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venerdì 3 maggio 2024

Aurora della vita nuova – Madre Anna Maria Cànopi

Vergine purissima,
innocenza del mondo,
tu sei l’aurora
che si dischiude ogni mattina
davanti al nostro sguardo;
con te ogni cosa rinasce limpida e buona,
e in ogni cuore fiorisce la speranza.
Il tuo immacolato candore
ci attiri alla bellezza dell’eterno Amore,
il tuo dolce sorriso
sia luce ai nostri passi,
dissipi le nubi dei nostri timori.
Accanto a te, Maria,
la nostra vita scorra
nella serenità e nella pace:
tu, che sei nata
per donare al mondo Gesù,
Figlio di Dio e nostro Salvatore,
fa’ che nelle nostre case
fiorisca la vita, regni l’amore,
abbondi la gioia
a lode e gloria di Dio,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Amen.

- Madre Anna Maria Cànopi -

Fonte: Il respiro dell’anima,Ed. Paoline, pag.103, Preghiere mariane



Concedici, Signore, il dono del silenzio!
Rendici una dolce e perfetta  consonanza d'amore
per lodarti degnamente celebrando la liturgia del silenzio
con la santità della vita.
Non lasciarci disperdere nella vanità delle nostre parole,
ma  fa' che, immersi nel tuo Verbo,
attingiamo alla sorgente del tuo ineffabile mistero
l'esultanza della pura lode.
Amen. Alleluja!

- Anna Maria Cànopi - 
 abbadessa fino alla morte avvenuta del 2019, del Monastero Benedettino "Mater Ecclesiae" Isola di San Giulio - Novara 




O Bellezza immacolata

O Bellezza immacolata,
Fiore di Luce,
Fiamma incandescente,
Santissima Trinità!
Nessuna parola umana
è adeguata a lodarti,
per questo a te si addice
silenzio e adorazione.
Tu hai posto un sigillo di fuoco
nell’intimo dei nostri cuori:
per sempre noi siamo tuoi.
Fa’che portiamo degnamente
il tuo Santo Nome
perché tutta la nostra esistenza
sia un’irradiazione della tua gloria,
una lode incessante
alla tua infinita misericordia.
Amen.


- Madre Anna Maria Cànopi - 


Buona giornata a tutti. :-)


mercoledì 1 maggio 2024

preghiere per Maria



ITALIANO-Ave Maria, piena di grazia, il Signore é con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto é il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

SPAGNOLO – Dios te salve, María, llena eres de gracia, el Señor es contigo. Bendita tú eres entre todas las mujeres, y bendito es el fruto de tu vientre, Jesús. Santa María, Madre de Dios, ruega por nosotros pecadores, ahora y en la hora de nuestra muerte. Amén.

PORTOGHESE - Avé Maria, cheia de graça, o Senhor é convosco. Bendita sois vós entre as mulheres, e bendito é o fruto do vosso ventre, Jesus. Santa Maria, Mãe de Deus, rogai por nós pecadores, agora e na hora da nossa morte. Amen.

INGLESE – Hail Mary, full of grace, the Lord is with thee. Blessed art thou among women, and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now and at the hour of our death.

FRANCESE – French Ave Maria: Je vous salue, Marie pleine de grâces, le Seigneur est avec vous. Vous êtes bénie entre toutes les femmes et Jésus, le fruit de vos entrailles, est béni. Sainte Marie, Mère de Dieu, priez pour nous pauvres pécheurs, maintenant et à l'heure de notre mort. Amen.

MALTESE - Sliem Ghalik Marija bil-grazzja mimlija, il- Mulej Mieghek, imbierrka fost in-nisa u mbierek il-front Tieghek . Quddiesa Marija Omm Alla,itlob ghalina midinbin,issa u fis-siegha tal-mewt taghna, Croato – Croatian Ave Maria:Zdravo, Marijo, milosti puna, Gospodin s tobom, blagoslovljena ti među ženama i blagoslovljen plod utrobe tvoje, Isus.
Sveta Marijo, Majko Božja, moli za nas grešnike sada i na času smrti naše. Amen



“S. Bernardo scrive: 

Ecco due prodigi che debbono riempire cielo e terra di stupore. 

