"Il declino del coraggio è nell’Occidente d’oggi forse ciò che più colpisce uno sguardo straniero. Il coraggio civico ha disertato non solo il mondo occidentale nel suo insieme, ma anche ognuno dei paesi che lo compongono, ognuno dei suoi governi, ognuno dei suoi partiti, nonché, beninteso, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questo declino del coraggio è particolarmente avvertibile nello strato dirigente e nello strato intellettuale dominante, e da qui deriva l’impressione che il coraggio abbia disertato la società nel suo insieme.
Naturalmente ci sono ancora numerose persone individualmente coraggiose, ma non sono loro a dirigere la vita della società. I funzionari politici e intellettuali manifestano questo declino, questa fiacchezza, questa irrisolutezza nei loro atti, nei loro discorsi e soprattutto nelle considerazioni teoriche che si premurano di esibire dimostrandovi che questo modo d’agire, che basa la politica di uno Stato sulla vigliaccheria e il servilismo, è pragmatico, razionale e giustificato da qualsiasi elevato punto di vista intellettuale e perfino morale lo si consideri.
Questo declino del coraggio, che sembra talvolta arrivare fino alla perdita di ogni traccia di virilità, assume poi una particolare sfumatura ironica nei casi in cui i medesimi funzionari sono presi da subitanei accessi di braveria e intransigenza nei confronti dei governi senza forza, di paesi deboli che nessuno sostiene o di correnti condannate da tutti, che manifestamente non sono in grado di reagire in alcun modo. Ma la loro lingua si secca e le loro braccia si paralizzano di fronte ai governi potenti e alle forze minacciose, di fronte agli aggressori e all’Internazionale del terrore.
C’è bisogno di ricordare che il declino del
coraggio è stato sempre considerato, sin dai tempi antichi, il segno
precorritore della fine?"
- Aleksandr Solženicyn -
”…non si può dire amo i miei figli,
permettendo alla società di farne man bassa,
non si può dire: amo la mia famiglia,
ci tengo alla mia famiglia,
permettendo al costume sociale di distruggerla.
Occorre il coraggio
di difendere questi riferimenti in pubblico associandosi
perché senza l’associarsi la debolezza del singolo
o del particolare è travolta da qualsiasi forma di potere..."
permettendo alla società di farne man bassa,
non si può dire: amo la mia famiglia,
ci tengo alla mia famiglia,
permettendo al costume sociale di distruggerla.
Occorre il coraggio
di difendere questi riferimenti in pubblico associandosi
perché senza l’associarsi la debolezza del singolo
o del particolare è travolta da qualsiasi forma di potere..."
- don Giussani -
Giussani, ai responsabili delle Famiglie, aprile 1993
NESSUNO DICA CHE NON SAPEVA
"A coloro che a partire da questa tolleranza
vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone
omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa
di molto diverso dall'approvazione o dalla legalizzazione del male.
In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell'equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest'ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all'applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza".
In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell'equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest'ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all'applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza".
(Congregazione per la Dottrina della Fede, considerazioni circa i progetti di riconoscimenti legale delle unioni tra persone omosessuali, Prefetto Card. Joseph Ratzinger, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, 3 giugno 2003)
Le prime esperienze emotive il bambino le
vive durante la vita intrauterina. La sua qualità contribuisce a determinare il
senso della fiducia che manifesterà verso il mondo
esterno, in quanto l’amore materno innesca un dialogo emotivo, che viene
trasmesso al feto attraverso i legami neuro-ormonali. Quindi, le emozioni
materne, per esempio di gioia, serenità, paura, voglia di vivere, ecc. possono
contribuire allo sviluppo emotivo del futuro bambino. Queste emozioni materne,
costituiscono le primarie predisposizione della personalità che contribuiscono
a determinare il temperamento del bambino.
«Se noi stacchiamo il fatto procreativo
dalla relazione affettiva e sessuale si può
ipotizzare un futuro in cui la produzione degli esseri umani avviene totalmente
attraverso le macchine. Una volta combinato tecnicamente l’ovocita e lo sperma,
si procederà a costruire artificialmente degli esseri umani. La scienza potrà
arrivare a questo. Il problema non è impedirlo. La ricerca deve fare i suoi
percorsi per capire quello che può della vita. Ma l’uomo non deve consentire
che tutto ciò che è tecnicamente fattibile diventi lecito. [...] Il patrimonio
genetico è un bene che appartiene alla collettività storica nella quale si è
formato. Come debbono essere beni condivisi l’ambiente, le piazze delle città,
aspetti della vita economico sociale, così ci sono questioni che riguardano la
cultura e la antropologia che non possono essere a disposizione di una libertà
senza limiti".
- Pietro Barcellona -
"Senza l’opera di trasmissione dei significati
della vita, da una generazione all’altra, le nuove generazioni saranno solo dei
barbari accampati nel nostro territorio.
Non capiranno, non conserveranno e non
trasmetteranno più niente di quello che ha alimentato la vita dei loro avi.
E
la vita perderà il suo fervore e il suo significato e il collegamento al nodo
divino che unisce le cose.."
- Antoine de Saint Exupery -
"La stepchild adoption mi vede assolutamente
contrario, anzi mi domando perché proprio le donne di destra e sinistra non
insorgano perché si faccia una legge molto punitiva sull'utero in affitto.
Si
combatte la prostituzione e non si capisce che in fondo la vendita dell'utero è
una prostituzione forse ancora peggiore".
-Stefano Zecchi –
Scrittore, giornalista
NOI NO
Il grande mercato internazionale dei figli
comprati con l'utero in affitto è la più barbara forma di schiavismo dei nostri
tempi. Non è, solo, una questione legata alla
dignità della donna, trasformata in produttrice di bambini da portar via; la
pratica è barbara in sé, perché ha ad oggetto la fornitura di esseri umani.
Gli esseri umani non si comprano, e nemmeno si regalano.
Il mercato dei figli è la diretta conseguenza della distruzione della famiglia, che passa innanzitutto per la rottamazione, cioè abolizione, del matrimonio. In Italia si sta provando a legittimare questa pratica con l'approvazione delle cosiddette "unioni civili" tra persone dello stesso sesso, che prevedono la stepchild-adoption, cioè il riconoscimento della genitorialità al partner che non ha alcun legame biologico col bambino avuto appunto con utero in affitto. Nei prossimi giorni tenteranno di mascherare questa forma di adozione, che viola i diritti dei bambini, con l'etichetta di un "affido rinforzato". Si tratta di compromessi ipocriti che saranno spazzati via dal primo Tribunale.
Gli esseri umani non si comprano, e nemmeno si regalano.
Il mercato dei figli è la diretta conseguenza della distruzione della famiglia, che passa innanzitutto per la rottamazione, cioè abolizione, del matrimonio. In Italia si sta provando a legittimare questa pratica con l'approvazione delle cosiddette "unioni civili" tra persone dello stesso sesso, che prevedono la stepchild-adoption, cioè il riconoscimento della genitorialità al partner che non ha alcun legame biologico col bambino avuto appunto con utero in affitto. Nei prossimi giorni tenteranno di mascherare questa forma di adozione, che viola i diritti dei bambini, con l'etichetta di un "affido rinforzato". Si tratta di compromessi ipocriti che saranno spazzati via dal primo Tribunale.
Una crepa nella diga, ed è solo questione di tempo. E di
sentenze.
- Generazione Famiglia - La Manif Italia -
- Generazione Famiglia - La Manif Italia -
Buona giornata a tutti. :-)