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sabato 30 gennaio 2016

Il declino del coraggio - Aleksandr Solženicyn


"Il declino del coraggio è nell’Occidente d’oggi forse ciò che più colpisce uno sguardo straniero. Il coraggio civico ha disertato non solo il mondo occidentale nel suo insieme, ma anche ognuno dei paesi che lo compongono, ognuno dei suoi governi, ognuno dei suoi partiti, nonché, beninteso, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questo declino del coraggio è particolarmente avvertibile nello strato dirigente e nello strato intellettuale dominante, e da qui deriva l’impressione che il coraggio abbia disertato la società nel suo insieme. 
Naturalmente ci sono ancora numerose persone individualmente coraggiose, ma non sono loro a dirigere la vita della società. I funzionari politici e intellettuali manifestano questo declino, questa fiacchezza, questa irrisolutezza nei loro atti, nei loro discorsi e soprattutto nelle considerazioni teoriche che si premurano di esibire dimostrandovi che questo modo d’agire, che basa la politica di uno Stato sulla vigliaccheria e il servilismo, è pragmatico, razionale e giustificato da qualsiasi elevato punto di vista intellettuale e perfino morale lo si consideri. 
Questo declino del coraggio, che sembra talvolta arrivare fino alla perdita di ogni traccia di virilità, assume poi una particolare sfumatura ironica nei casi in cui i medesimi funzionari sono presi da subitanei accessi di braveria e intransigenza nei confronti dei governi senza forza, di paesi deboli che nessuno sostiene o di correnti condannate da tutti, che manifestamente non sono in grado di reagire in alcun modo. Ma la loro lingua si secca e le loro braccia si paralizzano di fronte ai governi potenti e alle forze minacciose, di fronte agli aggressori e all’Internazionale del terrore.

C’è bisogno di ricordare che il declino del coraggio è stato sempre considerato, sin dai tempi antichi, il segno precorritore della fine?"

- Aleksandr Solženicyn -
(discorso tenuto all'Università di Harvard l' 8 giugno 1978)




”…non si può dire amo i miei figli, 
permettendo alla società di farne man bassa, 
non si può dire: amo la mia famiglia,
ci tengo alla mia famiglia, 
permettendo al costume sociale di distruggerla. 
Occorre il coraggio 
di difendere questi riferimenti in pubblico associandosi 
perché senza l’associarsi la debolezza del singolo 
o del particolare è travolta da qualsiasi forma di potere..."

- don Giussani - 
Giussani, ai responsabili delle Famiglie, aprile 1993





NESSUNO DICA CHE NON SAPEVA


"A coloro che a partire da questa tolleranza vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall'approvazione o dalla legalizzazione del male.
In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell'equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest'ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all'applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza".

(Congregazione per la Dottrina della Fede, considerazioni circa i progetti di riconoscimenti legale delle unioni tra persone omosessuali, Prefetto Card. Joseph Ratzinger, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, 3 giugno 2003)





Le prime esperienze emotive il bambino le vive durante la vita intrauterina. La sua qualità contribuisce a determinare il senso della fiducia che manifesterà verso il mondo esterno, in quanto l’amore materno innesca un dialogo emotivo, che viene trasmesso al feto attraverso i legami neuro-ormonali. Quindi, le emozioni materne, per esempio di gioia, serenità, paura, voglia di vivere, ecc. possono contribuire allo sviluppo emotivo del futuro bambino. Queste emozioni materne, costituiscono le primarie predisposizione della personalità che contribuiscono a determinare il temperamento del bambino.
«Se noi stacchiamo il fatto procreativo dalla relazione affettiva e sessuale si può ipotizzare un futuro in cui la produzione degli esseri umani avviene totalmente attraverso le macchine. Una volta combinato tecnicamente l’ovocita e lo sperma, si procederà a costruire artificialmente degli esseri umani. La scienza potrà arrivare a questo. Il problema non è impedirlo. La ricerca deve fare i suoi percorsi per capire quello che può della vita. Ma l’uomo non deve consentire che tutto ciò che è tecnicamente fattibile diventi lecito. [...] Il patrimonio genetico è un bene che appartiene alla collettività storica nella quale si è formato. Come debbono essere beni condivisi l’ambiente, le piazze delle città, aspetti della vita economico sociale, così ci sono questioni che riguardano la cultura e la antropologia che non possono essere a disposizione di una libertà senza limiti". 

- Pietro Barcellona - 





"Senza l’opera di trasmissione dei significati della vita, da una generazione all’altra, le nuove generazioni saranno solo dei barbari accampati nel nostro territorio. 
Non capiranno, non conserveranno e non trasmetteranno più niente di quello che ha alimentato la vita dei loro avi. 
E la vita perderà il suo fervore e il suo significato e il collegamento al nodo divino che unisce le cose.."