È una cosa prodigiosa vedere la maestà suprema di un Dio abbassarsi ad umiliarsi al punto di ubbidire ad una donna: prodigio di umiltà che non ha esempio: «Quod Deus foeminae obtemperet, humilitas absque exemplo». Ed è una cosa ammirabile, senza pari, vedere una donna elevata a tale grado da avere il diritto di comandare a Dio. «Et quod Deo foemina principetur, sublimitas sine socio».
«È qui, dice S. Pier Damiani, che ogni creatura deve entrare in un profondo e rispettoso silenzio, e tremare alla vista di tanta meraviglia, senza osare ad alzare gli occhi, per guardare l'altezza sublime di tale dignità e l'immensità di tale potenza».”

Estratto di: San Giovanni Eudes. “Il Cuore ammirabile della SS. Madre di Dio.”

La Madonna fa proprio questo con noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto.

 Papa Francesco 4 Maggio 2013




Vergine tutta Santa - Padre Massimiliano Kolbe


Vergine immacolata, 

scelta tra tutte le donne 
per donare al mondo il Salvatore, 
serva fedele del mistero della Redenzione, 
fà che sappiamo rispondere 
alla chiamata di Gesù 
e seguirlo sul cammino della vita 
che conduce al Padre. 

Vergine tutta santa, 
strappaci dal peccato 
trasforma i nostri cuori. 

Regina degli apostoli, 
rendici apostoli! 

Fà che nelle tue sante mani 
noi possiamo divenire strumenti docili 
e attenti per la purificazione 
e santificazione del nostro mondo peccatore. 
Condividi con noi la preoccupazione 
che grava sul tuo cuore di Madre, 
e la tua viva speranza 
che nessun uomo vada perduto. 

Possa, o Madre di Dio, 
tenerezza dello Spirito Santo, 
la creazione intera celebrare con te 
la lode della misericordia 
e dell’amore infinito. 

(S. Massimiliano Kolbe)


Preghiera della sera

Signore, mio Dio,
io ti ringrazio che hai portato a termine questo giorno;
io ti ringrazio che hai dato riposo al corpo e all'anima.
La tua mano era su di me e mi hai protetto e difeso.
Perdona tutti i momenti di poca fede
e tutte le ingiustizie di questo giorno
e aiutami a perdonare tutti coloro che sono stati ingiusti con me.
Fammi dormire in pace sotto la tua protezione
e preservami dalle insidie delle tenebre.
Ti affido i miei cari,
ti affido il mio corpo e la mia anima.
Dio sia lodato il tuo santo nome.

Buona giornata a tutti :-)

venerdì 8 dicembre 2023

O Vergine Immacolata

O Vergine Immacolata,
Regina del cielo e della terra, 
io so di non essere degno di avvicinarmi a te.
Ma poiché ti amo tanto,
oso supplicarti di essere così buona da volermi dire chi sei.
Desidero conoscerti sempre di più,
sconfinatamente di più,
e amarti in modo sempre più ardente,
con un ardore senza limiti.
Desidero rivelare a tutti chi sei tu,
affinché un numero sempre maggiore di anime
ti conosca sempre più perfettamente,
ti ami sempre più ardentemente.
E tu divenga così la Regina di tutti i cuori
che battono e batteranno sulla terra.
E ciò quanto prima, il più presto possibile.
Quando, o Signora, regnerai sovrana in tutti i cuori
e in ciascuno singolarmente?
Venga presto, o Maria,
il giorno in cui ogni uomo riconosca te come Madre
e Dio come Padre
e tutti finalmente si sentano fratelli. Amen.
 
 
 
Vergine tutta Santa,

Vergine immacolata,
scelta tra tutte le donne
per donare al mondo il Salvatore,
serva fedele del mistero della Redenzione,
fà che sappiamo rispondere
alla chiamata di Gesù
e seguirlo sul cammino della vita
che conduce al Padre.

