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mercoledì 9 aprile 2025

Le buone notizie - Thich Nhat Hanh

 Le buone notizie non vengono stampate.
Le buone notizie le stampiamo noi.
Ne tiriamo un’edizione speciale ogni momento
e vorremmo che la leggessi.
La buona notizia è che sei vivo
e che l’albero di tiglio è ancora lì,
e svetta saldo nel rigido inverno.
La buona notizia è che hai splendidi occhi
che toccano il blu del cielo.
La buona notizia è che
il tuo bambino è lì davanti a te,
e che tu hai due braccia disponibili.
Abbracciarsi è possibile.
Si stampa solo ciò che non va.
Guarda ognuna delle nostre edizioni speciali:
noi offriamo tutto ciò che va.
Vogliamo che tu ne tragga beneficio
e che ci aiuti a proteggerle.
Lì, sul marciapiede, un fiore di tarassaco
ci offre il suo splendido sorriso
e canta la canzone dell’eternità.
Ascolta! Hai orecchie in grado di udirla.
China il capo. Ascoltala.
Lasciati dietro il tuo mondo di dolore
e di preoccupazioni
e sii libero.
L’ultima buona notizia è che puoi farlo.

Thich Nhat Hanh (monaco buddista)


La determinazione

Quando la determinazione cambia, tutto inizia a muoversi nella direzione che desiderate. Nell’istante in cui decidete di vincere, ogni nervo e fibra del vostro essere si orienteranno verso quella realizzazione. 
D’altra parte se pensate: “Non funzionerà mai”, proprio in quel momento ogni cellula del vostro essere si indebolirà, smettendo di lottare, e tutto volgerà al fallimento.

Thich Nhat Hanh (monaco buddista)



La gente, di solito, considera un miracolo camminare sull’acqua o per aria, ma io credo che il vero miracolo sia camminare sulla terra. 
Tutti i giorni ci imbattiamo in miracoli che non riconosciamo come tali: un cielo azzurro, nuvole bianche, foglie verdi, gli occhi, neri e curiosi di un bambino, i nostri stessi occhi.

Thich Nhat Hanh (monaco buddista)



La paura, una sensazione che nasce da dentro e ci può attanagliare.
Come una morsa che ci porta all’inazione e quindi alla “non vita”.
Come sconfiggerla? Come superarla traendo da dentro di noi una forza inaspettata?
Qualcuno la chiamerebbe resilienza, quella energia che ci nasce da dentro e ci fa essere grandi quando fuori il mondo vacilla e la paura fa capolino all’uscio dell’esistenza.
A noi la scelta di farci sopraffare, a noi la scelta di vincerla ed essere profondamente umani e straordinariamente ricchi di risorse.
La prima regola è quella di riconoscere ciò che ci fa paura e indagare le motivazioni che ci spingono a provarla, così facendo la paura stessa si attenua e i contorni si fanno meno vividi, più superabili.


Thich Nhat Hanh (monaco buddista)
dal libro “Paura” di Thich Nhat Hanh



Pensiamo che, per essere più felici, dovremmo reprimere o ignorare le nostre paure. Quando pensiamo alle cose che ci spaventano non ci sentiamo a nostro agio, così allontaniamo i nostri timori negandoli: «Oh no, non voglio pensarci». Cerchiamo d’ignorare la paura, che tuttavia continua a restare presente.
Il solo modo per liberarsi dalla paura ed essere davvero felici è riconoscerla e cercarne le radici profonde. Invece di tentare di rifuggirla, possiamo invitarla ad affiorare alla coscienza e osservarla con uno sguardo limpido e profondo.

Thich Nhat Hanh (monaco buddista)
dal libro “Paura” di Thich Nhat Hanh



Buona giornata a tutti. :-)


lunedì 7 aprile 2025

Orme sulla sabbia - Margaret Fishback Powers

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita. 

Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.

Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.

Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.

Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?".

Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:

i giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".

(Margaret Fishback Powers)   


"Maestro, cosa si fa quando si è disperati?"

"Si inizia a camminare.

In silenzio. In un bosco.

In compagnia solo della propria disperazione. E si sta in ascolto dei simboli che giungono da ogni minuscola manifestazione della natura. Una pigna ti può raccontare tanto, come anche il sottile ago di un albero. La foresta è tutta lì per parlarti e rivelarti il segreto. Della tua disperazione."

"Non conosco il linguaggio della natura, come faccio a comprenderlo?"

"E' un linguaggio che è già dentro di te. Parlato dai tuoi nonni e dai nonni dei tuoi nonni e tramandato fino a te. Non con le parole. Attraverso i codici dell'anima che sono evidenti a tutti ma che risultano essere troppo pericolosi per il nostro comodo vivere. Negarli, rifiutarli e deriderli sono modi per allontanare l'anima da noi.

