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sabato 7 marzo 2015

Certe volte le donne vivono “addormentate” - Oberhammer Simona

Certe volte le donne vivono “addormentate”.
Mangiano dormendo.
Lavorano dormendo.
Amano dormendo.
Fanno shopping dormendo.
Si sposano dormendo.
Fanno progetti di vita dormendo.
Sono di tutte le età queste donne. Di tutte le nazionalità. Di tutte le classi sociali. Di tutti i livelli culturali.
Le puoi incontrare per strada, di fronte a casa, all’uscita dal cinema, in treno, al supermercato.
Fanno tutto ciò che devono fare, dormendo.
Poi, certe volte, inaspettatamente succede qualcosa: si svegliano!
Non è un momento facile.
Si guardano intorno e si chiedono: «Ma dove sono?».
Mentre se lo chiedono vedono tutto ciò che prima era di fronte ai loro occhi in modo nuovo.
«Non ha la stessa luce » pensano dubbiose. «Non sembra la stessa cosa».
È il momento del travaglio. In cui ci si sente strane, scombussolate.
«Ma come ho vissuto fino ad ora? » si domandano.
Forse hanno trent’anni, forse settanta. Non importa.
Il risveglio è uguale per tutte: traumatico.
Però il risveglio è anche affascinante.
Ci si arrabbia con se stesse all’inizio.
Perché quando si viveva con gli occhi chiusi si amava l’uomo sbagliato.
Ci si faceva sfruttare dagli altri.
Si sceglievano cose che non piacevano, solo per far contenti tutti.
Ci si considerava poco capaci.
Oppure ci si sentiva troppo capaci e ci si arroccava da qualche parte.
«Che rabbia » esclamano le donne all’inizio. Quanto tempo ho buttato. Quante occasioni ho perduto…
Ma all’anima non importa del passato. Non importa del tempo.
All’anima importa del risveglio.
Lei ha solo un timore: che tu ti riaddormenti.
Accade: è un momento critico il risveglio.
Può succedere di fuggire: chiudendo gli occhi di nuovo.

Se ti sei svegliata non farlo…la vita ti aspetta… e tu meriti di viverla…

- Simona Oberhammer -
da : La Via Femminile 





Lungo i bivi della tua strada, incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere, dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare, spesso si gioca la tua esistenza e quella di chi ti sta vicino.

- Susanna Tamaro - 

Illustrazione: ( Rechka on deviantART) 

Non è da tutti riuscire a capire ed amare le donne difficili, spigolose, quasi inaccessibili. Solo apparentemente sono solari ed estroverse, anche sicure di sé, ma in realtà sempre diffidenti e insicure, sempre sulla difensiva. 
E si tengono tutto dentro. 
Non guardatele troppo negli occhi, perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia, delusione, paura, fragilità. 
La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di corteggiatori. Perché amano ma non dipendono mai dall’amore, da quell'amore che per loro è solo un sogno. 
E sono dure, prima di tutto con se stesse. 
Solo chi sa guardare “oltre” il sorriso riesce a vedere il muro impenetrabile che hanno eretto. Che difende la loro interiorità ricca ma ferita, spaventata. 
La loro sensibilità troppe volte ferita. Il difficile vissuto che solo loro conoscono. Perché sono donne spigolose, difficili, quasi inaccessibili. 
Quelle con l’anima in fiamme e il sorriso splendente.

(©Agostino Degas)


Da donna a donna 

"L'arrivo di Maria da Elisabetta, è presentato dall'evangelista con solennità e con una sorpresa iniziale: Maria "entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta" (Lc 1,40).
L'affronto che Maria fa a Zaccaria è grave.
Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.(Lc 1,20).
Come l'angelo Gabriele, messaggero di vita, entrò da Maria e la salutò (Lc1,28),ugualmente Maria piena di vita entra e saluta Elisabetta. Questo saluto si dirige da donna a donna.
Quel che accomuna le due donne, l'anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita.
Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo alle due donne, la vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa si sono aperte alla vita."

