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giovedì 24 settembre 2020

Paula Becker a Rainer Maria Rilke

"Certo che lo so che hai gli occhi azzurri – Così azzurri che ti ho quasi sposato – Così azzurri, così eroici che mi fa ancora male farti abbassare lo sguardo. Ma non è questo il punto. Il punto è che oggi i tuoi occhi sono diventati scuri quando mi hai vista da sola, in piedi alla finestra con la collana d’ambra. 
Perché non dovrei accennare al tuo mento sfuggente – perché non dovrei rivelare la tua bocca per come l’ho vista? La verità non appartiene solo a te – La verità non appartiene a nessuno. 
Forse questo ritratto che ti faccio è più intimo del sesso – Le ore che passiamo insieme nella mia stanza – mentre tutta Parigi è chiusa fuori! 
Nessuno ha mai osato vederti come ti ho visto io. 
In tutte queste ore sono io l’artista: per una volta, sono io a non essere femmina o maschio – ma entrambi e anche nessuno dei due – Io sono l’artista che capisce la luce sulla tua pelle. 
Di notte dormo coi dipinti intorno a me. Ma più di ogni altro tengo in mente il tuo ritratto, i miei sogni – Cosa posso offrirti di più onesto, più appassionato? 
Guarda, ecco il mio segreto, guarda, l'ho nascosto sotto la tua lingua – La tua lingua che nessuno può vedere in questo ritratto ho fatto – la tua lingua, là, dentro l'oscurità della bocca eternamente aperta. E quando ci siamo baciati, adesso, pensavi ai gigli del mio vecchio atelier? 
Ti sei ricordato i nostri primi giorni a Worpswede? Come negavamo il nostro amore – Le ore passate e parlare – le tazze calde di tè – infinite e fumanti nelle nostre mani – Le ore passate a parlare col sottofondo costante della pioggia – la pioggia che cadeva – lieve, insistente – Le candele accese per accogliere le tue parole – Come ci siamo amati in quegli ultimi giorni prima che noi sposassimo l’amore sbagliato – E quando ci siamo baciati stamattina, guardati dagli occhi dei miei quadri – hai pensato che eravamo ancora due artisti, due incomprese solitudini che cercano di proteggersi a vicenda? O eravamo semplicemente un uomo e una donna incapaci di fare a meno l’uno dell’altra? E tuttavia sempre incapaci di stare in piedi, nudi, uno di fronte all’altra. 
È amore quello che dovremmo darci? È sesso? Non lo so. 
Ma so che una parte di me ti ha sempre amato – e ha sempre avuto paura di amarti – Non potrò mai essere la rosa nelle tue poesie – la fanciulla addormentata – Non potrei mai essere così innocente e immobile. 
E tu non potresti mai entrare insieme agli alberi nei miei paesaggi ai colori nei miei cieli – Ma non lo vedi, ora con questo ritratto cosa sto cercando di dirti: guarda, io ti ho visto nudo, più nudo di quanto ti abbia visto nessun’altra – E questa volta non mi sottraggo dalla confusione nei tuoi occhi. 
Te lo devo dire, questo ritratto resterà così com’è – È compiuto nella sua incompiutezza. E non posso dipingere i tuoi occhi blu finché non mi mostri come vivere per l’arte – per la grandezza dell’arte – senza colpa. 
Mostrami come vivere fino in fondo il desiderio, come vivere il desiderio – e rimanere, però, sempre fedeli a se stessi. 
Dammi un colore migliore per la solitudine. "

(Paula Becker a Rainer Maria Rilke)

 "La collana di ambra" - John Maler Collier (1850 - 1934)


"Ci sono mani che ti restano addosso.
Profumi che camminano dentro.
Occhi che ti rubano tutto.
Silenzi che ti tolgono il respiro."

- Angelo De Pascalis






Se una volta soltanto si facesse
tutto così completamente silenzioso!
Se la casualità e l'imprecisione
ammutolissero, e il riso di chi mi sta vicino,
se il clamore che producono i miei sensi
non mi impedisse così tanto nella veglia
potrei, allora, in un pensiero dalle mille forme,
pensarti fino al tuo confine,
e possederti (come il tempo appena di sorridere)
per donarti poi a ogni vita
come un grazie.

(Rainer Maria Rilke)
























Immagine di Adam Martinakis

- Noi ci tocchiamo.
- Con che cosa?
- Con dei battiti d’ali.
Con le lontananze stesse ci tocchiamo.

(Rainer Maria Rilke)





Buona giornata a tutti:-)

sabato 21 marzo 2020

Primavera di Boris Pasternak - Aprile di Giovanni Prati - I mandorli in fiore di Rainer Maria Rilke


Primavera, io vengo dalla via, dove il pioppo è stupito,
dove la lontananza sbigottisce, dove la casa teme di crollare,
dove l'aria è azzurra come il fagottino della biancheria
di colui che è dimesso dall'ospedale!

Dove la sera è vuota come un racconto interrotto,
lasciato da una stella senza continuazione
per rendere perplessi mille occhi tumultuosi,
insondabili e privi di espressione.

