«È ora che io scenda sulla terra », disse la signora
delle ultime ore del giorno. Era la sera. E avanzava dolcemente, avvolta dai
veli del crepuscolo.
Il sole era già scomparso all’orizzonte lasciando dietro di sé una scia di fuoco che andava spegnendosi lentamente.
Intanto suonavano le campane e si accendevano a migliaia le luci nelle città e nelle campagne.
E si accesero anche le stelle nel cielo; quelle vicine e quelle lontane.
Tutte si preparavano a scortare la notte che, intanto, arrivava.
«Dovrò cederle il posto», sospirò la sera.
La notte, infatti, avanzava a grandi passi e al suo passaggio calava l’ombra sulle cose.
«Tu hai davvero vita breve », disse la notte appena vide la sera. «Non disponi che di un piccolo spazio conteso al crepuscolo.
Io invece, dispongo di molte ore ».
«È vero », rispose la sera, «sono breve. Ma ho il privilegio di riunire le famiglie, di rasserenare i cuori dai tumulti del giorno e disporli al meritato riposo. Vale la pena disporre anche solo di un piccolo spazio se si può essere utili ». E sorrise.
Il sole era già scomparso all’orizzonte lasciando dietro di sé una scia di fuoco che andava spegnendosi lentamente.
Intanto suonavano le campane e si accendevano a migliaia le luci nelle città e nelle campagne.
E si accesero anche le stelle nel cielo; quelle vicine e quelle lontane.
Tutte si preparavano a scortare la notte che, intanto, arrivava.
«Dovrò cederle il posto», sospirò la sera.
La notte, infatti, avanzava a grandi passi e al suo passaggio calava l’ombra sulle cose.
«Tu hai davvero vita breve », disse la notte appena vide la sera. «Non disponi che di un piccolo spazio conteso al crepuscolo.
Io invece, dispongo di molte ore ».
«È vero », rispose la sera, «sono breve. Ma ho il privilegio di riunire le famiglie, di rasserenare i cuori dai tumulti del giorno e disporli al meritato riposo. Vale la pena disporre anche solo di un piccolo spazio se si può essere utili ». E sorrise.
Non è il «molto » che
ci rende importanti ma il modo di utilizzare il «poco ».
Don Luciano Vitton Mea
http://latraccia.myblog.it/
La strada che porta a colui che ci aspetta fra i poveri
…...
...Che cosa è accaduto ai Magi? Hanno portato oro,
incenso e mirra.
Non si tratta di doni di cui si sente la necessità
tutti i giorni...
Questi doni sono un atto di giustizia. In base alle
norme che a quel tempo vigevano in Oriente, significano che si riconosce che
una persona è Dio-re. Questi doni sono un atto di sottomissione.
Dicono: ti accetto come sovrano. Sono a tua
disposizione. Disponi di me. Questi doni vogliono dire che da quel momento i
donatori appartengono al sovrano, riconoscono nella sua autorità il loro
percorso e la loro salvezza.
E la conseguenza che ne deriva è immediata. Essi non
possono più proseguire per la loro strada ...
Sono stati condotti sulla strada del Bambino, e ormai
la loro strada sarà per sempre quella strada, che farà loro trascurare i grandi
e i potenti di questo mondo e li porterà a colui che ci aspetta fra i poveri.
La strada sarà la strada del Dio che si è fatto
bambino, la strada dell'amore che solo può trasformare il mondo, per quanto
inerme possa sembrare di fronte alla strada della forza...
- Card. Joseph Ratzinger -
- Card. Joseph Ratzinger -
dall' "Omelia
per l'Epifania del 1987"
Per
un sorso di luce
attraversiamo
il mondo
e
attracchiamo ai più remoti
porti
del cosmo.
Per
un sorso di luce
ci
giochiamo tutto.
Per
un sorso di luce,
ci
lasciamo alle spalle
anni
di insipide certezze.
Per
un sorso di luce
capace
di appagare
quella
violenta sete di felicità
che
ci divora…
Per
un sorso di luce...
- Patrizio
Righero -
Buona giornata a tutti. :-)
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