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lunedì 16 giugno 2014

Calma – Padre Michel Quoist -

Signore,
fa' che con calma
riempia le mie giornate,
come il mare lentamente
ricopre tutta la spiaggia;



illumina la mia vita
come i raggi del tuo sole
fanno cantare
la superficie delle acque.

(Padre Michel Quoist)




“L’unica cosa che lo Spirito Santo richiede da noi è solo di dargli il nostro tempo, anche se all’inizio esso dovesse sembrare tempo perso.

Io non dimenticherò mai la lezione che un giorno mi fu data a questo riguardo. Dicevo a Dio: “Signore, dammi il fervore e io ti darò tutto il tempo che vuoi per la preghiera”.

Nel mio cuore trovai la risposta: “Dammi il tuo tempo e io ti darò tutto il fervore che vuoi nella preghiera”.



( Padre Raniero Cantalamessa)


Jean Guitton (Saint-Etienne 18 agosto 1901 – Parigi 21 marzo 1999) 
L’ultima cena di Gesù, partenza di Giuda
acquarello

Insegnami il tempo

Dio mio,
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad immaginare l'avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
Insegnami a piangere sulle mie colpe
senza cadere nell'inquietudine.
Insegnami ad agire senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando comincio,
perché è  proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi Tu i vuoti delle mie opere.
Fa' che io ami il tempo
che tanto assomiglia alla Tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.

(Jean Guitton)




….Signore questa sera ti offro, 
per tutte le persone che non ti conoscono, 
o per tutte quelle che non pensano a pregare, 
questa biancheria candida, più morbida, 
più vaporosa, 
questa biancheria che profuma 
dell’amore delle mamme 
e di quello delle spose.
Ti offro tutti questi gesti quotidiani che,
ripetuti mille volte,
intessono nell’ ombra belle vite, 
vite meravigliose di umili
che sanno che amare significa resistere, 
ben al di là delle fatiche.


(Risponde il Signore) 

“Figliola, te l’ho mai detto? 
Te lo dico, e tu dillo ai tuoi fratelli: 
il Regno dei Cieli assomiglia ad una donna 
che, per tutta la vita, 
della biancheria sporca fa biancheria pulita, 
e non per il potere del detersivo miracoloso, 
ma col miracolo dell’amore, 
Ogni giorno silenziosamente donato”.

- Padre Michel Quoist -




Buona giornata a tutti. :-)

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venerdì 28 giugno 2013

Egli desidera il tessuto del cielo – William Butler Yeats -


Se avessi il drappo ricamato
del cielo,
intessuto dell’oro e dell’argento e
della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri
del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del
tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi
piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i
tuoi piedi;
cammina leggera perché
cammini sui miei sogni.

(W.B.Yeats)



William Butler Yeats (1865-1939), poeta, drammaturgo, scrittore.

Spesso indicato come W.B.Yeats,
fu anche senatore dello Stato Libero d’Irlanda negli anni venti.
Nobel per la letteratura nel 1923.




La sostanza della mia esperienza di filosofo è stata compiere la scelta tra due soluzioni: l'assurdo e il mistero.
Il mio collega Jean Paul Sartre ha scelto l'assurdo, io il mistero.
Tu chiederai qual è la differenza poiché anche il mistero sembra assurdo! No, l'assurdo è un muro impenetrabile contro cui ci si spiaccica in un suicidio.
Il mistero è una scala: si sale di gradino in gradino verso la luce, sperando.


- Jean Guitton -




Claude Monet, Scogliera a Étretat al tramonto

Perché la solitudine
talvolta è la migliore compagnia,
e un breve esilio rende dolce il ritorno.

- John Milton -




Bilal Chebaro, Wind of fall

Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l'odore stesso che aveva un giorno il vento.

Mario Quintana



Preghiera per la sera

Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.


Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Come l'erba sono i giorni dell'uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste
e il suo posto non lo riconosce.


Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.



Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 30 marzo 2011

Insegnami il tempo – Jean Guitton -

Dio mio,
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad immaginare l'avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
Insegnami a piangere sulle mie colpe
senza cadere nell'inquietudine.
Insegnami ad agire senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando comincio,
perché è  proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi Tu i vuoti delle mie opere.
Fa' che io ami il tempo
che tanto assomiglia alla Tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.




(Jean Guitton)
Jean Guitton (Saint-Etienne 18 agosto 1901 – Parigi 21 marzo 1999)
L’ultima cena di Gesù, partenza di Giuda
acquarello.
Gli apostoli, appena abbozzati, in una macchia di colore azzurro intorno a una mensa colorata in giallo per alludere al mistero divino, sembrano espellere dalla comunità Giuda come un proiettile avvolto in un ombra scura.
Jean Guitton, filosofo, scrittore cattolico, Papa Paolo VI lo nominò primo uditore laico al Concilio Vaticano II.
Studioso della vita di Gesù, dei Vangeli, e soprattutto del cattolicesimo nel mondo moderno, Nei suoi scritti si evidenzia la necessità di una fede totalizzante, che non coinvolga solo l’intelligenza e la volontà ma che si estenda a tutto l’essere umano. Uno dei cardini del suo pensiero è quello della perfetta compatibilità tra fede e ragione.

sabato 15 gennaio 2011

Tu vegli su di noi - Jean Guitton -

Mio Dio, io sono convinto che tu vegli
su coloro che sperano in te,
e che non si può mancare di nulla
quando da te si attende ogni cosa,
per cui ho deciso di vivere in avvenire
senza alcuna preoccupazione
e di deporre in te
tutte le mie inquietudini...
Gli uomini possono spogliarmi
dei beni e dell'onore,
le malattie possono togliermi
le forze e i mezzi per servirti,
io posso perfino perdere
la tua grazia col peccato,
io non perderò mai la speranza,
ma la conserverò
fino all'ultimo istante
della mia vita.

(Jean Guitton)

Fonte :  Preghiere per L'Anno Santo

Seconda sessione del Concilio Vaticano II
Il congedo di Jean Guitton, "uditore laico",
da Papa Paolo VI (4.12.1963 – foto Felici).

Jean Guitton (Saint-Etienne 18 agosto 1901 – Parigi 21 marzo 1999)
Filosofo, scrittore cattolico, Papa Paolo VI lo nominò primo uditore laico al Concilio Vaticano II.
Studioso della vita di Gesù, dei Vangeli, e soprattutto del cattolicesimo nel mondo moderno, Nei suoi scritti si evidenzia la necessità di una fede totalizzante, che non coinvolga solo l’intelligenza e la volontà ma che si estenda a tutto l’essere umano. Uno dei cardini del suo pensiero è quello della perfetta compatibilità tra fede e ragione.


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