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mercoledì 22 maggio 2013

Lettera di Dio ad uno sposo - Giordano Muraro -

La donna che hai al fianco, emozionata, con l’abito da sposa, è mia.

Io l’ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Per lei non ho esitato a dare la mia vita. 
Te l’affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l’hai incontrata l’hai trovata bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità, la sua intelligenza e tutte le belle qualità che hai trovato in lei.
Però non potrai limitarti a godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni e ai suoi desideri. 

Ha bisogno di tante cose: di casa, di vestito, di serenità, di gioia, di rapporti umani, d’affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose…

Ma dovrai renderti conto che avrà bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce quest’incontro con Me; la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.

La ameremo insieme. Io la amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno, da quando l’hai incontrata. Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lei. 

Era il modo più bello per dirti: "Ecco te l’affido", perchè tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità. Quando le hai detto: "Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita", è come se mi avessi risposto che sei lieto di accoglierla nella tua vita e di prenderti cura di lei.
Da quel momento siamo in due ad amarla. Anzi, ti renderò capace di amarla come Dio, regalandoti un supplemento d’amore, che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nella donna che ami.

E’ il mio dono di nozze: quello che si chiama la grazia del sacramento del matrimonio.

Non ti lascerò mai solo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore e della mia tenerezza; continuerò ad amare la Mia creatura, che è diventata tua sposa, attraverso i tuoi gesti d’amore.
(Giordano Muraro)
Fonte: Prometto di esserti fedele




E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai!

- Hermann Hesse - 







Perché l’amore non è innamorarsi di un bel sedere o di un fisico perfetto. 
L’amore non è andare in giro e vantarsi perché si ha una ‘fidanzata perfetta’ o un ‘ragazzo sexy’. 

L’amore non è fermarsi alle apparenze. 

L’amore è andare oltre: l’amore è scavare nel profondo per trovare l’anima, guardare oltre ciò che siamo esteriormente, non fermarsi alla taglia del reggiseno, o dei jeans. 

L’amore è scovare quello che c’è dentro al nostro corpo, che è solamente l’involucro della nostra essenza.

(dal film Amici di letto)








“Un giorno ne varrà la pena, forse.
Di tutte quelle volte in cui tutto è sempre andato storto, di quelle volte che accadeva l’opposto di ciò che t’aspettavi.
Tutte quelle delusioni, quelle mancate attenzioni, quelle porte in faccia, quei pianti durati ore.
Ne varrà la pena. È sempre così.
Non arriva nulla quando aspetti con ansia.
Come i treni che, non arrivano mai in orario, arrivano quando smetti d’aspettare.
E così arriveranno i momenti “giusti”, quelli del “ne è valsa la pena”, quei treni eternamente in ritardo per noi.”
(iamtheheroofmystory)




"E' tutto un corrersi dietro e nessun corrersi incontro".




























Dedicata a tutti coloro che si amano e .... 
a Laura & Marco nel loro nono anniversario di matrimonio :-)



Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 28 settembre 2012

Preghiera degli sposi - Papa Paolo VI -

O Signore,
nel mio cuore,
si è acceso l’amore per una creatura
che anche tu conosci e ami.
Tu ci hai fatti incontrare l’uno all’altro,
perché non restassimo soli.

O divino Spirito,
ti ringrazio di questo dono
che mi inonda di una gioia profonda,
mi rende simile a te che sei l’amore,
e mi fa comprendere il valore
della vita che tu mi hai donato.

Fa’ che io non sciupi questa immensa ricchezza,
che tu mi hai messo nel cuore:
insegnami che l’amore è un dono
e non può mescolarsi con nessun egoismo.

Ti prego, Signore,
per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi ha messo in me il suo avvenire,
per chi mi starà accanto per tutta la vita:
rendici degni l’uno dell’altro,
rendici l’uno all’altro di esempio e aiuto.

Preparaci al matrimonio,
alla sua grandezza, alle sue responsabilità,
così che fin d’ora le nostre anime
posseggano i nostri corpi
e regnino nell’ amore.

(Papa Paolo VI, Servo di Dio)






Ti amerò, Signore mio,
lavorando con le mani,
e perdonando chi mi offende,
camminando insieme alla mia donna
e appoggiando le mie labbra sulle sue.
Ti amerò
Crescendo i miei figli,
parlando loro di te
e cercandoti nei loro occhi.
Ti amerò
Anche senza appalusi,
anche senza gloria,
anche senza niente,
Ti amerò Signore,
senza misura, alla follia,
fino a fare indigestione
di eternità.

