Visualizzazione post con etichetta donna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta donna. Mostra tutti i post

domenica 19 agosto 2018

da: Biografia segreta - "La danza delle grandi madri" di Clarissa Pinkola Estès

Quando ero piccola, le scarpe non mi stavano mai bene. Lucide vesciche rosa sui talloni. Non ricordo, le scarpe erano forse troppo strette, o troppo larghe?
Con il cappello in mano i miei poveri genitori chiesero al dottore: ‘Sta bene?’
“I piedi non sono a posto”, rispose il dottore, “sono molto imperfetti”.
Così, i miei spesero i loro pochi soldi per un paio di scarpe correttive per i miei piedi sbagliati.
Il dottore minacciò: “Mai più a piedi scalzi!”
Con quelle scarpe di piombo, mi picchiavo involontariamente l’interno delle caviglie quando correvo o camminavo, quelle scarpe mi facevano sbattere le ginocchia, ossa che scricchiolano contro le ossa, caviglie che sanguinano. Eppure, senza quelle scarpe, senza nessun tipo di scarpe, io e i cani potevamo correre come il vento.
Ogni bambino ha una vita segreta lontana dagli adulti.
Così, d’estate o nella neve, non importava, sgattaiolavo via in una delle verdi sale del trono della foresta, e là slacciavo i mille lacci delle scarpe di ferro, spalancavo con forza le linguette alte e rigide, mi divincolavo da quelle scarpe da duecento chili che con un calcio potevano ammazzare un mulo. E poi me ne stavo seduta, a canticchiare ad alta voce come una bambina la-la e ascoltare con i piedi nudi che tenevano il ritmo.
Costretta a rientrare in quelle scarpe anno dopo anno, cominciai a pensare di tagliarmi i piedi solo per vedere svenire il dottore, solo per rispecchiare la sua brutale visione di come dovrebbero essere dei piedi “perfetti”.
“Non camminerà mai dritta per il resto della sua vita”, disse.
“Male. Molto male”, disse.
Un giorno sentii una madre ricca dire alla sua bomboniera di figlia in una toilette pubblica che esistevano posti dove dovevi pagare per avere il bagno pulito invece di quello sporco: “Non lasciare allargare i piedi; tieni sempre le scarpe, anche quando dormi…”. “Non devi avere piedi normali”, ammoniva la madre.
E allora mi chiedevo… “Si, ma un piede normale è così, voglio dire, così normalmente bello?”
“No! Non ha arcata”, disse il dottore…
“Male. Molto male”, disse.
Quelle scarpe di ferro… che dovevano evitare che la mia arcata toccasse il suolo, “… come un indiano con i piedi piatti”, aveva detto.
“Ma la mia genealogia”, bisbigliai…! “Io SONO un’indiana con i piedi piatti”, dissi.
E in seguito, una volta adulta, vedendo le mie antenate, e le loro piante dei piedi grandi e paffute, mi resi conto che i miei piedi erano fatti per camminare seminando i campi, per coprire miglia di fango nell’oscurità, per trarre nutrimento dalla terra, direttamente attraverso i piedi, e per incedere con sussiego e scivolare e volteggiare nel cerchio della danza.
Ma, ai tempi, nella cosiddetta “cultura civile delle foreste”, i piedi delle donne erano spesso destinati a diventare piccoli sacrifici umani, tenuti troppo piccoli, non liberati, ma in qualche modo cancellati. Incapaci di correre in salita, o in discesa, o… via. 
Risulta che… era proprio quello lo scopo… ma i miei piedi scapparono con me dentro comunque.
E oggi, niente più scarpe rinforzate per farmi “camminare bene”. 
Tanto, con o senza loro, non ho mai camminato dritta, … anche oggi, quando cammino per strada, sbando, per il desiderio improvviso di vedere una cosa, o imporre un certo passo, o riprendere questa notte, o parlare con questa o quella creatura, virare verso un fiore che cresce attraverso un sasso, chinarsi per discutere con un bambino, l’impresa molto importante di inseguire i conigli ai fini del riconoscimento accademico, o soltanto fermarsi e dondolare sulle gambe davanti a un innamorato.
Le mie gambe e i miei piedi appartengono allo Spirito della Danza che controlla anche i miei fianchi… e le scarpe correttive non hanno corretto nulla di cui la mia Anima aveva bisogno. Tutte le più importanti andature pause e falcate rimangono “mobili”.
Ora penso che le scarpe potrebbero essere una delle mie forme d’arte principali. Finalmente spero sia giusto che spesso indossi i più inappropriati e talvolta irriverenti tipi di scarpe possibili.
Mi scusi, potrei avere quelle nere con le rose rosse sopra o quelle con i cinturini che si attorcigliano intorno intorno alla caviglia, o quelle con quei vezzosi fiocchetti sul tallone, o i miei stivali da motociclista con la punta in acciaio o i miei mocassini di camoscio che mi lasciano sentire anche un semino sotto la suola?
Credo sia finalmente giunto il momento - e senza consultare alcun medico - di camminare anche scalza il più possibile per poter vedere e udire davvero...


