La carità è quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Forse Iddio non si merita tutto il nostro
amore? Egli ci ha amati sin dall'eternità. «Uomo, dice il Signore, considera
ch'io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo, il mondo
neppure v'era ed io già t'amavo. Da che sono Dio, io t'amo».
Vedendo Iddio che
gli uomini si fan tirare da benefici, volle per mezzo de' suoi doni cattivarli
al suo amore. Disse pertanto: «Voglio tirare gli uomini ad amarmi con quei
lacci con cui gli uomini si fanno tirare, cioè coi legami dell'amore». Tali
appunto sono stati i doni fatti da Dio all'uomo. Egli dopo di averlo dotato di
anima colle potenze a sua immagine, di memoria, intelletto e volontà, e di
corpo fornito dei sensi, ha creato per lui il cielo e la terra e tante altre
cose tutte per amor dell'uomo; acciocché servano all'uomo, e l'uomo l'ami per
gratitudine di tanti doni.
Ma Iddio non è stato contento di donarci
tutte queste belle creature. Egli per cattivarsi tutto il nostro amore è giunto
a donarci tutto se stesso. L'Eterno Padre è giunto a darci il suo medesimo ed unico
Figlio. Vedendo che noi eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa
del peccato, che fece? Per l'amor immenso, anzi, come scrive l'Apostolo, per il
troppo amore che ci portava, mandò il Figlio diletto a soddisfare per noi, e
così renderci quella vita che il peccato ci aveva tolta.
E dandoci il Figlio (non perdonando al Figlio
per perdonare a noi), insieme col Figlio ci ha donato ogni bene: la sua grazia,
il suo amore e il paradiso; poiché tutti questi beni sono certamente minori del
Figlio: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti
noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8, 32).
(San Giovanni Maria Vianney)
«Un carro di opere buone, trascinato dal cavallo della
superbia, va sempre a finire all'inferno. Invece un carro anche di miserie e di
peccati, trascinato dal cavallo dell'umiltà, va quasi sempre a finire in
paradiso».
(San Giovanni Maria Vianney)
I Santi manifestano in diversi modi la presenza potente e trasformante del Risorto; hanno lasciato che Cristo afferrasse così pienamente la loro vita da poter affermare con san Paolo “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).
Seguire il loro esempio, ricorrere alla loro intercessione, entrare in comunione con loro, “ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla Fonte e dal Capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso del Popolo di Dio” (Conc. Ec. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium 50).
- Papa Benedetto XVI -
Signor mio Gesù Cristo, che per
l'amore che porti agli uomini, Te ne stai notte e giorno in questo Sacramento
tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti
coloro che vengono a visitarti, io Ti credo presente nel Sacramento
dell'Altare.
Ti adoro nell'abisso del mio niente, e Ti ringrazio di quante
grazie mi hai fatte; specialmente di avermi donato Te stesso in questo
Sacramento, e di avermi data per Avvocata la tua Santissima Madre Maria e di
avermi chiamato a visitarti in questa chiesa.
Io saluto oggi il tuo amantissimo
Cuore ed intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo
gran dono; secondo, per compensarti di tutte le ingiurie, che hai ricevuto da
tutti i tuoi nemici in questo Sacramento: terzo, intendo con questa visita
adorarti in tutti i luoghi della terra, dove Tu sacramentato te ne stai meno
riverito e più abbandonato. Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore.
Mi pento di
aver per il passato tante volte disgustata la tua Bontà infinita. Propongo con
la tua grazia di non offenderti più per l'avvenire: ed al presente, miserabile
qual sono, io mi consacro tutto a Te: ti dono e rinunzio tutta la mia volontà,
gli affetti, i desideri e tutte le cose mie.
Da oggi in avanti fai di me e
delle mie cose tutto quello che ti piace. Solo ti chiedo e voglio il tuo santo
amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della tua volontà.
Ti
raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo
Sacramento e di Maria Santissima.
Ti raccomando ancora tutti i poveri
peccatori.
Unisco infine, Salvator mio caro, tutti gli affetti miei cogli
affetti del tuo amorosissimo Cuore e così uniti li offro al tuo Eterno Padre, e
lo prego in nome tuo, che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Così sia.
- Sant’Alfonso Maria de Liguori -
- Sant’Alfonso Maria de Liguori -
Buona giornata a tutti. :-)
Nessun commento:
Posta un commento