Vergine tutta santa,
strappaci dal peccato
trasforma i nostri cuori.

Regina degli apostoli,
rendici apostoli!


Fà che nelle tue sante mani
noi possiamo divenire strumenti docili
e attenti per la purificazione
e santificazione del nostro mondo peccatore.
Condividi con noi la preoccupazione
che grava sul tuo cuore di Madre,
e la tua viva speranza
che nessun uomo vada perduto.

Possa, o Madre di Dio,
tenerezza dello Spirito Santo,
la creazione intera celebrare con te
la lode della misericordia
e dell’amore infinito.

- San  Massimiliano Kolbe -



Maria, Madre di Gesù e Madre mia,
difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,


- per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per la Sapienza che ti ha concesso il divin Fi­glio:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen



Buona giornata a tutti :-)


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giovedì 7 dicembre 2023

Papa Benedetto XVI racconta sant'Ambrogio

 Cari fratelli e sorelle,
il santo Vescovo Ambrogio – del quale vi parlerò quest’oggi – morì a Milano nella notte fra il 3 e il 4 aprile del 397. Era l’alba del Sabato santo. Il giorno prima, verso le cinque del pomeriggio, si era messo a pregare, disteso sul letto, con le braccia aperte in forma di croce. Partecipava così, nel solenne Triduo pasquale, alla morte e alla risurrezione del Signore. «Noi vedevamo muoversi le sue labbra», attesta Paolino, il diacono fedele che su invito di Agostino ne scrisse la Vita, «ma non udivamo la sua voce». 
A un tratto, la situazione parve precipitare. Onorato, Vescovo di Vercelli, che si trovava ad assistere Ambrogio e dormiva al piano superiore, venne svegliato da una voce che gli ripeteva: «Alzati, presto! Ambrogio sta per morire...». Onorato scese in fretta – prosegue Paolino – «e porse al Santo il Corpo del Signore. Appena lo prese e deglutì, Ambrogio rese lo spirito, portando con sé il buon viatico. Così la sua anima, rifocillata dalla virtù di quel cibo, gode ora della compagnia degli angeli» (Vita 47). 
In quel Venerdì santo del 397 le braccia spalancate di Ambrogio morente esprimevano la sua mistica partecipazione alla morte e alla risurrezione del Signore. Era questa la sua ultima catechesi: nel silenzio delle parole, egli parlava ancora con la testimonianza della vita.

Ambrogio non era vecchio quando morì. Non aveva neppure sessant’anni, essendo nato intorno al 340 a Treviri, dove il padre era prefetto delle Gallie. 
La famiglia era cristiana. Alla morte del padre, la mamma lo condusse a Roma quando era ancora ragazzo, e lo preparò alla carriera civile, assicurandogli una solida istruzione retorica e giuridica. Verso il 370 fu inviato a governare le province dell’Emilia e della Liguria, con sede a Milano. Proprio lì ferveva la lotta tra ortodossi e ariani, soprattutto dopo la morte del Vescovo ariano Aussenzio. Ambrogio intervenne a pacificare gli animi delle due fazioni avverse, e la sua autorità fu tale che egli, pur semplice catecumeno, venne acclamato dal popolo Vescovo di Milano.

