Andiamo
fino a Betlemme,
come i pastori.
L'importante
è muoversi.
E
se invece di un Dio glorioso,
ci
imbattiamo nella fragilità
di
un bambino,
non
ci venga il dubbio di aver
sbagliato
il percorso.
Il
volto spaurito degli oppressi,
la
solitudine degli infelici,
l'amarezza
di tutti gli
uomini
della Terra,
sono
il luogo dove Egli continua
a
vivere in clandestinità.
A
noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci
in cammino senza paura.
(don
Tonino Bello)
La mangiatoia è simbolo della povertà di tutti i tempi; vertice, insieme alla croce, della carriera rovesciata di Dio, che non trova posto quaggiù.
È inutile cercarlo nei prestigiosi palazzi del potere dove si decidono le sorti dell’umanità: non è lì. È vicino di tenda dei senza casa, dei senza patria, di tutti coloro che la nostra durezza di cuore classifica come intrusi, estranei, abusivi.
La mangiatoia, però, è anche il simbolo del nostro rifiuto:
«È venuto nella sua casa, ma i suoi non lo hanno accolto».
È l’epigrafe della nostra non accoglienza.
La greppia di Betlemme interpella, in ultima analisi, la nostra libertà.
Gesù non compie mai violazioni di domicilio: bussa e chiede ospitalità in punta di piedi.
Possiamo chiudergli la porta in faccia.
Possiamo, cioè, condannarlo alla mangiatoia: che è un atteggiamento gravissimo nei confronti di Dio. Sì, è molto meno grave condannare alla croce, che condannare alla mangiatoia.
Se però gli apriremo con cordialità la nostra casa e non rifiuteremo la sua inquietante presenza, ha da offrirci qualcosa di straordinario: il senso della vita, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la gioia del servizio, lo stupore della vera libertà, la voglia dell’impegno.
Lui solo può restituire al nostro cuore, indurito dalle amarezze e dalle delusioni, rigogli di nuova speranza.
di Don Tonino Bello
Trasportiamoci alla mangiatoia di Betlemme e là, davanti a Dio che si è fatto così piccolo, prendiamo una grande lezione di umiltà.
«Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.
«Se non vi farete simili a questi piccoli, non entrerete nel regno dei cieli».
«Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato».
Ecco le parole di Gesù.
La porta dei cieli è nascosta, essa è molto piccola e bassa; solo le anime umili vi possono passare.
L’umiltà è la sorgente delle grazie.
Dio colma di favori colui che si reputa vile e miserabile.
L’umiltà è la certezza di vedere esaudite le nostre preghiere.
All’anima che prega umilmente, Gesù apre il suo cuore e ne lascia uscire i suoi doni, le sue grazie, le sue benedizioni. Pensate alla preghiera del pubblicano.
Essere umili significa essere molto amati da Gesù.
I superbi non sono amati. Possiamo comprendere ciò considerando l’antipatia che c’ispirano le persone altezzose e piene di sé.
Il mondo non le può sopportare e le critica. Neppure Dio le può amare!
Dunque, umiliarsi in tutte le cose, umiliarsi vedendo i propri difetti, invece di rammaricarsi di se stessi, riconoscere la propria debolezza e il proprio nulla.
"Fortunati
i pastori, diciamo,
eppure nulla abbiamo da invidiare,
poiché la stessa loro fortuna è la nostra,
Lo stesso Gesù che fu visitato dai pastori
si trova qui nel tabernacolo...
e non vi è cosa più gradita
che possiamo fargli
che andare spesso a visitarlo".
eppure nulla abbiamo da invidiare,
poiché la stessa loro fortuna è la nostra,
Lo stesso Gesù che fu visitato dai pastori
si trova qui nel tabernacolo...
e non vi è cosa più gradita
che possiamo fargli
che andare spesso a visitarlo".
- Don Bosco -
"Sei
tu, divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi, liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore
di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!"
che ci salvi, liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore
di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!"
- san Giovanni Paolo II, papa -
"Nella
notte
più
buia dell'anno,
nella
grotta
più
oscura della terra,
nei
momenti più cupi dell'esistenza,
lì
nasce la luce."
Buon Natale cari amici ed amiche che mi seguite da così tanto tempo.
Buon Natale di Nostro Signore Gesù Cristo
a tutte le persone di buona volontà!!
Buon Natale!
- stefania -