- Clarissa Pinkola Estés -
Fonte: tratto da: Biografia segreta - "La danza delle grandi madri" di Clarissa Pinkola Estès


Rifiutati di cadere.
Se non puoi rifiutarti di cadere,
rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti di restare a terra,
leva il tuo cuore verso il cielo,
e come un accattone affamato,
chiedi che venga riempito,
e sarà riempito.
Puoi essere spinto giù.
Ti può essere impedito di risollevarti.
Ma nessuno può impedirti di levare il tuo cuore verso il cielo
- soltanto tu -
È nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice che nulla di buono
da ciò venne,
ancora non ascolta.

- Clarissa Pinkola Estés - 
da: "Il giardiniere dell'anima"



Buona giornata a tutti. :-)




lunedì 9 luglio 2018

Prometto... - Simona Oberhammer

Prometto di credere in me stessa e valorizzarmi come una persona unica e speciale.
Prometto di amarmi senza coprirmi di critiche, se non assomiglio alla donna ideale del mio immaginario.
Prometto di non barattare una vita appassionata e creativa per una vita sicura ma in anestesia.
Prometto di amare, senza però farmi tagliare a fette, senza farmi infilare coltelli affilati nell'anima.
Prometto di piangere quando serve, senza però affogare nelle mie lacrime.
Prometto che smetterò di giustificarmi per ogni cosa che faccio, sentendomi sempre insicura delle mie scelte.
Prometto di spalancare le braccia al piacere, senza pensare che non me lo merito.
Prometto di non farmi spezzare la schiena dai sensi di colpa, se non sono sempre utile a tutti e tutto.
Prometto di far sentire le mie ragioni, senza cadere nelle trappole che mi spezzano le gambe.
Prometto di interessarmi a un uomo senza però aspettare disperata di fronte al telefono la sua chiamata.
Prometto di non usare più contro me stessa le parole come un rasoio, riempiendomi di tagli, senza ricordare che sotto quella pelle c'è una persona che merita amore.
Prometto di guardare le mie cicatrici come segni di una vita vissuta, senza piangere lacrime di autocommiserazione.
Prometto che non farò dipendere il mio valore solo da come mi guarda l'altro, senza considerare che c'è un insieme di aspetti dentro di me, non solo uno di quel momento.
Prometto di ridere, scherzare, gioire buttando nel cassonetto della spazzatura le facce tristi e grigie.
Prometto di sentire il mio pulsare creativo, senza lasciare che la vita di tutti giorni mi renda fredda e automatica.
Prometto che smetterò di fare l'arbitro implacabile di me stessa, facendomi perdere sempre, senza considerare che ho anche delle qualità.
Prometto di non abbandonare la mia natura istintuale, intuitiva e calda per trasformarmi in un automa senza vita.
Prometto di smettere di farmi cambiare dagli uomini, o di cambiare per tenermeli stretti, senza considerare che potrei essere interessante anche così come sono.
Prometto di nutrire il mio terreno interiore ogni giorno, senza lasciarlo diventare una terra arida, dove non cresce più niente.
Prometto di correre libera, fedele alla mia profonda natura.
Prometto di ascoltare la voce del femminile e di cantare insieme una canzone.
Prometto di essere la donna che voglio essere, per vivere intensamente la vita.
Prometto di vivere sempre accanto la mia anima… perché con il suo aiuto potrò mantenere tutte queste promesse…

- Simona Oberhammer -
Fonte: La Via Femminile di Simona Oberhammer



Certo che le donne sono un’altra razza. 
Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada.
Sono maestre di dignità le donne.
Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere.
Sì, le donne sono un’altra razza.
Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo.
Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più.
Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto.
Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.

