C'era una volta un brav'uomo che si chiamava Romoletto
e che abitava in una villetta sulle rive del Tevere. Un mattino di primavera,
Romoletto si accorse che l'acqua del fiume lambiva la porta di casa. Aveva
piovuto molto e il Tevere era gonfio di acqua gialla e minacciosa.
La radio lo spaventò un po': "Tutti coloro che abitano nelle vicinanze del Tevere devono lasciare le loro abitazioni: sta per arrivare una piena del fiume", ripeteva il Giornale Radio.
Romoletto era molto pio e aveva una grande fiducia nel Signore. Così si inginocchiò e cominciò a pregare.
"Signore, salvami!".
In quel momento sentì una voce proveniente dall'alto.
"Non avere paura, Romoletto! Ci penso io a te!". Era la voce del Signore.
Romoletto, pieno di gioia, si rialzò e cominciò a sbrigare le faccende quotidiane, come se niente fosse. Alle undici l'acqua del fiume gli arrivò alle spalle e Romoletto si rifugiò al piano superiore. Passò una lancia dei pompieri. Uno di essi lo vide e gridò: "Presto, venga via con noi! E pericoloso rimanere!".
"No. Ho un'assicurazione superiore!", rispose Romoletto, indicando il cielo.
Alle quindici, l'acqua era più alta del letto e Romoletto si rifugiò in soffitta. Passò una barca della Protezione Civile e una voce gridò: "Venga via subito! L'acqua salirà ancora!".
Romoletto rifiutò ostinatamente: "Ho un protettore, io!", rispondeva.
Alle diciassette e un quarto l'acqua era più alta delle grondaie e Romoletto san sui tetto. Passò un gommone della Croce Rossa che cercava gli ultimi da salvare. Invano cercarono di portar via Romoletto. Lui si attaccò al camino come il caprifoglio ad un albero. "Non ne ho bisogno. Ho chi mi salva, io!".
L'acqua continuò a salire e alle diciotto meno dieci Romoletto annegò.
Appena si ritrovò in Paradiso, Romoletto andò su tutte le furie. Si presentò dal Signore e protestò: "Hai detto che pensavi a me? E invece sono bell'e morto!".
Il Signore lo fissò con il suo sguardo pieno di bontà.
"Ma io ho pensato a te, Romoletto. Tre barche ti ho mandato!".
Era un poveraccio e dalla vita aveva preso solo bastonate. Ma continuava a pregare: "Signore, ti prego, fammi almeno vincere la lotteria".
Le cose andavano sempre peggio, ma lui pregava: "Signore, dammi una mano, aiutami, fammi vincere la lotteria".
Ogni giorno la sua preghiera saliva al cielo: "Signore, dammi una mano... fammi vincere la lotteria".
Finché una notte, la voce di Dio lo svegliò: "E dammela tu una mano: compra almeno il biglietto!".
La radio lo spaventò un po': "Tutti coloro che abitano nelle vicinanze del Tevere devono lasciare le loro abitazioni: sta per arrivare una piena del fiume", ripeteva il Giornale Radio.
Romoletto era molto pio e aveva una grande fiducia nel Signore. Così si inginocchiò e cominciò a pregare.
"Signore, salvami!".
In quel momento sentì una voce proveniente dall'alto.
"Non avere paura, Romoletto! Ci penso io a te!". Era la voce del Signore.
Romoletto, pieno di gioia, si rialzò e cominciò a sbrigare le faccende quotidiane, come se niente fosse. Alle undici l'acqua del fiume gli arrivò alle spalle e Romoletto si rifugiò al piano superiore. Passò una lancia dei pompieri. Uno di essi lo vide e gridò: "Presto, venga via con noi! E pericoloso rimanere!".
"No. Ho un'assicurazione superiore!", rispose Romoletto, indicando il cielo.
Alle quindici, l'acqua era più alta del letto e Romoletto si rifugiò in soffitta. Passò una barca della Protezione Civile e una voce gridò: "Venga via subito! L'acqua salirà ancora!".
Romoletto rifiutò ostinatamente: "Ho un protettore, io!", rispondeva.
Alle diciassette e un quarto l'acqua era più alta delle grondaie e Romoletto san sui tetto. Passò un gommone della Croce Rossa che cercava gli ultimi da salvare. Invano cercarono di portar via Romoletto. Lui si attaccò al camino come il caprifoglio ad un albero. "Non ne ho bisogno. Ho chi mi salva, io!".
L'acqua continuò a salire e alle diciotto meno dieci Romoletto annegò.
Appena si ritrovò in Paradiso, Romoletto andò su tutte le furie. Si presentò dal Signore e protestò: "Hai detto che pensavi a me? E invece sono bell'e morto!".
Il Signore lo fissò con il suo sguardo pieno di bontà.
"Ma io ho pensato a te, Romoletto. Tre barche ti ho mandato!".
Era un poveraccio e dalla vita aveva preso solo bastonate. Ma continuava a pregare: "Signore, ti prego, fammi almeno vincere la lotteria".
Le cose andavano sempre peggio, ma lui pregava: "Signore, dammi una mano, aiutami, fammi vincere la lotteria".
Ogni giorno la sua preghiera saliva al cielo: "Signore, dammi una mano... fammi vincere la lotteria".
Finché una notte, la voce di Dio lo svegliò: "E dammela tu una mano: compra almeno il biglietto!".
- don Bruno Ferrero -
da: " Solo il Vento lo sa", Ed. Elledicì
- Papa Benedetto XVI -
Date retta a me – vecchio incredulo che se
ne intende! – il capolavoro della propaganda anticristiana è l'essere riusciti
a creare nei cristiani e nei cattolici soprattutto una cattiva coscienza,
l'avere instillato l'imbarazzo e la vergogna per la loro storia, a convincerli
di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo… io agnostico ma
storico che cerca di essere oggettivo, vi dico che dovete reagire in nome della
verità; spesso infatti non è vero, e se talvolta del vero
c'è, è anche vero che in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci
prevalgono di gran lunga sulle ombre; perché non chiedere a vostra volta il
conto a chi lo presenta a voi?
Sono forse stati migliori i risultati di ciò che
è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?
Se fosse
vera quella vergognosa menzogna dei secoli bui perché ispirati dalla fede del
Vangelo, perché allora tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa
bellezza e sapienza?
Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto.
- Léo Moulin -
Non temete di affrontare le situazioni
difficili, i momenti di crisi, le prove della vita, perché il Signore vi
accompagna, è con voi! Vi incoraggio a crescere nell’amicizia con Lui
attraverso la lettura frequente del Vangelo e di tutta la Sacra Scrittura, la
partecipazione fedele all’Eucaristia come incontro personale con Cristo,
l’impegno all’interno della comunità ecclesiale, il cammino con una valida
guida spirituale. Trasformati dallo Spirito Santo potrete sperimentare
l’autentica libertà, che è tale quando è orientata al bene. In questo modo la
vostra vita, animata da una continua ricerca del volto del Signore e dalla
volontà sincera di donare voi stessi, sarà per tanti vostri coetanei un segno,
un richiamo eloquente a far sì che il desiderio di pienezza che sta in tutti
noi si realizzi finalmente nell’incontro con il Signore Gesù.
- Papa Benedetto XVI -
Buona giornata a tutti. :-)
1 commento:
Il cristiano è persona del "fare" e Bruno Ferrero è stata persona che tanto ha fatto, anche scrivendo le sue storielle che non sono tali perchè ci insegnano come vivere da buoni cittadini e da buoni cristiani.
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