Un giorno, il diavolo organizzò una fiera per l’esposizione e la vendita delle sue armi e dei più sofisticati strumenti per tentare gli esseri umani.
Per giorni, i suoi dipendenti si erano dati
da fare per allestire gli stand, collegare fari e luci, srotolare la moquette,
stendere tappeti ed esporre in modo allettante le ultime invenzioni diaboliche.
C’erano congegni e dispositivi per tutte le categorie di peccati.
Soprattutto per i sette peccati capitali: kit lussuosi per eccitare alla superbia, all’avarizia, alla golosità, all’ira, alla lussuria, all’invidia, all’accidia.
C’erano congegni e dispositivi per tutte le categorie di peccati.
Soprattutto per i sette peccati capitali: kit lussuosi per eccitare alla superbia, all’avarizia, alla golosità, all’ira, alla lussuria, all’invidia, all’accidia.
E insieme ai dispositivi, montagne di cataloghi
patinati, video, cd.
E diavolesse conturbanti, naturalmente. I cartellini
con i prezzi erano ben visibili, con lo sconto, come in ogni fiera che si
rispetti.
Ma nel grande e sontuoso stand c’era una vetrinetta
misteriosa.
Conteneva una piccola chiave dorata, su un cuscinetto
di velluto rosso.
Era l’unico oggetto che invece del solito cartellino
aveva una targhetta che diceva: «Non in vendita».
Un visitatore sbandierando una carta di credito dorata
voleva a tutti i costi sapere a che cosa serviva e sbraitava di essere disposto
a pagare qualsiasi prezzo. Di fronte alla sua ostinata insistenza fu chiamato
il Principale. Dopo un bel po’ d’attesa, Satana arrivò preceduto
dall’ inconfondibile odore di zolfo. Con i suoi modi sottili e falsamente
gentili, Satana disse al cliente visibilmente interessato che quella chiave gli
era oltremodo cara, che non aveva prezzo e che lui ci teneva tanto, perché gli
permetteva di entrare nell’anima di chiunque, fosse laico, prete, religioso,
anche vescovo o cardinale. Qualunque fosse il grado della sua fede, della sua
santità, della sua età, quella chiave prodigiosa funzionava sempre.
Il cliente era molto insistente e alla fine Satana,
nonostante la sua astuzia, non riuscì a mantenere il segreto e a mezza voce,
confessò:
«Questa chiave è lo scoraggiamento».
«Questa chiave è lo scoraggiamento».
Chi è scoraggiato mortifica, odia se stesso e gli
altri, perché chi è ferito ferisce.
Lo scoraggiamento è il contrario della fede. “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi” (Romani 8,31)
Lo scoraggiamento è il contrario della fede. “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi” (Romani 8,31)
Don Bruno Ferrero
Fonte: I fiori semplicemente fioriscono
(pag.74,75) Ed. Elledici
Tutti siamo tentati, perchè la
legge della vita spirituale, la nostra vita cristiana, è una lotta: una lotta.
Perchè il principe di questo mondo, il diavolo, non vuole la nostra santità,
non vuole che noi seguiamo Cristo.
Guardate che il diavolo c'è! Il
diavolo c'è. Anche nel secolo XXI!
E non dobbiamo essere ingenui, eh?
Dobbiamo imparare dal Vangelo come si fa la lotta contro di lui.
- papa Francesco -
Il tentatore non è così rozzo
da proporci direttamente di adorare il diavolo. Ci propone soltanto di
deciderci per ciò che è razionale, per la priorità di un mondo pianificato e
organizzato, in cui Dio, come questione privata, può avere un suo posto, ma non
deve interferire nei nostri propositi essenziali.
- papa Benedetto XVI -
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