martedì 8 settembre 2020

Vi porto nel cuore - cardinale Carlo Maria Martini 8 settembre 2002

  …….vorrei specialmente ringraziare Dio in questo Tempio, nel quale tante volte lo abbiamo supplicato, anche in tempi di dure calamità, di lutti e di tragedie. 

Gli anni che abbiamo vissuto insieme sono stati pieni di incontri, di gioie e di fatiche, di angosce e di speranze e l'aiuto di Dio non ci è mai mancato. 
Vorrei ringraziare Dio per mezzo di Maria che dall'alto del Duomo ha sempre vegliato con amore su questa città e su questo territorio. 
Alla Madonnina sulla guglia più alta ho guardato spesso in questi anni dal terrazzo della mia abitazione affidando con speranza a lei me e ciascuno di voi.

Di me posso dire che ho sempre avuto molto forte il senso dei miei limiti e sono consapevole delle mie lacune e delle mie unilateralità. 
Ho sempre avvertito come superiore alle mie forze il peso di così tante responsabilità. 
Per le mie mancanze, omissioni e inadeguatezze chiedo perdono a tutti: ai credenti perché possa contare sulla loro intercessione nel giorno del giudizio, e a tutti i non credenti perché è importante poter far leva sul perdono reciproco per guardare al futuro con rinnovata fiducia e servire insieme la giustizia e la pace. 
Come mi scriveva recentemente una giovane "sentinella del mattino": "ora mi rendo conto che la mia povertà è una grande ricchezza perché lì incontro l'amore del Padre…il senso della mia vita l'ho trovato nello scoprirmi bisognosa del suo perdono, ricca solo del suo amore, un amore che basta davvero a colmare tutta la nostra esistenza" (Lettera del 3 giugno 2002).

Sono conscio di avere confidato soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall'inizio in questa perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie inadeguatezza ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola. E a tutti, credenti e non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire ha voluto essere sempre, almeno nell'intenzione, la parola di Dio, in particolare a partire dalle Scritture. 
Ho anche cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati.

(.....)

Ai miei fedeli raccomando in particolare l'amore della Scrittura e la pratica della lectio divina, mentre ai cristiani di tutte le confessioni affido la speranza dell'unità della Chiesa e di una ritrovata comunione nella molteplicità dei doni di Dio, che permetta un dialogo fruttuoso tra le religioni e una rinnovata amicizia col popolo delle promesse.

A tutti dico: amatevi gli uni gli altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di Gesù.

E ora mi rivolgo a Maria "dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo" (Mt 1,16). La madre di Gesù, di cui celebriamo oggi la nascita, è stata vicina con discrezione e senza interferenze alla vita della Chiesa primitiva specialmente con la sua preghiera di intercessione. Mi ottenga ora di continuare con lei questo servizio per tutti voi nella Gerusalemme terrena, nell'attesa della Gerusalemme celeste, quando tutti saremo palesemente una cosa sola nel mistero del Padre.

(+Card. Carlo Maria Martini)
Duomo 8 settembre 2002 

Leggi il testo integrale Vi porto nel cuore Omelia per la Natività della Beata Vergine Maria - Duomo di Milano, 8 settembre 2002


- Cardinale Carlo Maria Martini -








Signore, Tu sei la mia lampada,
Ti prego, Signore
di rischiarare la mia lampada che è la

preghiera:
preghiera che fa fatica ad accendersi,
che non è splendente come vorrei.

Ti chiedo Signore di rischiararla
e però vorrei con più audacia,
fare mie le parole di Davide: tu sei la mia lampada.

Non voglio quindi preoccuparmi troppo
della mia preghiera nella certezza che tu sei
la mia lampada, il sole dalla mia vita.

Donaci, o Signore Dio nostro, di capire il mistero della preghiera.
Donami di coltivare la terra con umiltà e
semplicità di cuore, a imitazione della Vergine Maria.
                                                                                                                                                           


Buona giornata a tutti. :-)


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