Una notte ho fatto un sogno splendido. Vidi una strada lunga, una strada che si
snodava dalla terra e saliva su nell'aria, fino a perdersi tra le nuvole,
diretta in cielo. Ma non era una strada comoda, anzi era una strada piena di
ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi
di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si
conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però
non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e
il cammino era lento e penoso. Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava.
Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente, ma in modo risoluto. E
neppure una volta si ferì i piedi.
Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande
trono dorato. Guardava in giù, verso quelli che si sforzavano di salire. Con lo
sguardo e i gesti li incoraggiava. Subito dopo di lui, avanzava Maria, la sua
mamma. Maria camminava ancora più veloce di Gesù.
Sapete perché? Metteva i suoi piedi nelle impronte lasciate da Gesù. Così
arrivò presto accanto a suo Figlio, che la fece sedere su una grande poltrona
alla sua destra.
Anche Maria si mise ad incoraggiare quelli che stavano salendo e invitava anche
loro a camminare nelle orme lasciate da Gesù, come aveva fatto lei.
Gli uomini più saggi facevano proprio così e procedevano spediti verso il
cielo. Gli altri si lamentavano per le ferite, si fermavano spesso, qualche
volta desistevano del tutto e si accasciavano sul bordo della strada
sopraffatti dalla tristezza.
Una mattina un professore di cardiologia condusse gli alunni al laboratorio di
anatomia umana dell'Università. Stavano osservando alcuni organi, quando
notarono un cuore smisuratamente grande. Il professore chiese ai ragazzi se
sapevano dire a chi fosse appartenuto, intendendo quale malattia avesse causato
la morte di quella persona.
"Io lo so" disse un ragazzo, in tono molto serio. "Era il cuore
di una madre".
- don Bruno Ferrero -
da: "A volte basta un raggio di sole", ed. Elledici
O Maria, Madre Tuttasanta,
che hai dato alla luce il Re dell’ eterna gloria
e, dopo averlo seguito fedelmente fino al Calvario,
hai atteso intrepida la sua risurrezione,
rivolgi il tuo sguardo alla nostra amata Italia,
che porta in sé la grande eredità dei santi Apostoli, dei Martiri,
dei Pastori, delle beate Vergini e di tanti generosi discepoli del tuo Figlio.
A te, o Maria, affidiamo la nostra Nazione,
che ti riconosce e ti invoca come Madre.
R/. Maria, piena di grazia, intercedi per noi
Guarda con benevolenza il popolo italiano:
a te sono noti i suoi peccati e le sue virtù,le sue ricchezze e le sue miserie,
le sue debolezze e i suoi gesti di bontà.
Veglia sulle case e sulle famiglie,
sui quartieri e sulle comunità,
sulle scuole e gli ospedali,
le industrie, gli uffici, i cantieri
e tutte le molteplici espressioni
dell’operosità quotidiana.
Assisti i giovani, i disoccupati,
i poveri, gli emarginati,
che cercano uno spazio di vita
e un soffio di speranza.
R/. Maria, piena di grazia, intercedi per noi.
Fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni
la fede trasmessa dai Padri;
resti vivo e coerente
il senso dell’onestà e della generosità,
la concordia operosa,
l’attenzione ai piccoli, agli anziani e agli ammalati,
la premurosa apertura verso tutta l’umanità,
che in ogni parte del mondo soffre e lotta,
e spera verso un avvenire di giustizia e di pace.
Intercedi per noi, o Vergine Maria, Madre dell’unità,
insieme ai santi Patroni d’Italia:
Francesco e Caterina da Siena,
i santi della nostra Chiesa particolare
e tutti i testimoni del Vangelo,
i cui nomi sono nel libro della vita.
R/. Maria, piena di grazia, intercedi per noi.
Risplenda sempre il volto del Padre
sulla nostra Nazione, sulle nostre città,sui nostri paesi;
la tua materna protezione, o Maria,
ci accompagni ogni giorno, nel cammino del tempo,
verso l’incontro finale con Cristo,
nella Patria futura.
Egli, risorto dai morti e asceso al cielo,
nostro avvocato e mediatore,
vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.