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domenica 8 giugno 2014

Inizia un altro giorno - Madeleine Delbrêl -

Gesù vuol viverlo in me. Lui non si è isolato. 
Ha camminato in mezzo agli uomini.
Con me cammina tra gli uomini d'oggi.
Incontrerà
ciascuno di quelli che entreranno nella mia casa,
ciascuno di quelli che incrocerò per la strada,
altri ricchi come quelli del suo tempo, altri poveri,
altri eruditi e altri ignoranti,
altri bimbi e altri vegliardi,
altri santi e altri peccatori,
altri sani e altri infermi.
Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare.
Ciascuno, colui che è venuto a salvare.
A coloro che mi parleranno, egli avrà qualche cosa da dire.
A coloro che verranno meno, egli avrà qualche cosa da dare.
Ciascuno esisterà per lui come se fosse il solo.
Nel rumore egli avrà il suo silenzio da vivere.
Nel tumulto, la sua pace da portare.
Gesù, in tutto, non ha cessato di essere il Figlio.
Vuole in me rimanere legato al Padre.
Dolcemente legato,
ogni secondo,
sospeso su ciascun secondo,
come un sughero sull'acqua.
Dolce come un agnello
di fronte a ogni volontà del Padre.
Tutto sarà permesso in questo giorno che viene,
tutto sarà permesso ed esigerà che io dica il mio sì.
Il mondo dove Lui mi lascia per esservi con me
non può impedirmi di essere con Dio;
come un bimbo portato sulle braccia della madre
non è meno con lei
per il fatto che lei cammina tra la folla.

Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato.
Noi non possiamo esimerci d'essere,
in ogni istante,
gl'inviati di Dio nel mondo.
Gesù in noi, non cessa di essere inviato,
durante questo giorno che inizia,
a tutta l'umanità, del nostro tempo, di ogni tempo,
della mia città e del mondo.

Attraverso i fratelli più vicini ch'egli ci farà
servire amare salvare,
le onde della sua carità giungeranno
sino in capo al mondo,
andranno sino alla fine dei tempi.

Benedetto questo nuovo giorno che è Natale per la terra,
poiché in me Gesù vuole viverlo ancora.

- Madeleine Delbrel - 

Il piccolo monaco, Gribaudi ed, Torino, 1990




Come ogni essere umano anche il credente è immerso nelle fatiche e nei dolori quotidiani, ma trova nella fede una lente che gli permette di vedere le cose di sempre sotto una luce nuova. 
La fede non cambia il paesaggio ma modifica lo sguardo dell'uomo. 

(Chesterton Gilbert Keith)


"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. 
Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. 

Così come non credo che si viaggi per tornare.

L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.

Da se stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. 

Per questo l'uomo deve poter viaggiare."

(Andrei Tarkovsky)




Preghiera per restare svegli - Madeleine Delbrel

O Signore,
che continuamente c'incitasti
a star svegli
a scrutare l'aurora
a tenere i calzari
e le pantofole,
fa' che non ci appisoliamo
sulle nostre poltrone
nei nostri anfratti
nelle culle in cui ci dondola
questo mondo di pezza,
ma siamo sempre attenti a percepire
il mormorio della tua Voce,
che continuamente passa
tra fronde della vita
a portare frescura e novità.
Fa' che la nostra sonnolenza
non divenga giaciglio di morte
e - caso mai - dacci Tu un calcio
per star desti
e ripartire sempre.

(Madeleine Delbrel)



Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 6 aprile 2014

Annunciare il Vangelo zoppicando…. - Madeleine Delbrel -

L'obbligo di annunciare la buona novella ci costringe a camminare simultaneamente al passo di Dio e al nostro: perciò avremo il più delle volte l'andatura dello zoppo o quella esitante di un cieco. 
Con tutte le nostre forze, il nostro spirito, il nostro cuore faremo dell'evangelizzazione l'applicazione del programma di Gesù Cristo. 
Ma questo programma che noi conosciamo affonda tutto in un piano che ci è oscuro. 
Del nostro lavoro di ogni giorno, sia pure perfetto, noi non sappiamo ciò che il Signore ne farà... e se molto maldestro o imperfetto, noi non sappiamo a che cosa servirà. 
Sappiamo soltanto che non andrà perduto ciò che si dona a Dio.

