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venerdì 4 agosto 2017

Atto d'amore del Santo Curato d'Ars

Io ti amo, o mio Dio,
ed il mio unico desiderio è di amarti fino all’ultimo soffio della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferirei morire amandoti,
che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, o mio Dio,
e desidero il cielo solo per poter avere la gioia di amarti perfettamente.
Ti amo, o mio Dio,
temo l'inferno solo perché non ci sarà mai la dolce consolazione di amarti.
O Dio mio,
se la mia lingua non può dirti continuamente che ti amo,
almeno voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Fammi la grazia di soffrire amandoti,
di amarti soffrendo
e di spirare un giorno amandoti
e avendo coscienza di amarti.
E più si avvicina la mia fine,
più ti scongiuro di accrescere il mio amore e di perfezionarlo.
Così sia!

- San Giovanni Maria Vianney - (il Curato d'Ars)

   Giovanni Maria Battista (Jean-Marie Baptiste) Vianney (1786 – 1859) sacerdote francese, reso famoso col titolo di "Curato d'Ars" per la sua intensa attività di parroco in questo piccolo villaggio dell’Ain.




Antifona d'ingresso
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto
messaggio, e a risanare chi ha il cuore affranto.

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
che in san Giovanni Maria Vianney
ci hai offerto un mirabile pastore,
pienamente consacrato al servizio del tuo popolo,
per la sua intercessione e il suo esempio
fa’ che dedichiamo la nostra vita
per guadagnare a Cristo i fratelli
e godere insieme con loro la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




Le parole possono persuadere, ma gli esempi trascinano.

- San Giovanni Maria Vianney -



"Se incontrassi un prete e un angelo, saluterei prima il prete e poi l'angelo. 
Se non ci fossero preti, la Passione e la morte di Gesù sarebbero vane. A cosa serve uno scrigno pieno d’oro se nessuno può aprirlo?  
Il prete ha le chiavi del tesoro del Cielo."

- San Giovanni Maria Vianney -


Non c’è niente di più grande dell’Eucaristia.



- San Giovanni Maria Vianney -



Buona giornata a tutti. :-)



sabato 29 aprile 2017

Dal «Dialogo della Divina Provvidenza» di santa Caterina da Siena - 29 aprile















O Deità eterna, o eterna Trinità, che, per l’unione con la divina natura, hai fatto tanto valere il sangue dell’Unigenito Figlio! Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l’anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna, desiderando di vederti con la luce della tua luce.
Io ho gustato e veduto con la luce dell’intelletto nella tua luce il tuo abisso, o Trinità eterna, e la bellezza della tua creatura. Per questo, vedendo me in te, ho visto che sono tua immagine per quella intelligenza che mi vien donata della tua potenza, o Padre eterno, e della tua sapienza, che viene appropriata al tuo Unigenito Figlio. Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo Figlio, mi ha dato la volontà con cui posso amarti.
Tu infatti, Trinità eterna, sei creatore e io creatura; e ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura.
O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mare profondo! E che più potevi dare a me che te medesimo? Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma. Sei tu che consumi col tuo calore ogni amor proprio dell’anima. Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere la tua verità.
Specchiandomi in questa luce ti conosco come sommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopra ogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza. Tu cibo degli angeli, che con fuoco d’amore ti sei dato agli uomini.

- Santa Caterina da Siena -
(Cap. 167, Ringraziamento alla Trinità: libero adattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928. II, pp. 586-588)



Io vorrei che l’inferno fosse distrutto, o almeno che nessuna anima, di qui in avanti, vi scendesse. Se, salva l’unione della tua carità, io fossi posta sulla bocca dell’inferno per chiuderla sì che nessuno vi potesse entrare, sarebbe per me cosa graditissima, perché così si salverebbero tutti i miei prossimi.

- Santa Caterina da Siena -















La carità è quel dolce e santo legame, che lega l’anima col suo creatore: ella lega Dio nell’uomo, e l’uomo in Dio.

- Santa Caterina da Siena -



Noi siamo immagine tua, e tu immagine nostra per l`unione che hai stabilito fra te e l`uomo, velando la divinità eterna con la povera nube dell`umanità corrotta di Adamo. Quale il motivo? Certo l`amore. Per questo amore ineffabile ti prego e ti sollecito a usare misericordia alle tue creature.

- Santa Caterina da Siena - 


Santa Caterina da Siena scrivente
sec. XVII (terzo decennio)
Rutilio Manetti, (Siena, 1571-1639)


O Dio, pazzo d'amore!

Non ti bastò incarnarti,

ma volesti anche morire!

Vedo che la tua misericordia

ti costrinse a dare anche di più all'uomo,

lasciandogli te stesso in cibo.

E così noi deboli abbiamo conforto,

e noi ignoranti smemorati

non perdiamo il ricordo dei tuoi benefici.

Ecco, tu dai il tuo cibo ogni giorno all'uomo,

facendoti presente nell'eucaristia

e nel corpo misterioso della tua chiesa.

Chi ha fatto questo ?

La tua misericordia.

