Il racconto dei Re Magi commuove
ancora il mondo.
Nei Vangeli, l'apparizione dei Magi è
timidissima.
Ignoriamo chi siano i Magi che, nel Vangelo di Matteo (Matteo
2,1-23), l'unico che li ricorda, giungono da Oriente: sappiamo soltanto che
seguono una stella, giungono a Betlemme, entrano nella casa di Giuseppe e
Maria, vedono il bambino, si prostrano, gli rendono omaggio e gli offrono i
doni: oro, argento e mirra.
I Magi provenienti dall'Oriente rappresentano i
Gentili che ricevono la rivelazione di Dio.
L'adorazione richiama la profezia di Isaia 60,6 che annuncia la liberazione dall'esilio e la confluenza di tutti i popoli a Gerusalemme, che diventerà centro di adorazione perché “è giunta la tua luce e la gloria del Signore è sorta su di te”.
L'adorazione richiama la profezia di Isaia 60,6 che annuncia la liberazione dall'esilio e la confluenza di tutti i popoli a Gerusalemme, che diventerà centro di adorazione perché “è giunta la tua luce e la gloria del Signore è sorta su di te”.
L'offerta dei doni (oro, incenso e mirra) richiama il Salmo 7,10-11 che annuncia: “I re di Seba e di Saba porteranno doni; tutti i re gli
renderanno omaggio”.
Con tali richiami Matteo proclama la regalità universale
di questo “Re dei Giudei” che i Magi hanno riconosciuto nel bambino di
Betlemme.
Tutto il resto del racconto della Natività,
che trionfa nel Vangelo di Luca, viene abolito da Matteo.
Non ci sono i pastori
e le greggi, l'angelo del Signore, la grande gioia di tutto il popolo, la
nascita del Salvatore, la moltitudine dell'esercito celeste che loda Dio:
«Gloria a Dio nelle sublimità e sulla terra pace agli uomini della divina
benevolenza»; e sopratutto il segno singolarissimo, il paradosso dei paradossi:
«Il Cristo, avvolto in fasce che giace in una mangiatoia».
Nel Vangelo di
Matteo, abbiamo soltanto questi Magi sconosciuti: saggi pagani, che anticipano
la conversione dei popoli stranieri al Signore, mentre Israele lo rifiuta.
Erode (Mt 2,13-23) in contrapposizione all'adorazione dei Magi troviamo
l'indifferenza e il rifiuto da parte del mondo ebraico e di Erode.
Questa scena è un'anticipazione della passione: come Dio ha salvato il proprio
Figlio dalle mani di Erode lo salverà dalla morte con la risurrezione.
I fatti
si svolgono in tre momenti: la fuga in Egitto, il massacro dei bambini, il
ritorno a Nazaret.
L’Adorazione dei Magi (1475)
Sandro Botticelli
Galleria degli Uffizi, Florence, Italy
Epifania del Signore
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias
ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: Quia ipsum in Christo
salútis nostræ mystérium hódie ad lumen géntium revelásti,
et, cum in
substántia nostræ mortalitátis appáruit, nova nos immortalitátis
eius glória
reparásti. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et
Dominatiónibus,
cumque omni milítia cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ
cánimus, sine fine
dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed
eterno. Oggi in Cristo luce del mondo tu hai rivelato ai popoli il mistero
della salvezza,
e in lui apparso nella nostra carne mortale ci hai rinnovati con la gloria
nell’immortalità divina.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine
dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo il Signore, Dio degli eserciti.
Gentile Da Fabriano, Adorazione
dei Magi
Galleria degli Uffizi, Florenze, Italy
che manifesti la tua grandezza
in un piccolo Bambino
e inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi
e dalle loro opere.
Gloria a te, o Padre,
che per nutrire di vera manna
gli affamati
poni il Figlio tuo, l'Unigenito,
come fieno in una mangiatoia
e lo doni quale cibo di vita eterna:
Sacramento di salvezza e di pace. Amen.
che per nutrire di vera manna
gli affamati
poni il Figlio tuo, l'Unigenito,
come fieno in una mangiatoia
e lo doni quale cibo di vita eterna:
Sacramento di salvezza e di pace. Amen.
- Madre Anna Maria Cànopi -
Buona giornata a tutti. :-)