Io sò, che il Padre Frà Gioseppe da Cupertino, è stato
Sacerdote, e che continuamente nel celebrare la Santa Messa è stato favorito da
Dio del dono dell’estasi, che soleva essere maggiore del solito nelle maggiori
solennità dell’anno, ordinariamente gl’Estasi cominciava con un strido, ed il
Padre Frà Gioseppe soleva portarsi dall’Altare dove lui celebrava nella sua
Cappelletta à piedi di detta Cappelletta in faccia dell’Altare con un moto, e
volo velocissimo, restando inginocchiato con le braccia aperte, occhi fissi, ed
immobili, e con gl’habiti Sacerdotali benissimo composti, come se vi fosse
stata adoprata arte, si fermava in questo posto per un quarto d’hora in circa,
alle volte più, ed alle volte meno, ed ordinariamente ritornava all’Altare con
simile velocità, e proseguiva puntualmente la Messa.
Io spesse volte mi sono trovato presente in occasione d’havergli servito spesse volte la Messa nel spazio di trè anni in circa, che io sono stato in questo Convento di San Francesco d’Osimo, fino alla morte di detto Padre Gioseppe, fino à quel tempo hò veduto continuare in lui questi dono degl’estasi quali molte altre volte hò veduto nelle sue stanze in compagnia d’altri Religiosi di detto Convento, in occasione di cantare sacre canzoni, ed orazioni particolarmente in lode della Beatissima Vergine Maria, e di Santa Catarina di Siena; quando il Padre Gioseppe era in estasi, stava tutto immobile, e senza senso, e cessando gl’estasi ritornava all’esser suo di prima; una volta festa dell’Assunzione della Beatissima Vergine nella Santa Messa, doppo fatta l’elevatione dell’Eucharistia, sollevandosi in estasi, io lo viddi alzato da Terra per un palmo in circa per spazio di mezzo quarto d’hora in circa, ed io l’osservai bene, perche gli stavo vicino servendogli la Messa, e mi cagionò meraviglia nel vederlo fermo in aria, senza appoggiarsi in luogo alcuno, e l’estasi del detto Padre Gioseppe così frequente alcuno fù, ed è cosa publica, e notoria.
Io spesse volte mi sono trovato presente in occasione d’havergli servito spesse volte la Messa nel spazio di trè anni in circa, che io sono stato in questo Convento di San Francesco d’Osimo, fino alla morte di detto Padre Gioseppe, fino à quel tempo hò veduto continuare in lui questi dono degl’estasi quali molte altre volte hò veduto nelle sue stanze in compagnia d’altri Religiosi di detto Convento, in occasione di cantare sacre canzoni, ed orazioni particolarmente in lode della Beatissima Vergine Maria, e di Santa Catarina di Siena; quando il Padre Gioseppe era in estasi, stava tutto immobile, e senza senso, e cessando gl’estasi ritornava all’esser suo di prima; una volta festa dell’Assunzione della Beatissima Vergine nella Santa Messa, doppo fatta l’elevatione dell’Eucharistia, sollevandosi in estasi, io lo viddi alzato da Terra per un palmo in circa per spazio di mezzo quarto d’hora in circa, ed io l’osservai bene, perche gli stavo vicino servendogli la Messa, e mi cagionò meraviglia nel vederlo fermo in aria, senza appoggiarsi in luogo alcuno, e l’estasi del detto Padre Gioseppe così frequente alcuno fù, ed è cosa publica, e notoria.
- Fra Bernardino Oli -
O Vergine mite,
[dal De Patronatu del carmelitano Arnoldo Bostio, 1499]
Papa Benedetto XVI - Omelia 15 agosto 2011
O Vergine
Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,
noi crediamo nella
tua assunzione in anima e corpo al cielo,
ove sei acclamata
da tutti i cori degli angeli
e da tutte le schiere dei santi.
E noi ad essi ci
uniamo per lodare
e benedire il
Signore che ti ha esaltata sopra
tutte le creature e
per offrirti l'anelito della nostra devozione
e del nostro amore.
Noi confidiamo che
i tuoi occhi misericordiosi
si abbassino sulle
nostre miserie
e sulle nostre
sofferenze;
che le tue labbra sorridano alle nostre gioie
e alle nostre
vittorie;
che tu senta la
voce di Gesù ripeterti per ciascuno di noi:
Ecco tuo figlio.
E noi ti invochiamo
nostra madre e ti prendiamo,
come Giovanni, per guida,
forza e
consolazione della nostra vita mortale.
Noi crediamo che
nella gloria,
dove regni vestita di sole e coronata di stelle,
sei la gioia e la
letizia degli angeli e dei santi.
E noi in questa
terra, ove passiamo pellegrini, guardiamo verso di te,
nostra speranza;
attiraci con la
soavità della tua voce per mostrarci un giorno,
dopo il nostro
esilio, Gesù,
frutto benedetto del tuo seno, o clemente,
o pia, o dolce
Vergine Maria.
(papa Pio XII)
O Vergine mite,
roccia da cui sgorga ciò che dolcemente scorre,
goccia d'unguento, scala fiorita di Giacobbe.
Nube che piove manna, profumo di paradiso.
Porta che rimane chiusa, patrona senza macchia.
Porgi a Cristo, tuo Figlio, il seno pieno di dolcezza.
O Vergine Maria, miele stillante.
O Vergine celeste, accompagna i nostri passi
perché il nostro cammino sia sempre certo.
Tu vuoi, puoi, devi, o regale tutrice.
È in te risposta pienamente la speranza di tutti noi.
Dolce, tu vuoi.
Regina, tu puoi.
Patrona, tu devi.
Effondi la tua preghiera e concedi il tuo favore e il tuo aiuto.
[dal De Patronatu del carmelitano Arnoldo Bostio, 1499]
Colei che in cielo condivide la pienezza
della gloria e gode della felicità stessa di Dio e, nello stesso tempo, invita
anche noi a divenire, nel nostro modo modesto, “arca” nella quale è presente la
Parola di Dio, che è trasformata e vivificata dalla sua presenza, luogo della
presenza di Dio, affinché gli uomini possano incontrare nell’altro uomo la
vicinanza di Dio e così vivere in comunione con Dio e conoscere la realtà del
Cielo.
Papa Benedetto XVI - Omelia 15 agosto 2011
Madonna
dell'umiltà- opera di Giovanni di Paolo
“Rallegrati,
vergine Maria,
figlia della mia terra,
sorella dell’anima mia,
rallegrati, gioia della mia gioia.
Sono come un vagabondo nella notte,
ma tu sei un tetto sotto il firmamento.
Sono una coppa assetata,
ma tu sei il mare aperto del Signore.
Rallegrati Vergine Maria,
ala della mia terra,
corona dell’anima mia;
rallegrati, gioia della mia gioia:
felici coloro che ti proclamano felice!”
figlia della mia terra,
sorella dell’anima mia,
rallegrati, gioia della mia gioia.
Sono come un vagabondo nella notte,
ma tu sei un tetto sotto il firmamento.
Sono una coppa assetata,
ma tu sei il mare aperto del Signore.
Rallegrati Vergine Maria,
ala della mia terra,
corona dell’anima mia;
rallegrati, gioia della mia gioia:
felici coloro che ti proclamano felice!”
- Gertrud von Le Fort -
Buona Festa dell'Assunta a tutti. :-)
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