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lunedì 1 febbraio 2021

La Terra Capricciosa - Maria Maddalena Covassi

Un giorno la Terra incrociò le braccia, chiamò il Sole e gli disse:
“Ne ho abbastanza di girarti intorno… sono stanca voglio fermarmi un po’ a riposare!”
“Sei impazzita per caso?!” – gli rispose il Sole lanciandole uno sguardo infuocato.
“Se ti fermi che cosa accadrà?!!”.
“Parli bene tu! Seduto sul tuo trono dorato. Ho deciso di fermarmi e lo farò!”.
Così dicendo, prese un lembo di prato, tirò la soffice coperta fin sotto il mento per coprirsi bene e si addormentò.
Gli animali furono i primi ad accorgersi che qualcosa non andava!!!
L’orso che aveva dormito saporitamente tutto l’inverno si stava preparando ad uscire dalla sua tana.
Mise fuori il suo grosso muso, annusò l’aria e disse:
“Fa ancora freddo ….brrrr, la primavera dovrebbe essere già qui! Pazienza mi rimetterò a dormire”.
La lucertola e la vipera, avevano passato l’estate distese sui sassi a prendere il sole.
Ora aspettavano che l’aria rinfrescasse per andare in letargo, ma faceva sempre così caldo, che rischiavano davvero di bruciarsi la pelle.
“Che cosa strana!”- dicevano gli uomini che vivevano sulla parte della Terra dove il Sole non tramontava mai.
“La notte non arriva, come faremo a dormire??”
E così continuavano a lavorare, anche se erano molto stanchi.
“Ma dov’è finito il Sole?”- si domandavano gli uomini che abitavano dall’altra parte della terra:
“Con questo buio non possiamo lavorare, che cosa daremo da mangiare ai nostri figli?”
Anche le piante se la passavano male: i fiori non facevano in tempo ad aprire la corolla e subito appassivano bruciati dal sole.
Senza luce, gli alberi lasciavano cadere le foglie e l’erba dei prati non cresceva.
Tutti gli abitanti della terra alzavano gli occhi al cielo.
C’era chi chiamava la luna e le stelle, altri invocavano il Sole.
Intanto, il Sole diventava sempre più rosso di rabbia, sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro:
“Così non si può andare avanti!!” – diceva – “la Terra si sta distruggendo e neanche se ne accorge, bisogna che trovi subito un rimedio!! Chiamerò gli altri pianeti e insieme troveremo una soluzione”.
E così fece: chiamò Giove, Marte, Venere, Saturno, Plutone, Nettuno ed altri ancora.
Tutti risposero alla chiamata del Re dell’universo, perché erano davvero preoccupati per la salute della loro sorella Terra e dei suoi abitanti.
Dopo essersi consultati presero una decisione.
Il pianeta Venere quello più vicino alla terra avrebbe ricevuto l’incarico di svegliarla.
Venere fu felice per questa scelta, che la faceva sentire importante agli occhi dei compagni.
Mise tutte le sue forze per riuscire in questa non facile impresa, si avvicinò il più possibile alla Terra e iniziò a gridare con tutto il fiato che aveva: “Svegliaaaati…….svegliaaaaati ……o moriraiiiii……”.
Ma la terra dormiva profondamente, e a niente valsero i richiami del pianeta.
“Possiamo aiutarvi noi!” – dissero i venti – “se ci alziamo tutti insieme, formiamo una tromba d’aria e con la sua punta le faremo il solletico finchè si sveglierà!”.
Detto questo si misero all’opera. Ma soffiando a destra e a sinistra riuscirono solo a strapparle un sorriso, mentre beatamente la terra continuava a dormire.
“Ci vogliono le maniere forti! Andiamo a svegliare i vulcani!” – dissero i pianeti.
I vulcani muovendosi la fecero tremare così tanto, che finalmente la terra aprì gli occhi, si guardò intorno e… vide che cosa aveva combinato:
“Sono stata proprio una sciocca”- disse rivolgendosi verso il sole e i suoi fratelli pianeti.
“Adesso ho capito!!” A ognuno di noi é affidato un compito e, se non lo svolgiamo, non facciamo del male solo a noi stessi, ma anche agli altri”.
Detto questo si mise in “moto” e…dopo un po’ tutto ritornò com’era prima.