(Madeleine Delbrel)


Poiché le tue parole, mio Dio,
non son fatte per rimanere inerti nei nostri libri,
ma per possederci e percorrere il mondo in noi,
permetti che, da quel fuoco di gioia da te acceso,
un tempo, su una montagna, e da quella lezione di felicità,
qualche scintilla ci raggiunga e ci possegga, 

ci investa e ci pervada.
Fa che, come fiammelle nelle stoppie, 

corriamo per le vie della città,
e fiancheggiamo le onde della folla,
contagiosi di beatitudine, contagiosi della gioia.

(Madeleine Delbrel)







Dio non entrerà nella tua vita, perché Egli è nella tua vita, e fare come se non vi fosse, non gli impedisce certo di esservi. [...]. 

L'obbedienza è la fame di essere nelle mani di Dio.



"È venuta da me una donna anziana, umile, molto umile, ultraottantenne. Io l’ho guardata e le ho detto: “Nonna – perché da noi si dice così agli anziani: nonna, lei vuole confessarsi?”. 
“Sì”, mi ha detto. “Ma se lei non ha peccato …”. 
E lei mi ha detto: “Tutti abbiamo peccati...”. 
“Ma forse il Signore non li perdona...”. 
“Il Signore perdona tutto”, mi ha detto. 
“Ma come lo sa, lei, signora?”. 
“Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe”. 
Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! “Eh, padre, qual è il problema?”. 
Eh, il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai!»"

(Papa Francesco)



«Facendo sì che la Comunione si riceva in ginocchio e che la si amministri in bocca, ho voluto dare un segno di timore e mettere un punto esclamativo circa la Presenza reale. Non da ultimo perché proprio nelle celebrazioni di massa, come quelle nella Basilica di San Pietro o sulla Piazza, il pericolo dell’appiattimento è grande. 
Ho sentito di persone che si mettono la Comunione in borsa, portandosela via quasi fosse un souvenir. 
In un contesto simile, nel quale si pensa che è ovvio ricevere la Comunione – della serie: tutti vanno avanti, allora lo faccio anch’io – volevo dare un segnale forte, deve essere chiaro questo: “È qualcosa di particolare! Qui c’è Lui, è di fronte a Lui che cadiamo in ginocchio. Fate attenzione! Non si tratta di un rito sociale qualsiasi al quale si può partecipare o meno”»

(Benedetto XVI, “Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi”, Libreria Editrice Vaticana, 2010, pp. 219-220).



















Rimani con me, Signore:
poichè tu sai con quanta frequenza
io ti abbandono.
Rimani con me, Signore:
perchè tu sei la mia vita
e senza di te si affievolisce
il mio fervore.
Rimani con me, Signore:
perchè tu sei la mia luce
e senza di te rimango nelle tenebre.
Rimani con me, Signore:
perchè oda la tua voce e la segua.
Rimani con me, Signore:
perchè voglio amarti molto
e vivere sempre insieme a te.
Rimani con me, Signore:
e con tutta la mia famiglia
perchè viviamo uniti nel tuo amore
e un giorno tutti insieme,
cantiamo le tue lodi per l'eternità. Amen.

Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 10 febbraio 2014

Il filo del vestito - Madeleine Delbrel -

Nella mia comunità
Signore aiutami ad amare,
ad essere come il filo
di un vestito.
Esso tiene insieme
i vari pezzi
e nessuno lo vede se non il sarto
che ce l'ha messo.
Tu Signore mio sarto,
sarto della comunità,
rendimi capace di
essere nel mondo
servendo con umiltà,
perché se il filo si vede tutto è
riuscito male.
Rendimi amore in questa
tua Chiesa, perché
è l'amore che tiene
insieme i vari pezzi.

(Madeleine Delbrel)



"...Per un momento gli sembrò crudelmente ingiusto da parte di Dio l'esporsi così – un uomo, una cialda di pane – prima nei villaggi della Palestina, e ora lì, in quel posto affocato – là, ovunque – permettendo all'uomo di far ciò che voleva di Lui. 
Cristo aveva detto al giovane ricco di dar tutto ai poveri e di seguirlo; ma era ancora una cosa facile e razionale in paragone a quella fatta da Dio, di mettersi alla mercé degli uomini che a malapena conoscevano il significato della sua parola.

