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venerdì 24 febbraio 2012

Ti prego, Maria – Madre Anna Maria Canopi -

 Ti prego, Maria, per tutti i ragazzi
che stasera hanno voglia di piangere
perché non hanno affetto,
perché non hanno nessuno
che dia loro la buona notte
e li inviti a dormire tranquilli.

Ti prego, Maria, per tutti gli orfani,
per tutti i ragazzi abbandonati dai genitori,
per quelli che, per qualsiasi motivo,
vivono lontani dalla famiglia.

Ti prego, Maria, per i ragazzi che oggi sono stati malati.
Per quelli che sono stati sfruttati.
Per quelli che, invece di giocare e studiare
sono costretti a lavorare.

Ti prego, Maria, per i ragazzi disabili
e per coloro ai quali anche oggi
il giorno è sembrato lungo e noioso.

Ti prego, Maria.
Amen.
 

(Madre Anna Maria Canopi)
un pò di biografia: http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/madre-anna-maria-canopi-biografia.html

Il "Gruppo Quadrifoglio"
della parrocchia San Pio V e Santa Maria di Calvairate di Milano
in visita al Museo del Novecento a Milano.

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venerdì 6 gennaio 2012

Gloria a te o Padre - Madre Anna Maria Cànopi -

Gloria a te, o Padre,
che manifesti la tua grandezza
in un piccolo Bambino
e inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi
e dalle loro opere.

Gloria a te, o Padre,
che per nutrire di vera manna
gli affamati
poni il Figlio tuo, l'Unigenito,
come fieno in una mangiatoia
e lo doni quale cibo di vita eterna:
Sacramento di salvezza e di pace. Amen.




- Madre Anna Maria Cànopi -



  L’Adorazione dei Magi (1475)
Sandro Botticelli
Galleria degli Uffizi, Florence, Italy



Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 19 dicembre 2011

Altro Natale – Madre Anna Maria Cànopi -

 Altro Natale:
culle insanguinate
senza lacrime di madri,
pianti sconsolati di fame
senza latte, senza pace,
senza ninne nanne.

Altro Natale
non con il piccolo presepe
tra gente semplice, fedele,
ma su strade d'asfalto,
tra l'urlo dei motori
nel brivido della morte violenta.

Altro Natale
senza compassione
dove Tu, Dio,
vuoi nascere ancora
per amare con cuore d'uomo.
Vieni, non mancare,
perché c'è sempre Lei ad aspettarti
in mezzo a noi:
la Povera,
la Vergine,
la Madre.


 (Madre Anna Maria Cànopi)

Campo profughi in Darfur, l'emergenza dimenticata

Darfur parola oscura, lontana. Difficile da collocare su una mappa. Eppure nei villaggi in fiamme di questa regione del Sudan sono morte 300mila persone negli ultimi sei anni e più di due milioni di persone sono state costrette a fuggire verso il Ciad e altri Stati.

Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 21 novembre 2011

Meraviglioso è il tuo Nome: vieni! – Madre Anna Maria Cànopi -

O divina Sapienza,
che scaturisci dalla bocca di Dio,
alla sorgente dell'eterno Amore
e inondi di luce l'universo,
o eterna Sapienza,
che vieni ad abitare in mezzo a noi
come Bambino inerme,
un senso di sacro timore ci invade
davanti al mistero di tanta umiltà.
Prendici alla tua scuola,
insegnaci l'alfabeto della santità,
il canto del vero amore,
per correre con cuore dilatato
fino alla meta del nostro cammino.
Amen.

O Adonai,
Signore del cielo e della terra,
Signore del tempo e della storia,
attento al grido del tuo popolo
oppresso sotto il giogo del peccato,
tu ancora ci parli da quel roveto ardente
che è il tuo Cuore bruciante d'amore
per noi, tue pecorelle smarrite          
tra scoscesi dirupi e in valli desolate.
O Adonai, tu sei anche l'altissimo Monte
da cui è proclamata la legge della vita:
donaci volontà risoluta di osservarla,
stendi il tuo braccio invincibile
a nostra difesa e protezione
dagli assalti dell'astuto nemico,
e portaci alla piena libertà di figli
pronti a confessare la fede in te,
nostro Signore e Salvatore
che eri, che sei e che sempre vieni.
Amen.

