C'era una volta una piccola pozzanghera. Era felice di
esistere e si divertiva maliziosamente quando schizzava qualcuno con l'aiuto di
un'automobile. Aveva paura solo di una cosa: del sole.
"E' la morte delle pozzanghere", pensava rabbrividendo.
Un poeta che camminava con la testa sognante finì
dentro alla pozzanghera con tutti e due i piedi, ma invece di arrabbiarsi fece
amicizia con lei.
"Buongiorno" disse, e la pozzanghera rispose: "Buongiorno!".
"Come sei arrivata quaggiù?" chiese il poeta.
"Buongiorno" disse, e la pozzanghera rispose: "Buongiorno!".
"Come sei arrivata quaggiù?" chiese il poeta.
Invece di rispondere la pozzanghera raccolse tutte le
sue forze e rispecchiò la volta celeste.
Parlarono a lungo del Grande Padre, la pioggia, e del
fatto che la pozzanghera aveva tanta paura del sole.
Il buon poeta volle farle passare quella paura. Le
parlò dell'incredibile vastità del mare, del guizzare dei pesci e della gioia
delle onde. Le raccontò anche che il mare era la patria e la madre di
tutte le pozzanghere del mondo e che la vita della terra e del mare era dovuta
al sole. Anche la vita delle pozzanghere.
La sera abbracciò il poeta e la pozzanghera ancora
assorti nel loro muto dialogo.
Alcuni giorni dopo, il poeta tornò dalla sua umida amica.
La trovò che danzava nell'aria alla calda luce del sole.
Alcuni giorni dopo, il poeta tornò dalla sua umida amica.
La trovò che danzava nell'aria alla calda luce del sole.
La pozzanghera spiegò: "Grazie a te ho capito.
Quando il sole mi ha avvolto con la sua tenerezza, non ho più avuto paura. Mi
sono lasciata prendere e ora parto sulle rotte delle oche selvatiche che mi
indicano la via verso il mare. Arrivederci e non mi dimenticare".
Un pezzo di carbone si sentiva sporco, brutto e inutile.
Decise di diventare bianco e levigato. Provò diversi prodotti chimici e varie
operazioni chirurgiche. Niente da fare.
"C'è soltanto il fuoco", gli dissero.
"C'è soltanto il fuoco", gli dissero.
Il pezzo di carbone si buttò nel fuoco. Divenne una
creatura luminosa, splendente, calda, irradiante, magnifica.
"Ti stai consumando", gli dissero.
"Ti stai consumando", gli dissero.
"Ma dono luce e calore", rispose il pezzo di
carbone, finalmente felice.
Lasciati prendere dal sole e dal fuoco dello Spirito.
Splenderai come un astro del cielo sulle rotte dell'infinito.
Don Bruno Ferrero
“Il segreto dei pesci rossi”, ed. Ellecidi
Seguire Cristo non è macerarsi in sacrifici, annullarsi in una
falsa umiltà; è invece conquistare un'infinita passione per l'esistenza in
tutte le sue forme, per tutte le creature.
- Padre Ermes Ronchi -
Dipinto: (Mikhail Bondar )
Fragili sono, nel suo firmamento così denso di stelle
polari per tanti, gli stati d'animo cruciali della nostra esistenza: i
"cieli stellati" dello stupore amoroso e della gioia ma anche i
"frantumi stellari" dell'amicizia e quelli più nebbiosi della
timidezza, o ancora il cosmo fiammeggiante della speranza.
Che cosa sarebbe proprio la speranza - si chiede - se
non fosse nutrita di fragilità?
Forse solo una delle tante problematiche certezze che -
osserva - nella loro impermeabilità al dubbio svuotano di senso la vita...*
(Eugenio Borgna)
(Eugenio Borgna)
Abbracciami Signore,
trafiggimi, consumami col fuoco della carità,
perché io sia in te e tu in me!
Cieli, terra, angeli, santi,
aiutatemi a lodare il Signore.
Spiriti infuocati, serafini,
voi che conoscete l’amore e la sua potenza,
venite in mio aiuto, perché languo d’amore.
Mia unica speranza!
Mia gloria, mio rifugio e mia gioia,
mio amato, dolcezza del mio cuore,
aurora felice dell’eternità,
luce splendente del mio paradiso interiore,
unico principe degno d’essere amato!
Quando mi chiamerai a te?
Quando mi trarrai a te
per essere con te un solo spirito?
O amato, amato del mio essere,
dolcezza della mia vita, esaudiscimi;
non guardare alla mia indegnità,
e la tua misericordia sia in me.
(San Pietro di Alcantara)
trafiggimi, consumami col fuoco della carità,
perché io sia in te e tu in me!
Cieli, terra, angeli, santi,
aiutatemi a lodare il Signore.
Spiriti infuocati, serafini,
voi che conoscete l’amore e la sua potenza,
venite in mio aiuto, perché languo d’amore.
Mia unica speranza!
Mia gloria, mio rifugio e mia gioia,
mio amato, dolcezza del mio cuore,
aurora felice dell’eternità,
luce splendente del mio paradiso interiore,
unico principe degno d’essere amato!
Quando mi chiamerai a te?
Quando mi trarrai a te
per essere con te un solo spirito?
O amato, amato del mio essere,
dolcezza della mia vita, esaudiscimi;
non guardare alla mia indegnità,
e la tua misericordia sia in me.
(San Pietro di Alcantara)
Buona giornata a tutti:-)