Fino a quel momento Ambrogio era il più alto magistrato dell’Impero nell’Italia settentrionale. Culturalmente molto preparato, ma altrettanto sfornito nell’approccio alle Scritture, il nuovo Vescovo si mise a studiarle alacremente. Imparò a conoscere e a commentare la Bibbia dalle opere di Origene, il maestro indiscusso della «scuola alessandrina». In questo modo Ambrogio trasferì nell’ambiente latino la meditazione delle Scritture avviata da Origene, iniziando in Occidente la pratica della lectio divina. Il metodo della lectio giunse a guidare tutta la predicazione e gli scritti di Ambrogio, che scaturiscono precisamente dall’ascolto orante della Parola di Dio. Un celebre esordio di una catechesi ambrosiana mostra egregiamente come il santo Vescovo applicava l’Antico Testamento alla vita cristiana: «Quando si leggevano le storie dei Patriarchi e le massime dei Proverbi, abbiamo trattato ogni giorno di morale – dice il Vescovo di Milano ai suoi catecumeni e ai neofiti – affinché, formati e istruiti da essi, voi vi abituaste ad entrare nella via dei Padri e a seguire il cammino dell’obbedienza ai precetti divini» (I misteri 1,1). In altre parole, i neofiti e i catecumeni, a giudizio del Vescovo, dopo aver imparato l’arte del vivere bene, potevano ormai considerarsi preparati ai grandi misteri di Cristo. Così la predicazione di Ambrogio – che rappresenta il nucleo portante della sua ingente opera letteraria – parte dalla lettura dei Libri sacri («i Patriarchi», cioè i Libri storici, e «i Proverbi», vale a dire i Libri sapienziali), per vivere in conformità alla divina Rivelazione.

E’ evidente che la testimonianza personale del predicatore e il livello di esemplarità della comunità cristiana condizionano l’efficacia della predicazione. Da questo punto di vista è significativo un passaggio delle Confessioni di sant’Agostino. Egli era venuto a Milano come professore di retorica; era scettico, non cristiano. Stava cercando, ma non era in grado di trovare realmente la verità cristiana. A muovere il cuore del giovane rettore africano in ricerca e a spingerlo alla conversione definitivamente, non furono anzitutto le belle omelie (pure da lui assai apprezzate) di Ambrogio. Fu piuttosto la testimonianza del Vescovo e della sua Chiesa milanese, che pregava e cantava, compatta come un solo corpo: una Chiesa capace di resistere alle prepotenze dell’imperatore e di sua madre, che nei primi giorni del 386 erano tornati a pretendere la requisizione di un edificio di culto per le cerimonie degli ariani. Nell’edificio che doveva essere requisito – racconta Agostino –«il popolo devoto vegliava, pronto a morire con il proprio Vescovo». Questa testimonianza delle Confessioni è preziosa, perché segnala  che qualche cosa andava muovendosi nell’intimo di Agostino, il quale prosegue: «Anche noi, pur ancora spiritualmente tiepidi, eravamo partecipi dell’eccitazione di tutto il popolo» (Confessioni 9,7).

Dalla vita e dall’esempio del Vescovo Ambrogio, Agostino imparò a credere e a predicare. Possiamo riferirci a un celebre sermone dell’Africano, che meritò di essere citato parecchi secoli dopo nella Costituzione conciliare Dei Verbum: «E’ necessario – ammonisce infatti la Dei Verbum al n. 25 – che tutti i chierici e quanti, come i catechisti, attendono al ministero della Parola, conservino un continuo contatto con le Scritture, mediante una sacra lettura assidua e lo studio accurato, “affinché non diventi – ed è qui la citazione agostiniana – vano predicatore della Parola all’esterno colui che non l’ascolta di dentro”». Aveva imparato proprio da Ambrogio questo «ascoltare di dentro», questa assiduità nella lettura della Sacra Scrittura in atteggiamento orante, così da accogliere realmente nel proprio cuore ed assimilare la Parola di Dio.

Cari fratelli e sorelle, vorrei proporvi ancora una sorta di «icona patristica» che, interpretata alla luce di quello che abbiamo detto, rappresenta efficacemente «il cuore» della dottrina ambrosiana. Nel sesto libro delle Confessioni Agostino racconta del suo incontro con Ambrogio, un incontro certamente di grande importanza nella storia della Chiesa. Egli scrive testualmente che, quando si recava dal Vescovo di Milano, lo trovava regolarmente impegnato con catervae di persone piene di problemi, per le cui necessità egli si prodigava. C’era sempre una lunga fila che aspettava di parlare con Ambrogio per trovare da lui consolazione e speranza. Quando Ambrogio non era con loro, con la gente (e questo accadeva per lo spazio di pochissimo tempo), o ristorava il corpo con il cibo necessario, o alimentava lo spirito con le letture. Qui Agostino fa le sue meraviglie, perché Ambrogio leggeva le Scritture a bocca chiusa, solo con gli occhi (cfr Confessioni 6,3). Di fatto, nei primi secoli cristiani la lettura era strettamente concepita ai fini della proclamazione, e il leggere ad alta voce facilitava la comprensione pure a chi leggeva. Che Ambrogio potesse scorrere le pagine con gli occhi soltanto, segnala ad Agostino ammirato una capacità singolare di lettura e di familiarità con le Scritture. Ebbene, in quella «lettura a fior di labbra», dove il cuore si impegna a raggiungere l’intelligenza della Parola di Dio – ecco «l’icona» di cui andiamo parlando –, si può intravedere il metodo della catechesi ambrosiana: è la Scrittura stessa, intimamente assimilata, a suggerire i contenuti da annunciare per condurre alla conversione dei cuori.

