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martedì 11 agosto 2015

La Benedizione di Santa Chiara d' Assisi - 11 agosto -

Nel nome del Padre del Figlio
e dello Spirito Santo.
Il Signore vi benedica
e vi custodisca.
Vi mostri la sua faccia
e abbia misericordia di voi.
Volga verso di voi il suo volto
e vi dia pace,

sorelle e figlie mie, e a tutte le altre che verranno e rimarranno nella vostra comunità, e alle altre ancora, tanto presenti che venture, che persevereranno fino alla fine negli altri monasteri delle povere dame.

Io Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro san Francesco, sorella e madre vostra e delle altre sorelle povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia e per l'intercessione della santissima sua genitrice, santa Maria, e del beato Michele arcangelo e di tutti i santi angeli di Dio, del beato Francesco padre nostro e di tutti i santi e le sante, che lo stesso Padre celeste vi dia e vi confermi questa santissima benedizione sua in cielo e in terra: in terra, moltiplicandovi nella grazia e nelle sue virtù fra i servi e le ancelle sue nella Chiesa sua militante; e in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i santi e le sante sue.

Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso, con tutte le benedizioni, con le quali il Padre delle misericordie ha benedetto e benedirà i suoi figli e le sue figlie in cielo e sulla terra, e con le quali il padre e la madre spirituale ha benedetto e benedirà i figli suoi e le figlie spirituali. Amen.

Siate sempre amanti delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite nell'osservare quelle cose che avete promesso al Signore.

Il Signore sia sempre con voi e voglia il Cielo che voi siate sempre con lui.

Amen.  




" La pianticella di Francesco "

Primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata. 

"Colloca i tuoi occhi
davanti allo specchio dell'eternità,
colloca la tua anima
nello splendore della gloria,
colloca il tuo cuore in colui
che é figura della divina sostanza
e trasformati interamente,
per mezzo della contemplazione,
nella immagine della divinità di Lui.
con tutta te stessa ama Colui che,
per amor tuo, tutto si é donato"

(Lett. III,12-15: FF 2888-2889) Colloca i tuoi occhi  - dalle lettere di Santa Chiara di Assisi



oggi la Chiesa celebra Santa Chiara:

"con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato" 

“Una sequela di Cristo che può scuotere ancora oggi la nostra società e provocarla, innanzitutto in ciò che l'affascina maggiormente, cioè la ricchezza materiale, il denaro, il lusso, il dominio e la superiorità sugli altri.
... agli occhi della nostra attuale società, che dà la priorità al denaro e al potere, potrebbe apparire come un limite e una disgrazia, invece … si è mostrata una via di libertà interiore, di adorazione a Dio e di servizio amorevole agli altri. Il non avere nessuna proprietà, ma solo l'uso delle cose, ci rende veramente liberi dalla ricerca sfrenata delle ricchezze materiali, spesso a danno degli altri, che non hanno neanche il necessario per vivere degnamente.

- Cardinale Clàudio Hummes -

Ci insegni S. Chiara a liberarci da ciò che è superfluo per essere ricchi dentro e fuori. Ricchi della vera ricchezza: la libertà. 

un pò di biografia: http://leggoerifletto.blogspot.it/2012/08/santa-chiara-vergine-biografia.html



Auguri a chi porta il nome di questa Santa 
e buona giornata a tutti. :-)





martedì 5 febbraio 2013

Signore, non sono degno - San Francesco d'Assisi -






Preghiera del mattino
Signore Gesù, grazie per questo regalo di un nuovo giorno.

Un regalo che viene ad aggiungersi ai tanti altri che ho ricevuto da te.

Apri i miei occhi affinché io mi renda conto che tutto ciò che sono,
che tutto ciò che ho viene da te.
È dunque normale che tutto ciò che sono e possiedo
lo metta al tuo servizio e al servizio del mio prossimo.
Aiutami ad annunciare a coloro che incontrerò oggi 
"tutto ciò che tu, Signore, hai fatto per me nella tua misericordia".

Mio Redentore, riconosco di essere infinitamente indegno di accostarmi a te e riceverti a motivo dei miei peccati e della mancanza di purezza, perciò ti dico: Signore, non sono degno. Anche se avessi tutto l'amore dei Serafini sarei, comunque, indegno di riceverti; allora ti ripeto ancora: Signore, non sono degno.

Mio amabile Signore, vieni ed opera in me quello per cui vieni. Sono un miserabile, ma la tua bontà non ti fa fermare ad osservare la mia miseria. Vieni nella mia anima e santificala, prendi possesso del mio cuore e purificalo, entra nel mio corpo, custodiscilo e non separarmi mai dal tuo amore.

