"La multiculturalità, che viene continuamente e con passione incoraggiata
e favorita, è talvolta soprattutto abbandono e rinnegamento di ciò che è
proprio, fuga dalle cose proprie.
Ma la multiculturalità non può sussistere senza costanti in comune, senza punti di orientamento a partire dai valori propri.
Essa sicuramente non può sussistere senza rispetto di ciò che è sacro.
Di essa fa parte l'andare incontro con rispetto agli elementi sacri dell'altro, ma questo lo possiamo fare solamente se il sacro, Dio, non è estraneo a noi stessi.
Certo, noi possiamo e dobbiamo imparare da ciò che è sacro per gli altri, ma proprio davanti agli altri e per gli altri è nostro dovere nutrire in noi stessi il rispetto davanti a ciò che è sacro e mostrare il volto di Dio che ci è apparso - del Dio che ha compassione dei poveri e dei deboli, delle vedove e degli orfani, dello straniero; del Dio che è talmente umano che egli stesso è diventato un uomo, un uomo sofferente, che soffrendo insieme a noi dà al dolore dignità e speranza.
Se non facciamo questo, non solo rinneghiamo l'identità dell'Europa, bensì veniamo meno anche ad un servizio agli altri che essi hanno diritto di avere. Per le culture del mondo la profanità assoluta che si è andata formando in Occidente è qualcosa di profondamente estraneo.
Ma la multiculturalità non può sussistere senza costanti in comune, senza punti di orientamento a partire dai valori propri.
Essa sicuramente non può sussistere senza rispetto di ciò che è sacro.
Di essa fa parte l'andare incontro con rispetto agli elementi sacri dell'altro, ma questo lo possiamo fare solamente se il sacro, Dio, non è estraneo a noi stessi.
Certo, noi possiamo e dobbiamo imparare da ciò che è sacro per gli altri, ma proprio davanti agli altri e per gli altri è nostro dovere nutrire in noi stessi il rispetto davanti a ciò che è sacro e mostrare il volto di Dio che ci è apparso - del Dio che ha compassione dei poveri e dei deboli, delle vedove e degli orfani, dello straniero; del Dio che è talmente umano che egli stesso è diventato un uomo, un uomo sofferente, che soffrendo insieme a noi dà al dolore dignità e speranza.
Se non facciamo questo, non solo rinneghiamo l'identità dell'Europa, bensì veniamo meno anche ad un servizio agli altri che essi hanno diritto di avere. Per le culture del mondo la profanità assoluta che si è andata formando in Occidente è qualcosa di profondamente estraneo.
Esse
sono convinte che un mondo senza Dio non ha futuro.
Pertanto proprio la
multiculturalità ci chiama a rientrare nuovamente in noi stessi”.
- Card. Joseph Ratzinger -
- Card. Joseph Ratzinger -
dalla Lectio magistralis
pronunciata nella Biblioteca del Senato Italiano,13 maggio 2004"
Gli inviati di Dio spesso non vengono accolti bene.
Questo è il caso del profeta Amos. Pertanto, sia che venga accettato sia che venga respinto, egli continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice e non ciò che si uomini vogliono sentirsi dire.
E questo rimane il mandato della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti. Il suo criterio è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano.
Papa Benedetto XVI - 15 luglio 2012
Gli inviati di Dio spesso non vengono accolti bene.
Questo è il caso del profeta Amos. Pertanto, sia che venga accettato sia che venga respinto, egli continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice e non ciò che si uomini vogliono sentirsi dire.
E questo rimane il mandato della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti. Il suo criterio è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano.
Papa Benedetto XVI - 15 luglio 2012
Opera della
ragione ortodossa, cattolica, è raccogliere tutti i frammenti, la loro
totalità, mentre opera dell’intelletto eretico e settario è scegliere i
frammenti che piacciono.
- Pavel Florenskij -
1882-1937
1882-1937
Per aver
chiuso gli occhi a grandi verità l’Europa è colpevole; ed è perché è
colpevole che soffre.
Essa tuttavia respinge ancora la luce e misconosce il
braccio che la colpisce. Pochissimi uomini di questa generazione materiale sono
capaci di conoscere la data, la natura e l’enormità di certi delitti commessi
dagli individui, dalle nazioni e dalle sovranità; un numero inferiore è in
grado di comprendere il genere di espiazione di cui tali delitti
necessitano, e il prodigio che costringe il male a spazzare con le sue stesse
mani il terreno che l’eterno architetto ha già misurato con l’occhio per le sue
meravigliose costruzioni.
Gli uomini di questo secolo hanno già deciso.
Essi
hanno giurato a se stessi di guardare sempre a terra.
In ogni
caso non v’è dubbio che l’idea dell’Anticristo, la quale secondo l’opinione
della Bibbia – Antico e Nuovo Testamento – sta ad indicare l’ultimo atto della
tragedia storica, non sarà la semplice incredulità, né la negazione del
cristianesimo, né il materialismo o qualche cosa del genere, ma sarà
l’impostura religiosa, allorché il nome di Cristo sarà sfruttato da tutte le
potenze umane che nelle azioni e nello spirito sono estranee e direttamente
ostili a Cristo e al suo spirito.
- Vladimir Solov’ev -
1853-1900
1853-1900
Buona giornata a tutti. :-)