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domenica 17 maggio 2020

Il ricamo della vita

Per anni e anni Ghior girò il mondo alla ricerca di qualche risposta ai suoi affannosi "perché?".

Da piccolo aveva perso la mamma e il papà e aveva dovuto arrangiarsi per vivere, subendo ogni sorta di privazioni. La vita, tra imprevisti, delusioni e accidenti di ogni tipo, non gli aveva mai sorriso veramente.

Ora, stanco e arrabbiato, stava per abbandonarsi definitivamente allo sconforto, ma, prima di mollare la presa, decise di fare un ultimo viaggio per il mondo e, preparata alla buona una sacca con cibo e vestiti, s'incamminò alla ricerca di risposte.
Dopo molto tempo, una notte molto fredda, arrivò in un piccolo villaggio, poche tende di pastori, qualche fuoco e molte stelle. 


Entrò in una delle tende e vicino al fuoco vide addormentata una vecchia donna. Stava quasi per svegliarla e chiederle ospitalità, quando una mano gli sfiorò la spalla. Girandosi di scatto, si trovò davanti un giovane: era un guerriero che sottovoce, ma con tono imperioso, gli disse: 

"Per la notte copriti con questa ! " e gli porse una coperta morbidissima, di lana pettinata, ricamata con colori accesi: nemmeno il tempo di ringraziare, ed era già sparito.
La luce tenue dell'alba svegliò Ghior, che ancora sotto la sua coperta, si sentì invadere come una piena dal peso dei suoi perché e dei suoi dubbi antichi.

La vecchia donna rientrando nella tenda con una brocca fumante di latte di capra e qualche focaccia gli disse: 

"Figliolo, smetti di tormentarti per nulla "
rispose Ghior stupito e rattristato :
"Ma la mia sofferenza e le mie disgrazie sono nulla ? " 
riprese la donna :
"Figliolo smetti di tormentarti. Ciò che ti ha tenuto caldo durante la notte è proprio la risposta che cerchi "
Ghior non capiva. Cos'era questa cosa che lo aveva tenuto caldo per tutta la notte...ed era anche la risposta ai suoi perché ?
Sfiorando il bordo della coperta, la morbidissima sensazione della lana si trasformò in una illuminazione, e si domandò :
"La coperta, la coperta mi ha tenuto caldo, la coperta ! Ma...come può essere la risposta ai perché complicati della mia vita ?"
Appoggiato il latte e le focacce per terra, la vecchia donna si chinò fino a sedersi al giaciglio di Ghior  mostrandogli un lato della coperta gli disse :
"Guarda figliolo cosa vedi ? "
rispose Ghior :
"Dei colori bellissimi, e disegni ancor più belli ricamati con perfezione mai vista " continuò la donna :
"Ora guarda l'altro lato: cosa vedi ? "
rispose ancora Ghior :
"Vedo il tipico aggrovigliarsi dei fili del ricamo, colori sovrapposti, confusione, nodi curati ma sempre nodi, e tagli di filo e colori, intrecci imprevisti, senza senso, disegni incomprensibili e brutti da vedere "
concluse la donna :
"Ecco figliolo, la vita, la tua vita è esattamente così: tu sei sotto il ricamo della vita, puoi vedere questa coperta solo da sotto; è la condizione umana. Nel frattempo, per te, su di te e dentro di te si ricamano dall'altro lato disegni e sfumature straordinarie e di una bellezza sconvolgente, e per questo ricamo a volte si rende necessario tagliare, fare nodi, correggere. 

Da qua sotto è ovvio che senza un po’ di fede  e fantasia vedi solo tagli, nodi e confusione, ma guarda un po' cosa sta realizzando Dio su di te...un disegno bellissimo ! "



Signore, ti amo... . – Padre Michel Quoist

O Signore, 
ti amo perché tu mi ami abbastanza da volermi libero 

e per questa libertà, rischiando la tua gloria, 

sei venuto da noi uomo senza potenza 

ma onnipotente d'Amore. 

O Signore, ti amo perché questa spaventosa libertà 

che tanto ci fa soffrire 

è la stessa meravigliosa libertà 

che ci permette di amare. 

Allora, quando, piegati sotto la croce delle nostre giornate, 

e talvolta cadendo, 

quando, piangendo, gridando, 

davanti alla croce del mondo, e talvolta urlando, 

noi saremo tentati di bestemmiare, di fuggire, 

o soltanto di sederci, 

dacci la forza di rialzarci e di camminare ancora, 

senza maledire la tua mano che si tende, 

ma non porta le nostre croci, 

se noi stessi non le portiamo, 

come Tu hai portato la tua.

