Avvenne una volta che un uomo decise di
ripudiare la moglie, poiché non gli aveva dato figli.
Si presentò allora al
rabbino per avere la sua approvazione.
Il rabbino disse: — Approvo, ma a una
condizione. Che come avete fatto festa quando vi siete uniti, così facciate
festa ora che vi dividete.
Fu fatta quindi una gran festa, con danze, cibi
prelibati e ottimo vino.
La donna approfittò dell’occasione per far bere il
marito più del solito, così che questi, in preda all’euforia, a un certo punto
le disse: — Figliola, puoi portare via dalla mia casa quel che più ti piace; e
poi torna alla casa di tuo padre.
Che cosa fece allora la donna?
Quando il
marito fu addormentato, ordinò ai servi di portare lui e il letto in cui
dormiva nella casa di suo padre.
Le rughe potranno
impedirvi di essere sempre belli fuori, ma non già di continuare ad esserlo
dentro.
Un pizzico di
tenerezza, di buone maniere, ed ecco il brillìo interiore che, a conti fatti, vale
infinitamente di più del più affascinante look esteriore.
Un frate cappuccino, andando alla questua,
entrò un giorno in una casa, dove una donna piangeva. Domandò: - Perché piange,
la mia cara donna?
Quella rispose: - Perché mio marito mi maltratta spesso, mi picchia perfino. Riprese il frate: - So che tu sei buona e perciò capirai il mio rimedio. - Quale rimedio? - interrogò la donna? - Ecco, prendi questa bottiglietta. Quando tuo marito minaccerà tempesta, metti in bocca quest’acqua prodigiosa. Vedrai che il temporale cesserà quasi d’incanto.
Quando il marito con il suo caratteraccio prepotente incominciava ad urlare, la buona donna si metteva l’acqua in bocca, e quindi, naturalmente, non poteva rispondere.
Vedendo tanta dolcezza e sentendo silenzio, il marito si calmava: la sua ira sbolliva immediatamente. Ritornando, il frate chiese: - E allora come va la mia medicina? Rispose la donna: - Mi costa un mondo di fatica, ma è veramente prodigiosa! - Certo - concluse il buon frate cappuccino, - è nient’altra che acqua di fonte, acqua di bontà... Ne ho qui una bottiglietta anche per suo marito!
Quella rispose: - Perché mio marito mi maltratta spesso, mi picchia perfino. Riprese il frate: - So che tu sei buona e perciò capirai il mio rimedio. - Quale rimedio? - interrogò la donna? - Ecco, prendi questa bottiglietta. Quando tuo marito minaccerà tempesta, metti in bocca quest’acqua prodigiosa. Vedrai che il temporale cesserà quasi d’incanto.
Quando il marito con il suo caratteraccio prepotente incominciava ad urlare, la buona donna si metteva l’acqua in bocca, e quindi, naturalmente, non poteva rispondere.
Vedendo tanta dolcezza e sentendo silenzio, il marito si calmava: la sua ira sbolliva immediatamente. Ritornando, il frate chiese: - E allora come va la mia medicina? Rispose la donna: - Mi costa un mondo di fatica, ma è veramente prodigiosa! - Certo - concluse il buon frate cappuccino, - è nient’altra che acqua di fonte, acqua di bontà... Ne ho qui una bottiglietta anche per suo marito!
Quando
ti chiedi cos’è l’amore,
immagina
due mani ardenti che si incontrano,
due
sguardi perduti l’uno nell’altro,
due
cuori che tremano di fronte all’immensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterno un istante.
e poche parole per rendere eterno un istante.
- Alan Douar -
La Grazia del dialogo
Signore Dio, ti lodiamo e ti
glorifichiamo
per la bellezza di questo dono che si chiama dialogo.
E' un "figlio" prediletto di Dio perché è simile alla corrente
alternata che rifluisce incessantemente in seno
alla Santa Trinità.
alla Santa Trinità.
Il dialogo scioglie i nodi, dissipa i sospetti,
apre le porte, risolve i conflitti, fa crescere la persona.
E' vincolo di unità e fonte di fratellanza.
O Signore Gesù,
apre le porte, risolve i conflitti, fa crescere la persona.
E' vincolo di unità e fonte di fratellanza.
O Signore Gesù,
quando appare la tensione concedimi l'umiltà necessaria
per non voler imporre la mia verità contrastando la verità del mio fratello,
per non voler imporre la mia verità contrastando la verità del mio fratello,
fa' che io sappia tacere al momento opportuno
e aspettare che egli abbia
completato il suo pensiero.
Dammi la saggezza per capire
che nessun essere umano è in grado di possedere
l'intera verità assoluta,
e che non c'è errore o stravaganza ai miei occhi
che non racchiuda qualche
elemento di verità.
Dammi la saggezza per riconoscere che anch'io,
posso sbagliare su qualche aspetto della verità,
e che dalla verità del fratello posso invece arricchirmi.
E infine dammi la generosità di pensare
che anch'egli ricerca onestamente la
verità,
e di accogliere senza pregiudizi e con benevolenza
le opinioni degli altri.
O Signore Gesù, dacci la grazia del dialogo. Amen
- Padre Ignazio Larranaga -