Padre Alberto Maggi
Da: “Non ancora Madonna. Maria secondo i Vangeli”




Buona giornata a tutti. :-)







venerdì 23 gennaio 2015

Veleno gratuito - Simona Oberhammer -

Certe volte le parole non sono buone, scorrono avvelenate, come sorsate amare che uccidono poco a poco.
Sono le parole che diciamo quando parliamo male degli altri, sono le parole che lanciamo come coltelli affilati quando siamo arrabbiate, sono le parole che bisbigliamo a noi stesse quando non ci piacciamo, soffocano l’autostima e imbavagliando anima.
È il veleno gratuito delle critiche senza una rielaborazione positiva, delle offese buttate sul tavolo con la mano che sbatte sopra, dei rancori sputati in faccia, dei torti prima ingoiati e poi vomitati. 
Non è facile, lo so.
Il veleno gratuito certe volte sembra la soluzione più facile. 
“E’ più forte di me“. “Evitare di criticare gli altri mi riesce difficile“. “Quando sbaglio non riesco a non darmi della stupida“. “Quando mi arrabbio perdo la pazienza, vado in escandescenza e dico di tutto“.
Ci vuole poco ad avvelenarsi la vita perché certe volte è più semplice usare le critiche al posto degli apprezzamenti, la discussione arrabbiata al posto di quella serena, oppure stare zitte per un bel po’ subendo i comportamenti degli altri e poi allagare tutto come un fiume in piena quando non ne possiamo più. È veleno sputato contro gli altri, è veleno iniettato a se stesse come una punizione da subire.
Ma c’è un antidoto: la connessione con la nostra anima.
Se alziamo gli occhi lei c’è sempre, vicina a noi. Ci guarda con amore anche mentre spargiamo veleno gratuito nella vita. E poi ci mostra un nuovo modo di fare, in sintonia con le sue parole…

- Simona Oberhammer -
da : La Via Femminile 
https://www.facebook.com/simonaoberhammer




Esistono donne che meriterebbero solo giornate di sole. 
E invece arrivano anche i giorni di pioggia, di malinconia.
In cui chiudono la loro porta al mondo 
e si lasciano avvolgere dal silenzio. 

Per ascoltarsi, per tornare a volersi bene,
a riassaporare le belle giornate di sole.
Per asciugarsi l'anima.
Perché a queste donne è sufficiente aspettarsi,
per vedersi ritornare…
A vedere l’arcobaleno dopo la pioggia.
A sorridere, a risplendere.

(©Agostino Degas) - Copyright©2014 - L. 633/1941





Le delusioni della vita sono proporzionate alla stima ed alla fiducia che riponevamo nelle persone che ci tradiscono. Le più grandi delusioni arrivano proprio dalle persone a noi più vicine, quelle che credevano più amiche o che amavamo.

Perché le delusioni più dolorose e più difficili da accettare non sono mai anonime. Hanno nome, cognome e indirizzo che conosciamo benissimo. 



“Mi dispiace che il mio atteggiamento venga scambiato per la mia personalità.
La mia personalità è quello che sono.
Il mio atteggiamento dipende da chi sei.”






Io non risolvo i miei problemi.
Correggo i miei pensieri.
E i miei problemi si risolvono da soli.





Buona giornata a tutti.  :-)













giovedì 4 settembre 2014

Non Farti Catturare - Oberhammer Simona

Ci sono donne che pensano di trovare la loro sicurezza facendosi catturare da qualcuno…

  • Si fanno catturare da un uomo scegliendo quello che dirà loro cosa fare, cosa pensare, cosa scegliere, cosa decidere.
  • Si fanno catturare dal loro datore di lavoro accettando di essere sempre disponibili agli straordinari, alle critiche e a farsi limitare nei progetti di carriera.
  • Si fanno catturare dai figli facendosi dire che non sono brave madri, che i loro problemi sono stati causati dall’educazione che hanno ricevuto.
  • Si fanno catturare dall’amica che dice loro in ogni situazione quale vestito sta loro meglio, quale colore di capelli scegliere, cosa fare e non fare.
  • Si fanno catturare dalla madre che pretende sempre qualcosa, qualsiasi sia l’età e la situazione.
  • Si fanno catturare dalla famiglia: ogni componente ha richieste da fare, esigenze da esaudire, necessità da soddisfare.

Le “donne catturate” tante volte pensano di essere “al sicuro” ma in realtà ogni giorno che passa perdono vita, diventano mansuete e tristi come un animale in gabbia…..

E poi ci sono le donne che non vogliono farsi catturare.