Vai nel fitto bosco, buio e umido, e proprio là parla alla tua disperazione come se fosse il tuo maestro interiore. E accogli senza riserve i consigli che ti arrivano."

"E se non sento nulla?"

"Il silenzio che sentirai è già di per sé uno dei più grandi insegnamenti. Vuol dire che è ora per te di rimanere nel vuoto. E di non ricercare altro. Abbuffati di mancanza e resisti alla tua voglia di riempirla.

- Elena Bernabè -






Buona giornata a tutti :-) 


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domenica 30 marzo 2025

È sempre colpa degli altri! - Anthony De Mello

 Una delle cose essenziali della vita umana, e a cui purtroppo molti cercano di sottrarsi, è la responsabilità personale.
Ogni volta che diciamo: «Non è stata colpa mia»; «È stato lui che ... »; «Sono stato costretto a ... »; «Non ho potuto far altrimenti...», cerchiamo scuse per giustificare la nostra condotta irresponsabile.
Se ho capito chi sono, se ho la piena consapevolezza dei miei diritti e dei miei doveri, se non dò all'opinione o al giudizio altrui un valore superiore alla "mia" opinione e al "mio"giudizio, ecco che non mi troverò più a dover dare la colpa agli altri.
Se ho fiducia nella mia capacità di discernimento, ecco che sarò pienamente convinto di ogni mia azione.
Se giudico l'operato o il pensiero altrui un errore, cioè contrario ai miei principi, ecco che non mi farò coinvolgere, ma avrò la forza morale di rifiutare ciò che altri vorrebbero impormi ..
Essere responsabili è la chiave per una vita consapevole e appagante.

Come il bambino, dopo aver lavorato a lungo con i suoi cubetti, ammira alla fine la sua opera dicendo orgogliosamente: «L'ho fatto tutto da solo», così anche noi dobbiamo sforzarci di operare su noi stessi, sulla nostra coscienza, sulla nostra psiche, per convincerci che la nostra vita è nelle nostre mani. Rendiamoci finalmente conto che la scelta è solo nostra.
Se voglio smettere di fumare, è inutile che io dica: «Però mi calma i nervi», oppure: «Nel mio ambiente tutti fumano. Mi è impossibile smettere». In questo modo cerco di togliermi di dosso la responsabilità di scelta, scaricandola su altri fattori.
«Volere è potere», dice il vecchio adagio. Ed è verissimo. Finché mi limito a dire: «Tenterò, farò del mio meglio, vedrò se ci riesco ... », non otterrò mai niente di positivo. «Tenterò» equivale a «non voglio», o «non mi sento all'altezza», oppure «non ho il coraggio di scelta definitiva».
Troviamolo, questo coraggio, e vedremo come la nostra esistenza assumerà una colorazione diversa.
Via il grigio del "ma", del "però".
Se metto il bicchiere sull'orlo del tavolo, è facile che cada a terra. Dopo sarà inutile prendersela col tavolo o col bicchiere, o magari con la corrente d'aria o la vibrazione di un treno di passaggio che ne hanno causato la caduta fisica.
La responsabilità è solo mia, in quanto stava a me prevedere quanto sarebbe potuto accadere e quindi poggiate il latte in mezzo al tavolo e non sull'orlo, o in frigorifero, o berlo direttamente.
Tutto quanto "ci circonda" può servire a rendere la nostra vita più comoda, più utile o più piacevole. Dobbiamo però fare attenzione a usare con criterio quanto è a nostra disposizione.
L'automobile può farci viaggiare velocemente accorciando le distanze, può condurci in cima a una vetta evitandoci  la fatica della scalata. Può essere però anche strumento di rovina e morte se non sappiamo usarla con prudenza o se, peggio ancora, volontariamente la rendiamo artefice della nostra distruzione. Possiamo fare lo stesso con la ricchezza, con l'amore, con la bellezza, col potere.

Tutte cose splendide, se sappiamo usarle nel modo opportuno, per il fine vero per il quale ci sono state date.
(padre Anthony De Mello)




Volete cambiare il mondo? 
Che ne dite di cominciare da voi stessi? 
Che ne dite di venire trasformati per primi? 
Ma come si ottiene il cambiamento? 
Attraverso l'osservazione. 
Attraverso la comprensione. 
Senza interferenze o giudizi da parte vostra. 
Perché quel che si giudica non si può comprendere. 