Con quanta disperazione doveva amare Iddio, pensò con vergogna."


(Da Graham Greeen " Il nocciolo della questione")



« San Giovanni della Croce vi parlerebbe, perché egli la vede, dell'immensa e incosciente miseria del mondo d'oggi. Ciò che sicuramente Dio vuole è una compassione e una speranza proporzionate a una tale miseria, una fede capace di glorificare Dio dove vuole, come vuole. 
In questo mondo "che cambia" così improvvisamente, così brutalmente, si direbbe che il Signore voglia che la sua redenzione passi attraverso delle vite che si lasciano cambiare a suo piacimento... sconvolgere. 
Sembra volere delle persone che in questa specie di avventura sappiano che non mancano di nulla ed escano in pace »

- Madeleine Delbrel -



L’adorazione! 
Noi pensiamo che questo atteggiamento di creatura di fronte al Creatore 
sia quello che ci conviene assumere
 – e d’urgenza – 
nel nostro mondo invertito verso l’uomo e deviato dal suo fine. 

E’ indispensabile che molti di noi vi si consacrino: è un bisogno del Corpo Mistico!


- Madeleine Delbrêl - 




Buona giornata a tutti :-)

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mercoledì 26 settembre 2012

Quando la vita è una festa - Madeleine Delbrel -

Ciascun atto docile 
ci fa ricevere pienamente Dio
e dare pienamente Dio
in una grande libertà di spirito.
Allora la vita è una festa.


Ogni piccola azione è un avvenimento immenso
nel quale ci viene dato il paradiso.
Non importa che cosa dobbiamo fare:
tenere in mano una scopa o una penna,
parlare o tacere,
rammendare o fare una conferenza,
curare un malato o usare il computer.


Tutto ciò non è che la scorza
della realtà splendida:
l'incontro dell'anima con Dio
rinnovata ad ogni minuto,
che ad ogni minuto si accresce in grazia,
sempre più bella per il suo Dio.


Suonano? Presto, andiamo ad aprire:
è Dio che viene ad amarci.
Un'informazione?…Eccola:
è Dio che viene ad amarci.
È l'ora di metterci a tavola?


Andiamoci: è Dio che viene ad amarci.

(Madeleine Delbrel)



E mentre noi cerchiamo sempre altri segni,
altri prodigi,
non ci accorgiamo che il vero Segno
è Lui, Dio fatto carne,
è Lui il più miracolo dell'Universo:
tutto l'Amore di Dio
racchiuso in un cuore umano.....



 ‎"Faccio ogni cosa come se fosse l'ultima della mia vita.
Lavoro come se dovessi vivere ancora per lunghi anni.
Lavora e soffri per Dio che tanto lavorò e soffrì per noi.
Fate quello che potete.
Dio farà quello che non potete fare voi"

(San Giovanni Bosco)

Buona giornata a tutti. :-)






  

lunedì 23 luglio 2012

Ogni giorno - Madeleine Delbrel -

Ogni mattina è una giornata
intera che riceviamo.
Una giornata preparata
apposta per noi.
Non vi è nulla di
troppo e nulla
di non abbastanza,
nulla di indifferente
e nulla di inutile.

È un capolavoro
di giornata che viene a
chiederci di essere vissuta.
Noi la guardiamo
come una pagina
d'agenda, segnata d'una
cifra e d'un mese.
La trattiamo alla
leggera come un foglio
di carta.
Se potessimo
frugare il mondo e
vedere questo giorno
elaborarsi e nascere
dal fondo dei secoli,
comprenderemmo
il valore di un solo
giorno umano.

(Madeleine Delbrel)

E' sempre uno spettacolo sorprendente vedere a primavera cosa opera il calore del sole a contatto con la natura.
Tutto si risveglia, le gemme prendono forza, gli alberi si coprono di verde, si ammantano di fiori.
E' una meraviglia!
Eppure anche durante l'inverno la terra custodiva i semi, che ora palpitano di vita, ma è il calore del sole che li fa germinare.
Non è la primavera che opera questa esplosione di vita.
E' il sole, è il suo calore che la genera. Se il sole arriva prima, anche durando ancora l'inverno, la terra non si chiede se è già primavera, e germoglia ugualmente.
E come il sole nella natura fa fiorire la vita, così solo l'amore nel cuore umano può operare il trionfo della vita. (Chiara Lubich)

Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 16 maggio 2012

Ogni giorno è da vivere - Madeleine Delbrel -

Ogni mattina
è una giornata intera
che riceviamo dalle mani di Dio.