  • Sono le donne forti, quelle che vogliono essere libere. Sono loro a scegliere. E ad assumersi le responsabilità delle loro scelte.
  • A un uomo chiedono un parere ma ascoltano prima di tutto il loro intuito e la loro voce interiore.
  • Con il datore di lavoro chiedono il diritto di essere ascoltate e vogliono essere rispettate.
  • Con i figli manifestano il loro valore di madre, insegnando loro ad assumersi le responsabilità.
  • Con l’amica instaurano una relazione di scambio, dove i consigli non si confondono con le scelte personali.
  • Con la madre sono amorevoli ma non sottomesse
  • Con la famiglia sono disponibili ma senza voler strafare, per non lasciare se stesse sempre in fondo alla lista.
Le donne che non si fanno catturare sono quelle che cercano una relazione con gli altri ma senza mai sacrificare quella con se stesse, perché è nell’espressione della propria integrità che trovano la vera sicurezza.

Simona Oberhammer – La Via Femminile
fonte: http://simonaoberhammer.com/


                                                         Illustrazione (Duane Bryers)


Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare…
ma non lo danno a chiunque.



  • Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
  • Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
  • Quelle che non si accontentano più.
  • Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no.
  • Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
  • Quelle che e non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
  • Quelle che vale la pena.
  • Sono le donne difficili quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
  • Quelle con l’anima vicina alla pelle.
  • Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
  • Quelle che sognano a colori.
  • Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
  • Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
[Mara Bagatella]



Illustrazione (Duane Bryers)

Non dovete mai credere che la bellezza sia quella che vedete in televisione o sulle riviste patinate. Quella è la bellezza taroccata dal silicone, dal trucco pesante, da photoshop. Non cercate mai di assomigliare alle cantanti o alle attrici, perché anche loro vorrebbero essere come appaiono. Ogni persona è bella a modo suo. E le imperfezioni non sono difetti. Sono pregi. E se avete qualche chilo in più non fatevene un problema. Siete belle anche così. Come vi accettate voi. Piacetevi e piacerete.


- Agostino Degas - 




Buona giornata a tutte. :-)




lunedì 3 febbraio 2014

Sommersa dai sacrifici dei "devo" - Simona Oberhammer -

Le donne troppo a lungo sono state educate al sacrificio e alla disponibilità. Il ritornello è: “più ti sacrifichi per gli altri, e più sarai apprezzata”. 
Ci sono donne che hanno fatto del dovere la loro seconda pelle e del "devo farlo" la loro canzone giornaliera. 
Se non terminano la lista delle cose da fare non si sentono a posto. 
Certe volte non è mai “abbastanza”. 
C'è sempre qualcuno di cui occuparsi, qualcosa a cui dare il proprio tempo come un regalo necessario. 
Perché "così va fatto". Non è una scelta consapevole. 
È una bandiera sotto la quale è stato posto il femminile. 
Una nazione di donne pronte a essere sempre disponibili, a un sacrificio non esplicitamente richiesto ma implicitamente dovuto. 
Iniziano da giovani, in nome del compagno, dei figli piccoli, della famiglia, del capoufficio. E vanno avanti bendate da liste di doveri, trafelate nella corsa ritmata dei "devo", “devo”, “devo”.
Poi succede qualcosa: certe volte è una forte delusione sentimentale a cui si era dato tutto, altre volte è una profonda insoddisfazione, altre ancora il passare degli anni, una malattia... 
All'improvviso la corsa senza sosta si ferma. 
Il respiro è ansimante, ci si guarda intorno sbalordite: «Ma cosa ho fatto?», «Perché?», «Cosa voglio davvero?». 
È il momento della scoperta: di una vita solo in nome degli altri e in assenza di stesse. Di una disponibilità al sacrificio oltre una sana percezione delle proprie necessità. 
Le donne dovrebbero capirlo molto prima. 
Capire che dare amore non significa annientare se stesse. 
Non significa diventare robot che elargiscono assistenza a comando. 
Un eccesso di disponibilità nella nostra società è un piatto pieno di lodi, è un banchetto di apprezzamenti: che donna! Quanto si sacrifica per gli altri! Com'è disponibile!
Ma attenzione... il cibo può essere molto indigesto...