- Padre Anthony de Mello -
da: "Messaggio per un’aquila che si crede un pollo"


La  Gratitudine e la Carità
Una volta Dio diede una festa in onore di tutte le virtù, grandi e piccole, umili ed eroiche. Si riunirono tutte in Paradiso in una grande sala splendidamente decorata e cominciarono subito a divertirsi perché si conoscevano bene; alcune erano anche imparentate fra loro. 
All'improvviso Dio notò due belle virtù che a quanto pare non si conoscevano affatto e si trovavano piuttosto a disagio insieme. 
Allora ne prese una per mano e la presentò ufficialmente all'altra. «Gratitudine», disse, «questa è Carità». 
Ma Dio non aveva ancora fatto in tempo a voltarsi dall'altra parte che esse si erano già separate. Così da allora corre voce che neppure Dio riesca a mettere insieme la gratitudine con la carità.

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988



Un rabbino chiese al suo allievo che cosa lo angustiasse. 
"La mia povertà", rispose. 
"Vivo in un tale stato di indigenza che quasi non riesco a studiare e pregare". 
"In questo preciso momento", spiegò il rabbino, "il modo migliore per pregare e studiare è quello di accettare la vita esattamente come si presenta".

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988




Buona giornata a a tutti. :-)







venerdì 21 marzo 2025

Tipo Due: Il donatore - Helen Palmer

 Hanno un profondo bisogno d’affetto e approvazione: vogliono essere amati, protetti e sentirsi importanti per gli altri. Se non ottengono l’approvazione cercata, l’adattamento può diventare un atteggiamento coatto che li porta ad annullare i propri desideri alla ricerca disperata di amore attraverso l’adulazione. 
La sopravvivenza dipende dall’approvazione degli altri. 
Si sentono formati da molti “io” intercambiabili per aderire alle figure importanti della loro vita. 
Danno sempre aiuto e consigli, ma se questo non produce una speciale attenzione nei loro confronti, emergono i caratteri del manipolatore. 
Sono stati bambini amati per la loro gradevolezza e quindi hanno imparato a riconoscere in sé le qualità che piacevano agli adulti e a compiacere le aspettative. 
Sanno accontentare meglio gli altri di se stessi.  
Sentirsi voluti dà sicurezza, soprattutto se si è desiderati fisicamente. 
Entrano in crisi nel rapporto quando deve emergere il vero io perché l’impegno diventi reale. 
Spesso s’imbarcano in triangoli amorosi nei quali, se il compagno è sposato, non provano desiderio di rompere il matrimonio, ma di essere amati e diventare una figura “speciale”.
La parola chiave nei rapporti è “sfida”.
I Due evoluti si impegnano sinceramente per potenziare le buone qualità degli altri e mettono a punto valide strategie per favorire il successo del compagno. I Due immaturi, invece, diventano i custodi dell’altro (“Ci riuscirà grazie al mio amore”) e questo rivela il bisogno di tenere l’altro in proprio potere.
Agire in modo indipendente può scatenare un’ansia terribile, soprattutto se si deve andare contro i desideri di una persona a cui il Due vorrebbe piacere perché sente di rischiare di perdere l’amore per sempre.
I Due sono attratti dal potere e cercano l’amore di persone importanti.
I Due si arrabbiano ma non serbano rancore.
Fattori di crescita: accorgersi dell’impulso a manipolare e assegnare agli altri il proprio valore.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Vivi leggero

Getta via il ciarpame, amico!
Che la tua barchetta sia leggera, e porti soltanto ciò di cui hai bisogno.

- Jerome Klapka Jerome -




"Le cose belle della vita vanno vissute con il cuore, non hanno bisogno di troppa filosofia. La loro grandezza è la semplicità."

- Colette Haddad -



Buona giornata a tutti. :-)


domenica 26 gennaio 2025

Essendo un amante della libertà... - Albert Einstein

Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità.
Ma le università vennero zittite.
Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà.
Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane.
Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità.
Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente. »

(Albert Einstein)
Fonte: dichiarazione di Albert Einstein pubblicata da Time magazine,
23 dicembre 1940, pag. 40



"Senza la religione l’umanità si troverebbe oggi ancora allo stato di barbarie.
E’ stata la religione che ha permesso all’umanità di progredire in tutti i campi."

- Albert Einstein - 


La strage di Rignano sull'Arno

Nella foto la famiglia di Robert Einstein cugino di Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica nel 1921. Albert si trasferì in America a causa delle persecuzioni antisemite che già imperversavano in Germania e in Europa. Quando Adolf Hitler salì al potere nel gennaio 1933, Einstein era professore ospite all'Università di Princeton.
Nello stesso anno i nazisti promulgarono "La Legge della Restaurazione del servizio Civile" a causa della quale tutti i professori universitari ebrei furono licenziati e durante gli anni trenta fu condotta una campagna da parte di professori tedeschi (premi Oscar) che etichettò i lavori di Einstein come "fisica ebraica", in contrasto con la "fisica tedesca" o "ariana".