(Maria Maddalena Covassi)


opera d’arte di Bjorn Richter

Quelli che non sentono questo Amore
trascinali come un fiume,
quelli che non bevono l’alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
… lasciateli dormire.

Jalāl al-Dīn Rūmī

opera d’arte di Frits Thaulow


C’è un punto morto nella notte, dove fa più freddo
e il tempo più nero, dove il mondo ha dimenticato
la sera e l’alba non è ancora una promessa.
Un tempo in cui è troppo presto per alzarsi,
ma così tardi per andare a letto.

- Robin Hobb -


L'universo e la non conoscenza

Ci sono cose che noi umani non solo non conosciamo, ma, attraverso la non-conoscenza non siamo in grado di spiegare né tanto meno controllare. Una di queste è nella strana dicotomia riguardante l'Universo: per il 73 % ( circa 3/4 ) è formato di energia ( quella che chiamano "oscura" ), per il 23 % è formato di materia oscura e perl'esiguo 4% di materia ordinaria. Ebbene noi conosciamo a stento quel 4 % noto. Ma la dicotomia a cui mi riferivo è nel fatto che, pur essendo strutturato di una quantità enorme di energia, il nostro Universo ha un'energia (libera) prossima allo zero, cosa che lo fa raffreddare ed espandere. Questo fenomeno si è velocizzato in tempi recenti. E' nell'ignoranza di gran parte delle realtà in cui siamo immersi che l'uomo pontifica su Dio, il cui orizzonte è nell'universo intero. Se ci armassimo di sana modestia invece di mostrare una stupida sicumera, potremmo cominciare ad inchinarci di fronte a tutto questo ed a sentire l'immensità, invece di saturarla di becere ottusità.

- Patrizia Cinquestelle Pellegrino -






Buona giornata a tutti. :-)



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venerdì 3 agosto 2018

Elogio dell’imparare - Bertolt Brecht

Impara la cosa più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
impara l'abc: non basta è vero,
ma imparalo! Non avvilirti!
Comincia! Devi sapere tutto!
Tocca a te prendere il potere.

Impara, uomo all'ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara sessantenne!
Tocca a te prendere il potere!

Frequenta la scuola, senzatetto!
Procurati sapere tu che hai freddo!
Affamato, impugna il libro: è un'arma.
Tocca a te prendere il potere.
Compagno, non temere di chiedere!

Non dar credito a nulla,
Controlla tu stesso!
Quello che non sai di tua scienza
in realtà non lo sai.
Verifica il conto:
tocca a te pagarlo.

Poni il dito su ogni voce,
chiedi cosa significa
Tocca a te prendere il potere.

- Bertolt Brecht -




Delle mille esperienze che facciamo, riusciamo a tradurne in parola al massimo una e anche questa solo per caso e senza l'accuratezza che meriterebbe. 
Fra tutte le esperienze mute si celano quelle che, a nostra insaputa, conferiscono alla nostra vita la sua forma, il colore e la sua melodia. 
Allorchè ci volgiamo, quali archeologi dell'anima, a questi tesori scopriamo quanto sconcertanti essi siano
L'oggetto che prendiamo in esame si rifiuta di stare fermo, le parole scivolano via dal vissuto e alla fine sulla carta rimangono pure affermazioni contraddittorie. 
Per lungo tempo ho creduto che questa fosse una mancanza, una pecca, qualcosa che si dovesse superare. 
Oggi penso che le cose stiano diversamente: che il riconoscimento dello sconcerto sia la via regia per giungere alla comprensione di quelle esperienze tanto familiari quanto enigmatiche. 
Tutto ciò può suonare strano, anzi singolare, lo so. Ma da quando vedo la faccenda in questo modo, ho la sensazione di essere per la prima volta davvero vigile e vivo

- Pascal Mercier -
da: Treno di notte per Lisbona



Ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. 
L’opera è solo una sorta di strumento ottico che lo scrittore offre al lettore per consentirgli di scoprire ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. 
Il riconoscimento dentro di sé, da parte del lettore, di ciò che il libro dice, è la prova della sua verità.

