C'era una volta un boscaiolo che si presentò a lavorare
in una segheria.
Il salario era buono e le condizioni di lavoro ancora migliori, per cui il boscaiolo volle fare bella figura.
Il primo giorno si presentò al caposquadra, il quale gli diede un'ascia e gli assegnò una zona del bosco.
Il salario era buono e le condizioni di lavoro ancora migliori, per cui il boscaiolo volle fare bella figura.
Il primo giorno si presentò al caposquadra, il quale gli diede un'ascia e gli assegnò una zona del bosco.
L'uomo, pieno di entusiasmo, andò nel bosco a fare legna.
In una sola giornata abbatté diciotto alberi.
In una sola giornata abbatté diciotto alberi.
«Complimenti», gli disse il caposquadra.
«Va' avanti così».
«Va' avanti così».
Incitato da quelle parole, il boscaiolo decise di migliorare il proprio
rendimento il giorno dopo.
Così quella sera andò a letto presto.
La mattina dopo si alzò prima degli altri e andò nel bosco.
Nonostante l'impegno, non riuscì ad abbattere più di quindici alberi.
«Devo essere stanco», pensò.
E decise di andare a dormire al tramonto.
All'alba si alzò deciso a battere il record dei diciotto alberi.
Invece quel giorno non riuscì ad abbatterne neppure la metà.
Il giorno dopo furono sette,
poi cinque, e l'ultimo giorno passò l'intero pomeriggio tentando di
abbattere il suo secondo albero.
Preoccupato per quello che
avrebbe pensato il caposquadra, il boscaiolo andò
a raccontargli quello che era
successo, e giurava e spergiurava che si stava sforzando ai limiti dello
sfinimento.
Il caposquadra gli chiese:
«Quand'è stata l'ultima volta che hai affilato la tua ascia?».
«Affilare? Non ho avuto il tempo di affilarla: ero troppo occupato ad abbattere
alberi».
La tua azione quotidiana diventa efficace solo se l'anima è stata
"affilata" nella preghiera...
- Jorge Bucay -
Da "Lascia che ti racconti", Storie per imparare a vivere, Rizzoli Editore
Vincent
van Gogh (1853-1890) – The Woodcutter. Van Gogh Museum,
Credo, Signore, che sarei capace di
compiere una volta,
qualche atto straordinario.
Un'azione che impegnerebbe tutto me stesso,
se fossi sconvolto da una sventura,
colpito da un'ingiustizia,
colpito da un'ingiustizia,
se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia,
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia,
è che non sono capace di donare la mia vita pezzo a pezzo,
giorno dopo giorno, ora dopo ora,minuto dopo minuto,
donare, sempre donare... e darmi!
Questo non posso farlo e tuttavia
Questo non posso farlo e tuttavia
è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare,
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare,
in mille possibili gesti d'amore,
che più non si vedono tanto sono abituali,
e più non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta
e perché un giorno io possa dire in verità:
Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
E' ciò che desideri, Signore,
E' ciò che desideri, Signore,
ma non ne sono capace... non posso farlo, lo so,
ed ho paura.
Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre,
ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti,
Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre,
ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti,
di riconoscere la tua povertà e di farmene dono,
perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze, ma anche la propria povertà,
i propri peccati.
Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
i propri peccati.
Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
da te sottratti a tutti coloro che aspettano, colmerò i vuoti,
dandoti in cambio la durata,
perché nelle mie mani la tua povertà offerta,
diventerà ricchezza per l'eternità.
- Padre Michel Quoist -
Buona giornata a tutti. 😄