Il 3 agosto 1944, nel corso della II^ guerra mondiale, a Rignano sull’Arno, Firenze, Italy, avvenne la strage della famiglia Einstein, nota anche come strage di Rignano e strage del Focardo. Dopo un sommario e violento interrogatorio furono fucilate tre donne: Cesarina (detta Nina) Mazzetti, Luce ed Annamaria (detta Cicì) Einstein, rispettivamente moglie e figlie di Robert Einstein, cugino del celebre scienziato Albert Einstein.
La casa fu data a fuoco, mentre Lorenza, Paola e l'altra cugina, Anna Maria Bellavite furono rinchiuse in una stanza buia e risparmiate dalla furia omicida. Dal suo rifugio nei boschi della vallata, Robert vide le fiamme e, scoprendo la strage della sua famiglia tentò vanamente il suicidio.
La mattina del 4 agosto 1944, tra le fiamme di Villa Il Focardo, un foglio attaccato a un albero: “Abbiamo giustiziato i componenti della famiglia Einstein, rei di tradimento e giudei.” In realtà Cesarina Mazzetti, figlia di un pastore protestante, non era ebrea e così le due figlie. L'unica loro colpa era di portare il nome degli Einstein.
Robert Einstein si tolse la vita il 13 luglio 1945 in occasione di quello che avrebbe dovuto essere il giorno del suo 32º anniversario di matrimonio con Nina. Fu sepolto accanto alla sua famiglia nel cimitero della Badiuzza.

Albert Einstein rinunciò alla cittadinanza tedesca e svizzera e restò negli Stati Uniti fino alla morte.


Buona giornata a tutti. :-)


martedì 21 gennaio 2025

Le cose che ho imparato dalla vita - Paulo Coelho

 Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia  e solo pochi secondi per  distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo,  ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere, perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte,  dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente da renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri.  Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

- Paulo Coelho - 



Certe persone vivono in lotta con altre, 
con se stesse, con la vita.
Allora si inventano opere teatrali immaginarie
e adattano il copione alle proprie frustrazioni.

- Paulo Coelho - 
Dal libro “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”


"Io credo ai segnali. Quello che abbiamo bisogno di apprendere è sempre davanti ai nostri occhi; è sufficiente guardarsi intorno con deferenza e attenzione per scoprire dove Dio vuole condurci e quale sia il passo migliore da compiere nel minuto successivo. 
Ho imparato a rispettare il mistero. 
Come diceva Einstein: "Dio non gioca a dadi con l'universo", tutto è collegato e ha un senso. 
Benché esso risulti occulto per gran parte del tempo, noi sappiamo di essere prossimi alla nostra vera missione sulla terra quando ciò che stiamo facendo è permeato dall'energia dell'entusiasmo. 
Se lo è, tutto va bene. Se non lo è, conviene cambiare rotta. 
Quando siamo sulla strada giusta, seguiamo i segnali e, se ci capita di fare un passo falso, ecco che la divinità ci viene in aiuto, evitandoci di commettere un errore."



E' necessario correre dei rischi ...
riusciamo a comprendere il miracolo della vita
solo quando lasciamo che l'inatteso accada.
- Paulo Coelho - 
Dal libro “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”


“…i cuori degli uomini sono così: hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli.”



Buona giornata a tutti. .-)



mercoledì 9 ottobre 2024

L'abitudine - Omar Falworth

                                                  Abituati a “sentire” chi ti parla
non ad ascoltare le sue parole.
Abituati a “guardare” chi ti sta di fronte
non a vedere il suo volto ed i suoi vestiti.
Abituati a camminare con gli altri
non a passeggiare insieme ai loro corpi.
Abituati a capire gli altri
non a capire se ti sono utili.
Abituati ad “entrare” in te stesso,
e riuscirai ad “entrare” negli altri.
Ma soprattutto...
abituati a stare bene con te stesso.
Se riuscirai a stare bene con te stesso
starai bene con tutto il mondo.

- Omar Falworth - 

Da: “Pensieri Azzurri per vivere meglio”  di Omar Falworth -  Ed. Splendida Mente


Le stranezze degli uomini 

Come sono strani gli uomini!
Cercano in tutti i modi di pestare i piedi agli altri,
e non s’accorgono che contemporaneamente
stanno pestando anche i propri.

- Omar Falworth -


Il cambiamento 

Chi afferma di essere
troppo vecchio per cambiare vita...
... lo è sempre stato.

- Omar Falworth -


Buona giornata a tutti. :-)