meritato riposo.
Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore, e per Maria, Tua castissima Sposa e nostra carissima Madre. Amen.

O Dio, che nella tua provvidenza hai chiamato l'uomo a cooperare con il lavoro al disegno della creazione, fa' che per l'intercessione e l'esempio di san Giuseppe siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi, e riceviamo la ricompensa che ci prometti. Amen.



Buona giornata a tutti :-)


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sabato 31 ottobre 2020

Maria, donna del riposo - don Tonino Bello

 Santa Maria, donna del riposo, accorcia le nostre notti quando non riusciamo a dormire.

Come è dura la notte senza sonno!

È una pista senza luce, su cui atterrano tenebrosi convogli di ricordi, e da cui decollano stormi di incubi che stringono il cuore.

Mettiti accanto a noi quando, nonostante i sedativi, non ce la facciamo a chiudere occhio, e il letto più morbido diventa una tortura, e dalla strada i latrati del cane sembrano dar voce ai gemiti dell'universo, e dalla torre dell'orologio i rintocchi scendono sull'anima come colpi di maglio, e i secondi scanditi dal pendolo del corridoio non si sa bene se vogliano farti compagnia, o ricordarti l'inarrestabile corsa del tempo, o dilatare il supplizio delle ore che non passano mai.

Sorveglia il riposo di chi vive solo.

Allunga nei vecchi i sipari del sonno, corti e leggeri come veli di melagrana.

Tonifica il dormiveglia di chi sta in ospedale sotto un pianto di flebo.

Rasserena l'inquietudine notturna di chi si rigira nel letto sotto un pianto di rimorsi.

Acquieta l'ansia di chi non riposa perché teme il sopraggiungere del giorno.

Rimbocca gli stracci di chi dorme sotto i ponti.

E riscalda i cartoni con cui la notte i miserabili si riparano dal freddo dei marciapiedi.

Santa Maria, donna del riposo, vogliamo pregarti per coloro che annunciano il Vangelo.

Qualche volta li vediamo stanchi e sfiduciati, e sembrano dire come san Pietro: «Abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nulla».

Ebbene, fermali quando la generosità pastorale li porta a trascurare la loro stessa persona.

Richiamali al dovere del riposo.

Allontanali dalla frenesia dell'azione.

Aiutali a dormire tranquilli.

Non indurli nella tentazione di ridurre le quote minime di sonno, neppure per la causa del Regno.

Perché lo stress apostolico non è un incenso gradito al cospetto di Dio.

Pertanto, quando nel breviario recitano il Salmo 126, mettiti a cantarlo con loro, e calca la voce sui versetti in cui si dice che è inutile alzarsi di buon mattino o andare tardi a riposare la sera, perché «ai suoi amici il Signore dà il pane nel sonno».

Capiranno bene, allora, che tu non li esorti al disimpegno, ma a rimettere tutto nelle mani di colui che dà fecondità al lavoro degli uomini.

Santa Maria, donna del riposo, donaci il gusto della domenica.

Facci riscoprire la gioia antica di fermarci sul sagrato della chiesa, e conversare con gli amici senza guardare l'orologio.

Frena le nostre sfibranti tabelle di marcia.

Tienici lontani dall'agitazione di chi è in lotta perenne col tempo.

Liberaci dall'affanno delle cose.

Persuadici che fermarsi sotto la tenda, per ripensare la rotta, vale molto di più che coprire logoranti percorsi senza traguardo.

Ma, soprattutto, facci capire che se il segreto del riposo fisico sta nelle pause settimanali o nelle ferie annuali che ci concediamo, il segreto della pace interiore sta nel saper perdere tempo con Dio.

Lui ne perde tanto con noi. E anche tu ne perdi tanto.

Perciò, anche se facciamo tardi, attendici sempre la sera, sull'uscio di casa, al termine del nostro andare dissennato.

E se non troviamo altri guanciali per poggiare il capo, offrici la tua spalla su cui placare la nostra stanchezza, e dormire finalmente tranquilli.