- Marcel Proust -



Buona giornata a tutti. :-)





martedì 6 ottobre 2015

L'eterna bellezza dell'anima - Osho -

C’è una bellezza del corpo e c’è una bellezza dell’Anima.
La bellezza del corpo è ordinaria e transitoria: oggi c’è, domani forse no.
E la bellezza del corpo è più negli occhi
di chi guarda che nell’oggetto in sè: la stessa persona
può apparire bella a qualcuno e brutta
a qualcun altro.
Ma la bellezza dell’Anima è qualcosa d’interiore,
non è negli occhi dell’osservatore,
perchè non può essere vista, può solo essere sentita.
Non è una bellezza che può essere distrutta,
nemmeno la morte può toccarla, è eterna.

- Osho -

Ogni tanto tenta di vivere e basta.
Vivi semplicemente. Non lottare e non forzare la vita. 
Osserva in silenzio ciò che accade.
Lascia accadere ciò che accade. 
Permetti a ciò che è, di esistere.
Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca,
che accada. E ciò che accade, te lo garantisco, libera.

- Osho -





"Ciò che dovrà accadere, accadrà. E tu hai una scelta: andarci insieme o andarci contro."

- Osho -





La prima cosa che si deve fare è ridere, perché la risata stabilirà l'atmosfera di tutta la giornata. Se ti svegli ridendo, presto sarai in grado di sentire quanto sia assurda la vita. Nulla è serio: puoi ridere anche delle tue delusioni, puoi ridere anche delle tue sofferenze, puoi ridere perfino di te stesso.

- Osho -
da: "Il libro arancione"




Buona giornata a tutti. :-)




lunedì 6 aprile 2015

La pianta della pazienza

Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:
"Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto."
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante.
Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l'uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno. Il vecchio lo aprì e disse:
"Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato."
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l'uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise , proseguì l'uomo :
"Prima di morire, voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi. "
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono e l'uomo continuò a dire:
"E' una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s'intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore. Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle; solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti. Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra; solo con l'aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare."
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
"Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti."
rispose l'uomo :
"Sì che lo avete capito. Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato.
E' la Pianta della Pazienza."

“Non scoraggiarti, non lasciarti prendere dallo sconforto dinanzi alle mille tribolazioni della vita. Riconosci in ogni sofferenza, in ogni difficoltà una nuova opportunità di crescita.“ 

- Piero Gribaudi - 

da:  "Il libro della saggezza interiore. 99 storie intorno all'uomo" di Piero Gribaudi




Può sembrare difficile da mettere in pratica, ma è stato ampiamente dimostrato che un “atteggiamento positivo” nei confronti della vita, il cosiddetto "pensiero positivo" o la filosofia del "bicchiere mezzo pieno", è utile per tenere in buona salute il sistema immunitario, oltre ad essere vantaggioso nei rapporti sociali.
Bisogna riconoscere che siamo costituiti da un'unità inscindibile di corpo, anima e spirito e gestire la nostra salute attraverso un adeguato stile di vita.





”Per chi ha fatto esperienza di un padre troppo autoritario ed inflessibile, o indifferente e poco affettuoso, o addirittura assente, non è facile pensare con serenità a Dio come Padre e abbandonarsi a Lui con fiducia. Ma la rivelazione biblica aiuta a superare queste difficoltà parlandoci di un Dio che ci mostra che cosa significhi veramente essere “padre”.