- Boris Pasternak - 

Waiting for spring
-Edward Killingworth Johnson-1880 ca.

Aprile

Sotto il piè della mandra e de’ coloni
van screpolando i ghiadi ultimi e lassi;
nel flauto de’ pastor sembra che passi
una celeste novità di suoni.

Il cornio e il biancospin fiorito fassi;
per ogni parte il ciel reca i suoi doni;
sin de’ verdi ramarri i codrioni
allegri a meriggiar pendon da i sassi.

Giovinetti e fanciulle, in tonda schiera,
cantate Aprile. Pur deluso e stanco,
voglio udirmi cantar la primavera.

L’ingrato verno ho nel pensier: ma poi
Passa un raggio di sol sul mio crin bianco,
quando vedo le rose, e ascolto voi.

- Giovanni Prati -

Shepherdess carrying a bunch of grapes
-Francesco Paolo Michetti, 1880 ca-

I mandorli in fiore 

I mandorli in fiore: tutto quanto qui possiamo fare
è riconoscerci senza residuo nella terrena sembianza.

Con stupore infinito vi guardo, beati,
guardo il vostro contegno
e come l'ornamento effimero
portate in spirito d'eterno.

Ah, chi sapesse fiorire:
il suo cuore sarebbe un balzo
di là dai pericoli vili,
e fermo dinanzi al pericolo più grande.

- Rainer Maria Rilke -


The howe in spring
-Charles Conder, 1900 ca.-

Speriamo che la primavera e un po più di caldo 
si portino via questo virus micidiale.




lunedì 19 agosto 2019

Le ragazze sono come le mele sugli alberi – William Shakespeare

Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché
hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute
a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell’albero, pensano
che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà
“Esse sono grandiose”. Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l’uomo giusto arrivi, colui che sia
cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima
dell’albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà
bisogno di noi e ci ama farà di tutto per raggiungerci.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per
essere calpestata, né dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere
protetta e accanto al cuore per essere amata.

- William Shakespeare -





Ai sospiri dell'amata
la notte intera si innalza;
una carezza leggera
percorre il cielo stupito.
E allora è come se nell'universo
una forza elementare
ridiventasse la madre
di tutto l'amore smarrito.

- Rainer Maria Rilke -





Mi dici di alzarmi presto 

Mi dici di alzarmi presto
nell’invenzione dei mattini
nella forza segreta dei polsi
nella persistenza della memoria
nel silenzio afflitto quando
il bianco è uno spavento
e non un grido. 
Mi dici di alzarmi presto
nelle braccia che chiudo e schiudo
in quello che mi limita
cordone che allaccio e slaccio
aurora dell’abbraccio
che amore so di non darti. 
Mi dici di alzarmi presto
attenta, serena, discreta
come si conviene a una femmina.
Ma ti dico amore che è dalla terra
che mi viene questa chiarezza
questa rabbia questa certezza
questa speranza che solo noi siamo
donne non ancora consumate
dalle gesta eroico-suicide
dei loro padroni… 
che nei nostri ventri portiamo
la saggezza degli uccelli che sono emigrati
e negli occhi hanno il mondo da loro sorvolato
e da loro amore ti dico
nasceranno nuovi profeti
nuovi uomini e donne
e ancora poeti.


- Isabel Ary dos Santos -
[da Gli abbracci feriti, Feltrinelli 1980]



Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 8 novembre 2018

L'Odio - Wislawa Szymborska

Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro.
Guardate com’è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l’odio.
Con quanta facilità supera gli ostacoli.
Come gli è facile avventarsi, agguantare.
Non è come gli altri sentimenti.
Insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
L’insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.
Religione o non religione –
purché ci si inginocchi per il via
Patria o no -
purché si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all’inizio.
Poi corre tutto solo.
L’odio. L’odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti –
malaticci e fiacchi!
Da quando la fratellanza
può contare sulle folle?
La compassione è mai
arrivata per prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità:
sa creare bellezza
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera
Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata.
Innegabile è il pathos delle rovine
e l’umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.
È un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.
In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro.
– lui solo.

-Wislawa Szymborska -






«La vita è un mistero da vivere, non un problema da risolvere».


- Gandhi - 




La vita non è fatta tanto di problemi da risolvere quanto di misteri da rispettare. 
Ci piace fissare degli obbiettivi, degli scopi da raggiungere, mentre la vita è innanzitutto uno slancio verso qualcosa che non si conosce. 
Ecco perché il nostro destino si inscrive in una convergenza di misteri: mistero degli eventi, degli incontri, del concorso di circostanze, dei risvolti delle situazioni, tutte cose che non dipendono affatto dalla nostra volontà. 
Rainer Maria Rilke, nelle sue famose "Lettere a un giovane poeta", dava questo straordinario consiglio: 

«Sforzatevi di amare le vostre stesse domande, ognuna come una stanza che vi è preclusa, come un libro scritto in una lingua straniera. Non cercate per il momento delle risposte che non possono esservi date. Limitatevi per il momento a vivere le vostre domande. Può darsi che, semplicemente vivendole, un giorno finirete per entrare inconsapevolmente nelle risposte ».




Buona giornata a tutti. :)