- don Tonino Bello - 


Buona giornata a tutti. :-)




 

martedì 8 settembre 2020

Vi porto nel cuore - cardinale Carlo Maria Martini 8 settembre 2002

  …….vorrei specialmente ringraziare Dio in questo Tempio, nel quale tante volte lo abbiamo supplicato, anche in tempi di dure calamità, di lutti e di tragedie. 

Gli anni che abbiamo vissuto insieme sono stati pieni di incontri, di gioie e di fatiche, di angosce e di speranze e l'aiuto di Dio non ci è mai mancato. 
Vorrei ringraziare Dio per mezzo di Maria che dall'alto del Duomo ha sempre vegliato con amore su questa città e su questo territorio. 
Alla Madonnina sulla guglia più alta ho guardato spesso in questi anni dal terrazzo della mia abitazione affidando con speranza a lei me e ciascuno di voi.

Di me posso dire che ho sempre avuto molto forte il senso dei miei limiti e sono consapevole delle mie lacune e delle mie unilateralità. 
Ho sempre avvertito come superiore alle mie forze il peso di così tante responsabilità. 
Per le mie mancanze, omissioni e inadeguatezze chiedo perdono a tutti: ai credenti perché possa contare sulla loro intercessione nel giorno del giudizio, e a tutti i non credenti perché è importante poter far leva sul perdono reciproco per guardare al futuro con rinnovata fiducia e servire insieme la giustizia e la pace. 
Come mi scriveva recentemente una giovane "sentinella del mattino": "ora mi rendo conto che la mia povertà è una grande ricchezza perché lì incontro l'amore del Padre…il senso della mia vita l'ho trovato nello scoprirmi bisognosa del suo perdono, ricca solo del suo amore, un amore che basta davvero a colmare tutta la nostra esistenza" (Lettera del 3 giugno 2002).

Sono conscio di avere confidato soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall'inizio in questa perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie inadeguatezza ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola. E a tutti, credenti e non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire ha voluto essere sempre, almeno nell'intenzione, la parola di Dio, in particolare a partire dalle Scritture. 
Ho anche cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati.

(.....)

Ai miei fedeli raccomando in particolare l'amore della Scrittura e la pratica della lectio divina, mentre ai cristiani di tutte le confessioni affido la speranza dell'unità della Chiesa e di una ritrovata comunione nella molteplicità dei doni di Dio, che permetta un dialogo fruttuoso tra le religioni e una rinnovata amicizia col popolo delle promesse.

A tutti dico: amatevi gli uni gli altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di Gesù.

E ora mi rivolgo a Maria "dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo" (Mt 1,16). La madre di Gesù, di cui celebriamo oggi la nascita, è stata vicina con discrezione e senza interferenze alla vita della Chiesa primitiva specialmente con la sua preghiera di intercessione. Mi ottenga ora di continuare con lei questo servizio per tutti voi nella Gerusalemme terrena, nell'attesa della Gerusalemme celeste, quando tutti saremo palesemente una cosa sola nel mistero del Padre.

(+Card. Carlo Maria Martini)
Duomo 8 settembre 2002 

Leggi il testo integrale Vi porto nel cuore Omelia per la Natività della Beata Vergine Maria - Duomo di Milano, 8 settembre 2002


- Cardinale Carlo Maria Martini -








Signore, Tu sei la mia lampada,
Ti prego, Signore
di rischiarare la mia lampada che è la

preghiera:
preghiera che fa fatica ad accendersi,
che non è splendente come vorrei.

Ti chiedo Signore di rischiararla
e però vorrei con più audacia,
fare mie le parole di Davide: tu sei la mia lampada.

Non voglio quindi preoccuparmi troppo
della mia preghiera nella certezza che tu sei
la mia lampada, il sole dalla mia vita.

Donaci, o Signore Dio nostro, di capire il mistero della preghiera.
Donami di coltivare la terra con umiltà e
semplicità di cuore, a imitazione della Vergine Maria.
                                                                                                                                                           


Buona giornata a tutti. :-)


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