Scrivo il tuo nome
Su quaderni di scolaro
Sui miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome
Su la giungla ed il deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sulla eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Sui miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome
Su tutti i miei lembi d'azzurro
Su lo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome
Su le piane e l'orizzonte
Su le ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome
Su ogni alito di aurora
Su le onde su le barche
Su la montagna demente
Scrivo il tuo nome
Su la schiuma delle nuvole
Sui sudori d'uragano
Sulla pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome
Sulle forme scintillanti
Le campane dei colori
Sulla verità fisica
Scrivo il tuo nome
Sui sentieri risvegliati
Su le strade dispiegate
Sulle piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome
Sopra il lume che s'accende
Sopra il lume che si spegne
Su le mie case raccolte
Scrivo il tuo nome
Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Su le sue orecchie dritte
Su la sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul decollo della soglia
Su gli oggetti familiari
Su la santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Su la fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Su le mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome
Su l'assenza che non chiede
Su la nuda solitudine
Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l'immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà.
Su quaderni di scolaro
Sui miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome
Su la giungla ed il deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sulla eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Sui miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome
Su tutti i miei lembi d'azzurro
Su lo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome
Su le piane e l'orizzonte
Su le ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome
Su ogni alito di aurora
Su le onde su le barche
Su la montagna demente
Scrivo il tuo nome
Su la schiuma delle nuvole
Sui sudori d'uragano
Sulla pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome
Sulle forme scintillanti
Le campane dei colori
Sulla verità fisica
Scrivo il tuo nome
Sui sentieri risvegliati
Su le strade dispiegate
Sulle piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome
Sopra il lume che s'accende
Sopra il lume che si spegne
Su le mie case raccolte
Scrivo il tuo nome
Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Su le sue orecchie dritte
Su la sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul decollo della soglia
Su gli oggetti familiari
Su la santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Su la fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Su le mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome
Su l'assenza che non chiede
Su la nuda solitudine
Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l'immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà.
- Paul Éluard -
(1895-1952)
La condizione umana è originariamente immersa nella non-verità, dice il dogma
del peccato originale.
Ma che cosa significa? Un gruppo di giovani, al bar come
tutte le sere.
Un gruppo di anziani, che, ancora, discutono di calcio e
totocalcio.
Un gruppo di ragazze, che si guardano reciprocamente i vestiti.
Una
folla di ragazze davanti a un hotel, in attesa del cantante, pronte a urlare la loro sottomissione. La tv,
milioni che la guardano, e vi si riconoscono. Dov’è la libertà?
La libertà è
una meta alla quale solo pochi approdano. I più si credono liberi perché
possono scegliere, ma in realtà scelgono solo questo o quel mezzo, questa o
quella strada, verso una meta inevitabilmente già segnata, imposta loro dalla
necessità. Imposta loro dal branco.
Gli uomini non sono liberi, liberi lo
possono solo diventare.
I pubblicitari tutto questo lo sanno bene; l’arte
pubblicitaria è come una metafisica sociale, un’anatomia esatta degli appetiti
che governano l’anima umana. A immagini e parole di un certo tipo, gli uomini,
necessariamente, reagiscono sempre allo stesso modo.
L’anima della gente è
facilmente controllabile.
Il motivo è semplice: è stretta dalla necessità, è
prigioniera.
E poi gli uomini, per lo più, non vogliono essere liberi: «Avevi
forse dimenticato che la tranquillità è agli uomini più cara della libera
scelta tra il bene e il male?», ecco la colpa terribile che il cardinale
inquisitore rinfaccia a Cristo. Gli uomini si rifiutano di ascoltare l’appello
alla liberazione, perché la libertà è fatica, viaggio, sacrificio. La schiavitù
è molto più comoda.
- Vito Mancuso -
da: Rifondazione della fede
La memoria è un mostro: tu dimentichi, essa no.
Archivia le cose, ecco tutto.
Le conserva per te, o te le nasconde e le richiama,
per fartele ricordare, a sua volontà.
Credi di avere una memoria.
Ma è la memoria che ha te.
Archivia le cose, ecco tutto.
Le conserva per te, o te le nasconde e le richiama,
per fartele ricordare, a sua volontà.
Credi di avere una memoria.
Ma è la memoria che ha te.
- John
Irving -
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