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martedì 10 marzo 2015

"Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia" - Cardinale Carlo Maria Martini

Nel contesto delle beatitudini, 'fame e sete' significano chiaramente il desiderio ardente di una giustizia che va alla radice: è la giustizia nei riguardi di Dio, la tensione a una vita pienamente conforme alla volontà divina. 
Gli affamati e assetati di questa giustizia non potranno non essere saziati dal Padre che è nei cieli.
L'invito che le parole di Gesù ci rivolgono è di desiderare per la nostra vita ciò che è veramente essenziale.
Il Cristiano, ciascuno di noi, è sollecitato ad avere fame e sete anzitutto della volontà di Dio; che si compia quanto il Signore ritiene bene e giusto - ci venga concesso quindi anche il pane materiale -, ma specialmente ogni verità e giustizia, perché si realizzi il regno dell'amore di Dio.
Per aiutarvi nella meditazione personale, mi piace recitare il commento di don Luigi Serenthà sulla quarta beatitudine: 
"Beati quelli che hanno fame e sete di fare la volontà di Dio, cioè che dicono: il mio nutrimento, il nutrimento su cui faccio crescere la mia vita, così come il corpo cresce sul pane e sul­l'acqua, non è la mia volontà, ma la volontà di Dio. Io ho fame di Dio, ho sete di lui, la sua volontà è punto di riferimento per la mia esistenza. Mi affido a Dio, lui è la mia gioia, ciò che egli mi rivela lo mangio e lo bevo con quella avidità con cui l'asse­tato e l'affamato bevono l'acqua e mangiano il pane".

Sono parole molto belle, che esprimono il grande, inestingui­bile desiderio dell'uomo e la risposta promessa dal Signore a ta­le desiderio.

- cardinale Carlo Maria Martini - 




« II Signore, dicendo : " Passi da me questo calice, però non la mia, ma la tua volontà sia fatta ", dichiara che non è possibile all'uomo salvarsi senza l'amara medicina della morte; senza bere il calice dell'umiliazione e del patimento. « Gesù Cristo fu come un medico pietoso, il quale, sebbene sano, appressò per primo le labbra alla medicina amara, affinchè, sul suo esempio, gli infermi non avessero difficoltà di trangugiarla. Non diciamo, dunque: non ho voglia, non ho forza di bere il calice dei patimenti che Dio mi manda; poiché il nostro Salvatore divino fu il primo a berlo sino alla feccia »

- Sant'Agostino -



"Il Signore mi ha dato una intelligenza, una volontà, una ragione: devo farle funzionare. Se non si adoperano si arrugginiscono e si finisce per essere delle nullità, dei lombrichi che strisciano, senza un'idea buona, geniale, ardita; degli ignavi, a Dio spiacenti."

- Beato Alberto Marvelli - 







Buona giornata a tutti. :-)





domenica 28 luglio 2013

Ho sete di sole, mio Dio - Emily Shenker -



Ho sete di sole
in questo deserto
di gelidi giorni.

Cerco una luce da bere,
un fuoco zampillante di vita
per restituire vigore ad un'anima stanza.

Ho sete di sole
e la mia scodella è vuota.

Cerco una luce da bere
mentre attraverso 
il fiume della notte.

Ho sete di sole
mio Dio.

(Emily Shenker) 



Mi stendo
su queste
corde 
che vibrano
dentro
come fuochi
nel deserto.

Mi sdraio 
su poche 
note 
per riposare 
la musica
 che mi
 scuote.

Risuona 
il Tuo 
nome 
anche 
in questo 
jazz 
che tiene 
sveglia 
la sera.

(Emily Shenker)



Come
una spiga
matura
come
un pane
ancora caldo,
come
un pomeriggio
senza pensieri,
così
ti offri a me
che non posso
donarti nulla.

L' infinito
tra le mie dita.

Il creatore
del mondo
sulle mie mani.

(Emily Shenker)


"Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie 'alternative' indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. 
Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo. Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia ma del coraggio. Non è l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato"

(Benedetto XVI, 2 settembre 2007)
Buona giornata a tutti :-)


sabato 27 luglio 2013

Come potrei dirgli di no? - Patrizio Righero


Non so che farmene di un dio solenne,
di un dio spettacolare,
di un dio giustiziere,
di un dio che mette tutti a tacere.
Il mio
è un Dio
che non ce la fa
nemmeno a portare la sua croce
e non si vergogna di
chiedere aiuto.
Questo è il mio Dio.
Un Dio che comprende
le mie umiliazioni,
i miei limiti,
le mie inadeguatezze.
Questo è il mio Dio.
Un Dio
che vuole essere amato da me.
E me lo chiede in ginocchio.
Come potrei dirgli di no?

(Patrizio Righero)

Fonte: A. Margarino, P. Righero, "La via della vita", Elledici
http://www.campedel.it/schede/257099.PHP



Se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Entra dunque in gioco il perdono. Ma «è tanto difficile perdonare gli altri» ha ripetuto il Santo Padre; è difficile davvero, perché noi portiamo sempre dentro il rammarico per quello che ci hanno fatto, per il torto subito.
Non si può pregare conservando nel cuore astio per i nemici.
«Questo — ha sottolineato il Pontefice — è difficile. Sì è difficile, non è facile». Ma, ha concluso, «Gesù ci ha promesso lo Spirito Santo.
È lui che ci insegna da dentro, dal cuore, come dire “Padre” e come dire “nostro”», e come dirlo: «facendo la pace con tutti i nostri nemici».

- Papa Francesco, Omelia 20 giugno 2013 -


Credo in un Dio minuscolo che si è fatto cellula per  dare vita ad ogni vita, che si è fatto Spirito per essere ospite di ogni anima. 
Credo in un Dio minuscolo che ha creato tutte le cose e poi - timido - si è nascosto negli anfratti dell'invisibile. 
Credo in un Dio minuscolo, che si è fatto piccolo per farci grandi.

- Emily Shenker - 



Preghiera della sera

….Signore questa sera ti offro,
per tutte le persone che non ti conoscono,
o per tutte quelle che non pensano a pregare,
questa biancheria candida, più morbida,
più vaporosa,
questa biancheria che profuma
dell’amore delle mamme
e di quello delle spose.
Ti offro tutti questi gesti quotidiani che,
ripetuti mille volte,
intessono nell’ ombra belle vite,
vite meravigliose di umili
che sanno che amare significa resistere,
ben al di là delle fatiche.

(Risponde il Signore)

“Figliola, te l’ho mai detto?
Te lo dico, e tu dillo ai tuoi fratelli:
il Regno dei Cieli assomiglia ad una donna
che, per tutta la vita,
della biancheria sporca fa biancheria pulita,
e non per il potere del detersivo miracoloso,
ma col miracolo dell’amore,
Ogni giorno silenziosamente donato”.

Padre Michel Quoist