«Un caso clamoroso fu quello avvenuto a
Montefalco, nell’arcidiocesi di Spoleto. Qui, in un periodo che va dal
settembre 1918 al novembre dell’anno successivo, il monastero delle clarisse di
San Leonardo fu visitato per ventotto volte da un misterioso straniero.
Successivamente è stato riconosciuto in
questo fatto la manifestazione di un’anima purgante.
Costui ogni volta lasciava 10 lire di
elemosina, chiedeva preghiere e se ne andava senza farsi vedere e senza
rispondere alle domande sulla sua identità rivoltegli dalla badessa suor Maria
Teresa di Gesù.
La prima volta l’accaduto parve strano alle
suore, ma fu presto dimenticato. Tuttavia, con il passare del tempo e il
ripetersi periodico del fatto, le suore cominciarono a interrogarsi con leggera
inquietudine, tanto più che spesso la visita si accompagnava ad altre
stranezze.
Un giorno, per esempio, la badessa stava
riposando quando venne svegliata da una voce fuori dalla sua stanza che
l’avvertiva che avevano suonato alle porte del convento, quindi scese e raccolse
la solita offerta di 10 lire. Quando poi però chiese alle suore chi di loro
l’avesse svegliata, risultò che non era stata nessuna di queste.
Presa da timore crescente, una volta la
badessa pensò bene di far ripetere una giaculatoria allo sconosciuto, temendo
che si trattasse di una manifestazione diabolica, ma costui la ripeté senza
problemi.
Finché, quando il 3 ottobre 1919 lo
straniero si presentò nuovamente, la badessa decise di rifiutare recisamente
l’ennesima offerta di 10 lire. Fu allora che questo, supplicandola di
accettare, rivelò di essere un’anima purgante, che da quarant’anni stava
scontando la pena per aver dissipato beni ecclesiastici.
Allora le suore cominciarono a pregare e a
dire messe per la sua salvezza, finché nel novembre 1919 avvenne l’ultima
manifestazione dell’anima che annunciava loro di essere finalmente in Paradiso
e le ringraziava per aver accorciato la sua pena.
La badessa, felice della notizia, gli
chiese di pregare per la sua comunità e per i suoi genitori, se erano in Purgatorio.
Al termine di questi fatti l’arcivescovo di
Spoleto, monsignor Pacifici, nel luglio 1921 costituì il tribunale per il
processo canonico che si tenne dal 27 luglio fino al giorno 8 agosto. Gli atti
contenenti la deposizione di dodici testi sono conservati nell’Archivio della
Curia Arcivescovile di Spoleto. L’esito del processo è stato positivo, sebbene
per ragioni contingenti non sia stata emanata sentenza.
La sacrestia dove l’anima si era
manifestata divenne cappella dedicata al suffragio delle anime purganti, in
particolare di quelle dei sacerdoti, ed è tuttora luogo di grande devozione».
Antonio Socci
Tornati dall’Aldilà, editore Rizzoli
Sono
io la morte e porto corona,
io
Son di tutti voi signora e padrona
e
così sono crudele, così forte sono e dura
che
non mi fermeranno le tue mura.
Sono
io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell 'oscura morte al passo andare.
Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo,
posa la falce e danza tondo a tondo:
il giro di una danza e poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora.
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell 'oscura morte al passo andare.
Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo,
posa la falce e danza tondo a tondo:
il giro di una danza e poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora.
(Angelo Branduardi)
Ogni persona con la quale abbiamo condiviso un tratto
significativo della nostra vita, andandosene, porta via anche una parte di noi.
Allo stesso tempo ci accorgiamo che in noi è rimasto qualcosa di lei.
Allo stesso tempo ci accorgiamo che in noi è rimasto qualcosa di lei.
E ci
aiuta a camminare, a crescere, a combattere, a testimoniare.
Si curva su di noi
alle prime luci dell'alba, riemerge nei mille volti di strade affollate,
fiammeggia nell'intensa ora del tramonto, riverbera nei sentimenti e nei
colori, nei pensieri e nelle decisioni.
La ritroveremo, un giorno, in un volto di gloria e di luce.
La ritroveremo nella pienezza di Dio
La ritroveremo, un giorno, in un volto di gloria e di luce.
La ritroveremo nella pienezza di Dio
Nulla va perduto
della nostra vita.
Nessun frammento di
bontà e di bellezza.
neppure il più
piccolo e insignificante.
Nessuna lacrima e
nessun sorriso.
Nessun sacrificio
per quanto ignorato...
- Don Michele Dho -
Buona giornata a tutti :-)
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