giovedì 27 dicembre 2012

L’immortalità dell’anima – Sant’Agostino -

L’immagine del creatore bisogna trovarla nell’anima dell’uomo, che è razionale e intelligente: essa è impressa per sempre nella sua immortalità.

In effetti anche l’anima ha una sua morte, quando è priva della vita beata che bisogna ritenere la vera vita dell’anima; tuttavia la si dice immortale in quanto non cessa mai di vivere, qualunque sia la vita, anche la più miserabile, in cui è.

Quindi, come la stessa immortalità dell’anima può definirsi secondo un determinato modo, così l’anima umana non è mai se non razionale e intelligente, quantunque in essa la ragione o l’intelletto ora sia sopito, ora appaia piccolo, ora grande.

Agostino d’Ippona, La Trinità 14,4,6




O Dio, dal quale provengono a noi tutti i beni e sono allontanati tutti i mali.
O Dio, sopra del quale non c’è nulla, fuori del quale nulla, e senza del quale nulla.
O Dio, sotto il quale è il tutto, nel quale il tutto, col quale il tutto...
Ascolta, ascolta, ascolta me, Dio mio, mio signore, mio re, mio padre, mio fattore, mia speranza, mia realtà, mio onore, mia casa, mia patria mia salvezza, mia luce, mia vita.



(Sant’Agostino)
 (Soliloqui)


"Non uscire da te stesso, rientra in te: nell'intimo dell'uomo risiede la verità. Percorri l'uomo per raggiungere Dio."

- Sant'Agostino d'Ippona -




"L'uomo ammira tante bellezze nella natura, ma egli stesso è un grande miracolo."
(Sant'Agostino)



Basta che tu ami la pace,
ed essa immediatamente è con te.
La pace è un bene del cuore.
Se volete attirare gli altri alla pace,
abbiatela voi per primi;
siate voi anzitutto saldi nella pace.

- S. Agostino -


Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 26 dicembre 2012

Seti - Gribaudi Piero -

Non appena Dio creò l'uomo, si mise subito in ascolto, da buon padre, dei bisogni e delle richieste di quella sua nuova, inconsueta creatura.
Disse subito l'uomo :
"Ho fame e sete"

Dio gl'insegnò come cibarsi: gl'indicò le sorgenti, gli alberi da frutta e i favi delle api, i cespugli di bacche e mille altre leccornie prodotte dalla terra.
Ma l'uomo, saziata fame e sete, fece altre richieste e disse :
"Ho sete di protezione e di riposo"

Dio gl'insegnò come utilizzare le mani, cosa che non aveva mai fatto con nessun'altra delle sue creature. L'uomo si costruì una capanna ed un giaciglio, ed ebbe la soddisfazione di udire la pioggia tamburellare sul suo capo mentre lui, all'asciutto, lasciava vagabondare i suoi pensieri , ma l'uomo forse impigrito dal troppo dormire , disse ancora :
"Ho sete di piaceri"

Dio lo accontentò. Gli aguzzò i sensi, come fa un arciere con le punte della sua freccia; e l'uomo poté assaporare, in maniera tutta speciale, gusti, suoni, profumi, panorami e carezze.
Poiché queste ultime gli piacquero immensamente, l'uomo disse:
"Ho sete d'amore"

Dio fu contento di questa richiesta meno materiale delle altre e insufflò nell'anima dell'uomo un pizzico del suo soffio personale. L'uomo amò col cuore e con il corpo e fu tutt'uno con la persona amata, e comunicò con lei quasi nel modo in cui Dio, creandolo, aveva comunicato con lui.
Fu allora che Dio si sentì fare dall'uomo la richiesta a lui più cara, disse l'uomo :
"Ho sete di bellezza, d'armonia e d'eternità"

Dio fu felice. Cosparse l'anima dell'uomo di un suo polline specialissimo, che teneva in serbo dall'eternità per chi, seppure molto alla lontana, gli fosse simile. E, considerata terminata la sua opera, si allontanò.