Così, stando al magistero di Ambrogio e di Agostino, la catechesi è inseparabile dalla testimonianza di vita. Può servire anche per il catechista ciò che ho scritto nella Introduzione al cristianesimo, a proposito del teologo. Chi educa alla fede non può rischiare di apparire una specie di clown, che recita una parte «per mestiere». Piuttosto – per usare un’immagine cara a Origene, scrittore particolarmente apprezzato da Ambrogio – egli deve essere come il discepolo amato, che ha poggiato il capo sul cuore del Maestro, e lì ha appreso il modo di pensare, di parlare, di agire. Alla fine di tutto, il vero discepolo è colui che annuncia il Vangelo nel modo più credibile ed efficace.

Come l’apostolo Giovanni, il Vescovo Ambrogio – che mai si stancava di ripetere: «Omnia Christus est nobis! – Cristo è tutto per noi!» – rimane un autentico testimone del Signore. Con le sue stesse parole, piene d’amore per Gesù, concludiamo così la nostra catechesi: «Omnia Christus est nobis! Se vuoi curare una ferita, Egli è il medico; se sei riarso dalla febbre, Egli è la fonte; se sei oppresso dall’iniquità, Egli è la giustizia; se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza; se temi la morte, Egli è la vita; se desideri il cielo, Egli è la via; se sei nelle tenebre, Egli è la luce ... Gustate e vedete come è buono il Signore: beato è l’uomo che spera in Lui!» (La verginità 16,99). Speriamo anche noi in Cristo. Saremo così beati e vivremo nella pace.

Papa Benedetto XVI presenta Sant'Ambrogio
Udienza generale a Piazza San Pietro
Mercoledì, 24 ottobre 2007


Di nobile famiglia romana, nacque a Treviri nelle Gallie ove suo padre era prefetto e a pochi mesi di vita uno sciame di api portò alla sua bocca del miele. Ancora giovane, per la sua grande prudenza ed imparzialità, fu mandato governatore a Milano. 

Essendo in quel tempo rimasta vacante quella sede episcopale, vi erano grandi discordie tra cattolici ed ariani per l'elezione del nuovo Vescovo. Ciascuno lo voleva secondo la propria fede, e fu necessario l'intervento del governatore Ambrogio per pacificare gli animi. Ma appena Ambrogio comparve in mezzo alla folla, un bambino si diede a gridare: Ambrogio vescovo, Ambrogio vescovo, e subito dopo di lui, cattolici ed ariani unanimemente vollero l'elezione di Ambrogio. 
Essendo egli solamente catecumeno, dovette prima ricevere il battesimo, poi il sacerdozio e finalmente malgrado la sua umile riluttanza, la consacrazione episcopale. 
Eletto dunque vescovo, con cuore di padre governò le anime a lui affidate. 
Amorevole con tutti, si mostrava nello stesso tempo severo ed intransigente verso i nemici ostinati della Chiesa. 
Con la sua straordinaria perspicacia nella scelta dei pastori di anime, diede il colpo di grazia alla setta degli ariani. Questi eretici, riconoscendo Gesù Cristo solo come uomo, negavano recisamente la sua divinità. 
Ma se potenti erano gli eretici, più potenti furono i difensori suscitati da Dio per la integrità della fede. 
Frutti insperati raccoglieva il Santo coi suoi sermoni : va ricordata in modo speciale la conversione di S. Agostino. 
Stando una volta l'imperatore Teodosio nel presbiterio della chiesa, posto riservato unicamente ai sacerdoti, coraggiosamente mandò ad avvertirlo, ma con tale carità, che Teodosio ringraziò il santo vescovo di tale avvertimento. 
Allorché lo stesso imperatore osò entrare in chiesa dopo la strage di Tessalonica, Ambrogio glielo impedì, e quando l'imperatore per scusarsi addusse l'esempio del re Davide, il santo Vescovo coraggiosamente rispose : Se avete imitato Davide nel peccato, imitatelo anche nella penitenza. 
Finalmente, dopo molte lotte e sacrifici, andò a ricevere la corona delle sue fatiche in cielo, il 4 aprile dell'anno 397.


