... E per lasciarsi accarezzare è necessario aver riconosciuto la nostra stessa
vulnerabilità e dare comunque fiducia all'altro.
Una carezza è il gesto più rivoluzionario del mondo. Offrire e accettare una
carezza significa stabilire un ponte tra due persone. Senza parole.
Esse
diventano superflue quando usiamo le carezze: sulla pelle dei bimbi appena
nati, sulle labbra di chi amiamo, sul volto di chi è morto a questa vita...
Non possiede carezze Caino, per il quale esiste solo l'individuazione e l'annientamento del nemico.
Caino si permette unicamente sentimenti di rabbia, competizione, gelosia per il fratello.
Abele riesce a esprimere quell'amore che invece Caino reprime, convinto di essere già stato, e per sempre, rifiutato. Teme di non essere abbastanza forte, tiene alta la guardia per non essere più ferito e continua a negarsi il desiderio di dire parole d'affetto, di abbracciare, di accarezzare.
Caino è uomo e donna, la femminilità oggi si è omologata ai maschi nella corsa alla competizione e al potere.
Non possiede carezze Caino, per il quale esiste solo l'individuazione e l'annientamento del nemico.
Caino si permette unicamente sentimenti di rabbia, competizione, gelosia per il fratello.
Abele riesce a esprimere quell'amore che invece Caino reprime, convinto di essere già stato, e per sempre, rifiutato. Teme di non essere abbastanza forte, tiene alta la guardia per non essere più ferito e continua a negarsi il desiderio di dire parole d'affetto, di abbracciare, di accarezzare.
Caino è uomo e donna, la femminilità oggi si è omologata ai maschi nella corsa alla competizione e al potere.
La civiltà di Caino conosce solo capri espiatori
in cui uccidere i propri lati bui e nascosti.
Caino non cerca interlocutori, ma vittime sacrificali da immolare a se stesso e alla propria forza illusoria. Siamo tutti figli di Caino quando neghiamo l'amore, la fiducia, la tenerezza, quando pensiamo sia da deboli ammettere di averne bisogno.
D'altronde, se certi bisogni nascono dal ricordo di una carezza mancata, altri risalgono ad atti con cui abbiamo fatto del male a chi non se lo meritava, né se lo aspettava; qualcuno che abbiamo tradito approfittando della sua fiducia incondizionata. E questo qualcuno siamo spesso noi stessi.
Caino non cerca interlocutori, ma vittime sacrificali da immolare a se stesso e alla propria forza illusoria. Siamo tutti figli di Caino quando neghiamo l'amore, la fiducia, la tenerezza, quando pensiamo sia da deboli ammettere di averne bisogno.
D'altronde, se certi bisogni nascono dal ricordo di una carezza mancata, altri risalgono ad atti con cui abbiamo fatto del male a chi non se lo meritava, né se lo aspettava; qualcuno che abbiamo tradito approfittando della sua fiducia incondizionata. E questo qualcuno siamo spesso noi stessi.
Rosaura Montermini
da: Agenda dei giorni Nonviolenti
Perché a volte ci vuole il coraggio di essere davvero
felici, di raccogliere un momento ordinario e trasformarlo in epico.
Ci vuol coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l'essenza della gioia.
E quel coraggio ce l'abbiamo dentro, è tutta una questione di scelta!
Ci vuol coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l'essenza della gioia.
E quel coraggio ce l'abbiamo dentro, è tutta una questione di scelta!
(Anton Vanligt)
Mai come in questi giorni queste affermazioni del Papa
sono gradite da chi tutti i giorni è in trincea contro le deviazioni
dell'ideologia gay e gender che sta provando ad infettare l'educazione dei
nostri figli passando attraverso la scuola.
"Con i bambini e i giovani non si può sperimentare!"
Papa Francesco
Quant'è importante che ogni bambino venuto al mondo sia accolto dal calore di una famiglia!
Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l'amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati.
Di questo hanno bisogno i bambini: dell'amore del padre e della madre.
E questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita.
Dal Magistero di papa Benedetto XVI
Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l'amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati.
Di questo hanno bisogno i bambini: dell'amore del padre e della madre.
E questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita.
Dal Magistero di papa Benedetto XVI
Buona giornata a tutti. :-)
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