- Santa Caterina da Siena -


Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 4 novembre 2015

Eccoci o Signore - San Carlo Borromeo (4 Novembre) -

Eccoci, o Signore, davanti a te:
sappiamo di non ingannarci
perché crediamo fermamente
che tu sei qui presente
e ti vediamo con gli occhi della fede.
Non osiamo contemplarti,
ma tu guardaci
con lo sguardo pieno di misericordia
con cui hai guardato Pietro:
siamo davanti a te
con le nostre opere cattive
e il nostro grande peccato.
Come potremo restare davanti a te,
come potremo toglierci le macchie
se tu non le cancelli?
Come diverremo mondi
se tu non ci lavi?
Come guariremo
se tu non ci curi?
O Signore, purificaci dai nostri peccati,
lavaci dalle colpe,
guariscici dai nostri mali
e facci degni di ritornare nella tua grazia.
Amen.

- San Carlo Borromeo - 



S. Caroli Episcopi et Confessoris ~

Ecclésiam tuam, Dómine, sancti Caróli Confessóris tui atque Pontíficis contínua protectióne custódi: ut, sicut illum pastorális sollicitúdo gloriósum réddidit; ita nos eius intercéssio in tuo semper fáciat amóre fervéntes.

Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. 
R. Amen.

Prèdica prima di tutto con la vita e la santità, perché non succeda che essendo la tua condotta in contraddizione con la tua prèdica tu perda ogni credibilità!

- San Carlo Borromeo -
in Uff. d. Lett. 4 Novembre, T.O.


Ascolta ciò che ti dico. Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento. 
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore. 
Fuggi, cioè le distrazioni per quanto puoi. 
Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili.

- san Carlo Borromeo -



Preghiera di San Carlo Borromeo al Santo Crocifisso

Ciò che mi attira verso di Voi, Signore,
siete Voi!
Voi solo, inchiodato alla Croce,
con il corpo straziato tra agonie di morte.
E il Vostro amore
si è talmente impadronito del mio cuore
che, quand’anche non ci fosse il Paradiso,
io Vi amerei lo stesso.
Nulla avete da darmi
per provocare il mio amore
perché quand’anche non sperassi ciò che spero,
pure Vi amerei come Vi amo.
Amen.



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it




giovedì 16 luglio 2015

Madonna del Carmelo, preghiere, atto di affidamento -


L'Abitino che io porto
è sicuro mio conforto
e lo stimo mio tesoro
più d'argento, gemme ed oro.

Da voi spero, o gran Signora,
ciò che voi diceste allora
a Simone vostro amato,
dando l'Abito sacrato.

Prometteste certamente:
chi lo porta piamente,
esentarlo da ria sorte
nella vita e dopo morte.

Ed il sabato che viene
esentarlo dalle pene,
col sovrano Vostro zelo
poi condurlo là nel Cielo.

Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella,
me infelice liberate,
d'ogni mal mi preservate.

Aiutatemi nei guai
quando afflitto sono assai,
e precisamente quando
la mia vita sta spirando.

Allor sì, datemi aita
d'impetrar l'eterna vita,
e sfuggire in tutti i modi
di Lucifero le frodi.

Fate allora che, gioiendo
e con gli Angeli godendo,
canti in dolce melodia,
«Viva, viva, del Carmine Maria»

Così sia.



O Maria, Madre e decoro del Carmelo, 
a te consacro oggi la mia vita, 
quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie 
che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. 
Tu guardi con particolare benevolenza coloro 
che devotamente portano il tuo Scapolare: 
ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, 
d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, 
e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, 
perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio 
e nella devozione verso di te. 
Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno 
e la tua protezione nella lotta quotidiana, 
sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, 
evitando il peccato e imitando le tue virtù. 
Desidero offrire a Dio, per le tue mani, 
tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; 
la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati 
e una più sicura fedeltà al Signore. 
O Madre amabilissima, 
il tuo amore mi ottenga 
che un giorno sia concesso a me 
di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale 
e di abitare con te 
e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo 
che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.

Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.

Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.

Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.

CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO

1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.

2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.

3) Osservare la castità secondo il proprio stato.

4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale.

La S. Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine.



Preghiera alla Madonna del Carmelo 
per le anime del Purgatorio

Pietosissima Vergine del Carmelo,
tu sei la letizia degli Angeli e dei Santi,
il nostro aiuto qui in terra
e il conforto di quanti soffrono in purgatorio
in espiazione delle loro colpe,
attendendo la liberazione.
Stendi la tua mano pietosa verso quelle anime
che vengono purificate
e per vedersi abbreviate le sofferenze
possono contare unicamente sulle preghiere
che la Chiesa rivolge al suo Signore,
perché siano applicati per esse i meriti del Corpo Mistico:
tu sei la Madre della Chiesa,
la tesoriera delle divine misericordie.
Ti raccomandiamo dunque le anime dei nostri cari,
specialmente di quelli per i quali siamo in dovere di pregare;
e affidiamo in particolare, alle tue materne premure,
quelle anime che in vita hanno piamente portato il tuo scapolare;
lo hanno considerato come incentivo
a distinguersi nella devozione e nell'amore per te,
e lo hanno anche ritenuto come un segno di sicura speranza per sé,
come pegno della benevolenza verso i tuoi devoti.
Dimostra a queste anime,
e a tutte le altre per le quali intendiamo pregarti,
il tuo materno interessamento,
perché quanto prima siano liberate
e accolte in cielo a lodare con te
per sempre la misericordia del Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)