L'uomo, però, aveva ancora una sete da saziare. Si trattava, benché non lo sapesse, di una sete impossibile da estinguere ma che, colmata anche solo in parte, gli avrebbe dato una soddisfazione tale da annullare tutte le altre. Essa però lo avrebbe divorato, a tal punto da trasformarlo in un'altra creatura, odiata ma temuta dai suoi simili più di tutte , disse l'uomo :
"Ho sete di potere"

Poiché Dio era assente, gli si presentò un demone pronto ad esaudirlo.

Di tutte le seti dell'uomo, quella di potere rinasce sempre insaziata nel suo cuore, ed ha sempre, non la benedizione di Dio, ma la voracità del suo nemico.



(Piero Gribaudi)

 Fonte: Il Libro della Saggezza Interiore., Gribaudi Editore




In questi giorni il diavolo me ne fa di tutti i colori e specie, me ne va facendo quanto più ne può. Quest’infelice raddoppierà tutti i suoi sforzi a mio danno. Ma di niente ho paura se non dell’offesa di Dio. Sembrami che quest’infelice ce l’ha più con lei che con me, poiché vorrebbe privarmi della sua direzione. Difatti chi sa quanta forza debbo farmi nel comunicarle le mie cose. Dolori fortissimi di testa da non potere quasi vedere dove pongo la penna. Tutti i brutti fantasmi che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono tutti allorché fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù. Quindi se sono con Gesù crocifisso, cioè se medito i suoi affanni soffro immensamente, ma è un dolore che mi fa molto bene. Godo una pace ed una tranquillità da non potersi spiegare.

(29 marzo 1911, Benedetto da San Marco in Lamis - Ep. I, p. 216)


 
Mai, nei nostri giudizi, dobbiamo confondere il peccato, che è inaccettabile, e il peccatore del quale non possiamo giudicare lo stato di coscienza e che, in ogni caso, è sempre suscettibile di conversione e di perdono.
(Papa Benedetto XVI, Messa sulla Spianata degli Invalidi, 15 settembre 2008)

 


Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.

-
Gandhi -


Ciascuno di noi è una goccia nel mare della vita: se le gocce pure si moltiplicano, la distesa delle acque si fa limpida; se si moltiplicano le gocce sporche, il mare si trasforma in un grembo di miasmi.

-
Madre Teresa di Calcutta -

Buona giornata a tutti. :-)



martedì 25 dicembre 2012

Il tuo Natale - Mons. Fortunato Spertini -

Il tuo Natale, Signore, è anche il mio.
Natale di gioia, di pace, di speranza.
Natale atteso da secoli, giorno di luce
per i profeti, i poveri, i semplici e i sofferenti.


Sei venuto, Signore, non hai deluso,
sei stato fedele, buono, ineffabile nel tuo amore.
All'umanità tutta hai guardato,
agli uomini di allora, di oggi, di sempre, e anche a me.

Non ti ha fermato nessuno, non ti ha fermato nulla:
non ti ha fermato la povertà, l'indifferenza,
l'esilio, il peccato degli uomini, neppure il mio peccato.
Tu sei buono, Signore, e grande è il tuo amore per noi.
Cantano "gloria" gli angeli, cantano "gloria" le genti,
canto anch'io il mio inno di lode, di gratitudine e di speranza.

E ti prego, Signore Gesù: dona a tutti noi,
tuoi figli, tuoi fratelli, tuoi amici, di saper capire,
di saper accogliere, di saper vivere
il tuo dono, il tuo amore, la tua luce,
la tua pace, l'unica vera pace.