- Padre Michel Quoist -

Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 14 maggio 2020

Una telefonata a Dio…

Controlla che il prefisso sia giusto.

Non comporre il numero senza pensarci bene per non rischiare una telefonata a vuoto.

Non irritarti quando senti il segnale di "occupato".

Attendi e riprova. Sei certo di avere composto il numero giusto?
...
Ricorda che telefonare a Dio non è un monologo.

Non parlare continuamente tu, ma ascolta che cosa ha da dirti Lui.

In caso di interruzione controlla se non sei stato tu stesso ad interrompere il collegamento.

Non abituarti a chiamare Dio unicamente in casi di emergenza, scegliendo solo il numero del pronto intervento.

Non telefonare a Dio soltanto nelle ore a tariffa ridotta, ossia prevalentemente di Domenica. Anche nei giorni feriali dovrebbe esserti possibile una breve chiamata a intervalli regolari.

Ricordati sempre che le telefonate con Dio non hanno scatti. 

Qualcuno dirà...ehiii ti sei dimenticato di darci il numero.

No....non mi sono dimenticato il numero, se cercherete bene lo troverete nel vostro cuore.


"Insegnami a cercarti e a mostrarti a me che ti cerco.
Io non posso cercarti se tu non m'insegni, 
né trovarti se tu non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti, 
che ti desideri cercandoti, 
che ti trovi amandoti,
e che ti ami trovandoti"


- Sant'Anselmo -



Preghiera per la sera 


Signore è giunta la sera….
È stata una giornata stancante…
La vita è molto dura e faticosa…
e durante il giorno non faccio altro che pensare ai miei problemi…
Ma ora voglio riposare…
Affido a te il mio cuore…
Trasforma le mie preoccupazioni in forza, riempi il mio cuore di coraggio…
Abbi cura di me Mio Signore,
affinchè domani mattina possa affrontare una nuova giornata con forza.

Amen



Buona giornata a tutti. :-)
























mercoledì 13 maggio 2020

Atto di Affidamento alla Beata Vergine Maria - Papa Francesco

Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.
Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia
sull’umanità, afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.
Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.
Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.
Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri ,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il
Signore nostro Gesù.
Amen.



“Non abbiate paura”: la Vergine Maria si rivolge con queste parole a tre pastorelli portoghesi di Aljustrel il 13 maggio del 1917. È una splendida domenica mattina, Lucia Dos Santos (10 anni) e i cugini Francesco e Giacinta Marto (9 e 7 anni), dopo aver partecipato alla Messa nella parrocchia di Fatima portano al pascolo le loro pecore sul pendio della Cova da Iria. All’udire la campana dell’Angelus recitano il Rosario, come era loro consuetudine, poi mentre giocano vengono spaventati da un bagliore improvviso. Scambiandolo per un fulmine e temendo l’arrivo di un temporale, si avviano sulla strada del ritorno per portare il gregge al riparo. A fermarli, poco dopo, un nuovo bagliore e davanti a loro, su un leccio, una bella Signora vestita di bianco, sfolgorante di luce. “Sono venuta a chiedervi – dice loro – di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e cosa voglio”. La Signora indossa un abito ornato di fregi dorati, con un cordone d’oro come cintura, un mantello candido e in mano un rosario dai grani bianchi. A parlarle è Lucia; Giacinta ascolta la conversazione mentre Francesco non ode nulla. “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” domanda Maria. “Sì, vogliamo”, risponde Lucia. E ancora Maria: “Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”.