Fuoco consumatore, brucia tutto ciò che in me è indegno della tua presenza e che può essere di ostacolo alla tua grazia ed al tuo amore.


Madre del mio Redentore, abbi compassione di me, povero peccatore, prega per me, affinché, per mezzo tuo, abbracci tuo Figlio con perfetto amore e divenga come il suo Cuore desidera.

(San Francesco d'Assisi)
















Ricordatevi, fratelli miei sacerdoti ciò che è scritto riguardo alla legge di Mosè: colui che la trasgrediva, anche solo nelle prescrizioni materiali, per sentenza del Signore, era punito con la morte senza nessuna misericordia.

(San Francesco d’Assisi)



Tutta l'umanità trepidi, l'universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull'altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. (San Francesco d’Assisi)



Il contrario dell’amore non è l’odio, ma il possesso. (san Francesco d’Assisi)



Amate totalmente, chi si è dato totalmente per Amor vostro. (S. Chiara d’Assisi)




Benedizione di  Santa Chiara

Il Signore vi benedica,
vi custodisca,
mostri a voi la sua faccia,
vi usi misericordia,
rivolga a voi il suo volto e vi dia la sua pace.

Io Chiara, serva di Cristo,
pianticella del santo padre nostro Francesco,
prego il Signore nostro Gesù Cristo
per la sua misericordia, per l'intercessione
della sua santissima madre Maria,
del beato arcangelo Michele,
di tutti i santi e le sante di Dio,
perché lo stesso Padre celeste vi doni,
vi confermi questa santissima benedizione in cielo e in terra.
Voi siate sempre amanti di Dio e delle vostre anime,
siate sempre solleciti di osservare
quanto avete promesso al Signore.
Il Signore sia sempre con voi,
ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui
Amen !



Buona giornata a tutti. :-)ù

www.leggoerifletto.it



















sabato 11 agosto 2012

Santa Chiara Vergine - Biografia


Ha appena dodici anni Chiara, nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, quando Francesco d'Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall'esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncol
a. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S.Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa. Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle «povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa e dove Francesco detta una prima Regola. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà». Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243. (Avvenire)

Martirologio Romano: Memoria di santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.

La sera della domenica delle Palme (1211 o 1212) una bella ragazza diciottenne fugge dalla sua casa in Assisi e corre alla Porziuncola, dove l’attendono Francesco e il gruppo dei suoi frati minori. Le fanno indossare un saio da penitente, le tagliano i capelli e poi la ricoverano in due successivi monasteri benedettini, a Bastia e a Sant’Angelo.
Infine Chiara prende dimora nel piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, che era stata restaurata da Francesco. Qui Chiara è stata raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall’altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne: saranno presto una cinquantina.
Così incomincia, sotto la spinta di Francesco d’Assisi, l’avventura di Chiara, figlia di nobili che si oppongono anche con la forza alla sua scelta di vita, ma invano. Anzi, dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita “per andare dalle monache”, ossia per entrare in una comunità nota e stabilita. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Chiamate popolarmente “Damianite” e da Francesco “Povere Dame”, saranno poi per sempre note come “Clarisse”.
Da Francesco, lei ottiene una prima regola fondata sulla povertà. Francesco consiglia, Francesco ispira sempre, fino alla morte (1226), ma lei è per parte sua una protagonista, anche se sarà faticoso farle accettare l’incarico di abbadessa. In un certo modo essa preannuncia la forte iniziativa femminile che il suo secolo e il successivo vedranno svilupparsi nella Chiesa.
Il cardinale Ugolino, vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le dà una nuova regola che attenua la povertà, ma lei non accetta sconti: così Ugolino, diventato papa Gregorio IX (1227-41) le concede il “privilegio della povertà”, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
Austerità sempre. Però "non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito". Così dice una delle lettere (qui in traduzione moderna) ad Agnese di Praga, figlia del re di Boemia, severa badessa di un monastero ispirato all’ideale francescano.
Chiara le manda consigli affettuosi ed espliciti: "Ti supplico di moderarti con saggia discrezione nell’austerità quasi esagerata e impossibile, nella quale ho saputo che ti sei avviata". Agnese dovrebbe vedere come Chiara sa rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e sgradevoli, senza perdere il sorriso e senza farlo perdere. A soli due anni dalla morte, papa Alessandro IV la proclama santa.
Chiara si distinse per il culto verso l'Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall'esercito dell'imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche saraceni. Chiara, in quel tempo malata, fu portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi biografi raccontano che l'esercito, a quella vista, si dette alla fuga.

Assisi, 1193/1194 - Assisi, 11 agosto 1253

Autore: Domenico Agasso