Sant’Ambrogio ripreso dal commento ai salmi: 
“Di buon mattino affréttati alla chiesa e porta in omaggio le primizie della tua devozione. Dopo, se l’impegno del mondo ti chiama, potrai tranquillamente dire: ‘I miei occhi hanno preceduto l’aurora per meditare sulle tue parole’, e andrai sicuro alle tue occupazioni. Come è bello cominciare dagli inni e dai canti, dalle beatitudini che leggi nel vangelo ! Com’è di buon auspicio che sia la parola di Cristo a benedirti e che tu, mentre ripeti cantando le benedizione del Signore, ti prenda l’impegno di realizzare qualche virtù…”.



Preghiere a Sant'Ambrogio

O glorioso Arcivescovo Sant'Ambrogio, che fuggiste sempre gli onori e le dignità, e solo le accettaste per non contraddire alle divine aspirazioni, che vi volevano modello di ogni virtù a tutti; ottenetemi, vi prego, di fuggire le mondane distinzioni, e di gloriarmi solo nel compiere esattamente la volontà del Signore. Pater, etc.
O glorioso Arcivescovo Sant'Ambrogio, che impiegaste tutta la vostra vita nel difendere la verità della fede, contro gli assalti dell'eresia e dell'empietà; ottenetemi, vi prego, la grazia di professar costantemente e difendere con intrepidezza fino alla morte quella santa religione di cui per divina misericordia ebbi la sorte avventurata di nascere. Pater, etc.
O glorioso Arcivescovo Sant'Ambrogio, che non temeste di predicare la verità anche in faccia ai potenti, e trionfaste dei cuori più ritrosi colla vostra eloquenza celeste: ottenetemi, Vi prego, la grazia che io non mi lasci mai dominare dagli umani rispetti; e che con la dolcezza del mio parlare e con la mansuetudine del mio tratto edifichi il mio prossimo nel mentre che attendo alla mia perfezione. Pater, etc.


Buona giornata a tutti. :-)


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martedì 1 agosto 2023

Accendi in me l’Amore - Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

 Spirito santo, che hai colmato
di grazie immense l’anima di Maria
e infiammato di santo zelo il cuore degli apostoli,
accendi il mio cuore del tuo amore.
Tu sei uno spirito divino:
rendimi forte contro gli spiriti cattivi.
Tu sei un fuoco: accendi in me l’amore.
Tu sei una luce: illuminami,
fammi conoscere le realtà eterne.
Tu sei una colomba: donami un agire puro.
Tu sei un soffio pieno di dolcezza:
dissipa le tempeste delle passioni.
Tu sei una lingua: insegnami il modo
di lodarti continuamente.
Tu sei una nube: avvolgimi
all’ombra della tua protezione.
Dammi vita con la grazia,
santificami con la tua carità,
dirigimi con la tua sapienza,
nella tua bontà adottami come figlio
e salvami nella tua misericordia,
perché io non mi stanchi di benedirti, di lodarti
e di amarti in questa vita terrena
e poi in cielo per tutta l’eternità.

(Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)




“Nella liturgia passiamo continuamente dal tempo all'eternità avvolti nel Mistero pasquale e stimolati dallo Spirito: questo è il nostro incedere processionale durante le assemblee liturgiche.”

(Antonio Donghi, ne "La Vita in Cristo e nella Chiesa", Marzo 1993)


Il Papa Clemente XIII, probabilmente verso la fine di febbraio, in un consiglio di cardinali scelse Padre Sant' Alfonso come vescovo di S. Agata dei Goti.
Gli aspiranti alla sede vacante erano numerosi, ne erano stati presentati fino a sessanta, e tra anche vescovi, arcivescovi e personaggi appoggiati dalla corte… Clemente XIII chiedeva come uscire da questa “empasse”.
Il cardinale Spinelli disse: «Santo Padre, il miglior modo è scegliere un uomo talmente eccezionale per meriti che faccia rientrare tutti i candidati nell’ombra da dove non poter più uscire. 
Quest’uomo che offusca tutti per titolo di nascita, di talenti e di santità, l’avete nelle mani: è don Alfonso de Liguori, cavaliere napoletano, Rettore Maggiore della Congregazione del SS.mo Redentore e teologo di primo ordine».
I Cardinali applaudirono a questa proposta che il Papa fu molto felice di adottare».

P. Berthe. Vita di S. Alfonso, II,p.4.


Eterno Padre, che per perdonarmi e salvarmi non hai risparmiato la morte al tuo diletto Figlio; per amore di questo Figlio, ti prego, perdonami e salvami. Creatore e Padre mio, tu non solo sei così pietoso ma sei ancora fedele: dunque concedimi quel che ti domando per amor di Gesù, il quale ci ha promesso che ci darai quanto ti cercheremo in nome suo.

- Sant'Alfonso Maria de' Liguori -


Preghiera per la notte

Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.

In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.

Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.

Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.

A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.





Buona giornata a tutti. :-)


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sabato 3 dicembre 2022

Dacci Signore il tuo mantello - Adriana Zarri

 Arriveremo con i piedi sporchi
e ce li laverai,
come facesti con gli apostoli.
Guarda, Signore, al nostro autunno
e raccogli le colpe
come una triste vendemmia.
Lasciaci nudi e soli,
senza consolazioni ambigue,
senza inganni pietosi,
senza grappoli verdi.
Donaci gli occhi di Maria peccatrice
e, scaldaci con il tuo mantello.
I giorni sono brevi
e le nottate lunghe.
Il fuoco si spegne nel camino.
Le castagne
si sono fatte nere,
il letto, è gelido e deserto.
Dacci, Signore, il tuo mantello!

- Adriana Zarri -
Tratto da "Il pozzo di Giacobbe. Raccolta di preghiere da tutte le fedi"


Dall’altra parte della terra
il sole che qui si cela dietro l’orizzonte,
là emerge dalla notte.
Così l’autunno ha un suo corrispondente
in una lontana primavera.

- Adriana Zarri -


"Il sole ci aveva sfiancati, resi febbrosi;
ora la nebbia ci placa, ci fa rientrare in noi.
Le finestre aperte sono come finestre chiuse,
non offrono visioni ma solo tende di grigio.
E’ tempo di chiuderle e riscoprire la casa.
Autunno di silenzio ritrovato,
di concentrazione densa,
di solitudine calda,
di meditazione,
di preghiera,
di te"

- Adriana Zarri -



 L’autunno è tempo di preghiera, di ascolto,
di lenta e faticosa attesa di te.
E tu vieni furtivo.
L’autunno è il tempo della fede:
del credere ciò che non è ancora,
del credere che sarà,
che fiorirà,
che darà frutti.
L’autunno è tempo di raccolta,
ma di una seminagione lontana;
ed è tempo di semina,
per un lontano raccolto [...]
Autunno di frutti caduti,
autunno di foglie secche,
autunno di nebbie grigie,
autunno tuo:
del tuo passaggio silenzioso,
del tuo amore paziente,
della tua attesa lunga.

- Adriana Zarri -


Buona giornata a tutti. :-)


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