Le apparizioni nella Cova da Iria

Lucia intima ai cugini di non raccontare l’accaduto, “nessuno ci crederebbe”, spiega. Ma Giacinta, per paura di subire una punizione per aver ricondotto dal pascolo le pecore anzitempo, racconta tutto alla madre che non le crede. Lucia, Francesco e Giacinta vengono rimproverati e sgridati. Ma la notizia si diffonde e all’appuntamento del 13 giugno, con i tre bambini, si raccoglie una piccola folla. Maria chiede di pregare tanto e a Lucia di imparare a leggere e a scrivere per trasmettere i suoi messaggi. Alla terza apparizione si radunano duemila persone che lasciano alla Cova da Iria offerte in denaro. Ai pastorelli la Madonna rinnova l’invito di presentarsi ogni 13 del mese nello stesso luogo, esorta ancora a pregare per l’umanità e mostra loro l’inferno. Lucia, Francesco e Giacinta vengono derisi dagli increduli, il parroco dubita della veridicità dei loro racconti e il sindaco della municipalità di Villa Nova de Ourém, sotto cui ricade Fatima, cerca di farli ritrattare. Il 13 agosto, trattenuti in carcere, non possono raggiungere la Cova da Iria, ma Maria appare loro inaspettatamente il 19 agosto, mentre pascolano il gregge a Valinhos, a poca distanza da Aljustrel. Lucia chiede cosa farne delle offerte dei fedeli lasciate alla Cova da Iria, le viene risposto di far costruire proprio lì una cappella. L’apparizione si ripete puntualmente anche il 13 settembre e per l’ultimo appuntamento Maria promette un prodigio perché tutti credano.

“Sono la Madonna del Rosario”

È una giornata fredda e grigia il 13 ottobre, la pioggia sferza 70 mila persone, tra cui giornalisti, fotografi e stampa internazionale. “Sono la Madonna del Rosario” rivela la Signora a Lucia, Francesco e Giacinta, mentre continua a piovere. Dopo l’apparizione il miracolo promesso: la danza del sole. L’astro può essere fissato senza alcuna difficoltà, assume diversi colori, gira su se stesso e sembra precipitare sulla terra. E quando l’evento straordinario cessa, gli abiti della gente, fino a poco prima zuppi di pioggia, sono perfettamente asciutti. Soltanto 13 anni dopo, il 13 ottobre del 1930, l’autorità ecclesiastica dichiara le apparizioni “degne di fede” e autorizza il culto alla Madonna di Fatima. Francesco muore il 4 aprile del 1919, Giacinta il 20 febbraio del 1920. Lucia il 17 giugno del 1921 fa il suo ingresso fra le religiose di S. Dorotea. Dopo più di 10 anni dai voti perpetui sceglie di entrare nel monastero carmelitano di Coimbra. Muore il 13 febbraio del 2005, all’età di 97 anni. Francesco e Giacinta vengono beatificati il 13 maggio del 2000 da Giovanni Paolo II e canonizzati da Papa Francesco il 13 maggio del 2017.

(fonte testo: Vatican News)



"Sono io come il Cireneo che tornava dal lavoro, affaticato, ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce? (…) 
Sono io come quelle donne coraggiose, e come la mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio? 
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura? 
Sono io come queste due Marie che rimangono alla porta del Sepolcro, piangendo, pregando?"

– Papa Francesco - 
 Domenica delle Palme, 13 Aprile 2014


Vergine Maria, che sei invocata
con il titolo di Madonna della salute
perchè in ogni tempo hai lenito
le umane infermità, ottieni a me e ai
miei cari la grazia della salute
e la forza di sopportare le sofferenze
della vita in unione a quelle di Cristo Redentore.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, che sai risanare non solo
le infermità del corpo ma anche quelle
dello spirito, ottieni a me e ai miei cari
la grazia di essere liberi dal peccato
e da ogni male e di corrispondere sempre
all'amore di Dio.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, madre della salute, ottieni
dal Signore per me e per i miei cari la
grazia della salvezza e fa'che possiamo
giungere a godere con te la beatitudine del cielo.

Ave,o Maria.

Prega per noi, Santa Maria, salute degli infermi.
Perchè siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo
e dello spirito e,
per la gloriosa intercessione
di Maria Santissima sempre Vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci
alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.


Santa Maria a te affidiamo le persone che amiamo. 



martedì 12 maggio 2020

Signore insegnaci a non amare noi stessi - Raoul Follereau

Signore insegnaci a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che amiamo.
Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare quelli che nessuno ama.

Signore, facci soffrire della sofferenza altrui.
Facci la grazia di capire che ad ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.

Signore, abbi pietà
di tutti i poveri del mondo
Abbi pietà dei lebbrosi,
ai quali Tu così spesso hai sorriso
quand'eri su questa terra;
pietà dei milioni di lebbrosi,
che tendono verso la tua misericordia
le mani senza dita,
le braccia senza mani...

E perdona a noi di averli,
per una irragionevole paura, abbandonati.
E non permettere più, Signore,
che noi viviamo felici da soli.

Facci sentire l'angoscia
della miseria universale,
e liberaci da noi stessi.
Così sia!


- Raoul Follereau -



"Quando il cuore si eleva a percepire che tutto è dono,
quando fa tale scoperta,
allora gli uomini non s'inventano più,
non inventano più se stessi,
non si fingono,
non debbono immaginarsi,
ma finalmente sono".