O santa radice di Iesse,
germoglio del ceppo di David
spuntato da vergine terra,
tu vieni a ridare vigore e bellezza
all'inaridito albero umano.
Con mite patire
tu accogli la grande potatura
per mano del divino Vignaiolo.
Davanti a te tacciano le nostre parole,
si abbassino le alture
della nostra presunzione,
poiché senza di te
noi  non siamo che rovi spinosi.
Vieni, Signore!
Fa  scendere per noi dal cielo
la tua rugiada luminosa:
la nostra vita fiorisca
in nuova stagione di santità e di pace,
e innalzi nuovi canti di amore ed esultanza.  
Amen!

O Cristo, chiave di David,
Figlio del Dio vivente,
tu sei colui che doveva venire,
che sei venuto
e che sempre attendiamo:
il Messia di stirpe regale
rivestito di umana povertà.
Tu sei la chiave del grande mistero
che dischiude più vasti orizzonti
di speranza e di luce:
vieni ad aprire le porte del carcere
in cui noi stessi ci siamo rinchiusi;
vieni a ricolmarci della tua grazia
per farci rinascere creature nuove,
liete di camminare sulle tue vie
portando  con noi la chiave del tuo «sì»,
che sola ci può aprire le porte del Regno.
Amen.

Gesù, Astro divino
 che brilli nei cieli eterni,
a te sempre si volge il nostro sguardo.
Le false luci non ci abbaglino
e non ci portino lontano dal retto cammino
verso sentieri di oscurità e di morte!
O luce gioiosa, sorgente di vita,
raccolta nel grembo immacolato di Maria,
vieni a illuminare le nostre notti,
affinché, anche nel dolore e nell'angoscia,
sempre vivida arda la fiamma della fede!
Amen.

Signore Gesù, Re delle genti,
tu che guidi le sorti degli uomini
verso un futuro di unità e di pace,
vieni a disarmare i popoli
disarmando tutti i cuori
e ricolmandoli di bontà e di amore.
In silente preghiera
ti adoriamo, piccolo Re di gloria,
tra le braccia della Vergine Madre,
tuo primo umile trono.
Fa’ che sappiamo seguirti come lei
fino  all'estremo sacrificio,
a salvezza del mondo.
Amen.

O Emmanuele, Dio-con-noi,
tu  sei la nostra speranza.
Dall'alba al tramonto,
nel cuore della notte,
come nel pieno meriggio,
sei sempre con noi:
con noi nella gioia e nel dolore,
nella fatica e nel riposo,
nella povertà e nell'abbondanza.
Sei con noi lungo il cammino,
silenzioso compagno di viaggio,
e tu stesso sei la meta beata
del nostro pellegrinare
verso la casa del Padre:
vieni e resta con noi per sempre,
o Emmanuele, Gesù Salvatore!
Amen.
(Madre Anna Maria Cànopi)
Fonte: "Il respiro dell'anima" di Anna Maria Cànopi

Decollazione di San Giovanni Battista, 1634 ca.
Massimo Stanzione
Museo del Prado, Madrid (Spagna)

mercoledì 14 settembre 2011

Mentre scende la sera - Madre Anna Maria Cànopi -

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, Gesù fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi [i due discepoli] insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Ed Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma Lui sparì alla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro.
Dal Vangelo secondo Luca (24,28-33)

