Premessa
Presto o tardi arriva sempre il momento in cui vivere
la verità diventa più importante che cercarla.
Nozioni, tecniche ed esperienze
impallidiscono di fronte ai tesori del cuore. L’apprendimento deve lasciare
spazio all’essere.
Recentemente, durante una conferenza, ho invitato il
pubblico a dichiarare la cifra in denaro che aveva speso per risolvere le
proprie questioni interiori. Domandai ai partecipanti di valutare quanti soldi
avessero investito in manuali di autoaiuto, seminari di automiglioramento,
corsi di consapevolezza, ecc...
Le risposte coprivano un arco di possibilità che andava
da “ogni centesimo guadagnato” a “più di quanto mio marito possa permettersi”,
a “più di centomila dollari”.
Da anni molti di noi accumulano informazioni, tecniche
e corsi di crescita personale. Alcuni si sono talmente assuefatti a questo
processo di ricerca che non saprebbero cosa fare se effettivamente scoprissero
quello che stavano cercando.
Nel film "La storia fantastica", c’è un personaggio
di nome Inigo Montoya che passa gran parte della sua vita a cercare l’uomo che
uccise suo padre.
Quando finalmente lo trova e lo elimina, un amico gli
domanda: “Bene, e ora che ti sei vendicato dell’assassino di tuo padre, cosa
farai?”. Inigo lì per lì si ferma, uno sguardo candido gli compare sul volto, e
ammette: “Non lo so. Per tutto questo tempo non ho pensato ad altro che a
vendicarmi e ora non so proprio cosa farò!”.
Al pari di Inigo, molti di noi si sono costruiti
un’identità incentrata sulla ricerca della verità. Ci siamo trasformati in
pazienti, clienti, allievi, ricercatori e discepoli professionisti.
Due guru contemporanei, Calvin e Hobbes, riassumono
così la nostra situazione:
Hobbes: “Che fai?”.
Calvin: “Sto diventando ricco.”
Hobbes: “Davvero?”.
Calvin: “Sì. Sto scrivendo un manuale di autoaiuto! C’è
un mercato vastissimo per questa roba.
Prima convinci le persone che c’è qualcosa in loro che
non va.
Il che è facile dal momento che la pubblicità ha già condizionato la
gente a sentirsi insicura del proprio peso, aspetto, status sociale, fascino e
così via.
Poi li convinci che non sono loro a essere responsabili
del problema ma che sono vittime di forze che li sovrastano. E anche questo è
facile perché comunque è quello che la gente vuole credere.
Nessuno vuole
essere responsabile della propria situazione.
Infine li convinci che con i tuoi
consigli e i tuoi incoraggiamenti potranno averla vinta sul loro problema ed
essere felici!”.
Hobbes: “Ingegnoso. Qual è il problema che tu aiuterai
la gente a risolvere?”.
Calvin: “La loro assuefazione ai manuali di autoaiuto!
Il titolo del mio libro è Smettila di parlare e di lamentarti: come fare
qualcosa della propria vita oltre a rimuginare su di sé.”
Hobbes: “Probabilmente faresti bene ad attendere
l’anticipo sulle vendite del libro prima di fare acquisti.”
Calvin: “Il guaio è che se il mio progetto funziona,
non sarò in grado di scrivere un seguito.”
Come il lettore per il quale Calvin intende scrivere,
molti di noi cercano da tempo di risolvere le proprie questioni interiori.
A
ogni nuova stagione fa la sua apparizione un testo inedito o un metodo
rivoluzionario che promette di andare veramente al cuore del perché siamo così
nevrotici. Ma quanti di questi libri penetrano fino al centro della nostra
totalità?
- Alan Cohen - Tutto il bello che c'è
Alla fin fine, non sono le conquiste per cui i nostri
amici ci ricordano, o le approvazioni ottenute, che rendono la nostra vita
degna di essere vissuta.
Ciò che apprezzeremo è la qualità della nostra
esistenza mentre siamo sulla Terra.
Non aspettare di ammalarti o di morire per
scoprire che avresti preferito giocare di più mentre avevi vita e salute.
Prenditi adesso il tempo per fare ciò che ami davvero e avrai più tempo per
farlo.
- Alan Cohen - Tutto il bello che c’è
Non sei un buco nero che ha bisogno di essere riempito,
sei una luce che ha bisogno di risplendere.
I giorni dell’automiglioramento
sono finiti e l’era dell’autoaffermazione si è già affacciata all’orizzonte.
È
giunto il momento di smettere di migliorare se stessi e di cominciare a vivere.
- Alan Cohen -Tutto il bello
che c’è
Colui che ti ha creato si è ricordato del tuo destino
anche quando tu l’avevi dimenticato. Ora che lo sai, non vivrai nel mondo da
prigioniero, ma da artista.
La tela è davanti a te, e per mano della grazia è
stata resa nuova e pura. Dipingi i veri colori del tuo cuore.
Alan Cohen, Tutto il bello
che c'è
Buona giornata a tutti. :-)
Nessun commento:
Posta un commento