- Antonello De Sanctis -
da: "Nel mondo degli uomini"



Buona giornata a tutti :-)

http://www.efuseraefumattina.blogspot.it






domenica 1 luglio 2018

da: "La luna blu, il percorso inverso dei sogni" - Massimo Bisotti

Cosa vuol dire essere unica?
L’unica ti abiterà tutti gli scompartimenti aperti di un incontro inesorabile, persino quelli chiusi e quelli sconosciuti.
E tu vorrai sapere come riconoscerai l’unicità? Perderai il sonno. Sconvolgerai i tuoi progetti.
Vaneggerai proposte d’eternità, improvviserai dichiarazioni d’insana follia, avrai lo stomaco invaso da un’ansia innaturale.
Metterai una croce al centro esatto di quel te che credevi di conoscere, mentre cadranno le cose che pensavi di sapere.
Guiderai di fretta, in autostrada perché avrai bisogno di correre, di fendere l’aria con la mano fuori dal finestrino, di accendere una sigaretta, la radio, i sensi, di ascoltare musica trovandoci il suo nome, in tutta, senza sosta, infedele ai tuoi momenti per cause completamente estranee alla ragione.
Lei ti agiterà gli eventi, butterà fuori gli attimi, turberà le tue gracili certezze, ridisegnerà i sospiri, i brividi e l’immaginazione, ti lascerà giocare l’anima con la notte, per perderla e sdraiarti sul vento e le sue lucciole, lascerai che dorma dove vuole, che torni quando vuole, tanto saprai sempre dove va e quando torna quasi ti dispiacerà.
Inventerai un colore nuovo per farla addormentare, le cullerai i pensieri coprendola con attenzioni leggere.
Inizierai a spiare dietro le nuvole i suoi silenzi parlanti come se non t’importasse niente del cielo limpidissimo che hai sempre amato a dismisura, solo segnali onnipresenti nel desiderio che sale, che proverai a bloccare per poi cedere in un sospiro di benedetta e indecente liberazione.
Sparirai, annullerai gli appuntamenti.
Tutto quello che potrai avere non sarà quel che vuoi avere.
Tutti ti vedranno ma tu non ci sarai più. E gli altri saranno troppo lontani per accorgersi di quanto tu sia vicino a lei soltanto, troppo vicino a lei, troppo lontano dal resto, senza mai fartene accorgere, riconoscerai un profumo mai sentito dentro la tua stanza.
Affonderai le mani in una condizione interiore di bellezza totalizzante e ti perderai nel groviglio di una presenza semplice con l’illusione buona di potere finalmente sopravvivere ad un “per sempre”.

- Massimo Bisotti -

Fonte: "La luna blu - Il percorso inverso dei sogni", ed. LIT libri in tasca




Mi piacciono le donne che non si sono stancate di volere un amore che sazi la loro fame d'immenso. 
Quelle che hanno ancora voglia di risposte urgenti, risposte d'amore.
Quelle che hanno voglia di guardare un cielo sempre diverso, strane nuvole a cui disegnare forme di certezze e soprattutto piedi per sfidare la parola tardi.
Quelle che si sono rotte le braccia per far quadrare il bilancio di abbracci mancati, spaccate le labbra nell'attesa snervante di baci mai dati ma ora sanno che noi siamo qui per colmare quella fame d'immenso.
Noi a far rumore nei loro sogni per farle svegliare con il cuore felice. 
Noi per vederle ogni giorno nuove, se pur le stesse e ogni giorno innamorarci di nuovo. 
Amo le donne belle davvero, di una bellezza inarrivabile nemmeno da chi usa la bellezza per mestiere, perché negli occhi avranno il sorriso di chi sfida la vita, con l'umiltà di vincerne unicamente il dolore. 
E lo faranno e sapranno farlo al di là di noi ma restando con noi daranno una luce diversa anche ai nostri occhi e saremo più belli, saremo migliori.
E tu, se mi troverai, sarai Miss Anima nel mio mondo.

- Massimo Bisotti -





"Dovrei fare la raccolta differenziata delle cose da dire e di quelle da non dire.
Ma ciò che è giusto non sempre è meglio.
Mescolo sempre." 

- Massimo Bisotti -






"Se solo tu potessi davvero voltarti per guardare indietro ti accorgeresti di milioni di persone che non ti hanno mai visto e non ti volteresti più. 
Devi guardare avanti per vedere un volto che riconosci e non indietro. 
Quel che è rimasto indietro ha smesso di riconoscerti, quel che è rimasto indietro non voleva guardarti abbastanza".

- Massimo Bisotti -





Buona giornata a tutti. :-)




sabato 16 giugno 2018

Quando Dio creò l’amore - Bukowski Charles

Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto 
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani 
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma 
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile 
quando Dio creò Me creò Me 
quando Dio creò la scimmia stava dormendo 
quando creò la giraffa era ubriaco 
quando creò i narcotici era su di giri 
e quando creò il suicidio era a terra.