Ai soli, Signore, e sono tanti,
a quanti soffrono l'ingiustizia,
la violenza, la paura, la disoccupazione,
un passato di delusioni, un futuro incerto, e sono tanti;
ai giovani senza ideali, amareggiati, arrabbiati,
finiti, senza amore, senza lavoro, senza amicizia,
senza accoglienza, e sono tanti;
alle famiglie povere in cui manca tutto,
alle famiglie ferite da divisioni, rapimenti, lutti,
alle famiglie che attendono chi non tornerà, e sono tante;
a tutti i ragazzi, a tutti i giovani,
a tutti gli uomini e le donne dona la pace,
dona un cuore che sappia amare, perdonare,
aiutare, soffrire con Te;
dona la forza di rispondere alla violenza, all'odio,
all'indifferenza con la tua parola, con la tua legge:
parola di pace, legge di amore.
Dona a quanti credono in Te, Signore,
che ti hanno atteso, che ti aprono la mente e la casa,
dona a tutti noi, Signore, il coraggio di farci
piccoli e semplici per servire come Te,
per amare come Te, per parlare di Te.
Donaci, o Signore, di vivere il Natale come Maria
tua Madre tutta santa.
Donaci di porgere nel tuo nome una mano a chi soffre,
il cuore a chi cerca, la vita a chi non sa che Tu sei qui,
tra noi e cammini con noi.
Questo Natale, o Signore,
sia per tutti come il tuo:
la vita che torna
e la speranza che fa camminare.


(Mons.Fortunato Spertini)



Il Natale è un sorriso dal cielo, è la gioia nel cuore, è scoprire che non solo a Dicembre il Natale brilla nei nostri cuori.

- Stephen Littleword -




"Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra, e non distolgo il pensiero dal Tuo volto che il mondo non mi svela."
(Beato Giovanni Paolo 2, dalla poesia Meditazioni sulla morte, IV, 3, 1975)



Il vero amore è saper amare qualcuno per ciò che è e non per ciò che vorremmo che fosse.




Possiamo immaginare con quale amore Maria sarà andata incontro alla sua ora, avrà preparato la nascita del suo Figlio. (…)
Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all’ora della sua morte: Egli è fin dall’inizio l’Immolato (…) S. Agostino ha interpretato il significato della mangiatoia (…) come luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento.
Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo – come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere persona umana.
È il nutrimento che dona all’uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l’uomo è invitato, per ricevere il pane di Dio.
Nella povertà della nascita di Gesù si delinea la grande realtà, in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini.

Joseph Ratzinger – Benedetto XV, L’infanzia di Gesù, LEV 2012, 82.




Viene Colui che illumina l’uomo,
la Via, la Verità, e la Vita.
In Lui, per Lui, con Lui
ha senso il nostro Natale e il nuovo Anno.
Auguri a tutti.
Stefania







lunedì 24 dicembre 2012

Notte Santa -



Poteva esserci misericordia verso di noi infelici maggiore di quella che indusse il Creatore del cielo a scendere dal cielo e il Creatore della terra a rivestirsi di un corpo mortale?

Quella stessa misericordia indusse il Signore del mondo a rivestirsi della natura di servo,
di modo che:

pur essendo pane avesse fame,
pur essendo la sazietà piena avesse sete,
pur essendo la potenza divenisse debole,
pur essendo la salvezza venisse ferito,
pur essendo vita potesse morire.
E tutto questo per saziare la nostra fame,
alleviare la nostra arsura,
rafforzare la nostra debolezza,
cancellare la nostra iniquità,
accendere la nostra carità.

Sant' Agostino, discorso 207,1




















 
Seguo le stelle e inciampo nel pianto di un Dio neonato.
Mi guida l’odore della vita che irrora la notta.
Mi precede il grido della donna che feconda la polvere scura.
Seguo le stelle per portare tesori da nulla alla carne bambina che guarisce il male del mondo.



"Durante il tempo che precedeva il Natale, passavo lunghi momenti davanti al presepio a guardare la Madonna e, ai suoi piedi il Neonato.
Un’immagine così semplice segna la vita.
Permette un giorno di cogliere che, attraverso il Cristo, Dio stesso è venuto in mezzo a noi.
La notte di Natale andavo in chiesa. Quando avevo cinque o sei anni abitavamo un paesino in montagna e bisognava camminare nella neve.
Poiché ero il più giovane, mio papà mi teneva per mano. Mia mamma, mio fratello maggiore e le mie sette sorelle mi seguivano.
Mio padre mi indicava nel cielo aperto la stella dei pastori che gli stessi Magi avevano visto.
Quelle immagini mi ritornano in mente quando si legge il testo dell’apostolo Pietro dove scrive: “Guardate a Cristo come luce che brilla nella notte, finché non splenda il giorno e non si levi nei vostri cuori la stella del mattino”.

