Quando i Re Magi lasciarono Betlemme,
salutarono cortesemente Giuseppe e Maria, baciarono il piccolo Gesù, fecero una
carezza al bue e all'asino.
Poi, con un sospiro, salirono sulle loro magnifiche
cavalcature e ripartirono.
«La nostra missione è compiuta!»,
disse Melchiorre, facendo tintinnare i finimenti del suo cammello.
«Torniamo a
casa!», esclamò Gaspare, tirando le briglie del suo cavallo bianco.
«Guardate!
La stella continua a guidarci», annunciò Baldassarre.
La stella cometa dal cielo sembrò
ammiccare e si avviò verso Oriente.
La corte dei Magi si avviò serpeggiando
attraverso il deserto di Giudea.
La stella li guidava e i Magi procedevano
tranquilli e sicuri. Era una stella così grande e luminosa che anche di giorno
era perfettamente visibile. Così, in pochi giorni, i Magi giunsero in vista del
Monte delle Vittorie, dove si erano trovati e dove le loro strade si
dividevano.
Ma proprio quella notte cercarono
invano la stella in cielo.
Era scomparsa. «La nostra stella non c'è più», si
lamentò Melchiorre. «Non l'abbiamo nemmeno salutata». C'era una sfumatura di
pianto nella sua voce. «Pazienza!», ribatte Gaspare, che aveva uno spirito
pratico. «Adesso possiamo cavarcela da soli. Chiederemo indicazioni ai pastori
e ai carovanieri di passaggio».
Baldassarre scrutava il cielo
ansiosamente; sperava di rivedere la sua stella.
Il profondo e immenso cielo di
velluto blu era un trionfo di stelle grandi e piccole, ma la cometa dalla
inconfondibile luce dorata non c'era proprio più. «Dove sarà andata?», domandò,
deluso.
Nessuno rispose. In silenzio, ripresero al marcia verso Oriente.
La silenziosa carovana si trovò presto
ad un incrocio di piste. Qual'era quella giusta? Videro un gregge sparso sul
fianco della collina e cercarono il pastore. Era un giovane con gli occhi
gentili nel volto coperto dalla barba nera. Il giovane pastore si avvicinò e
senza esitare indicò ai Magi la pista da seguire, poi con semplicità offrì a
tutti latte e formaggio. In quel momento, sulla sua fronte apparve una piccola
inconfondibile luce dorata.
I Magi ripartirono pensierosi. Dopo un
po', incontrarono un villaggio.
Sulla soglia di una piccola casa una donna
cullava teneramente il suo bambino. Baldassarre vide sulla sua fronte, sotto il
velo, una luce dorata e sorrise. Cominciava a capire.
Più avanti, ai margini della strada,
si imbatterono in un carovaniere che si affannava intorno ad uno dei suoi
dromedari che era caduto e aveva disperso il carico all'intorno. Un passante si
era fermato e lo aiutava a rimettere in piedi la povera bestia. Baldassarre
vide chiaramente una piccola luce dorata brillare sulla fronte del
compassionevole passante.
«Adesso so dov'è finita la nostra
stella!», esclamò Baldassarre in tono acceso. «È esplosa e i frammenti si sono
posati ovunque c'è un cuore buono e generoso!».
Melchiorre approvò: «La nostra
stella continua a segnare la strada di Betlemme e a portare il messaggio del
Santo Bambino: ciò che conta è l'amore».
«I gesti concreti dell'amore e della
bontà insieme formano la nuova stella cometa», concluse Gaspare.
E sorrise
perché sulla fronte dei suoi compagni d'avventura era comparsa una piccola ma
inconfondibile luce dorata.
Ci sono uomini e donne che conservano
in sé un frammento di stella cometa. Si chiamano cristiani.
- don Bruno Ferrero -
da: L'iceberg e la duna
“Guarda agli alberi, guarda agli
uccelli, guarda alle nuvole, guarda alle stelle... e se
hai occhi sarai
in grado di vedere che l’intera esistenza è
gioiosa. Tutto è semplicemente felice. Gli
alberi sono felici senza nessuna ragione; non
sono destinati a diventare primi
ministri o presidenti e
non diventeranno ricchi e
non avranno mai un conto in banca.
Guarda ai fiori
- senza motivo.
È semplicemente incredibile quanto siano felici i fiori.”
- Osho -
Buona giornata a tutti. :-)