- Don Luigi Giussani -






La rondine e la piuma


Certo, sia la rondine sia la piuma si librano nell'aria, ma la differenza è netta: la rondine sceglie la traiettoria, naviga contro il vento opponendogli il suo petto carenato; la piuma, invece, è sospinta da ogni corrente d'aria, è succube a ogni soffio. 
Una domanda s'impone: e noi come siamo? 
Siamo rondini libere e sicure o piume agitate da ogni brezza e variabilità?



- Card. Gianfranco Ravasi -
da:  Le parole e i giorni. Nuovo breviario laico




Buona giornata a tutti. :-)





sabato 9 maggio 2020

Inizia un altro giorno - Madeleine Delbrêl

Gesù vuol viverlo in me. Lui non si è isolato. 
Ha camminato in mezzo agli uomini.
Con me cammina tra gli uomini d'oggi.
Incontrerà
ciascuno di quelli che entreranno nella mia casa,
ciascuno di quelli che incrocerò per la strada,
altri ricchi come quelli del suo tempo, altri poveri,
altri eruditi e altri ignoranti,
altri bimbi e altri vegliardi,
altri santi e altri peccatori,
altri sani e altri infermi.
Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare.
Ciascuno, colui che è venuto a salvare.
A coloro che mi parleranno, egli avrà qualche cosa da dire.
A coloro che verranno meno, egli avrà qualche cosa da dare.
Ciascuno esisterà per lui come se fosse il solo.
Nel rumore egli avrà il suo silenzio da vivere.
Nel tumulto, la sua pace da portare.
Gesù, in tutto, non ha cessato di essere il Figlio.
Vuole in me rimanere legato al Padre.
Dolcemente legato,
ogni secondo,
sospeso su ciascun secondo,
come un sughero sull'acqua.
Dolce come un agnello
di fronte a ogni volontà del Padre.
Tutto sarà permesso in questo giorno che viene,
tutto sarà permesso ed esigerà che io dica il mio sì.
Il mondo dove Lui mi lascia per esservi con me
non può impedirmi di essere con Dio;
come un bimbo portato sulle braccia della madre
non è meno con lei
per il fatto che lei cammina tra la folla.

Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato.
Noi non possiamo esimerci d'essere,
in ogni istante,
gl'inviati di Dio nel mondo.
Gesù in noi, non cessa di essere inviato,
durante questo giorno che inizia,
a tutta l'umanità, del nostro tempo, di ogni tempo,
della mia città e del mondo.

Attraverso i fratelli più vicini ch'egli ci farà
servire amare salvare,
le onde della sua carità giungeranno
sino in capo al mondo,
andranno sino alla fine dei tempi.

Benedetto questo nuovo giorno che è Natale per la terra,
poiché in me Gesù vuole viverlo ancora.

- Madeleine Delbrel - 
Il piccolo monaco, Gribaudi ed., Torino, 1990



"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. 
Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. 
Così come non credo che si viaggi per tornare.
L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da se stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. 
Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. 
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. 
Per questo l'uomo deve poter viaggiare."

- Andrei Tarkivsky -



Preghiera per restare svegli - Madeleine Delbrel

O Signore,
che continuamente c'incitasti
a star svegli
a scrutare l'aurora
a tenere i calzari
e le pantofole,
fa' che non ci appisoliamo
sulle nostre poltrone
nei nostri anfratti
nelle culle in cui ci dondola
questo mondo di pezza,
ma siamo sempre attenti a percepire
il mormorio della tua Voce,
che continuamente passa
tra fronde della vita
a portare frescura e novità.
Fa' che la nostra sonnolenza
non divenga giaciglio di morte
e - caso mai - dacci Tu un calcio
per star desti
e ripartire sempre.