Dio ci dà una giornata intera
da lui stesso preparata per noi.

Non vi è nulla di troppo
e nulla di "non abbastanza",
nulla di indifferente
e nulla di inutile.

È un capolavoro di giornata
che viene a chiederci di essere vissuto.

Noi la guardiamo
come una pagina di agenda,
segnata d'una cifra e d'un mese.

La trattiamo alla leggera
come un foglio di carta.

Se potessimo frugare il mondo
e vedere questo giorno elaborarsi
e nascere dal fondo dei secoli,
comprenderemmo il valore
di un solo giorno umano.


(Madeleine Delbrel)


«Accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mondo in espansione dell’agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio.
Persone del genere non affermano semplicemente: “Non esiste alcun Dio”.
Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e... il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui. Sono “pellegrini della verità, pellegrini della pace”.
Pongono domande sia all’una che all’altra parte.
Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio, e li invitano a diventare, invece che polemici, persone in ricerca, che non perdono la speranza che la verità esista e che noi possiamo e dobbiamo vivere in funzione di essa. Ma chiamano in causa anche gli aderenti alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri. Queste persone cercano la verità, cercano il vero Dio, la cui immagine nelle religioni, a causa del modo nel quale non di rado sono praticate, è non raramente nascosta. Che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio. Così la loro lotta interiore e il loro interrogarsi è anche un richiamo per i credenti a purificare la propria fede, affinché Dio – il vero Dio – diventi accessibile». (Papa Benedetto XVI)

Buona giornata a tutti :-)




mercoledì 14 marzo 2012

Quando la vita è una festa – Madeleine Delbrel

Ciascun atto docile
ci fa ricevere pienamente Dio
e dare pienamente Dio
in una grande libertà di spirito.


Allora la vita è una festa.
Ogni piccola azione è un avvenimento immenso
nel quale ci viene dato il paradiso.
Non importa che cosa dobbiamo fare:
tenere in mano una scopa o una penna,
parlare o tacere,
rammendare o fare una conferenza,
curare un malato o usare il computer.

Tutto ciò non è che la scorza
della realtà splendida:
l'incontro dell'anima con Dio
rinnovata ad ogni minuto,
che ad ogni minuto si accresce in grazia,
sempre più bella per il suo Dio.

Suonano? Presto, andiamo ad aprire:
è Dio che viene ad amarci.

Un'informazione?...Eccola:
è Dio che viene ad amarci.


È l'ora di metterci a tavola?
Andiamoci: è Dio che viene ad amarci.

(Madeleine Delbrel)
  The Music Party (1626)
  Rembrandt Van Rijn
  Rijksmuseum, Amsterdam, Holland
 
C'é gente che Dio prende e mette da parte. Ma ce n'è altra che egli lascia nella moltitudine, che non «ritira dal mondo». È gente che fa un lavoro ordinario, che ha una famiglia ordinaria o che vive un'ordinaria vita da celibe. Gente che ha malattie ordinarie, e lutti ordinari. Gente che ha una casa ordinaria, e vestiti ordinari. È la gente della vita ordinaria. Gente che si incontra in una qualsiasi strada. Costoro amano il loro uscio che si apre sulla via, come i loro fratelli invisibili al mondo amano la porta che si è richiusa definitivamente sopra di essi. Noialtri, gente della strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messo è per noi il luogo della nostra santità. Noi crediamo che niente di necessario ci manca. Perché se questo necessario ci mancasse, Dio ce lo avrebbe già dato. (Madeleine Delbrel, Noi delle strade, Gribaudi Editore, Milano, 1995)


martedì 14 febbraio 2012

Il ballo dell’obbedienza - Madeleine Delbrel

“Noi abbiamo suonato il flauto e voi non avete danzato.”
E' il 14 luglio.
Tutti si apprestano a danzare.
Dappertutto il mondo, dopo anni dopo mesi, danza.
Ondate di guerra, ondate di ballo.
C'è proprio molto rumore.
La gente seria è a letto.
I religiosi dicono il mattutino di sant'Enrico, re.
Ed io, penso
all'altro re.
Al re David che danzava davanti all'Arca.