 Mentre scende la sera
e un velo di mestizia avvolge i cuori,
Gesù, misterioso Pellegrino,
accompàgnati a tutti i viandanti che,
sulle strade del mondo,
vanno senza meta e senza Parola
dissipa le tristezze,
sciogli i dubbi angosciosi
che ci opprimono la mente;
entra nelle case, e resta a cena con noi…
Possano i nostri occhi riconoscerti
nel gesto dello spezzare il pane,
e il nostro cuore gioisca
al fulgore della tua luce di Risorto.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)
Fonte: “L’Adorazione Eucaristica,schemi per la preghiera personale comunitaria”  di Anna Maria Cànopi,Ed. Paoline 2003

Madre Anna Maria Cànopi, è alla guida della comunità monastica benedettina «Mater Ecclesiae» dell’Isola di San Giulio. La comunità si stabilì sull’Isola l’11 ottobre 1973, chiamata da mons. Aldo Del Monte, allora vescovo di Novara. Al piccolo gruppo iniziale, formato da sei monache provenienti dall’Abbazia di Viboldone (Milano), si è aggiunta subito una postulante e ben presto, per grazia di Dio, sempre nuove sorelle. La comunità è oggi formata da quasi un centinaio di membri distribuiti anche nei Priorati dipendenti di «Regina Pacis» – fondato il 12 ottobre 2002, a Saint-Oyen in Valle d’Aosta – e di Fossano (Cuneo), mentre altre sorelle sono in aiuto al Monastero sant’Antonio in Polesine (Ferrara).
Il significato della presenza benedettina sull’Isola si manifestò in modo inequivocabile come richiamo ad una vita “diversa” dove il silenzio è preghiera e la preghiera sostanza di vita atta a glorificare Dio.
San Benedetto concepisce infatti la comunità monastica come una famiglia i cui membri sono legati, mediante i voti religiosi, da un vincolo stabile e indistruttibile. La sua Regola non è altro che una proposta per vivere radicalmente il Vangelo fino alla carità perfetta che consiste nel dare la vita con Cristo, obbediente al Padre, per amore dei fratelli.
La giornata delle monache benedettine si svolge in armoniosa alternanza di preghiera e lavoro.


Buona giornata a tutti. :-)




domenica 21 agosto 2011

Aurora della vita nuova – Madre Anna Maria Cànopi -

Vergine purissima,
innocenza del mondo,
tu sei l’aurora
che si dischiude ogni mattina
davanti al nostro sguardo;
con te ogni cosa rinasce limpida e buona,
e in ogni cuore fiorisce la speranza.
Il tuo immacolato candore
ci attiri alla bellezza dell’eterno Amore,
il tuo dolce sorriso
sia luce ai nostri passi,
dissipi le nubi dei nostri timori.
Accanto a te, Maria,
la nostra vita scorra
nella serenità e nella pace:
tu, che sei nata
per donare al mondo Gesù,
Figlio di Dio e nostro Salvatore,
fa’ che nelle nostre case
fiorisca la vita, regni l’amore,
abbondi la gioia
a lode e gloria di Dio,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)
Fonte: Il respiro dell’anima,Ed. Paoline, pag.103, Preghiere mariane

Madonna del Cardellino, 1505
 Raffaello, (1483-1520)
 Palazzo Medici Riccardi in Firenze, Italy



Buona giornata a tutti. :-)

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venerdì 22 luglio 2011

Frutti dello spirito – Anna Maria Cànopi -


Le virtù della vita cristiana

Signore nostro Dio,
inviandoci il tuo Spirito,
tu hai profuso in noi
la fraganza del tuo Amore.
Coltivaci come alberi
che fruttificano in ogni stagione.
Non ci sgomentino le nostre debolezze,
né le necessarie potature
che tu devi operare per mondarci
e farci produrre frutti più abbondanti.
Fa della nostra vita una testimonianza
della fecondità della tua grazia,
dell’onnipotenza del tuo amore
che continuamente crea e rinnova
il nostro cuore e tutte le cose.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)


Fonte: "Il respiro dell'Anima" di Anna Maria Cànopi

Tutti i fiumi della vita
passano attraverso la mia valle:
fiumi placidi,
fiumi travolgenti
onde di gioia
flutti di dolore...
Con dolce violenza
li sospingo
verso la tua pace.
Oceano infinito,
Dio-Amore
preghiera scritta dalle monache benedettine dell'Abbazia Mater Ecclesiae
Isola di San Giulio - Orta (No)

venerdì 20 maggio 2011

Paralisi dell’anima – Madre Anna Maria Cànopi

La Parabola Dei Talenti - Matteo 25,14 - 30
14. Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25. per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27. avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 .Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.