- Papa Benedetto XVI - 




Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 28 gennaio 2015

La Terra Capricciosa - Maria Maddalena Covassi -

Un giorno la Terra incrociò le braccia, chiamò il Sole e gli disse:
“Ne ho abbastanza di girarti intorno… sono stanca voglio fermarmi un po’ a riposare!”
“Sei impazzita per caso?!” – gli rispose il Sole lanciandole uno sguardo infuocato.
“Se ti fermi che cosa accadrà?!!”.
“Parli bene tu! Seduto sul tuo trono dorato. Ho deciso di fermarmi e lo farò!”.
Così dicendo, prese un lembo di prato, tirò la soffice coperta fin sotto il mento per coprirsi bene e si addormentò.
Gli animali furono i primi ad accorgersi che qualcosa non andava!!!
L’orso che aveva dormito saporitamente tutto l’inverno si stava preparando ad uscire dalla sua tana.
Mise fuori il suo grosso muso, annusò l’aria e disse:
“Fa ancora freddo ….brrrr, la primavera dovrebbe essere già qui! Pazienza mi rimetterò a dormire”.
La lucertola e la vipera, avevano passato l’estate distese sui sassi a prendere il sole.
Ora aspettavano che l’aria rinfrescasse per andare in letargo, ma faceva sempre così caldo, che rischiavano davvero di bruciarsi la pelle.
“Che cosa strana!”- dicevano gli uomini che vivevano sulla parte della Terra dove il Sole non tramontava mai.
“La notte non arriva, come faremo a dormire??”
E così continuavano a lavorare, anche se erano molto stanchi.
“Ma dov’è finito il Sole?”- si domandavano gli uomini che abitavano dall’altra parte della terra:
“Con questo buio non possiamo lavorare, che cosa daremo da mangiare ai nostri figli?”
Anche le piante se la passavano male: i fiori non facevano in tempo ad aprire la corolla e subito appassivano bruciati dal sole.
Senza luce, gli alberi lasciavano cadere le foglie e l’erba dei prati non cresceva.
Tutti gli abitanti della terra alzavano gli occhi al cielo.
C’era chi chiamava la luna e le stelle, altri invocavano il Sole.
Intanto, il Sole diventava sempre più rosso di rabbia, sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro:
“Così non si può andare avanti!!” – diceva – “la Terra si sta distruggendo e neanche se ne accorge, bisogna che trovi subito un rimedio!! Chiamerò gli altri pianeti e insieme troveremo una soluzione”.
E così fece: chiamò Giove, Marte, Venere, Saturno, Plutone, Nettuno ed altri ancora.
Tutti risposero alla chiamata del Re dell’universo, perché erano davvero preoccupati per la salute della loro sorella Terra e dei suoi abitanti.
Dopo essersi consultati presero una decisione.
Il pianeta Venere quello più vicino alla terra avrebbe ricevuto l’incarico di svegliarla.
Venere fu felice per questa scelta, che la faceva sentire importante agli occhi dei compagni.
Mise tutte le sue forze per riuscire in questa non facile impresa, si avvicinò il più possibile alla Terra e iniziò a gridare con tutto il fiato che aveva: “Svegliaaaati…….svegliaaaaati ……o moriraiiiii……”.
Ma la terra dormiva profondamente, e a niente valsero i richiami del pianeta.
“Possiamo aiutarvi noi!” – dissero i venti – “se ci alziamo tutti insieme, formiamo una tromba d’aria e con la sua punta le faremo il solletico finchè si sveglierà!”.
Detto questo si misero all’opera. Ma soffiando a destra e a sinistra riuscirono solo a strapparle un sorriso, mentre beatamente la terra continuava a dormire.
“Ci vogliono le maniere forti! Andiamo a svegliare i vulcani!” – dissero i pianeti.
I vulcani muovendosi la fecero tremare così tanto, che finalmente la terra aprì gli occhi, si guardò intorno e… vide che cosa aveva combinato:
“Sono stata proprio una sciocca”- disse rivolgendosi verso il sole e i suoi fratelli pianeti.
“Adesso ho capito!!” A ognuno di noi é affidato un compito e, se non lo svolgiamo, non facciamo del male solo a noi stessi, ma anche agli altri”.
Detto questo si mise in “moto” e…dopo un po’ tutto ritornò com’era prima.

(Maria Maddalena Covassi)



opera d’arte di Bjorn Richter

Quelli che non sentono questo Amore
trascinali come un fiume,
quelli che non bevono l’alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
… lasciateli dormire.

Jalāl al-Dīn Rūmī

opera d’arte di Frits Thaulow


C’è un punto morto nella notte, dove fa più freddo
e il tempo più nero, dove il mondo ha dimenticato
la sera e l’alba non è ancora una promessa.
Un tempo in cui è troppo presto per alzarsi,
ma così tardi per andare a letto.