Perché se ci sono molti santi che non amano danzare,
ce ne sono molti altri che hanno avuto bisogno di danzare,
tanto erano felici di vivere:
Santa Teresa con le sue nacchere,
San Giovanni della Croce con un Bambino Gesù tra le braccia,
e san Francesco, davanti al papa.
Se noi fossimo contenti di te, Signore,
non potremmo resistere
a questo bisogno di danzare che irrompe nel mondo,
e indovineremmo facilmente
quale danza ti piace farci danzare
facendo i passi che la tua Provvidenza ha segnato.
Perché io penso che tu forse ne abbia abbastanza
della gente che, sempre, parla di servirti col piglio da
condottiero,
di conoscerti con aria da professore,
di raggiungerti con regole sportive,
di amarti come si ama in un matrimonio invecchiato.

Un giorno in cui avevi un po' voglia d'altro
hai inventato san Francesco,
e ne hai fatto il tuo giullare.
Lascia che noi inventiamo qualcosa
per essere gente allegra che danza la propria vita con te.
Per essere un buon danzatore, con te come con tutti,
non occorre sapere dove la danza conduce.
Basta seguire,
essere gioioso,
essere leggero,
e soprattutto non essere rigido.
Non occorre chiederti spiegazioni
sui passi che ti piace di segnare.
Bisogna essere come un prolungamento,
vivo ed agile, di te.
E ricevere da te la trasmissione del ritmo che l'orchestra
scandisce.
Non bisogna volere avanzare a tutti i costi,
ma accettare di tornare indietro, di andare di fianco.
Bisogna saper fermarsi e saper scivolare invece di
camminare.
Ma non sarebbero che passi da stupidi
se la musica non ne facesse un'armonia.

Ma noi dimentichiamo la musica del tuo Spirito,
e facciamo della nostra vita un esercizio di ginnastica:
dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza,
che la tua Santa Volontà
è di una inconcepibile fantasia,
e che non c'è monotonia e noia
se non per le anime vecchie,
tappezzeria
nel ballo di gioia che è il tuo amore.

Signore, vieni ad invitarci.

Siamo pronti a danzarti questa corsa che dobbiamo fare,
questi conti, il pranzo da preparare, questa veglia in
cui avremo sonno.
Siamo pronti a danzarti la danza del lavoro,
quella del caldo, e quella del freddo, più tardi.
Se certe melodie sono spesso in minore, non ti diremo
che sono tristi;
Se altre ci fanno un poco ansimare, non ti diremo
che sono logoranti.
E se qualcuno per strada ci urta, gli sorrideremo:
anche questo è danza.

Signore, insegnaci il posto che tiene, nel romanzo eterno
avviato fra te e noi,
il ballo della nostra obbedienza.

Rivelaci la grande orchestra dei tuoi disegni:
in essa, quel che tu permetti
dà suoni strani
nella serenità di quel che tu vuoi.
Insegnaci a indossare ogni giorno
la nostra condizione umana
come un vestito da ballo, che ci farà amare di te
tutti i particolari. Come indispensabili gioielli.

Facci vivere la nostra vita,
non come un giuoco di scacchi dove tutto è calcolato,
non come una partita dove tutto è difficile,
non come un teorema che ci rompa il capo,
ma come una festa senza fine dove il tuo incontro si
rinnovella,
come un ballo,
come una danza,
fra le braccia della tua grazia,
nella musica che riempie l'universo d'amore.

Signore, vieni ad invitarci.
(Madeleine Delbrel)

Allegoria della Musica e della Danza (1896-1898)
Bruschi Domenico
Affresco, sala gialla, Palazzo Regio,Cagliari (Italy)
La danza è spesso presente nella Bibbia come gioioso ringraziamento per  il Signore.
Si legge nel Salmo 150
Alleluia.
Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.
Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza.
Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l’arpa e la cetra.
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti.
Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
Ogni vivente dia lode al Signore.
Alleluia.