- Antoine de Saint Exupery - 






"La stepchild adoption mi vede assolutamente contrario, anzi mi domando perché proprio le donne di destra e sinistra non insorgano perché si faccia una legge molto punitiva sull'utero in affitto. 
Si combatte la prostituzione e non si capisce che in fondo la vendita dell'utero è una prostituzione forse ancora peggiore".

-Stefano Zecchi –

Scrittore, giornalista




NOI NO

Il grande mercato internazionale dei figli comprati con l'utero in affitto è la più barbara forma di schiavismo dei nostri tempi. Non è, solo, una questione legata alla dignità della donna, trasformata in produttrice di bambini da portar via; la pratica è barbara in sé, perché ha ad oggetto la fornitura di esseri umani. 
Gli esseri umani non si comprano, e nemmeno si regalano. 
Il mercato dei figli è la diretta conseguenza della distruzione della famiglia, che passa innanzitutto per la rottamazione, cioè abolizione, del matrimonio. In Italia si sta provando a legittimare questa pratica con l'approvazione delle cosiddette "unioni civili" tra persone dello stesso sesso, che prevedono la stepchild-adoption, cioè il riconoscimento della genitorialità al partner che non ha alcun legame biologico col bambino avuto appunto con utero in affitto. Nei prossimi giorni tenteranno di mascherare questa forma di adozione, che viola i diritti dei bambini, con l'etichetta di un "affido rinforzato". Si tratta di compromessi ipocriti che saranno spazzati via dal primo Tribunale. 
Una crepa nella diga, ed è solo questione di tempo. E di sentenze.

- Generazione Famiglia - La Manif Italia -


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 1 gennaio 2016

Divina Maternità della Beata Vergine Maria

Maria!
Quando Tu forse
avevi altri progetti di vita,
Dio è entrato nella Tua vita
con il Suo progetto speciale.
E Tu, come umile Sua serva,
gli hai generosamente aperto
le porte del Tuo cuore.
Il Tuo esempio mi sprona
a volgermi anch'io verso Il Signore
per dirgli:
“Vieni nei miei sogni
e nei miei progetti,
nelle mie speranze
e nelle mie paure".
Perciò, Signore
entra nelle mie tenebre,
nelle mie angosce
e nelle mie sofferenze.
Entra anche
in quegli angoli
della mia vita
in cui ho amato
più la mia volontà
che la Tua.



L'Annuncio a Maria

Quale dev'essere la nostra risposta al dono supremo? 
Nel rac­conto dell' annunciazione la risposta è formulata attraverso una autodefinizione di Maria: "Io sono la serva del Signore". L'a­spetto di umiltà in quella parola "serva" è stato spesso sottoli­neato e non sempre felicemente, dirottato spesso verso consa­pevoli o inconsce conclusioni antifemminili: l'umiltà, il nascon­dimento, la discrezione devono essere le doti della donna che vuole imitare Maria. 
In realtà il titolo è solenne, è quello che esprime dignità della sposa ed è anche il titolo classico dei per­sonaggi che devono espletare una funzione decisiva nella storia della salvezza: servo del Signore è Abramo, è Mosè, Giosuè, è Davide, sono i profeti e "Servo del Signore" per eccellenza sarà il Messia: Maria ha la coscienza che in lei, donna semplice e co­mune, Dio ha realizzato l'intervento grandioso e definitivo del­la salvezza "attesa da tutte le generazioni". 
Maria afferma, quin­di, la piena coscienza della sua vocazione e del suo destino: E da questo momento in avanti la sua missione è quella di acco­gliere il dono sublime di quel figlio: "avvenga di me quello che hai detto". 
Con questa adesione nella fede e nell'amore Maria diventa l'emblema del vero discepolo di Dio.

- Card. Gianfranco Ravasi - 





«… e gli auguri Nostri riguardano ogni bene; ogni bene migliore; ogni bene desiderabile. Essi attingono alla sorgente di ogni bene, che è Dio; e non temono d'essere troppo abbondanti e troppo audaci. 
Essi osano aspirare anche ai beni più grandi e più difficili! 
Sì, Noi vogliamo con i Nostri voti confortare la speranza di ogni cuore; e la speranza del mondo.
Avrà in quest'anno nuovo il mondo la prosperità necessaria alla sua vita e al suo benessere? 
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! Avrà il mondo i pensieri ed i propositi di bontà, di giustizia, di onestà, di libertà, di concordia, che lo possono fare migliore e felice? 
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! E avrà la pace il mondo; la pace sempre così fragile e compromessa, sempre così offesa e minacciata, sempre così desiderabile e necessaria? 
Si, Noi lo auguriamo e Noi lo speriamo!»

- beato Paolo VI, papa
Angelus 1° gennaio 1965




Santa Maria Vergine

Santa Maria Vergine,
non vi è alcuna simile a Te,
nata nel mondo, fra le donne;
Figlia e Ancella dell'altissimo Re,
il Padre Celeste;
Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo;
Sposa dello Spirito Santo.
Prega per noi con San Michele Arcangelo,
e con tutte le Virtù dei cieli
e con tutti i Santi,
presso il tuo santissimo Figlio diletto,
nostro Signore e Maestro.


