Undici anni fa, il 31 marzo 2005, veniva assassinata
" per legge" Terri Shindler...
Oriana Fallaci la ricordava così ...
"Quella era una donna che capiva. Che pensava, che
ragionava.
Io sono certa che la sua lunga agonia, la sua interminabile
esecuzione effettuata attraverso la fame e la sete, Terri l'abbia vissuta
consapevolmente".
Io non sono capace di guardare certe cose con distacco,
indifferenza, freddezza… - dice Oriana - Ma poche volte ho sofferto quanto per
questa donna innocente, uccisa dall'ottusità della Legge e dalla crudeltà di un
Barbablù. Nonostante la mancanza di sangue, di manifesta brutalità, v'è
qualcosa di particolarmente mostruoso nella morte di Terri Schindler".
Intende dire Terri Schiavo?
"Io non dico mai Terri Schiavo. Mi sembra una beffa, una crudeltà supplementare,
chiamarla col cognome di suo marito. Era nata come Theresa Marie Schindler,
povera Terri. E se la sapessero tutta, penso che anche gli italiani direbbero
Terri Schindler e non Terri Schiavo...
Ho l'impressione che in Italia anzi in
Europa la gente non sia stata ben informata. Che sia i giornali, sia le
televisioni abbiano sottolineato la sensazionalità della faccenda, non i suoi
retroscena.
Io invece l'ho seguita giorno per giorno ed ora per ora, qui in
America, e l'effetto è stato così disastroso che non credo più alla Legge.
Cristo per tutta la vita ho invocato la Legge. Anche per combattere
l'incompreso flagello che stiamo subendo con l'invasione islamica
dell'Occidente, ho sempre invocato la Legge...
Ma la morte di Terri è riuscita
laddove essi non erano riusciti, ed oggi penso che ottenere giustizia
attraverso la Legge sia un terno al lotto. Se mi sbaglio, se la Legge significa
davvero Giustizia, Equità, Imparzialità, me lo si dimostri incriminando i
magistrati che per ben dodici volte si sono accaniti su quella creatura
colpevole soltanto d'essere una malata inguaribile...
In testa a loro, quel
George Greer che per primo accolse l'istanza di barbablù e ordinò di staccare
la spina cioè di togliere a Terri il feeding-support: il tubo nutritivo..."
Quindi secondo lei, i primi responsabili sono i magistrati?
"...Oggi in America il rischio della dittatura non viene dal potere
esecutivo: viene dal potere giudiziario.. E nel resto dell'Occidente, lo
stesso. Pensi all'Italia dove, come ha ben capito la sinistra che se ne serve
senza pudore, lo strapotere dei magistrati ha raggiunto vette inaccettabili.
Impuniti e impunibili, sono i magistrati che oggi comandano. Manipolando la Legge con interpretazioni di parte cioè dettate dalla loro militanza politica e
dalle loro antipatie personali, approfittandosi della loro immeritata autorità
e quindi comportandosi da padroni come i Padreterni della Corte Suprema
statunitense... Chi osa biasimare o censurare o denunciare un magistrato, in
Italia? Chi osa dire che per diventar magistrato bisognerebbe essere un santo o
almeno un campione di onestà e di intelligenza, non un uomo di parte e di
conseguenza indegno d'indossare la toga? Nessuno. Hanno tutti paura di
loro".
E al secondo posto delle responsabilità chi ci mette?
"...A pari merito ci metto i medici anzi i becchini travestiti da medici
che ai magistrati hanno fornito gli elementi necessari ad emettere quella
sentenza di morte. Che hanno definito Terri un cervello spento, un corpo
senz'anima, un essere in stato vegetativo irreversibile... Oggigiorno Ippocrate
non va più di moda e nella maggior parte dei casi la medicina è un business, un
cinico strumento per arraffare soldi o tentare di ottenere lo screditato premio
Nobel. Però so che lo stato vegetativo non è la morte cerebrale e che il
termine stato-vegetativo-irreversibile è molto controverso...
Sta dicendo che lo stato-vegetativo di Terri non era irreversibile?
Lo stato-vegetativo si distingue dal coma in modo molto preciso.
Il coma è un
sonno continuo. Lo stato-vegetativo è un alternarsi di sonno e di veglia
durante il quale il malato vede, capisce, reagisce agli stimoli.
La prova è
fornita da un video trasmesso da tutte le televisioni del mondo. Quello nel
quale sua madre si china a baciarla e Terri si illumina veramente come un
albero di Natale...
A portare testimonianza in questo senso sono state anche le
infermiere che la curavano. Due di loro raccontano addirittura che, a veder
Barbablù, Terri si comportava in modo completamente diverso da quello in cui si
comportava coi genitori. Chiudeva gli occhi oppure distoglieva lo sguardo,
assumeva un'espressione ostile, taceva ostinatamente, e altro che
stato-irreversibile! Quella era una donna che capiva. Che pensava, che
ragionava.
Io sono certa che la sua lunga agonia, la sua interminabile
esecuzione effettuata attraverso la fame e la sete, Terri l'abbia vissuta
consapevolmente".