Il messaggio della parabola dei talenti è chiaramente escatologico: riguarda l'esito finale della nostra esistenza. La vita è un dono;  essa ci è affidata come un seme da far fruttificare, come un talento da moltiplicare, come una scintilla da far divampare in una fiamma d'amore…. i doni di natura e di grazia e ci sono dati devono essere usati bene, con sapienza e sollecitudine, senza pigrizie e trascuratezze, ma anche senza ansia e agitazione. Ci è dato un tempo da vivere non con  cuore da schiavi, timorosi delle minacce di un duro padrone e giudice severo, ma con cuore di figli che attendono con crescente desiderio il ritorno del loro Padre, sapendosi da lui amati.
Partito il padrone, i servi della parabola si comportano in modo diverso: i primi due si attivano subito abilmente per guadagnare il più possibile con quanto hanno ricevuto; il terzo, invece, per paura di perdere il talento, non affronta il rischio di trafficarlo; lo nasconde in attesa di poterlo restituire “intatto” al vero padrone.
È evidente che l'approvazione è per il saggio comportamento dei primi due servi, benché nel loro caso ci possa essere il rischio di sentirsi tanto abili e intraprendenti da trafficare in talenti da possessori anziché amministratori, come si constata nella nostra società efficientista. Il terzo servo, non attivandosi per estrema cautela, cade nell'inerzia, l'atteggiamento pure trova riscontro nella società del nostro tempo, minacciata dall'angoscia esistenziale e dal disamore alla vita fino al rifiuto di essa. Si tratta di una grave malattia dello spirito che si insinua anche nella psiche, cui gli antichi padri e maestri di vita spirituale hanno dato il nome di acedia: una specie di "paralisi dell'anima" (Giovanni Climaco), una "indefinita pigrizia, una rilassatezza intollerante delle fatiche, compagna della tristezza" (Evagrio Pontico). Varie possono essere le cause di tale comportamento, ma alla radice - per quanto possa sembrare strano - spesso si trovano nella superbia e l'amor proprio. Presi dal timore di non riuscire e di poter essere giudicati e squalificati dagli altri, gli accidiosi evitano il rischio del fallimento e si difendano gettando la colpa sul "padrone severo" o sulle  circostanze sfavorevoli. In tal modo essi si privano della pura gioia insita nel generoso impegno di spendere la propria vita al servizio di Dio e dei fratelli.
Il rimedio dell'accidia - di cui tutti possiamo più o meno essere contagiati - è la conversione del cuore che si ottiene mediante la preghiera umile e fiduciosa di tutta la Chiesa e si fa carico del malato reso impotente anche a pregare. Rimane così sempre aperta la speranza che dal cuore dell'accidioso possa levarsi un grido d'aiuto e di umile offerta del proprio niente; un niente che il Signore accoglie per riempirlo di amore e in parte lo slancio della vita e del bene operare.
 (Madre Anna Maria Cànopi)
Abbadessa dell'Abbazia Benedettina "Mater Ecclesiae" ,Isola San Giusto – Orta (Novara)
fonte: I Vizi, Collana diretta da Piero Ciardella e Maurizio Gronchi,
Paoline Editoriale Libri,  pagg.59,60,61)
Vocazione di san Matteo realizzato nel 1599
Michelangelo Merisi detto Caravaggio
Cappella Contarelli nella chiesa di san Luigi dei Francesi, Roma (Italy)