Questa preghiera fa parte dell'Ufficio della Passione del Signore, compilata da S. Francesco, veniva annunciata prima del salmo di ogni ora e recitata per intero alla fine dello stesso salmo.



Con la protezione della Vergine Maria, tanti auguri di Buon Anno a tutti voi, ai sogni che vorrete realizzare, ai buoni propositi ed ai traguardi che vorrete superare. 
Vi auguro la pace nel cuore, questa è la nostra più grande ricchezza!


Buona giornata a tutti.
Stefania

www.leggoerifletto.it








mercoledì 22 ottobre 2014

Elkana ed Anna: veramente sposi - don Oreste Benzi -

Nella Bibbia c'è la storia di Elkana e Anna. 
Anna era sterile e chiedeva a Dio con tutta la sua fede, un figlio. 
La sterilità era sentita come una grande umiliazione. Elkana consola Anna con parole che riversano su di lei un amore perfetto: «Anna perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io migliore di dieci figli?» (l Sam 1,8). 
Che cosa occorre per essere un buon papà? È necessario essere un buon marito. E per essere un buon marito che cosa occorre? 
Avere nel proprio cuore solo la propria moglie. Neanche una scappatella? Neanche una! Elkana è proprio uno di questi mariti. 
E per essere una buona mamma che cosa occorre? Bisogna essere una buona moglie. E per essere una buona moglie è necessario curare il proprio marito! 
I figli non hanno bisogno dell'amore del papà verso di loro, non hanno bisogno dell'amore della mamma verso di loro, ma hanno bisogno dell'amore del papà verso la mamma e della mamma verso il papà! 
L'amore tra papà e mamma è la miglior medicina che previene ogni male psichico e cura anche i mali fisici dei figli.
Elkana e Anna avevano una fede semplice e profonda in Dio! 
Per Anna, Dio era un Padre, con il quale si sfogava in tutti i modi, ed era un rapporto basato sulla certezza assoluta che Dio li amava. 
La preghiera fatta insieme tra marito e moglie ha sempre un effetto equilibrante nello sviluppo dei figli. 
Ai vostri figli date il senso ultimo, definitivo della vita, non cresceteli in maniera atea!


- don Oreste Benzi -



La cosiddetta subordinazione e persino arrendevolezza della donna, in realtà, sono sostanzialmente la subordinazione e l'arrendevolezza di una medicina universale; ella cambia come cambiano le medicine, a seconda della malattia.
Deve essere ottimista con il marito che non sta bene, deve fare mostra di salutare pessimismo davanti a un uomo troppo spensierato; deve impedire che don Chisciotte subisca prepotenze, ma deve altresì impedire che il bullo sia prepotente con gli altri. 
Il re di Francia scrisse: «Sempre la donna cambia, è davvero sciocco chi si fida di lei.»
In realtà è proprio perché la donna cambia sempre che ci fidiamo di lei. Correggere ogni avventura o stravaganza con l'antidoto del buon senso non significa (come i moderni paiono credere) essere nella posizione di una spia o di una schiava. Vuoi dire, piuttosto, trovarsi nella posizione di Aristotele, o (come minimo) di Herbert Spencer: essere una morale universale, un completo sistema di pensiero. Lo schiavo si vanta; il perfetto moralista rimprovera.
In altre parole, la donna è un trimmer nel vero e onorevole senso di questo termine, che per una ragione o per l'altra è sempre usato in un senso diametralmente opposto al suo. Infatti, a quanto pare, si ritiene che trimmer si riferisca a una persona codarda che si schiera sempre dalla parte del più forte. In realtà, indica una persona profondamente cavalleresca, che si schiera costantemente dalla parte dei più deboli, come uno che mantiene in equilibrio (trims) una barca sedendosi dal lato in cui vi sono poche persone. La donna è una bilanciatrice: il suo è un lavoro generoso, pericoloso e romantico.

- Gilbert Keith Chesterson -
da"Ciò che non va nel mondo"



Lei rise. E lui pensò che non c’era lavoro più importante e più gratificante del riuscire a farla ridere ancora.
Forse allora questo è l’amore: avere qualcuno che ti faccia ridere e sorridere, una nuvola di leggerezza al tuo fianco, per sempre.

- Helen Simonson - 


Il matrimonio non è un cammino liscio, senza conflitti; no, non sarebbe umano. 
E' simbolo della vita, della vita reale, non è una fiction, è un sacramento dell'amore di Cristo e della Chiesa, che trova nella Croce la sua verifica e la sua garanzia.

- Papa Francesco - 


Dipinto di Amy Judd

Amami per ciò che vedi ad occhi chiusi
o per quello che senti quando resto in silenzio.
Lo stesso farò io camminandoti accanto.
E se sarai con me,
ti insegnerò a volare
e tu mi insegnerai a restare.

- Preghiera Indiana -


Buona giornata a tutti :-)