- Madeleine Delbrel -




Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it


mercoledì 6 maggio 2020

Preghiere d’intercessione per gli ammalati

Preghiera di intercessione per un ammalato

Mio Signore e mio Dio,
ti lodo e ti benedico per il tuo immenso amore verso tutti noi peccatori.
Davvero grande è la tua Misericordia e la tua Tenerezza!
Tu sai tutto e sai che oggi, mio fratello/mia sorella/ …....…. 
deve sostenere un esame importante per la sua salute, 
e sai quale croce di sofferenza gli hai donato. 
Sai pure, Padre Buono, di quanto siano preoccupati i famigliari e tutti coloro che gli vogliono bene, e anche lui stesso.
Che potrò chiederti per intercedere per lui?
Padre Misericordioso, poiché credo che la croce che hai affidato a ciascuno è Dono d’Amore, non ti chiederò di toglierla. 
Non vorrò neppure indagare su cosa hai preparato per lui, nella tua Sapienza. 
Non ti chiederò neppure di addolcire le sue pene perché so già che Tu lo fai senza bisogno che ti si chieda.
Ti chiedo, mio Signore, la grazia di poter condividere il peso della sua croce e mentre te lo chiedo penso alla mia ingenua audacia! 
Poiché io stessa/o non so portare da sola/o la mia croce, come posso chiederti di aiutare i fratelli? 
Eppure so bene che Tu lo vuoi.
Altissimo e Onnipotente Dio, Fonte di ogni bene, uniscimi sempre più intimamente a Te e uniscimi spiritualmente sempre più al mio fratello …….. che io stia nel mezzo, con le braccia aperte.
Accetto ogni sofferenza che vorrai donarmi per alleggerire le sofferenze del mio fratello…….
Da una mano riceverò le sue sofferenze, condividendole, e con l’altra le porterò a Te.
Da una mano riceverò sue suppliche a Te , condividendole, e con l’altra le presenterò a Te.
Da una mano riceverò la tua Grazia, ringraziandoTi e con l’altra trasmetterò la tua Grazia a lui.
Perché Tu sei il TUTTO di tutti noi figli e ci unisci mirabilmente nella carità.
Fa che siamo una cosa sola in Cristo Signore per cantare a una sola voce la lode alle Tue Misericordie!

Amen


Preghiera per chiedere il dono della speranza

O Padre,
come il sole illumina la terra e le dà calore e vita,
così il tuo amore ravviva in noi la tua presenza,
nella quale noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Come nel passato sei stato fra noi nel momento della difficoltà,
ora continua a beneficarci con il tuo santo aiuto.
Ora ti prego, Signore,
guarda con bontà quello che si sta compiendo per il mio bene.
Guida con sapienza i medici
e tutti coloro che si prendono cura di me.
Infondi, con la tua grazia,
la tua forza guaritrice,
perché ritornino in me la salute e la forza.
Ed io innalzerò un rendimento di grazie
per la tua misericordia senza limiti.
Amen.

 Signore, guariscimi! 

Preghiera dei sofferenti

Signore abbi pietà di me,
perchè sono infermo e sono in una profonda tristezza
ma se tu vuoi puoi guarirmi.
Puoi illuminare il medico nel diagnosticare il mio male;
puoi rendere più efficaci le cure e gli interventi 
per liberarmi dalle cause della malattia.
Puoi darmi forza per reagire al dolore e collaborare con chi mi vuol guarire.
La mia guarigione sarà consolazione 
per coloro ai quali è a cuore la mia salute,
premio per quanti si sono affaticati attorno al mio letto,
stimolo per me a guarire anche nell'anima,
perchè viva sempre unito a te,
che mi hai dato la vita per poter vivere eternamente la vita divina.
Ti chiedo tutto per i meriti di CRISTO
e l'intercessione della MADRE sua la MADONNA della salute.
Amen



Preghiera di ringraziamento nella malattia 

 O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita,
 mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantato in un « altro mondo »
 il mondo dei malati.
 Un'esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare.
 Eppure, Signore, ti ringrazio proprio per questa malattia: mi ha fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della vita, mi ha liberato da tante illusioni. Ora guardo tutto con occhi diversi: quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.
 Ho scoperto che cosa vuoi dire « dipendere »,
 aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo.
 Ho provato la solitudine, l'angoscia, la disperazione,
ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante persone.
Signore, anche se mi è difficile, ti dico: sia fatta la tua volontà!
 Ti offro le mie sofferenze le unisco a quelle di Cristo.
 Ti prego: benedici tutte le persone che mi assistono
 e tutti quelli che soffrono con me.
 E, se vuoi, dona la guarigione a me e agli altri.



La gente, di solito, considera un miracolo camminare sull'acqua o per aria, ma io credo che il vero miracolo sia camminare sulla terra. 
Tutti i giorni ci imbattiamo in miracoli che non riconosciamo come tali: un cielo azzurro, nuvole bianche, foglie verdi, gli occhi, neri e curiosi di un bambino... i nostri stessi occhi.

- Thich Nhat Hanh - 



Buona giornata a tutti. :-)