Questo bisogno profondo di felicità che voi avvertite nel
cuore Ragazze e ragazzi che state sperimentando la soglia dei 18 anni, c’è una
cosa che accomuna tutti quanti, il vescovo e voi, un adolescente e una donna
anziana, i credenti e i non credenti, gli atei e i santi, le monache di
clausura che si alzano nel cuore della notte in preghiera e coloro che nel
cuore della notte fanno delle rapine a mano armata…tutti quanti: il bisogno
profondo di felicità. Sperimentiamo davvero, credenti e non credenti, la verità
delle parole che Sant’Agostino diceva, anche lui alla ricerca ansiosa di
spezzoni di felicità, che potessero riempirgli il cuore: “Oh Dio, tu ci hai
fatto per te e il nostro cuore è inquieto finché non trova riposo in te”.
Se
anche voi perseguite questo bisogno di felicità che avvertite nel vostro cuore,
non andate ad appagarlo a cisterne screpolate, o a fontane inquinate, a bòtti
che hanno il vino diventato ormai aceto…
Il nostro cuore è inquieto: abbiamo
un’inquietudine profonda, ma c’è chi appaga questo suo desiderio di felicità
bevendo a fontane inquinate: chi si tuffa nell’alcool, nella droga, chi si
tuffa nel piacere, chi insegue sogni di grandezza, chi si lascia affascinare
dal mito della bellezza, al punto che si dispera per esempio per avere i
capelli ricci invece che lisci, lunghi invece che corti…
C’è gente che pensa di
appagare il desiderio di felicità buttandosi a capofitto in amori fluttuanti,
che durano lo spazio di un’estate…
Allora, questo bisogno di felicità ce
l’abbiamo tutti quanti; alcuni lo appagano in questi modi, a volte effimeri.
Per esempio un modo per appagare il bisogno di felicità è quello dei soldi: c’è
della gente che è presa, strangolata dalla smania di possesso, di accumulare,
di avere… è incredibile quanta gente c’è che per il denaro si vende l’anima, si
spappola la vita, si sgretola la felicità domestica...
Non potrò mai dimenticare
quando alcuni anni fa andai negli Stati Uniti, e una sera un uomo che ha fatto
fortuna aveva voluto invitarmi, e io ho accettato; mi ha mandato una macchina
lunga da qui fino in fondo lì, c’era tutto - mancava solo la vasca da bagno -
mandò il suo autista personale… in una villa lussuosa con due o tre piscine… e
quest’uomo a tavola che continuava a dirmi delle sue ricchezze che aveva in
Florida, nel Massachussets… e quando disse poi che aveva intenzione di
mettere lo sterzo d’oro, io gli accennai che sulla terra ci sono moltissimi poveri,
lui mi guardò… e io sorrisi a sua figlia, aveva un volto bellissimo, stava
proprio di fronte a me… anche la ragazza, che capiva l’italiano, mi ricambiò
col sorriso.
E poi qualche minuto dopo venne il cameriere, prese la ragazza,
una ragazza paralitica, l’unica figlia che aveva…
Dico, guarda un po’… questo è
un uomo arrivato, un uomo ricchissimo, però ti accorgi che ha anche lui questa
sofferenza…
Ci sono per fortuna coloro che si accostano a fontane di acqua
chiara e limpida: c’è qualcosa che scavalca gli appagamenti momentanei…
Anche
per ciò che riguarda la vostra vita affettiva, coltivate dei sogni bellissimi,
trovare un compagno, una compagna che dia pienezza alla vostra esistenza, che
dia il gaudio di vivere, su cui puntare, giocarsi tutta l’esistenza…
E’
bellissimo, coltivate queste cose, e coltivatele in trasparenza, in purezza
interiore, perché non c’è nessuna esperienza al mondo di quella che voi alla
vostra età vivete: proiettare su di una creatura i sogni del vostro futuro.
È
bellissimo…
Coltivate questi “sogni diurni”, coltivateli!
Queste non sono
utopie, sono “eu-topie”, non sono il “non-luogo” ma sono il “buon luogo”, il
luogo dove veramente si sperimenta la felicità.
Però ricordate anche che questa
esperienza è contrassegnata dal limite, perché la ragazza che vi sta accanto
nella vita può essere splendida, bellissima, come la diva più luminosa di
Hollywood, degli schermi televisivi; quel ragazzo che vi sta accanto può essere
più bravo, più svelto degli atleti più formidabili che vediamo ogni tanto
ingombrare i nostri teleschermi, può essere intelligente… ma dopo ne sperimenti
il limite, dopo un po’ ne sperimenti il limite grazie a Dio!
Meno male che
tutti hanno un limite… tutti hanno un limite… e qualche volta non c’è
soddisfazione più grande, quando si leggono certi articoli su questo o su
quell’altro personaggio, e ti accorgi che anche lui ha i suoi difetti…
C’è il
limite! Ragazzi, che cosa voglio dirvi con questo discorso?
La vita giocatevela
bene, non bruciatela.
Ragazzi, ragazze, questo io vorrei dirvi: la vita
giocatevela bene… non perché la si vive soltanto una volta… ma giocatevela
bene!
Qualche volta voi sapete che rischio correte?