(Frère Roger)





L’immaginazione non ha problemi di costi e preventivi.
E’ libera. Mettiamo da parte ogni preoccupazione e sogniamo.

- Haruki Murakami; Dance dance dance
-

Buona giornata a tutti. :-)





Cerca l’ultimo posto – Fratel Carlo Carretto -

"Perché tante difficoltà nelle relazioni tra gli uomini anche nelle piccole cose? Perché tanta antipatia, spirito di persecuzio­ne, tristezza, ecc. ecc.?
Perché non abbiamo scelto come Gesù l’ultimo posto.
Qui sta l’errore fondamentale da cui nascono tante compli­cazioni e tristezze.

Vuoi correre più spedito?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi essere più libero?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi capire più Gesù?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi amare di più?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi servire la giustizia?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi farti amare?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi capire Gesù?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi afferrare più gioia?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi far la predica-vita?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi capire l’Adorazione?
Cerca l’ultimo posto.
Vuoi giungere alla pace?
Cerca l’ultimo posto.

Difatti Gesù ha detto: “Gli ultimi saranno i primi”.
Il tutto però deve essere fatto per amore e non per raffinato orgoglio".



(Carlo Carretto)





  
Ho dato un pane ad un mendicante.
Credevo di essere stato caritatevole.
Invece era giustizia,
perché io ho tanto pane
e lui ha fame.

Ho guidato un cieco per un tratto di strada.
Mi sentivo molto buono.
Invece era giustizia,
perché io ci vedo
e lui no.

Ho procurato un pezzo di legna
ad una famiglia povera.
Credevo di essere stato generoso.
Invece era giustizia,
perché, nella mia casa, il termosifone scotta,
e là la stufa è spenta.

Signore,
aiutami a non donare a Te e ai miei fratelli
solo le briciole,
ma tutto ciò che posso
e con tutto il cuore.

Abbi il coraggio di osare con Dio!
Provaci! Non avere paura di Lui.
Abbi il coraggio di rischiare con la fede!
Abbi il coraggio di rischiare con la bontà!
Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro!
Compromettiti con Dio, e vedrai che la tua vita diventa ampia e illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!

(Benedetto XVI)

 Buona giornata a tutti. :-)

domenica 23 dicembre 2012

Lettera di Don Tonino Bello ai giovani disoccupati -


Carissimi,

lo so che di tempo ne avete da vendere...

Sono decenni che venite sottoposti ad analisi puntigliose, senza che se ne ricavi gran che. E sulla vostra pelle sono visibili i lividi lasciati da infiniti prelievi, senza che ancora si profili la più pallida ipotesi di terapia per quel male oscuro che si chiama disoccupazione. Non c'è che dire: le prospettive non sono proprio tali da tenervi su di morale. E mi sento demoralizzato anch'io. Tantissimo...

Quanta tristezza! Ma perché vi scrivo?

Sostanzialmente per tre motivi.

Anzitutto per dare spessore alle vostre speranze. Coraggio! Un giorno o l'altro le cose cambieranno. Sono in tanti a pensare che non potranno andare avanti così per molto tempo... Ma è indispensabile che la solidarietà reciproca la viviate prima voi, al punto da anteporla perfino alla vostra riuscita personale. Guardatevi dall'insidia di chi, sfruttando gli istinti di sopravvivenza, cerca di tenervi separati nelle rivendicazioni, magari con contentini a macchie di leopardo. E tenetevi lontani dalla logica del “si salvi chi può”, o “dell'ognuno per sè e Dio per tutti”. La quale logica, anche se vi dà l'apparenza del successo immediato, si ritorcerà domani sui vostri figli... 