Simona Oberhammer
Fonte: La via femminile 



Ci sono donne che fanno un errore pericoloso: cercano l’amore al di fuori di se stesse. Passano da un uomo all’altro, elemosinando amore ad ogni nuova storia. Sono disponibili a relazioni che non rispettano la loro integrità, in cambio di briciole. Si accontentano di storie di seconda mano e soddisfano la loro fame di amore con gli avanzi. Concedono troppo, con il risultato di rimanere a mani vuote.
Queste donne cercano fuori di sé cibo che nutra il loro bisogno di amore, dimenticando che la ricerca deve cominciare prima di tutto all’interno di sé. Nessuno può darci amore se prima non abbiamo sviluppato l’amore per noi stesse. Se siamo vuote e affamate dentro troveremo solo il vuoto fuori…

Simona Oberhammer – La Via Femminile


Dipinto: (Luchanovo Pauline)

Non ha nessuna importanza se la nostra casa è bella o se ha dei mobili di pregio. Perché anche la casa più umile, se dentro si respira serenità e amore, sarà la più bella del mondo per noi che l’abitiamo.

 (Agostino Degas)



Illustrazione: ( da Pinterest)

Fondersi senza confondersi.
E' alla base di ogni rapporto.

(Massimo Bisotti)






Non hanno ostacoli le madri, non paura del pericolo, non paura del rischio e del sacrificio: esse fanno, costruiscono in silenzio, giorno per giorno, il grande miracolo dell'amore.

- Padre David Maria Turoldo -





Buona giornata a tutte :-)






domenica 1 dicembre 2013

Le donne forti: difficili ma speciali - Oberhammer Simona -


Le donne forti le riconosci, non passano inosservate. 
Quando camminano senti la loro presenza, quando arrivano senti che qualcosa cambia. 
Non sono donne facili, perché non si accontentano, perché vogliono e cercano qualcosa di più. 
Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, non hanno paura nemmeno di soffrire per inseguire i loro ideali. 
Non vogliono piacere a tutti le donne forti, vogliono piacere soprattutto a se stesse. 
Quando le donne forti ti guardano non vedi solo i loro occhi. C'è qualcosa di più. È la loro anima che scorgi, ha il colore del sole e la luce della luna. Quando le donne forti si muovono non c'è solo il loro corpo ma ci sono anche i loro sogni, le loro speranze, la fiducia che hanno in se stesse e negli altri. 
Le donne forti non sono come tutti gli altri, ascoltano anche il loro lato più istintivo, ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. 
Le donne forti non sono donne che non sbagliano mai, ma sono donne che affrontano i loro sbagli con la forza dell'anima. 
I fallimenti e le sconfitte diventano terreno fertile per imparare, per migliorare. Diventano il luogo dove l'anima trova gli spazi per crescere. 
Le donne forti sono in grado di vestirsi di niente ma di sembrare tutto. 
È la loro anima che le veste, è la forza di se stesse che le circonda. Ed è proprio questa loro presenza, a volte difficile, che merita di averle conosciute.

(Simona Oberhammer)
dal libro "La forza delle donne" di Simona Oberhammer



Ti domanderanno come si attraversa la vita.
Rispondi: come un abisso, su una corda tesa, 
in bellezza, con cautela... oscillando

(Richard Bach)




Se la regola del gioco è barare bisogna ammettere di ingannarsi per vincere...

 
«Non mi pare che stiano giocando con lealtà,» protestava Alice, «e poi battibeccano tutti con quanto fiato hanno in gola che uno non riesce neanche a sentire la propria voce... e le regole poi, così imprecise, ammesso che ce ne siano, non le rispetta nessuno...». 

Alice come la nostra consapevolezza finalmente cresce: decide di affrontare la Regina di Cuori (la legge morale imposta dal sociale) che offesa intima di mozzarle il capo, ma Alice ormai è tornata alle dimensioni reali e non teme nulla "Non siete che un mazzo di carte!" e a queste parole tutto il mazzo si alza in aria e ridiscende in picchiata su di lei: infatti quando sei diverso, quando sei originale, quando sei consapevole, il mondo ti viene addosso, le carte (le regole o leggi sociali o morali) ti giudicano, vogliono calpestarti. Alice cresce con le sue vesti, simbolo della personalità, per cui la sua gonna spazza il tavolo della giuria facendo cadere tutti i giurati. Dopo poco è diventata così grande che non si preoccupa più di re e regine ritrovando la giusta misura della realtà: "non siete altro che un mazzo di carte". 
E' diventata adulta, non teme giudizi, ha un autostima, sa guidarsi e reggersi da sola, può tornare nel mondo che la gente irreale chiama reale.



Nella vita puoi perdere tutto...
ma non perdere mai la stima di te!