- Robin Hobb -


L'universo e la non conoscenza

Ci sono cose che noi umani non solo non conosciamo, ma, attraverso la non-conoscenza non siamo in grado di spiegare né tanto meno controllare. Una di queste è nella strana dicotomia riguardante l'Universo: per il 73 % ( circa 3/4 ) è formato di energia ( quella che chiamano "oscura" ), per il 23 % è formato di materia oscura e perl'esiguo 4% di materia ordinaria. Ebbene noi conosciamo a stento quel 4 % noto. Ma la dicotomia a cui mi riferivo è nel fatto che, pur essendo strutturato di una quantità enorme di energia, il nostro Universo ha un'energia (libera) prossima allo zero, cosa che lo fa raffreddare ed espandere. Questo fenomeno si è velocizzato in tempi recenti. E' nell'ignoranza di gran parte delle realtà in cui siamo immersi che l'uomo pontifica su Dio, il cui orizzonte è nell'universo intero. Se ci armassimo di sana modestia invece di mostrare una stupida sicumera, potremmo cominciare ad inchinarci di fronte a tutto questo ed a sentire l'immensità, invece di saturarla di becere ottusità.

- Patrizia Cinquestelle Pellegrino -






Buona giornata a tutti. :-)








sabato 15 novembre 2014

Riflessioni di una maestra..... -

Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca: "Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa.
Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità.
Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia.
Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano.
Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti.
I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può.
I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri.
I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza."


Il "maestro" Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa". .



Nella vita bisogna anche saper cogliere i suggerimenti!



"L'educazione è l'arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo..."

- Nelson Mandela -




E’ di Luca quella espressione contenuta negli atti degli apostoli messa in bocca a Pietro che dice: perché Dio mi ha mostrato che nessuna persona può essere considerata impura (Atti 10,28). 
E’ la fine della religione. La religione si basa sulla divisione tra il puro e l’impuro, tra il giusto e l’ingiusto, tra chi merita e chi non merita. 
Pietro dopo una drammatica esperienza che ha fatto, arriva alla conclusione che: no, Dio mi ha mostrato che nessun uomo può essere considerato impuro, nessun uomo. Non c’è nessuna persona che per la sua condotta morale, religiosa, sessuale possa sentirsi in qualche maniera esclusa dall’amore di Dio.

- Alberto Maggi -
frate e biblista
http://www.studibiblici.it/



Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it












sabato 6 settembre 2014

Mai dire mai -

Un assistente sociale invitava tutti quelli che si lamentavano dei propri fallimenti a leggere un poster che teneva appeso nel suo ufficio:

- Fallito in commercio nel 1832 e nel 1833.
- Sconfitto per la Camera dei deputati nel 1832.
- Eletto all’assemblea nel 1834.
- Morta la fidanzata nel 1835.
- Esaurimento nervoso nel 1836.
- Sconfitto come presidente della Camera dei deputati nel 1838.
- Sconfitto come membro dell’assemblea elettorale nel 1840.
- Sconfitto per il Congresso nel 1843, nel 1846 e poi ancora nel 1848.
- Sconfitto per il Senato nel 1855.
- Sconfitto come vicepresidente nel 1856.
- Sconfitto per il Senato nel 1858.
- Eletto presidente degli Stati Uniti nel 1860.

- Abramo Lincoln -


Immagine di Tracy Williams – “A Tall Tale”


Ciò che mi pare senza avvenire è la "cultura del niente", della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l'atteggiamento dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità.


- Card. Giacomo Biffi - 



Non esiste di fatto, una cultura senza religione, come se questo le fosse un corpo estraneo innestato in un imprecisato momento del suo sviluppo storico. La religione, al contrario, favorisce il nascere, il crescere e lo sviluppo della cultura e in essa immette i germi fondamentali che le permettono di comprendere e descrivere l'uomo con la sua storia. Imporre una divisione tra religione e cultura è un processo ideologico sterile che non porta lontano e concretamente conduce alla stessa cultura dell'asfissia. L'incontro tra la religione e la cultura, dunque, è una realtà che appartiene alla natura stessa delle cose, perché partecipe dell'essere stesso dell'uomo nel suo auto-comprendersi e progettarsi.

- Cardinale Rino Fisichella - 
fonte: Path, 3, 2004




Buona giornata a tutti :-)