Che in questa vostra smania
di libertà, di grandezza, di orizzonti larghi, invece che raggiungere gli orizzonti
larghi vi incastrate nei blocchi…
Qualche volta noi corriamo proprio questo
rischio: andiamo alla ricerca di obiettivi che pensiamo ci debbano liberare e
invece ci danno proprio la prigione…
Vivetela bene la vostra vita… non
bruciatela!
E’ splendido, soprattutto se voi la vostra vita la mettete al
servizio degli altri… non è la conclusione moraleggiante di un vescovo di
passaggio che viene a rifilarvi degli scampoli di omelia che non è riuscito a
riciclare in chiesa e allora viene a darle qui... no no…
Sto dicendo davvero!
Questo è un fatto umano.
Io sono convinto che se voi la vostra vita la spendete
per gli altri, la mettete a disposizione degli altri, voi non la perdete!
Perderete il sonno, ma non la vita! La vita è diversa dal sonno.
Perderete il denaro,
ma non la vita! La vita è diversa dal denaro.
Perderete la quiete, ma non la
vita! La vita travalica la quiete, soprattutto la quiete sonnolenta ruminante
del gregge…
Perderete tantissime cose…
Perderete la salute, ma non la vita!
Abbiamo sentito una canzone qualche sera fa nella cattedrale di Terlizzi ad un
incontro per i giovani… facemmo mettere una canzone di Zucchero che diceva: “…
voglio amare fino a che il cuore mi faccia male…”.
Io vi auguro, ragazzi, che
voi possiate essere capaci di amare a tal punto che il cuore veramente vi
faccia male! Lo dico a tutti, indipendentemente dalla vostra esperienza
religiosa, anche se c’è qualcuno che è molto lontano… sono convinto che è una
cosa che tocca anche loro, starei per dire soprattutto loro! Vi auguro che
possiate veramente amare, amare la vita, amare la gente, amare la storia, amare
la geografia, cioè la Terra… a tal punto che il cuore vi faccia male… e ogni
volta che vedete non soltanto queste ignominie che si compiono, queste
oppressioni crudeli, queste nuove Hiroshima e Nagasaki, questi nuovi campi di
sterminio.
Di fronte a queste cose voi potreste dire: “Ma noi cosa possiamo
fare?” ma io credo che pure nel piccolo qualche cosa potreste fare: il
rispetto… Il rispetto dei volti, il rispetto delle persone, il rispetto… La
bellezza… la cura della bellezza, che non è qualcosa di effimero… è la bellezza
che salverà il mondo. Coltivate la bellezza del vostro corpo, la bellezza del
vostro vestire, cioè l’eleganza non fatta di abiti firmati… non quella… l’eleganza,
la semplicità. La bellezza del vostro sguardo: non potete immaginare quanta
luce dà a chi è triste… non sono un romantico, ma non potete immaginare quanta
voglia di vivere produce uno sguardo generoso che voi date su di una persona
che è triste, su di un passante.
Non c’è ricchezza al mondo, non c’è denaro che
ti ripaghi…
La scoperta di Dio, ragazzi, anche a voi che probabilmente siete
molto scettici… la scoperta di Dio nelle cose belle che Lui ci dà… nella
natura… e l’intuire la presenza di questo essere più grande di noi… che fa i
miracoli ogni giorno e noi magari non li sappiamo cogliere.
La vita è dura per
tutti quanti, è difficile per tutti quanti, però io voglio indicarvi oggi una
fontana a cui potersi abbeverare e trovare non la felicità piena, ma trovare
soprattutto la forza per camminare, per andare avanti e trovare la felicità
nell’ascolto della Parola del Signore, il Vangelo.
Devo rispettare la laicità
della scuola, non sono venuto a farvi una catechesi oggi, però vi dico
soltanto: “Tu sei felice?”
I miei problemi il Signore non me li risolve, li
devo risolvere io. Però mi dà il significato di questi problemi, cioè il senso,
l’orientamento…
Dà senso ai miei problemi, al mio tormento, alle mie lacrime,
al mio pianto… ma anche alla mia gioia, al mio andare avanti, al mio camminare…
Dà senso… Non sono spezzoni slegati!
Molte volte la nostra vita è fatta di
spezzoni, di cose “sbullonate” tra di loro, messe nella coppetta della ruota,
come fa il meccanico… e noi non sappiamo più decifrare l’ingranaggio,
l’avvitamento giusto, e andiamo inseguendo gli spezzoni.
Anche voi ragazzi,
alla vostra età, provate momenti di felicità, ce ne sono… tu vorresti fermarli
per sempre... Macché!
Passano, passano… questa è l’ingiustizia!
Perché momenti
di ebbrezza, di felicità, di luce ce li abbiamo tutti! Per un momento ti sembra
di possedere il mondo... però è tutto fugace. ....
- don Tonino Bello -
«Cosa vuole da te il Signore? Egli vuole che
dovunque vada, ovunque tu esprima fatica, ovunque metta in atto la tua
esistenza, possa sentirsi il buon profumo di Cristo, e che ti lasci scavare
l'anima dalle lacrime dei poveri, di coloro che soffrono, e interpreti la vita
come dono e non come peso».
Buona giornata a tutti. :-)