Tratta la tua donna come una lavandaia e sarai l'uomo della lavandaia,
tratta la tua donna da regina e sarai re... 


[Coco Chanel]

Buona giornata a tutti :-)






martedì 23 luglio 2013

In che modo ami? - Simona Oberhammer -

L'amore delle donne può manifestarsi in tanti modi. Eccone alcuni.

C'è la donna che ama annientando se stessa:
«Per lui farei tutto».
«La mia vita senza di lui non ha senso».
«Da quando mi ha lasciata mi sento morta».

C'è la donna che ama per tamponare le proprie insicurezze:
«Se a lui piaccio, allora piaccio».
«Mi sento sicura solo vicino a lui».
«Da quando mi ha lasciata mi sento persa».

C'è la donna che investe tutto sull'amore:
«Se lui mi ama, la mia vita ha un senso».
«Lui è l'uomo della mia vita, mi basta stare con lui e ho tutto».
«Solo con lui posso essere felice».

C'è la donna che è alla ricerca dell'amore dei suoi sogni:
«Lo vorrei bello, intelligente, avventuroso, disponibile, romantico…».
«Aspetto il mio principe azzurro… ».
«Lui deve essere proprio come da sempre lo sogno ».

C'è la donna che non ha più fiducia nell'amore:
«Basta, con gli uomini ho chiuso».
«Non mi impegno più in modo serio».
«Solo avventure brevi, niente di impegnativo».

C'è la donna che ama per paura di restare sola:
«Non so cosa ci sto a fare con lui, ma non ho il coraggio di lasciarlo».
«Lo sopporto, ma vorrei un'altro uomo».
«Vorrei chiudere questa relazione ma ho paura di pentirmi».

C'è la donna che si è ritirata dall'amore:
«L'amore non fa per me».
«Mi sento fredda e insensibile».
«Con l'amore ho chiuso».

C'è la donna che ha fatto dell'amore un'abitudine:
«Non so se lo amo ancora… ma siamo insieme da tanto…».
«Lui è li…è mio marito…».
«E' il mio ragazzo da anni…è ovvio che ci sposiamo».

C'è la donna che è stata tradita dall'amore:
«Tra noi c'era una perfetta sintonia e all'improvviso scopro che mi tradisce...».
«So che mi tradisce ma non riesco a lasciarlo».
«Dopo questo tradimento sono distrutta...».

C'è la donna che ama soffocando gli altri:
«Con tutto quello che ho fatto per te, questo è il tuo riconoscimento?».
«Dove sei? Cosa fai? Stai bene? Sono in ansia se non me lo dici!»
«Finché non mi telefoni non mi sento tranquilla».

C'è la donna che usa l'amore per rafforzare la sua autostima:
«Lui non mi piace ma voglio vedere se gli piaccio».
«No, non lo amo ma mi fa piacere essere desiderata».

C'è la donna che ama di un amore impaurito:
«E se lui mi lascia?».
«Quando non sto con lui, non mi sento tranquilla».
«Cosa farà adesso? Dove sarà? E se mi tradisce?».

E poi c'è la donna che ama perchè ha imparato a far sgorgare l'amore dalla sua anima. Ama prima di tutto se stessa e la propria interiorità. E' da questo fulcro che nasce l'amore privo di dipendenze, di aspettative, di insicurezze. Questa donna crede nell'amore ma non è disposta a tradire se stessa in nome dell'altro. Arricchisce l'amore delle sue passioni, della sua creatività, facendolo fluire nella vita come una risorsa che la completa…e la unisce profondamente alla sua anima…

Simona Oberhammer - La Via Femminile


dipinto di Paul David Bond


Io ero una di quelle convinte di non essere mai abbastanza per nessuno, sempre la seconda scelta, sempre la riserva. Poi, un giorno, una persona mi ha detto: 
"Dici che credi di non essere mai abbastanza per nessuno. Ma ti sei mai chiesta se queste persone sono abbastanza per te?"

- Beatrice Zacco - 



Voglio arrivare, quanto posso, lontano,
Attingere la gioia che ho nell’anima,
E cambiare i limiti che conosco,
E sentirmi crescere la mente e lo spirito;
Voglio vivere, esistere, "essere",
E udire le verità che sono dentro di me.

