la preghiera, il digiuno e l'elemosina.
Infatti, con la preghiera si cerca di rendere propizio Dio;
con il digiuno si estingue la concupiscenza della carne;
con le elemosine si redimono i peccati;
e simultaneamente in tutto ciò
viene rinnovata in noi l'immagine di Dio,
se siamo sempre pronti alla sua lode,
se siamo solleciti di purificarci incessantemente,
se ci dedichiamo senza esitazioni a sostentare il prossimo.
Questa triplice pratica ha in sé gli effetti di tutte le virtù.
E’ essa che fa giungere all’ immagine e somiglianza di Dio
e rende inseparabili dallo Spirito santo.
Con le preghiere resta integra la fede,
con i digiuni la vita si conserva innocente,
con le elemosine diventa benigna la mente.
E’ essa che fa giungere all’ immagine e somiglianza di Dio
e rende inseparabili dallo Spirito santo.
Con le preghiere resta integra la fede,
con i digiuni la vita si conserva innocente,
con le elemosine diventa benigna la mente.
- San Leone Magno, papa -
Fonte: Sermone 12,4
Leone
non dovette solo combattere contro i nemici dell’ortodossia cattolica, ma anche
contro nemici armati... di armi vere e proprie.
Le invasioni barbariche.
Girava
già un nome che incuteva terrore: Attila e i suoi Unni. Dove passava lui e le
sue orde di guerrieri “non nasceva più erba” tanta era la distruzione che
portavano. Questo era possibile ormai perché sembrava inarrestabile il lento
declino di quella che era stata la Roma imperiale, sicura della forza delle
proprie legioni, un tempo invincibili.
Fu lo
stesso imperatore Valentiniano III a pregare Leone di guidare lui l’ambasceria
incontro ad Attila e ai suoi Unni.
Questi
avevano ormai già iniziato la devastazione del Nord Italia e puntavano,
naturalmente, su Roma.
L’incontro ed il faccia a faccia Leone-Attila avvenne
vicino a Mantova.
E fu positivo. Leone aveva risparmiato Roma da un altro
saccheggio (dopo quello del 410 dei Visigoti di Alarico).
Gli storici ci dicono
che non furono solamente le forti parole e il prestigio politico di Leone a
fermare Attila e a fargli invertire la rotta.
C’erano anche considerazioni
politico-militari. Un’altra versione (immortalata da un quadro di Raffaello)
afferma che Attila vide in visione, dietro Leone a difenderlo gli apostoli
Pietro e Paolo, armati... di armi vere e proprie!
Colui che è misericordia vuole che tu sia misericordioso,
e colui che è giustizia vuole che tu sia giusto, perché il Creatore brilli
nella sua creatura.
- San Leone Magno, papa -
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato:
rallegriamoci!
Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita
che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne.
Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti
perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo
trovato nessuno libero da colpa, è venuto per la liberazione di tutti.
Esulti
il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è
offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla
vita.
- San Leone Magno, papa -
Discorso 1 per il Natale
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l'errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l'incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l'aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia...
Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi... e ricomincia!