Eppure il 67% degli americani ha approvato la decisione dei giudici...
Ne deduco che nella nostra società parlare di Diritti-Umani è davvero
un'impostura, una farisaica commedia... Ne deduco che nella nostra società, per
non essere gettati dalla rupe Tarpea, bisogna essere sani, belli e in grado di
partecipare alle Olimpiadi o almeno giocare la fottuta partita di calcio. Beh,
allora eliminiamoli tutti quei cittadini inutili... Anche se sono sordi come
Beethoven che da sordo scrisse l'Eroica. Anche se sono ciechi come Omero che da
cieco scrisse ll'Iliade e l'Odissea.
O come Milton che da cieco scrisse il
Paradiso perduto poi il Paradiso ritrovato. Anche se sono rachitici e gobbi
come Leopardi che da rachitico e gobbo scrisse A Silvia e L'Infinito.
O anche
se sono tetraplegici come Stephen Hawking, da circa cinquant'anni immobilizzato
da una sclerosi amiotrofica e da almeno dieci incapace di parlare..."
E per incominciare eliminiamo subito anche me, senza attendere che mi ammazzino
i musulmani dai quali sono stata condannata a morte non con l'avallo della
società ma con quello di Allah. Anch'io sono un malato inguaribile. Lungi dal
curarmi con lo sciroppo per la tosse o dal definire il mio Alieno (la Fallaci
soffre di un tumore ndr) 'un tipico reumatismo'. Anch'io sono colpevole.
Anch'io merito d'essere scaraventata dalla Rupe della Fame e della Sete".
E l'eutanasia?
"...La parola eutanasia è per me una parolaccia. Una bestemmia nonché una
bestialità, un masochismo. Io non ci credo alla buona-Morte, alla dolce-Morte,
alla Morte-che-Libera-dalle-Sofferenze. La morte è morte e basta.
Ma predicarlo
non serve a nulla. Forse grazie ai kamikaze, alle loro stragi alle loro
decapitazioni, l'islamico Culto della Morte sta avanzando in Occidente a un
ritmo inesorabile. Sta conquistando l'America dove in Florida, in California,
nel Vermonti, in Alabama, nell'Oregon, nel Michigan passano leggi sul suicidio
assistito. E sperare che ciò non avvenga anche in Europa, in Eurabia, quindi in
Italia, è ormai vano. 'L'onda si rovescerà sull'Europa, sull'Italia dove si
copiano sempre sempre gli altri', ha ben scritto Gianluigi Gigli
sull'Osservatore Romano.
[…]
Il famoso Living-Will o testamento Biologico con cui una persona chiarisce se
in caso di grave infermità vuole vivere o morire...
"...E' una buffonata. Perché nessuno può predire come si comporterà
dinanzi alla morte. Inutile fare gli eroi antelitteram, annunciare che dinanzi
al plotone di esecuzione sputerai addosso ai tuoi carnefici come Fabrizio
Quattrocchi. Inutile dichiarare che in un caso simile a quello di Terri vorrai
staccare-la-spina, morire stoicamente come Socrate che beve la cicuta.
L'istinto di sopravvivenza è incontenibile, incontrollabile...E se nel
testamento biologico scrivi che in caso di grave infermità vuoi morire ma al
momento di guardare la Morte in faccia cambi idea? Se a quel punto t'accorgi
che la vita è bella anche quando è brutta, e piuttosto che rinunciarvi
preferisci vivere col tubo infilato nell'ombelico ma non sei più in grado di
dirlo?"
[…]
E poi?
Poi il calvario, la lenta caduta dalla Rupe della Fame e della Sete finì.
Alle
otto di mattina, il 31 marzo, Bob e Mary e Bobby e Susanna furono ammessi col
sacerdote nella camera di Terri che stava finalmente morendo ma era ancora
cosciente. E alle otto e quarantacinque, quando stava per esalare l'ultimo
respiro, il poliziotto che con tanto zelo aveva impedito di inumidirle le
labbra ringhiò che non potevan restare
perché-le-infermiere-dovevan-pulire-la-camera-aggiustare-i-lenzuoli. Bobby si
ribellò. Rispose che il pretesto era offensivo e ridicolo e si rifiutò di
uscire. Allora il poliziotto lo cacciò brutalmente. Altrettanto brutalmente spinse
don Pavone e Bob e Mary e Susanna fuori della stanza. Al loro posto si installò
Barbablù con l'avvocato e, beffa delle beffe, crudeltà delle crudeltà, Terri
morì con lui accanto. Sotto i suoi occhi.
(da un'intervista di Oriana Fallaci al "Foglio")
La vita non sempre va conservata: il bene,
infatti, non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Perciò, il saggio vivrà
quanto deve, non quanto può.
Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in
che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non
alla lunghezza.
- Lucio Anneo Seneca -
L'interruzione di procedure mediche
onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati
attesi può essere legittima.
In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento
terapeutico.
Non si vuole così provocare la morte: si accetta di non poterla
impedire.
Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza
e la capacità, o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto,
rispettando la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.
- Catechismo della Chiesa cattolica -
Buona giornata a tutti. :-)