(dal libro "Le vostre zone erronee" -di Dorie Warshay)



Quando donne ottimiste, sagge e piene di coraggio si uniranno fra loro, la società cambierà profondamente. 
Quando un gruppo unito di donne senza paura emergerà, i tempi cambieranno drasticamente. 
Quando le donne, con la grande sensibilità e la profonda compassione di chi ha il compito di proteggere e allevare gli esseri viventi, entrano in azione, la società umana si trasforma radicalmente.


Buona giornata a tutti. :-)









domenica 9 giugno 2013

Prometto…. - Simona Oberhammer -


Prometto di credere in me stessa e valorizzarmi come una persona unica e speciale.
Prometto di amarmi senza coprirmi di critiche, se non assomiglio alla donna ideale del mio immaginario.
Prometto di non barattare una vita appassionata e creativa per una vita sicura ma in anestesia.
Prometto di amare, senza però farmi tagliare a fette, senza farmi infilare coltelli affilati nell'anima.
Prometto di piangere quando serve, senza però affogare nelle mie lacrime.
Prometto che smetterò di giustificarmi per ogni cosa che faccio, sentendomi sempre insicura delle mie scelte.
Prometto di spalancare le braccia al piacere, senza pensare che non me lo merito.
Prometto di non farmi spezzare la schiena dai sensi di colpa, se non sono sempre utile a tutti e tutto.
Prometto di far sentire le mie ragioni, senza cadere nelle trappole che mi spezzano le gambe.
Prometto di interessarmi a un uomo senza però aspettare disperata di fronte al telefono la sua chiamata.
Prometto di non usare più contro me stessa le parole come un rasoio, riempiendomi di tagli, senza ricordare che sotto quella pelle c'è una persona che merita amore.
Prometto di guardare le mie cicatrici come segni di una vita vissuta, senza piangere lacrime di autocommiserazione.
Prometto che non farò dipendere il mio valore solo da come mi guarda l'altro, senza considerare che c'è un insieme di aspetti dentro di me, non solo uno di quel momento.
Prometto di ridere, scherzare, gioire buttando nel cassonetto della spazzatura le facce tristi e grigie.
Prometto di sentire il mio pulsare creativo, senza lasciare che la vita di tutti giorni mi renda fredda e automatica.
Prometto che smetterò di fare l'arbitro implacabile di me stessa, facendomi perdere sempre, senza considerare che ho anche delle qualità.
Prometto di non abbandonare la mia natura istintuale, intuitiva e calda per trasformarmi in un automa senza vita.
Prometto di smettere di farmi cambiare dagli uomini, o di cambiare per tenermeli stretti, senza considerare che potrei essere interessante anche così come sono.
Prometto di nutrire il mio terreno interiore ogni giorno, senza lasciarlo diventare una terra arida, dove non cresce più niente.
Prometto di correre libera, fedele alla mia profonda natura.
Prometto di ascoltare la voce del femminile e di cantare insieme una canzone.
Prometto di essere la donna che voglio essere, per vivere intensamente la vita.
Prometto di vivere sempre accanto la mia anima… perché con il suo aiuto potrò mantenere tutte queste promesse…


(Simona Oberhammer)
Fonte: La Via Femminile di Simona Oberhammer, http://www.macrolibrarsi.it/libri/__codice-deu.php?pn=2668#cloud

 

Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. 
E le sue opere la lodino alle porte della città.

- Proverbi 31, 30-31 -



La bellezza rimane solo uno schizzo, 
è il carattere a rendere una persona un capolavoro.


- Alma Gjini -


Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un'anima che in fondo al mare.

- Victor Hugo - 


"Bello però, il verbo che va insieme alla promessa: mantenere. Man tenere, che è un tenere per mano."


- Erri De Luca - 



Sai cosa diceva mia nonna? Che anche dopo anni e anni di matrimonio tutte le volte che vedeva suo marito tornare da lavoro dalla finestra della cucina le tremavano le gambe dall’ emozione. 
Mi faceva sempre l’esempio delle mandorle, che a volte hanno due noccioli all’ interno: diceva che lei e suo marito erano così, erano legati stretti come due noccioli di mandorla.
Sai come sono fatti i noccioli di mandorla? Stanno uno incastrato nell’ altro, uno concavo e uno convesso, devono adattarsi e combaciare.
Ecco, finché non troverai una persona che ti faccia sentire così, una persona che sia il tuo nocciolo di mandorla, allora potrai star certa che non sarà la persona con cui passare il resto della tua vita.


Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it