«Quale altra parola del linguaggio umano fu così
maltrattata, macchiata e deturpata?
Tutto il sangue innocente, che venne versato in suo nome, le ha tolto il suo splendore.
Tutte le ingiustizie che fu costretta a coprire hanno offuscato la sua chiarezza. Mi sembra una diffamazione nominare l'Altissimo col nome di "Dio" ».
Tutto il sangue innocente, che venne versato in suo nome, le ha tolto il suo splendore.
Tutte le ingiustizie che fu costretta a coprire hanno offuscato la sua chiarezza. Mi sembra una diffamazione nominare l'Altissimo col nome di "Dio" ».
È la parola più sovraccarica di tutto il linguaggio umano.
Nessuna è stata talmente insudiciata e lacerata. Generazioni di uomini hanno scaricato il peso della loro vita angustiata su questa parola e l'hanno schiacciata al suolo; ora giace nella polvere e porta tutti i loro fardelli.
Nessuna è stata talmente insudiciata e lacerata. Generazioni di uomini hanno scaricato il peso della loro vita angustiata su questa parola e l'hanno schiacciata al suolo; ora giace nella polvere e porta tutti i loro fardelli.
Generazioni di uomini hanno lacerato questo nome con la
loro divisione in partiti religiosi; hanno ucciso e sono morti per questa idea
e il nome di Dio porta tutte le loro impronte digitali e il loro sangue . ...
Essi disegnano smorfie e scrivono sotto « Dio »; si uccidono a vicenda e dicono «in nome di Dio ».
Essi disegnano smorfie e scrivono sotto « Dio »; si uccidono a vicenda e dicono «in nome di Dio ».
Ma quando scompaiono ogni illusione e ogni inganno, quando
gli stanno di fronte nell'oscurità piena di solitudine e non dicono più « Egli,
Egli », ma sospirano : « Tu, Tu » e implorano « Tu », intendono lo stesso
essere; e quando vi aggiungono « Dio », non invocano forse il vero Dio, l'unico
vivente, il Dio delle creature umane?
Non è forse lui che li ode? Che li esaudisce?
La parola « Dio» non è forse proprio per questo la parola dell'invocazione, la parola divenuta nome, consacrata per tutti i tempi in tutte le parlate umane? Possiamo rispettare coloro che lo disprezzano, perché troppo spesso altri si coprono con questo nome per giustificare ingiustizie e soprusi; ma questo nome non dobbiamo abbandonare e sacrificare.
Si può comprendere che vi sia chi desidera tacere per un periodo di tempo delle « cose ultime », perché vengano redente le parole di cui si è fatto cattivo uso.
Non è forse lui che li ode? Che li esaudisce?
La parola « Dio» non è forse proprio per questo la parola dell'invocazione, la parola divenuta nome, consacrata per tutti i tempi in tutte le parlate umane? Possiamo rispettare coloro che lo disprezzano, perché troppo spesso altri si coprono con questo nome per giustificare ingiustizie e soprusi; ma questo nome non dobbiamo abbandonare e sacrificare.
Si può comprendere che vi sia chi desidera tacere per un periodo di tempo delle « cose ultime », perché vengano redente le parole di cui si è fatto cattivo uso.
Ma in
tal modo non si possono redimere. Non possiamo lavare da tutte le macchie la
parola « Dio» e nemmeno renderla inviolata; possiamo però sollevarla da terra
e, macchiata e lacera com'è, innalzarla sopra un'ora di grande dolore.
- Martin Buber -
da: L'eclissi di Dio, trad. it. Edizioni di Comunità
da: L'eclissi di Dio, trad. it. Edizioni di Comunità
Dove Dio scompare, scompare anche la dignità assoluta
della vita umana
...Un'antropologia di tipo individualistico conduce,
come abbiamo visto, a considerare la verità oggettiva come inaccettabile, la
libertà come arbitraria, la coscienza come una istanza chiusa in se
stessa. [...]
Una simile antropologia orienta più generalmente l'essere umano all'odio verso di sé.
Una simile antropologia orienta più generalmente l'essere umano all'odio verso di sé.
L'uomo disprezza se stesso; non è più d'accordo con Dio che aveva
trovato "cosa molto buona" la creatura umana.
Al
contrario, l'uomo di oggi vede in se stesso il grande distruttore del mondo, un
prodotto infelice dell'evoluzione.
In realtà, l'uomo che non ha più accesso
all'infinito, a Dio, è un essere contraddittorio, un prodotto fallito.
Qui
appare la logica del peccato: l'uomo volendo essere come Dio, cerca
l'indipendenza assoluta. Per essere autosufficiente deve diventare
indipendente, deve emanciparsi anche dall'amore, che è sempre grazia libera,
non producibile e fattibile.
Però facendosi indipendente dall'amore l'uomo si è
separato dalla vera ricchezza del suo essere, è divenuto vuoto e l'opposizione
contro il proprio essere diventa inevitabile.[...]
In sintesi possiamo quindi dire che la radice ultima dell'odio e di tutti gli attacchi contro la vita umana è la perdita di Dio. Dove Dio scompare, scompare anche la dignità assoluta della vita umana...
In sintesi possiamo quindi dire che la radice ultima dell'odio e di tutti gli attacchi contro la vita umana è la perdita di Dio. Dove Dio scompare, scompare anche la dignità assoluta della vita umana...
- Card. Joseph Ratzinger -
da"L'elogio della coscienza" La verità
interroga il cuore -
Siamo un pugno di terra in cui Dio ha deposto i suoi
germi vitali.
Nessuno ne è privo, nessuno è vuoto, perché la mano di Dio
continua a creare….
Alla sera vedi un bocciolo, il giorno dopo si è aperto un fiore. Senza alcun intervento esterno.
Alla sera vedi un bocciolo, il giorno dopo si è aperto un fiore. Senza alcun intervento esterno.
Ecco: Che tu dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce. Com’è pacificante questo! Le cose di Dio fioriscono per
una misteriosa forza interna, per la straordinaria energia segreta che hanno
le cose buone, vere e belle.
In tutte le persone, nel mondo e nel cuore, nonostante
i nostri dubbi, Dio matura. E nessuno può sapere di quanta esposizione al sole,
al sole della vita, abbia bisogno il buon grano di Dio per maturare: nelle persone,
nei figli, nei giovani, in coloro che mi appaiono distratti, che a volte
giudico vuoti o senza germogli.
- Padre Ermes Ronchi -
Inclina verso di
te, o Dio,
quel poco che hai voluto che io sia.
Della mia povera esistenza,
ti supplico di prendere gli anni
che mi restano da vivere.
Quanto a quelli perduti,
ne provo umiliazione e pentimento.
Non disdegnare i miei rimpianti.
Ormai non vi è più in me
che il desiderio della tua saggezza
e un cuore, che ti offro.
- San Bernardo di Chiaravalle -
quel poco che hai voluto che io sia.
Della mia povera esistenza,
ti supplico di prendere gli anni
che mi restano da vivere.
Quanto a quelli perduti,
ne provo umiliazione e pentimento.
Non disdegnare i miei rimpianti.
Ormai non vi è più in me
che il desiderio della tua saggezza
e un cuore, che ti offro.
- San Bernardo di Chiaravalle -
Buona giornata a tutti. :-)