-       Eric Pearlman -



La  passione è  la linfa vitale dell'essere umano 
mentre la paura ne è la morte! 
Quando rinunciamo ad amare per paura di soffrire 
o rinunciamo ai nostri sogni per paura di fallire 
stiamo rinunciando a vivere!


 "Che cosa è Dio?" domanda il bambino.
La mamma lo stringe fra le braccia e gli chiede: "Che cosa provi?"
"Ti voglio bene" risponde il bambino.
"Ecco, Dio è questo".


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 14 settembre 2012

Il matrimonio, lettera a due sposi, maggio 1943 - Dietrich Bonhoeffer -

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco,
ha maggiore dignità e maggior potere.
Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo
si limita nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio siete invece un anello
della catena di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo e ne divenite responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.
Il matrimonio, invece, è un’investitura e un ufficio.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l’incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi, che vi stabilisce come strumento della vita.
E’ il matrimonio che ve ne rende atti.


Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d’ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.


Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte ad ogni pericolo che la minaccia dall’interno e dall’ esterno.
Dio è il garante dell’indissolubilità.


E’ una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione, nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

(Dietrich Bonhoeffer)
“Ama e fa’ ciò che vuoi” 
(Sant’Agostino, commento alla prima lettera di Giovanni 7,7-8)

Ama
e fa’ ciò che vuoi;
se taci,
taci per amore;
se correggi,
correggi per amore;
se perdoni,
perdona per amore;
abbi sempre in fondo al cuore
la radice dell’amore;
da questa radice
non possono che sorgere
cose buone.



Dal Cantico dei Cantici (8,6-7)

Mettimi come sigillo sul tuo cuore

Come sigillo sul tuo braccio;

perché forte come la morte è l’amore,

tenace come gli inferi è la passione;

le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
In cambio dell’amore
Non ne avrebbe che dispregio.



Buona giornata a tutti. :-)




domenica 22 maggio 2011

Il matrimonio? – Khalil Gibran -

Allora Almitra di nuovo parlò e disse:
Che cos'è matrimonio, maestro?
E lui rispose dicendo:
“ Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte
disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione.
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde
delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe,
ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco,
 ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri,
ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto,
benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore,
ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini.
Le colonne del tempio si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso
non crescono l'una all'ombra dell'altro."

(Khalil Gibran)

Questa pagina è dedicata a tutti gli innamorati.
A Laura e Marco assidui lettori  di questo blog
che proprio oggi festeggiano il settimo anniversario di matrimonio.
Auguri!!



Oggi, 22 maggio, è anche la festa di Santa Rita.
Santa Rita da Cascia, nata nel 1381 e morta a Cascia il 22 maggio 1457, è stata sposa, madre, vedova e monaca agostiniana.La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dall'elevato numero e qualità di eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione. E’ conosciuta come la "santa degli impossibili", perché dal giorno della sua morte sarebbe "scesa" al fianco dei più bisognosi, realizzando per loro miracoli molto prodigiosi, detti "impossibili". La devozione popolare cattolica per santa Rita è tutt'ora senza dubbio una delle più diffuse nel mondo, raccogliendo fedeli in ogni angolo della terra.La sua beatificazione è del 1627, 180 anni dopo la sua morte per mano di Urbano VIII, nel 1900 Papa Leone XIII la canonizzò come santa. E’ anche la santa delle rose. Il 22 maggio in tutto il mondo si benedicono le rose di di Santa Rita….nella fase finale della sua vita, avvenne un altro prodigio; essendo immobile a letto, ricevette la visita di una parente, che nel congedarsi le chiese se desiderava qualcosa della sua casa di Roccaporena e Rita rispose che le sarebbe piaciuto avere una rosa dall’orto, ma la parente obiettò che si era in pieno inverno e quindi ciò non era possibile, ma Rita insisté.
Tornata a Roccaporena la parente si recò nell’orticello e in mezzo ad un rosaio, vide una bella rosa sbocciata, stupita la colse e la portò da Rita a Cascia, la quale ringraziando la consegnò alle meravigliate consorelle.
Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e la santa della ‘Rosa’; nel giorno della sua festa questi fiori vengono benedetti e distribuiti ai fedeli.


Buona giornata a tutti. :-)