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sabato 14 gennaio 2012

Il nuovo giorno - Madeleine Delbrêl -

Inizia un altro giorno.

Gesù vuol viverlo in me. Lui non si è isolato.
Ha camminato in mezzo agli uomini.
Con me cammina tra gli uomini d'oggi.

Incontrerà
ciascuno di quelli che entreranno nella mia casa,
ciascuno di quelli che incrocerò per la strada,
altri ricchi come quelli del suo tempo, altri poveri,
altri eruditi e altri ignoranti,
altri bimbi e altri vegliardi,
altri santi e altri peccatori,
altri sani e altri infermi.

Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare.
Ciascuno, colui che è venuto a salvare.

A coloro che mi parleranno, egli avrà qualche cosa da dire.
A coloro che verranno meno, egli avrà qualche cosa da dare.
Ciascuno esisterà per lui come se fosse il solo.
Nel rumore egli avrà il suo silenzio da vivere.
Nel tumulto, la sua pace da portare.
Gesù, in tutto, non ha cessato di essere il Figlio.
Vuole in me rimanere legato al Padre.

Dolcemente legato,
ogni secondo,
sospeso su ciascun secondo,
come un sughero sull'acqua.

Dolce come un agnello
di fronte a ogni volontà del Padre.

Tutto sarà permesso in questo giorno che viene,
tutto sarà permesso ed esigerà che io dica il mio sì.

Il mondo dove Lui mi lascia per esservi con me
non può impedirmi di essere con Dio;
come un bimbo portato sulle braccia della madre
non è meno con lei
per il fatto che lei cammina tra la folla.

Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato.
Noi non possiamo esimerci d'essere,
in ogni istante,
gl'inviati di Dio nel mondo.

Gesù in noi, non cessa di essere inviato,
durante questo giorno che inizia,
a tutta l'umanità, del nostro tempo, di ogni tempo,
della mia città e del mondo.

Attraverso i fratelli più vicini ch'egli ci farà
servire amare salvare,
le onde della sua carità giungeranno
sino in capo al mondo,
andranno sino alla fine dei tempi.

Benedetto questo nuovo giorno che è Natale per la terra,
poiché in me Gesù vuole viverlo ancora.


(Madeleine Delbrêl)
Fonte: Il piccolo monaco, Gribaudi ed, Torino, 1990


alba su Medjugorie 2011

Dio è padre; Cristo è nostro fratello; la Madonna è la nostra Madre di grazia: ed allora? Pregare per la pace, la grazia, la fraternità, non si sbaglia mai!

(Giorgio La Pira)


Buona giornata a tutti :-)

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sabato 9 luglio 2011

Sognaci, Dio del nostro sogno! – Miguel de Unamuno -

  La vita è sogno!
Sarà forse sogno anch’esso, Dio mio, questo Tuo Universo, del quale Tu sei la Coscienza eterna e infinita?
Sarà un Tuo sogno? E non può essere che Tu ci stia ora sognando?
Saremo sogno, un sogno Tuo, noi sognatori della vita? E se così fosse, che mai sarà dell’Universo tutto; che sarà di noi; che sarà di me, quando Tu, Dio della mia vita, Ti desterai?
Sognaci, Signore!
E non avverrà forse che Tu Ti desti per i buoni, proprio quando essi, nel transito della morte, si destano dal sogno della vita?
Possiamo forse noi, poveri sogni sognatori, sognare quel che possa essere la veglia dell’uomo nell’eterna Tua veglia, Dio nostro?
 Non sarà la bontà uno splendore di veglia nelle oscurità del sonno?
Meglio che indagare sul Tuo e sul nostro sogno, scrutando l’Universo e la vita, meglio mille volte fare il bene, …ché non si perde il far bene, neanche in sogno.
Meglio che investigare se son mulini o giganti quelli che ci appaiono paurosi e malvagi, è seguire la voce del cuore e assaltarli, ché ogni generoso slancio trascende il sogno della vita.
Dalle nostre azioni e non dalle nostre contemplazioni trarremo saggezza.
Sognaci, Dio del nostro sogno.

(Miguel de Unamuno)
   Fonte: Vita di don Chisciotte e Sancio Panza, LXXIV

don Quixote contro i mulini a vento
 Gustave Dorè (1832-1883)

Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 13 dicembre 2010

Credo in Dio e credo nell'uomo - + Padre Giulio Bevilacqua -

Credo in Dio e credo nell'uomo, quale immagine di Dio.
Credo negli uomini, nel loro pensiero, nel valore della loro sterminata fatica.
Credo nella vita come dono e come durata, come possibilità illimitata di elevazione, non prestito effimero dominato dalla morte.
Credo nella gioia: la gioia di ogni stagione, di ogni tappa, di ogni aurora, di ogni tramonto, di ogni volto, di ogni raggio di luce che parta dal cervello, dai sensi, dal cuore.
Credo nella famiglia del sangue e nella famiglia prescelta per il mio lavoro.
Credo nel dovere di servire il bene comune perché giustizia, libertà e pace siano a fondamento della vita sociale.
Credo nella possibilità di una grande famiglia umana e nell'unità dei cristiani quale Cristo la volle.
Credo nella gioia dell'amicizia, nella fedeltà e nella parola degli uomini.
Credo in me stesso, nella capacità che Dio mi ha conferito, perché possa sperimentare la più grande fra le gioie, che è quella del donare e del donarsi.
In questa fede voglio vivere, per questa fede voglio lottare e con questa fede voglio addormentarmi in attesa del grande, gioioso risveglio.

(Padre Giulio Bevilacqua)
(1881-1965)

Cardinale Giulio Bevilacqua
Isola della Scala (Verona) 14 settembre 1881 - 6 maggio 1965


Sacerdote della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Brescia;nel concistoro del  22 febbraio 1965, Papa Paolo VI lo elevò al rango di Cardinale, ruolo che accettò chiedendo però di continuare a fare il parroco nonostante i suoi 84 anni.  Il Venerdì santo svenne in chiesa. Il giorno di Pasqua volle celebrare l'ultima Messa davanti ai suoi fedeli. All'abate don Antonio Ceriani disse: si ricordi di baciare per me il fonte di Isola della Scala, dove sono stato battezzato. Morì il 6 maggio 1965, mentre recitava il Salve Regina.

Buona giornata a tutti. :-)