E
difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore
ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio essere solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.
Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile...
(Pier Paolo Pasolini)
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.
Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile...
(Pier Paolo Pasolini)
Poesia in forma di
rosa (1961-1964), Garzanti, Milano 1964
L'Italia – e non solo l'Italia del Palazzo e del potere
– è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche,
vagamente imbrattate di sangue: «contaminazioni» tra Molière e il Grand
Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in
folla a Ferragosto. Erano l'immagine della frenesia più insolente. Ponevano un
tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di
«raptus»: era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente
incoscienti.
- Pier Paolo Pasolini -
“Noi siamo un paese senza memoria. Il che
equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo
perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti
che potrebbero farle comodo per le sue contorsione, le sue conversioni.
Ma
l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare
com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero.
Se l’Italia avesse cura
della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono
dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili,
imparerebbe questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al
culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi ma
con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica
allergia alla coerenza, a una tensione morale”.
Buona giornata a tutti :-)
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