Quando creò te distesa a letto 
sapeva cosa stava facendo 
era ubriaco e su di giri 
e creò le montagne e il mare e il fuoco 
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore 
ma quando creò te distesa a letto 
fece tutto il Suo Sacro Universo.


 - Charles Bukowski -


Andrei Belichenko (b. 1974)


La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.

Stai in guardia.
ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.


 - Charles Bukowski -



Buona giornata a tutti. :-)






domenica 10 giugno 2018

Ho imparato a essere felice - Hermann Hesse

Ho imparato ad essere felice là dove sono.
 Ho imparato che ogni momento 
di ogni singolo giorno racchiude tutta la gioia, 
tutta la pace,
tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita.
Il significato è posto in ogni istante, 
non c'è un altro modo per trovarlo.
Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo 
a noi stessi di percepire, tutti i giorni,
un istante dopo l'altro.

- Herman Hesse -


Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano...
portami dove il tempo non esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata...
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate...
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da te...
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare... mai...

- Herman Hesse -



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



martedì 5 giugno 2018

La vecchia guaritrice dell'anima - Ada Luz Màrquez

Disse la vecchia guaritrice dell’anima:
Non fa male la schiena, fa male il carico.
Non fanno male gli occhi, fa male l’ingiustizia.
Non fa male la testa, fanno male i pensieri.
Non fa male la gola, fa male quello che non si esprime 
o si esprime con rabbia.
Non fa male lo stomaco, fa male quello che l’anima non digerisce.
Non fa male il fegato, fa male la rabbia.
Non fa male il cuore, fa male l’amore.
Ed è proprio lui,
L’ amore stesso,
Che contiene la più potente medicina.

- Ada Luz Màrquez -





Credimi figlia mia, la grande avventura della vita è quella di essere te stessa, senza lasciarti condizionare da quello che gli altri vogliono tu sia, per la loro pace mentale, per la loro utilità, per ciò che ritengono essere adeguato.
Probabilmente la tua Libertà di Essere, scatenerà isolamento, solitudine, tentativi di manipolazione, gelosie e incomprensioni.
Ricorda che tutto questo è parte del seme, fa parte del processo di apertura del guscio, è il rumore della schiusa, è il seme che fiorendo lascia andare tutto ciò che era prima. 
Osare fiorire oggi, in questi tempi di deserto, presuppone un grande coraggio, un grande potere, è la più Alta Rivoluzione. 
E sai perchè figlia? Perchè quando tu fiorisci, fiorisce anche la speranza.

- Ada Luz Márquez, Hermana Águila -





La felicità non è un traguardo
è il sentiero,
è l’atto stesso della gestazione di un sogno.
E’ deliziarsi con l’odore del pane
che si sta impastando,
è il costruirsi le ali e sentire mentre si intessono
l’immensa gratitudine di essere già in volo.

- Ada Luz Márquez -



Buona giornata a tutti. :-)







lunedì 4 giugno 2018

Resta viva - Susanna Casciani

Resta viva.
Non accontentarti.
Porta i tuoi occhi a fare una passeggiata, appena puoi.
Non rinunciare ai tramonti, alla speranza.
Accetta la sofferenza. Accetta la felicità. Accetta la forza che a volte ti pervade.
Non lasciarti schiacciare da quello che è stato, da quello che non hai.
Non farti portar via la gentilezza, la curiosità, la fantasia.
Continua a saltare nelle pozzanghere, se ti va.
Cambia pettinatura, cambia pelle. Cambia modo di vestirti e di truccarti, cambia abitudini, amicizie, luoghi e sogni.
Cambia spesso, ma lotta fino alla fine per non perderti.
Abbi cura di te, soprattutto quando tornerai ad amare.
Abbi cura del modo in cui guardi gli altri.
Abbi cura del tuo amore, soprattutto adesso. Soprattutto quando non saprai a chi donarlo. Non gettarlo. Non sprecarlo. Tienilo da parte, ti servirà.
Piangi pure; piangi quando vuoi. Ricordati di farlo ogni tanto.
Ricorda che la cura, se davvero ne esiste una, sono le persone.
Non dimenticarti di loro. Delle loro mani. Dei loro guai. Delle loro storie piccole ma grandiose.
Non precluderti niente solo perché potrebbe distruggerti. Non sparire.
Resta, goditi lo spettacolo.
Resta coraggiosa.
Resta dolce.
Testa alta,
cuore in mano.


- Susanna Casciani - 
da "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore "

Boldini

E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.

- Gioconda Belli -

Theo Van Rysselberghe (1862-1926)


Buona giornata a tutti. :-)