"Dicendo: <<A chi rimetterete i peccati
saranno rimessi e a chi li riterrete saranno ritenuti>>, Gesù Cristo
diede agli Apostoli e ai loro successori la potestà giudiziale di rimettere i
peccati nel Sacramento della Penitenza, com'è chiarissimo dal testo e come
dichiarò esplicitamente anche il Concilio di Trento.
Tutti i peccati, anche i
più gravi, possono essere rimessi, ma devono essere sottoposti al giudizio
del sacerdote con la Confessione, perché il rimetterli o il ritenerli non è un
atto di capriccio ma è una sentenza ragionevole che dipende da un giusto
giudizio; tale giudizio non può essere fatto se il peccatore non confessa i
suoi peccati e se, confessandoli, non mostra le disposizioni interiori che lo
animano.
La Confessione dei peccati non è una
imposizione umiliante e penosa, benché sulle prime sembri che sia così e benché
a volte abbia quasi questo sapore: è una concessione di misericordia, fonte di
pace e di gioia grande per il povero peccatore.
Sottoporre i propri peccati a
chi rappresenta Dio significa mutare l'immondizia in concime, il concime in
pianta, in fiore, in frutto di Vita eterna. Confessarsi significa espandere
l'anima propria, piangendo, nelle braccia amorose di Dio e assicurarsi del suo
perdono, che è dolcissima gioia, pienezza di vita che fa sentire leggeri, leggeri,
liberi dalle catene, tesi al volo verso le ricchezze eterne.
[...]Solo Dio poteva erigere un tribunale di
amorosa misericordia che rinnova il cuore, dona la pace, eleva in alto il
peccatore e lo muta in un giusto e persino in un Santo ".
Meditazione dagli Scritti del Servo di Dio Dolindo Ruotolo, Sacerdote
Da "I Quattro Vangeli"
Signore nostro Dio,
liberaci dall’ostinazione del cuore
Signore nostro Dio,
liberaci dal rifiuto di conoscerti.
Signore nostro Dio,
liberaci dalla tentazione di farci padroni
della nostra vita e della
vita di chi ci viene affidato.
Signore nostro Dio,
donaci un cuore
che si lasci plasmare
dal tuo amore,
donaci un cuore
tenace e forte
che sappia opporsi
con decisione al male,
Signore nostro Dio,
donaci un cuore capace di conversione.
Benedici noi tutti
attraverso la tua Parola di vita.
Tutto si compia, o
Padre, a lode della tua gloria,
per la santificazione
nostra e della tua santa Chiesa.
Lo chiediamo a te,
che con il Figlio e lo Spirito Santo
vivi e regni nei
secoli dei secoli.
Amen.
Guardo la folla dei
fratelli e chiedo
un posto in mezzo a
tutti,
dove non c'è poltrona
da pagare
né segno alcuno di
separazione,
dove né onore c'è né
disonore:
un posto in mezzo a
tutti.
Dove non sono
maschere né veli
e ognuno vede il
volto del fratello
nella sua verità; non
il "mio" non esiste
né regna l'egoismo;
dove altissimo il
dono del Signore
ricolmerà ogni cuore.
Guardo la folla dei
fratelli e chiedo
un posto in mezzo a
tutti.
- Rabindranath Tagore -