La seconda cosa che voglio dirvi è questa: non vendetevi a nessuno. Anche a costo di morire di fame. Resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi con quattro soldi. Attenzione, perché di questi osceni tentativi di compravendita morale ce ne sono in giro parecchi. Anzi, alle vostre spalle c'è tutta un'orchestrazione di sfruttatori del disagio che vogliono ridurvi a «zona denuclearizzata». Ad automi, cioè, espropriati di quell'intimo nucleo di libertà da cui si misura la grandezza irripetibile di ogni uomo...

E infine voglio dire una cosa di cui forse solo i credenti potranno capire il paradosso. La vostra condizione, nonostante il vuoto pauroso delle tasche, vi conferisce un enorme potere d'acquisto sui mercati generali della redenzione...

Con voi, titolari della beatitudine che assicura sovrumani appagamenti a chi ha fame e sete della giustizia, la Chiesa oggi promette di essere solidale affinché sulla steppa della vostra desolazione maturino presto frutti di libertà.

Vostro + don Tonino, Vescovo



La preghiera
non è accendere una candela
e lasciarla bruciare davanti al Signore,
sperando che il fuoco ed il fumo
commuovano il Signore.
La vera preghiera
è che io diventi una candela
che si consuma lentamente
davanti a Lui sul lavoro,
tra gli amici, nel silenzio.


Non fidatevi dei cristiani “autentici” che non incidono la crosta della civiltà. Fidatevi dei cristiani “autentici sovversivi” come san Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire.
Il cristiano autentico è sempre un sovversivo.
Uno che va contro corrente non per posa ma perché sa che il Vangelo non è omologabile alla mentalità corrente.
+ don Tonino Bello



Quando i potenti non vanno d’accordo, ci vanno di mezzo i poveri.
- Fedro -



Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 22 dicembre 2012

Sulla bellezza - Kahlil Gibran

E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.

E lui rispose:

Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?

E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?  L'afflitto e l'offeso dicono: "La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria".


E l'appassionato dice: "No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".

Lo stanco e l'annoiato dicono: "La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito. La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall'ombra".

Ma l'inquieto dice: "Abbiamo udito il suo grido tra le montagne, e con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d'ali e ruggiti di leoni".

Di notte le guardie della città dicono: "La bellezza sorgerà con l'alba da oriente".


E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
"L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto".

D'inverno, chi è isolato dalla neve dice: "Verrà con la primavera balzando di colle in colle".

E nella calura estiva il mietitore dice: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno e con la folata di neve nei capelli".

Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.

E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi.

Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,


Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.

Non è un'immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,

Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite
con le orecchie serrate.

Non è la linfa nel solco della corteccia, né l'ala congiunta all'artiglio,


Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d'angeli eternamente in volo.

Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.

Ma voi siete la vita e siete il velo.
 
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.
(Kahlil Gibran)
Fonte: Il Profeta



Amo come l’amore ama.
Non conosco altra ragione di amarti che amarti.
Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo,
se ciò che ti voglio dire è che ti amo?

- Fernando Pessoa -

 
Non sono riuscito ad averti vicino ma questo non significa non averti dentro.
Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro. L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te per sempre.
 

- Massimo Bisotti  - tratto da “Il quadro mai dipinto”
 




 
"Vento" - Vincent Van Gogh (1853-1890)
 
Vorrei che il mio cuore si spaccasse perchè potessero uscire tutte le cose che vi sono imprigionate. Le mie mani sono stupide, timide, sconosciute.

I nostri cuori sono molto migliori di noi; e fra i sentimenti e le maniere che noi possediamo per descriverli, ci sono mille veli.
Quando si riesce ad esternare ciò che si ha all'interno, si vive in uno stato di costante rinascita.

E' una ricostruzione quotidiana del proprio essere: è il giorno di ieri accaduto mille anni fa.

- Kalhil Gibran -