martedì 19 aprile 2011

Angina Pectoris (1948) – Nazim Hikmet -

Se qui c’è la metà del mio cuore, dottore,
l’altra metà sta in Cina
nella lunga marcia verso il Fiume Giallo.
E poi ogni mattina, dottore,
ogni mattina all’alba
il mio cuore lo fucilano in Grecia.
E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli ultimi passi si allontanano
dall’infermeria
il mio cuore se ne va, dottore,
se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul.
E poi sono dieci anni, dottore,
che non ho niente in mano da offrire al mio popolo
niente altro che una mela
una mela rossa, il mio cuore.
E’ per tutto questo, dottore,
e non per l’arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione,
che ho quest’angina pectoris.
Guardo la notte attraverso le sbarre
e malgrado tutti questi muri
che mi pesano sul petto
il mio cuore batte con la stella più lontana.

(Nazim Hikmet)
Fonte: Poesie sulla Morte di Nazim Hikmet
http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/09/nazim-hikmet-biografia.html

Scritta in carcere, dove doveva scontare una pena di ben 28 anni. Era prigioniero già da  quattordici anni quando, nel 1948, ebbe il primo infarto. L’anno dopo  venne amnistiato grazie ad una commissione internazionale composta tra gli altri da Sartre, Tristian Tzara e Pablo Picasso e dopo uno sciopero della fame di diciotto giorni reso ancora più drammatico dal recente attacco cardiaco. Nel 1951, ad un anno dalla liberazione, fu costretto all’esilio, vivendo in giro per l’Europa ma scegliendo spesso la Russia, dove aveva frequentato l’università. L’adorata moglie  Münevver Andaç e il figlio piccolo non poterono seguirlo. Morì per un attacco cardiaco il 3 giugno 1963  a Mosca, dove venne sepolto.



Buona giornata a tutti. :-)




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